L' arrivo al Lido di Roma

L' arrivo al Lido di Roma L' arrivo al Lido di Roma Roma, 18 notte. All'idroscalo « Carlo Del Prete », che eleva le sue azzurre costruzioni e le grue collocate a specchio del Tevere in vista del sonante Tirreno, i piloti della S.A.M. e gli ufficiali dell'attiguo scalo militare, non avevano alcun elemento preciso stamane da offrire alla curiosità dei giornalisti, dei fotografi dei cinematografisti e delle autorità, più solleciti a giungere sul luogo dell'arrivo. Nessuna segnalazione era infatti ancora pervenuta da Genova e non si sapeva se gli ospiti avrebbero raggiunto Roma per via aerea, come era prestabilito, o se avrebbero proseguito in treno. Il cielo, dopo il temporale marzolino della notte, era limpidissimo e l'aria tepida, ma tirava un vento fortissimo da nord a sud e l'apparecchio della linea di Tunisi, arrivato, come sempre, in perfettissimo orario, aveva sobbalzato non poco — a detta dei passeggeri — lungo la traversata mediterranea. Solo poco prima di mezzogiorno si è saputo da Genova che gli ospiti britannici erano regolarmente partiti sull'aeroplano pilotato da Balbo e che la decisione della partenza era stata affrettata dalli) stesso MacDonald che, rifiutando ogni diverso consiglio, aveva voltato le spalle al treno speciale già pronto alla stazione ferroviaria e si era diretto risolutamente verso la stazione marittima. L'affollarsi delle autorità La notizia, come è facile capire, era tale da propiziare al Primo Ministro britannico le più accese simpatie dell'ambiente che per i suoi quattro quinti era un ambiente aeronautico. Dopo questo annuncio, le due ore, che era facile prevedere sarebbero trascorse prima dell'arrivo, sono passate rapidissime. Apparecchi civili decollavano ed ammaravano in continuazione (l'idroscalo Carlo Del Prete è un centro fondamentale del nostro sistema di comunicazioni aeronautiche); andavano e venivano aviatori, passegge ri e bagagli ; le acque del Tevere erano solcate in tutti sensi da motoscafi e barche. Sul posto con i dirigenti dell'idroscalo si trovavano per fare gli onori di casa> il presidente ed il consigliere delegato della S.A.M., gr. uff. Klinger e marchese Gavotti. A mano a mano che si avvicinava l'ora dell'arrivo, si andava componendo il quadro che sarebbe stato offerto agli occhi degli ospiti al loro primo arrivo a Roma. L'idroscalo, imbandierato e pavesato, si affollava di autorità che passavano il tempo dell'attesa aggirandosi tra i viali e le aiuole fiorite ; c'erano il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, on. Rossoni, l'Ambasciatore d'Inghilterra sir Ronald Graham con Lady Sybille Graham ed il personale dell' Ambasciata, tra cui l'addetto militare Etherrington, l'Ambasciatore Aloisi Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri e primo delegato italiano a Ginevra con numerosi alti funzionari del Ministero, l'on. Polverelli, Capo dell'Ufficio Stampa del Capo del Governo, il Governatore di Roma, principe Boncompagni Ludovisi, il Prefetto S. E. Montuori ed il Capo di Stato Maggiore della R. Aeronautica generale Valle. Un plotone di avieri, affiancato dalla banda della R. Aeronautica, era schierato sulla banchina. Dai grandi finestroni spalancati dell'aviorimessa, apparivano le moli caratteristiche degli idrovolanti S. 55 e, attorno agli scafi e sulle larghe superfici delle ali, si alzava, allineato, in tunica azzurra il personale della Società. In distanza, in mezzo alla distesa della campagna romana, biancheggiavano le case di Fiumicino e del Lido di Roma, e dal lato opposto, il mare, mosso dal vento, scrollava la irosa criniera dei flutti. Il Duce Le note della Marcia Reale seguite da quelle di Giovinezza hanno richiamato l'attenzione della- piccola folla di convenuti all'idroscalo, verso la cancellata d'ingresso. Il Capo ' del Governo, accompagnato dal Sottosegretario agli Esteri, onorevole Suvich, giungeva dopo aver raccolto l'omaggio plaudente della popolazione del Lido di Roma, schierata in doppia siepe lungo il passaggio. Erano le 13,15. Al Duce, che è saltato dalla macchi¬ na con elastico slancio, si sono fat- 'ti incontro le Autorità. Intanto erano state raccolte segnalazioni sul viaggio: l'apparecchio recante gli ospiti stava per arrivare, dopo avere superato brillantemente le difficoltà atmosferiche dovute al vento impetuoso. Qualche minuto è trascorso: Mussolini, in disparte, conversava, animatamente con l'Ambasciatore di Inghilterra; all'estremo della banchina l'esercito dei fotografi e dei cinematografisti appresta le macchine in agguato sui treppiedi. Da terra si scrutava il cielo attentamente; ad un tratto ecco la volta celeste screziata in distanza, leggermente: una sagoma di apparecchio e poi un'altra si delineano. In un attimo, mentre il secondo idrovolante girava al largo, il primo piombava sull'idroscalo, sorvolava a bassissima quota una selva di braccia levate nel saluto romano, si allontanava e tornava per l'ammaraggio; questo si compiva rapidamente con manovra sicura ed impeccabile e, mentre il duplice scafo, sormontato dalle èliche in moto, si accostava alla riva.sollevando ondate spumeggianti, ridonavano le note della Marcia Reale, seguite dall'Inno britannico, e sul pennone dell'idroscalo, accanto al tricolore ed al gagliardetto del Capo del Governo, saliva la bandiera inglese. Balbo, liberatosi dalla combinazione di volo e uscito gio,in fuori dalla cabina di pilotag- piedi presso il castello motore, ha cominciato la manovra d'attrae-co, poi ha aiutato gli ospiti a scen-dere. L'arrivo dei Ministribritannici MacDonald, in giacca, il capo scoperto, è uscito per primo, subito seguito da Miss Isabella che recava in mano un gran fascio di fiori di Li- guna, dono de le Autorità genovesi, Si^^&S™i>M5^?i^«*S"plausi. Mussolini e MacDonald sug gellano con una cordialissima stret ta di mano il loro incontro; corrono i primi saluti; in inglese il Duce dà agli ospiti il benvenuto del Governo fascista, del popolo italiano. MacDonald risponde, dichiarandosi lieto ed orgoglioso di metter piede sul suolo della Capitale; poi il Duce offre alla signorina MacDonald un superbo mazzo di orchidee e di lillà. Avvengono le presentazioni; il circolo si stringe intorno ai protagonisti dell'incontro. Anche il Governatore Principe Boncompagni Ludovisi offre alla signorina MacDonald fiori dèi* giardini0 romani, legati con unnastro dai colori di Roma. Mussolini e MacDonald passano in rivista letruppe del servizio d'onore e si av-viano verso il viale di uscita, dove si è composto un ordinato autoparco, Gli ospiti inglesi, che appaiono freschissimi ed esultanti, dicono le impressioni del viaggio, che defini- scono magnifico e si congratulano con l'eccezionale pilota. Miss Mac- Donald racconta anzi che, ad un cer- to momento, quando il vento tirava più forte e il mare appariva tutto bianco di spuma, ella aveva preso ìa iniziativa di inviare al Ministro Bai-bo, nella sua cabina di comando, un biglietto che esprimeva l'ammirazio ne dei viaggiatori per l'interessante spettacolo quale appariva dall'alto, con questa sintetica frase italiana: « Bello il mare bianco! ». Continuando la breve conversazióne, gli ospiti ringraziano per le cortesie delle Autorità e per le accoglienze del popolo italiano; osserva no con interesse l'idroscalo, belhssi-mo nella sua cornice di verde, ani-mato dalla moltitudine salutante; siprestano, gentili, all'assalto dei fo-tografi e degli oneratori. Ai giorna- lieti MacDonald fa comunicare il te- . . . !_i 11 j. sto del messaggio lanciato alla stam-pa italiana ad Arquata, per illustra- re il significato e gli s=opi della sua Verso l'Urbe -1 visita. Intanto anche l'altro apparec- cino,. l'« S. 55» sul quale aveva preso posto il seguito dei due mi- nistri inglesi, ha ammarato e i so-praggiunti infittiscono il gruppo dellewautorità. Irrompono pure sul-la scena e sorvolano l'idroscalo quattro squadriglie atlantiche. I dodici apparecchi comandati dal generale Pellegrini si sono levati dalla laguna di Orbetello al passagI gio del trimotore di Balbo e in ono- re dei passeggeri illustri lo hanno 'scortato fino a Roma. Dopo aver rinnovato a Mussolini ed alle altre autorità presenti l'espressione della più viva gratitudine per le cordiali accoglienze, MacDonald ed il suo seguito prendono commiato e partono in automobile verso Roma. Nella prima sono MacDonald e l'ambasciatore- d'Inghilterra Sir Graham; nella seconda prendono posto sir John Simon, miss Isabella MacDonald e Lady Sibyl Graham. La terza reca Mussolini che è accompagnato dal Ministro Balbo e dal Sottosegretario Suvich. Passando per l'abitato del Lido di Roma MacDonald ed i suoi compagni trovano l'intera popolazione di questo fiorentissimo centro, schierata sui marciapiedi e ricevono il saluto in cui già vibra il caldo senso di ospitalità dell'Urbe. In primissima linea, teorie di grembiulini bianchi e azzurri: sono i bambini delle scuole, da cui si leva un coro festoso di voci argentine. Per l'autostrada, nel luminoso meriggio, MacDonald e Simon hanno raggiunto Roma e per Via dell'Impero, piazza Venezia, via Nazionale, si sono recati all'ambasciata d'Inghilterra, GpsmptGzuDin via XX bettembre, di cui sono ospiti. All'ambasciata i Ministri inglesi e sir MacDonald hanno fatto colazione e quindi sono usciti per visitare Roma in compagnia dell'amba- Z£»$£ S3-8tìr ™m« rw' ^^^SST^vgJ^iEL 1 *****JPietrcl ove hanno fatto !una -lun&a aosi:a> g". ospiti britanni ci si sono poi recati al Gianicolo, fermandosi sul piazzale a godere il panorama di Roma. Passati per Trastevere e le mura Aureliane, hanno raggiunto il pittoresco e suggestivo cimitero protestante che custodisce all'ombra dei suoi cipressi ai piedi della piramide i n - , (di Caio Cestio »le ceneri di Percv "|5yMhe Shelley e i resti di John Keats. Alle 18 il signor MacDonald e Simon si sono recati a Palazzo Venezia dove, subito ricevuti del Duce, hanno iniziato quella serie di scambi di idee sulla situazione politica europea, che è la ragione e lo scopo della loro visita a Roma. In serata a Palazzo Venezia il Capo del Governo ha offerto agli ospiti di oltre Manica un pranzo ufficiale. II banchetto offerto dal Duce o à o e e n . i i S. E. il Capo del Governo ha ofn|ferto questa sera a Palazzo Veneziai | un pranzo in onore del Primo Mini-eiStro britannico Ramsay MacDonald-je del Ministro degli Affari Esteri sire John Simon. Al pranzo, al quale ha , partecipato anche miss IshbeU Mac o Donald, sono intervenuti, oltre l'Am-e basciatpre. britannico sir Ronald - [Graham e il personale dell'Ambascia- o ta, 1 cavalieri dell'Annunziata gran-- de ammiraglio Thaon di Revel, mar- chese Imperiali, l'on. Federzoni, prea sidente del Senato, l'on. Giuriati preo sidente della Camera, il Ministro deia s le Colonie gen. De Bono, il Ministro -ideila Giustizia on. De Francisci, il n Ministro delle Finanze on. Jung, il 1 ' ■ e , Ministro della Guerra gen. Gazzera, il Ministro della Marina ammiraglio Sirianni, il Ministro dell'Aeronauti- ea gen. Balbo, il Ministro dell'Edu- cazione nazionale on. Ercole, il Sot- tosegretario della Presidenza ono- reyole Rossoni, il Sottosegretario a-gli Esteri on. Suvich, il Sottosegre- tario alle Colonie on. Lessona, il pre-BlHÀnfa Hai 1 ' A nnnrlnmìn i^M filli rt Dan -1 sidente dell Accademia d Italia sen. -! Marconi, il Segretario del Partitoijonorevole Starace, 1 Ambasciatore-1 barone Aloisi, il sen. marchese Della - Torretta, il Governatore di Roma- principe Boncompagni, il sen. Cavai- fi /-i„„~ j„i -|lero, il Capo dell'ufficio stampa del - " a 1 Prefetto c-l Roma Montuori, il Mini- stro plenipotenziario conte Senni, il Preside della provincia di Roma don Piero Colonna, il cavaliere di gran - i croce Beer, il principe Folco Ruffo di a j Calabria, i ministri plenipotenziari - ; Buti e Di Soragna, il marchese Al- -|berto Theodoli e vari altri funziona- o | ri del Ministero degli Affari Esteri, -1 Al levar delle mense S. E. il Capo o del Governo ha alzato il calice brin- I dando in onore dei Sovrani d'Inghil- - terra e del Popolo britannico. Il Primo Ministro d'Inghilterra harisposto brindando in onore dei Rea-li d'Italia e della Nazione italiana.