L'eco in America: la fiducia di Roosevelt

L'eco in America: la fiducia di Roosevelt L'eco in America: la fiducia di Roosevelt Washington, 17 notte. Negli ambienti ufficiali della Casa Bianca si afferma che il Presidente Roosevelt ripone grandi speranze nella Conferenza che avrà luogo domani fra Mussolini ed il Premier inglese. Secondo il suo pensiero la riduzione degli armamenti, i debiti di guerra ed il programma della Conferenza economica sono in stretta relazione l'uno con l'altro, ed un buon esito dell'incontro romano agli effetti della Conferenza del disarmo equivarrebbe ad una grande promessa anche per un successo nei riguardi degli altri due problemi. Ora che la situazione interna americana è ' diventata più normale Roosevelt ha maggior campo per studiare gli affari mondiali. Ieri egli ha infatti invitato alla Casa Bianca il Segretario di Stato, Cordeli Hull, e Norman Davis coi quali ha discusso della Conferenza del disarmò, e di quello che gli Stati Uniti potevano fare per impedirne il naufragio. Davis si è imbarcato per l'Europa oggi, con il titolo di Ambasciatore straordinario conferitogli dal Presidente: ciò dimostra che l'attività passata svolta dalla delegazione americana ha avuto una nuova sanzione e che egli stavolta è senza dubbio da considerare più di prima il portavoce del Governo di Washington. Davis ha avuto ampi poteri tanto per quello che riguarda il disarmo, che per quello che si riferisce all'opera di preparazione della Conferenza economica. Secondo il New York Times, la Casa Bianca desidererebbe fare sapere tra poco che considera il Piano di MacDonald come una buona base di discussione, mentre, a detta del New Herald Tribune il Governo americano addirittura vedrebbe nel Piano inglese una base immediata di accordo. Comunque sia, Roosevelt pone il disarmò tra i primi obbiettivi della sua politica internazionale. Il Presidente ha conferito negli scorsi giorni con gli Ambasciatori di Inghilterra, d'Italia, di Germania e di Francia, ai quali non ha nascosto il suo modo di vedere le cose, come pure non ha mancato di spiegare che non ha fiducia in futuri passi economici internazionali di vasta portata, se le differenze politiche non sono appianate in precedenza. Roosevelt infine, si apprende oggi, spera che la Conferenza economica mondiale possa essere convocata quanto prima, magari entro il mese di maggio. Roosevelt ha trasmesso oggi al Congresso il suo progetto di assistenza ai contadini, accompagnato da un breve messaggio. Gli emenda! menti votati dal Senato al b-ill che conferisce pieni poteri al Presidente 'per ridurre le pensioni degli ex-combattcnti e gli stipendi dei funzionari sono considerati dalla Casa Bianca come accettabili. La Camera dei | Rappresentanti li approverà ora a jsua volta. In tal modo, il Presidente i potrà con intera libertà di azione ! procedere ad economie considerevoli nel bilancio che, ai termini stessi del bill, sono essenziali per mantenere il credito dello Stato. Questo credito non è cattivo. Lo Stato americano ha preso a prestito 800 milioni di dollari in Buoni a cinque e nove mesi al 4 e 4,50 per cento di interessi. Questo prestito era destinato a rimborsare 690 milioni di dollari di Buoni che scadevano ieri e che fruttavano il 2 per cento. Il Tesoro annunzia un'altra emissione di cento milioni di dollari per il -22 marzo onde fronteggiare i bisogni correnti a causa della dilazione di quindici giorni accordata ai contribuenti per pagare le imposte del primo trimestre. Il debito del poverno cresce, dunque, ma fino ad ora leggermente. Per controbilanciare questa tendenza inflazionista, non si può trascurare lo sforzo di risanamento che si sta operando nell'economia americana. Un certo numero di società finanziarie che garantivano tre miliardi di dollari di ipoteche nello Stato di New York sono state chiuse. E' questo un primo sintomo del¬ ìsI la politica deflazionista che Roose- ìvelt intende seguire. In tali condi- soccupazione, dovrebbe normalmente tradursi con un ribasso del mercato. Bisogna piobabilmer.te vedere nei corsi dei Valeri, come nell'aumento dei prezzi delle materie prime un ritorno della fiducia generale, una ripresa dei piazzamenti del pubblico rassicurato, e forse anche il giuoco di certe posizioni assunte da alcuni tecnici. A. R, zioni non si capisco molto bene per- sile il mercato delle azioni salga. I Questa politica deflazionista che provocherà numerosi fallimenti, nonchè una recrudescenza della di- - ! l'opinione italiana per la visita, di- ! chiara ohe essa prevede che l'in- e e e, l a a — a ie nci no er a e o, a à il he ra de di - ! contro Mussolini-MacDonald rappre. iSenterà, ai fini della chiarificazione e idi molti dubbi e malintesi, un contrii, j buto assai maggiore di quello di ordi-1 nane trattative diplomatiche o discussioni ginevrine. L'Italia si rende conto che molto dipende dal risultato del discorso e delle proposto di MacDonald a Ginevra. Il definitivo fallimento della Conferenza del disarmo — prosegue il giornale — sarebbe disastioso. In vista di questo si è determinata in Italia una sincera e risoluta speranza che gli sforzi di MacDonald non siano destinati ad un completo fallimento. Da questo deriva uno spirito di discreta e ragionata fiducia che l'Immediata crisi in Europa sarà superata e che si avrà cosi un altro lasso di tempo per consolidare i risultati ottenuti a prepararsi ad ulteriori progressi nella futura collaborazione. A tale fine l'Italia è convinta che il 6uo punto di vista e quello britannico coincideranno sostanzialmente ». ;.!ì!!iIl oonrisjpondente della Morning Post da Roma, osserva cne la stampa fascista insiste sul fatto che la politica estera dell'Italia e dell'Inghilterra coinoidano in quanto entrambe sono avverse alla formazione dei blocchi diretti contro terze Potenze. « La politica che sarà presa in esame da MacDonald e Mussolini — conclude il corrispondente — è evidentemente diretta a risuscitare l'idea di Locamo con quei rafforzamenti che potranno essere necessari ad allievare i timori della Francia ». Il Daily Telegraph ha dal suo collaboratore parigino che le conversazioni tra MacDonald e Daladier hanno sopratutto avuto per oggetto l'incontro di Roma ed i problemi che saranno colà presi in considerazione nonché particolarmente quello delle relazioni no'italo-jugoslave. Mentre il Daily Telei-\HraPh da Roma accenna alla possibi- • 1 lità che nel viaggio di ritorno MacDonald e Simon si fermeranno a Parigifi vari telegrammi di agenzie riportati i o, ry o o to re A E' il n dai giornali raccolgono la voce secondo cui Daladier si recherebbe a Londra nella prossima settimana. In un articolo editoriale intitolato il st Vero ostacolo al disarmo » il Daily Teleyraph richiama nuovamente l'attenzione sul fatto che la causa fondamentale della pre-sente e pericolosa situazione è da ricercarsi nei sospetti n h dividono la Francia e la Germania hi oan- Funzionc conciliativa o re io rocin « Viene ora riconosciuto universalmente — continua il grioraale. — che lo stabilirsi di una collaborazione fra Gran Brettagna e Italia per dei comuni scopi pacifici, non può avere che quei benefici effetti che noi abbiamo messo in risalto sostenendo costantemente la necessità di tale cooperazione. Nulla, negli anni precedenti ha rilevato- tosi grandi promesse per la chiarificazione dell'atmosfera europea di come questo inizio di consultazioni i fra le due potenze che, per la, loro m. | natura, sono le più adatte al ruolo di n- > conciliazione e di pacificazione. Maca \ Donald ha detto francamente che il ti | temipo cne sarà richiesto per esamina- re nsri n A e i è er re le sue nuovo proposte a Ginevra dovrà essere utilizzato per restaurare la fiducia. «A Roma sarà cominciata l'opera diretta in tal senso e con l'allargarsi della cerchia delle discussioni si potrà preparare quel mutamento nell'atmosfera dell'Europa che è necessario per il successo di Ginevra e della pace ». R. P. zione: fra laltro, non risulta se nelle I;cifre proposte da MacDonald siano! .comprese anche le forze di Polizia, op-; q!pure se ne siano escluse. Anche per [tquanto concerne certi mezzi bellici, ncome le «tanks», ecc., non è ben chia-lmìro quali siano gli obiettivi che si vuole ag! raggiungere. In merito all'arma aerea, p!poi, risulta che. ad esempio, la Fran-i ceia dovrebbe ridurre di ben tre quartinila sua attuale elHcenza, il che segne- airebbe senza dubbio un passo notevolis-' mSimo verso il disarmo, e conseguente mente verso la realizzazione del principio di parità. D'altra parte, però, viene fatto divieto alla Germania di avere anche un solo apparecchio, e ciò significa in pratica il perpetuarsi della tanto deprecata disparità. « A nostro giudizio — commenta il Bórse?» Curier — è necessario tener presente che il Plano di MacDonald è un abbozzo. Un abbozzo magistrale, ma non di più. Se si trattasse di un progetto definitivo non solo la Germa-| !nia ma anche tutte le altre Potenze|i avrebbero motivo di essere oltremodo •—I pessimiste. Spetta insomma alla Conf erenza del disarmo di servirsi dell'eccellente abbozzo per giungere ad un accordo basato sulla realtà dei vari in- | teressi ». Analogamente si esprime il Borse» Zeitung, il quale, a guisa di premessa, afferma che il punto di vista tedesco relativamente alla parità di diritto non può nè deve essere modificato. Tra le più relativamente calde approvazioni al progetto di disarmo inglese sono quelle del Vólkischer Beobachter che trova il progetto degno di y splmolta considerazione, qualora si possa | presupporre una buona volontà di rea- j lizzarlo. Maggiore attenzione desta il i viaggio dei Ministri inglesi a Roma, j ce che MacDonald ^on quésto viàggio I , . * BO { può proporsi due cose gnare l'Italia al suo probabie perchè avrebbe dovuto trat- o a o tare prima e agire poi: secondo, cercare di avere una generale conversazione politica con Mussolini. Tale ipotesi è anche avvalorata dalla corsa affrettata di Daladier a Ginevra per raggiungere MacDonald prima della sua partenza. D'altra parte è inevitaj bile che quando due uomini di Stato europei si abboccano si presenti loro la questione della revisione. Ricordato come VEcho de Paris abbia detto che il blocco delle quattro Potenze non sarebbe il blocco della revisione, il giornale scrive che l'Italia — come è dimostrato rhiaramente dal viaggio dei Ministri inglesi — ha ormai una posizione tica europea. !Per la Kreuz Zeitung il viaggio di;MacDonald è una prosecuzione dei suoi]sforzi per salvare la Conferenza, ma [ non è questo il solo motivo che ha prò- i mosso l'azione inglese. Il cambiamento! in Germania ha indotto alla riflessione anche gli inglesi. Questi credono evidentemente che si possa a Roma, me¬ à r cSS1 nella11 poT I poli !igllo che ovunque, conoscere le Carnicinij Brune tedesche e la politica di Adolfo j .Hitler. Ciò evidentemente è un errore.] Ima 11 viaggio deve essere valutato an- ;I che sotto questo punto di vista. Dopo avere citato quanto ha scritto il Times i in proposito, il giornale dice che la I questione fondamentale è vedere quali j decisioni saranno adottate a Roma. La Express Atwgabe, ultima edizio- lne della notte, riproduce nella prima pagina, sottolineando tipograficamente a i i i i r o — , e i , - li punti principali, l'odierno editoriale Ideila Stampa, e a mo' di commento ì conclusivo scrive che effettivamente è ; lecito sperare nel prossimo avvento di juna nuova èra: in una liquidazione degli ultimi residui della guerra. Nei circoli diplomatici è sottolineata i una dichiarazione fatta stasera a Brejslavia in occasione di una adunata di I Elmi di Acciaio dal vice-Cancelliere Von Papen. Ad un certo punto egli hajdetto: * La nostra situazione politica estc-1ra ci impone di rivolgere al popolo te- ■desco un mònito, il seguente: di nonjI considerare la vittoria che abbiamom! ottenuta ali interno come il presuppo sto di una immediata vittoria all'esce- ro. Per quanto il nostro cuore possa . » „. . , ,. r anzi debba essere rovente di amor pa- trio, noi dobbiamo considerare con .mente fredda le possibilità di politicaiWp™ . «nn^i estera e renderci conto della imponen-lza dei compiti che ci siamo proposti di-assolvere ». 0. P.