I problemi della difesa nazionale

I problemi della difesa nazionale Il bilancio della guerra alla Camera I problemi della difesa nazionale CU armamenti delia Francia e della Jugoslavia e la volontà di pace dell'Italia — La riduzione delle spese -- La durata della ferma Continuità , Ss il turbinoso succedersi di av-j venimenti lo consentisse, sarebbe in- teressante ed istruttivo prendere in esame la serie delle relazioni parla-,mentari e delle esposizioni del Mini-, stro della Guerra dal 192G — anno nel quale vennero gettate le basi del, nuovo ordinamento — ad oggi e con- i statare il cammino percorso. Si ve-:drebbs che questo cammino è in co-!stante ascesa per quanto riguarda la! preparazione professionale e l'appre-istamento dei mezzi ed in discesa nei riguardi della spesa. Anche quando Iquesta è stazionaria od in lieve au-' mento, confrontata coi motivi, che j hanno determinato la variazione, è ini definitiva una diminuzione a motivo Idella maggiore efficenza raggiunta. jUn'altra risultante dell'esame sa-jrebbe una caratteristica continuità di programmi, ignota in passato, con-iseguenza della stabilità del Gover-|no. Questa stabilità, comune a tutti I i rami della pubblica amministrazio-'ne, è di grandissimo vantaggio per I un organismo quale l'esercito (e lo!stesso dicasi per la marina), dove o-igni provvedimento, riguardi esso il'personale od il materiale, gioca per fungo numero di anni. Questa caratteristica ha la virtù di fare qualche volta brontolare i novatori, gli impazienti, i dinamici ; chi ha la responsabilità deve, invece, pesando bene quali possono essere le conseguenze nel futuro ed a parte ogni difficoltà attuale di ordine finanziario, andare col piede di piombo ed affrontare an-i che l'impopolarità. La stabilità si riscontra pure, oltre che nella carica politica dirigente, nel relatore della giunta del bilancio ed anche ciò ha la sua utilità in materia soprattutto tecnica, dove l'apprezzamento ed il giudizio vogliono esser dati da persona competente. Il silenzio attorno al lavoro compiuto dall'Esercito — lavoro della Commissione suprema di difesa, del Ministero, dei molti orfani tecnici, dei corpi di truppa — e og-"' rotto regolarmente tre volte osni annó. _ Ite: .in oc- casione delle grandi esercitazioni e- stive, che richiamano in modo parti- aue rami aei rariamento. uiscussio- ne, che ha per fine unico il perfeac-riamente dello strumento medianteli riconoscimento di ciò eh e stato fatto, l'espressione di bisogni e di a spirazioni, la dimostrazione e le affermazioni del Ministro responsabile. Il relatore, a cui fanno coro i parlamentari particolarmente versati nella materia, è sempre il banditore dell'ideale perseguito. Il Ministro, che di solito ha comune quell'ideale, è invece legato dalle leggi esistenti e soprattutto dalle ferree esigenze del bilancio. Esigenze che, nella presente congiuntura, sono più ferree che mai. E' già stato rilevato come fi complesso dei tre bilanci militari subisca quest'anno una contrazione di 578 milioni rispetto al precedente esercizio; contrazione veramente cospicua quando si consideri l'intelaiatura organica che non si può variare a cuor leggero e la relativa esiguità dei precedenti stanziamenti. Si aggiunga che nel corrente esercizio •— e non sappiamo se lo stesso accada anche pel futuro — ben 725 milioni pesano sul bilancio della gnerra per spese inerenti ad attività estranee all'esercito, proprio a rovescio di ciò che accade in altri Stati, dove parte notevole delle spese militari sono camuffate in altri bilanci. Ripetutamente, negli scorsi anni, il relatore ha auspicato maggiori stanziamenti per provvedere a bisogni molteplici. Le condizioni se- „» Ji i« .™™hi7« »™ lnerali non lo hanno consentito e non!lo consentono, anche perchè l'Italia — qui pure a differenza di altri — preferisce spendere i gravosi tributi in opere di pace e di produzione; non solo, ma è disposta a ridurre ancora i proprii bilanci militari se l'accordo si facesse su reali riduzioni di armamenti. Su quest'ultimo punto la dimostrazione, dopo le cifre esposte, non è più da fare. Tutto è definitivamente perfetto nell' ordinamento dell'esercito? No, senza dubbio, e non lo potrà mai ! I essere perche, traendo l'esercito ogni,suo elemento spirituale e materiale jdalie comuni attività ed essendo oue- 'ste in continua trasformazione, Te- ,sercito deve seguire la stessa via. Ma il grande pregio'dell'ordinamen- !to Mussolini dei 1926 e di essere non perfetto ma perfettibile, non.immutabile, ma durevole, aderente Ialla realtà geografica, alla realtà po-litica, alla realtà finanziaria, in altre parole plasmabile ed elastico. Dopo sette anni la prova e fatta; le nume-rose modificazioni — aumenti e di-munizioni — apportate, i mutamen-ti di sedi le variazioni di stanf.a-menti, tutto si e, senza urti, adatta-to nella intelaiatura. Un esame, anche sommario, della relazione Baistrocchi condurrebbetrotino lontano, nerchè solleva nro-generale. Basteranno poch: Ridotto alla più semplice espressione, l'esercito si riassume in tre elemendi fondamentali, comprendenti alla lor volta numerosi componenti : la truppa, i quadri ed il materiale. Per la truppa, è noto come le condizioni demografiche offrano un gettito di leva assai superiore alla forza che il bilancio consente di tenere alle armi; è noto del pari che il Fascismo, con le cure date all'educazione fisica e coll'aver resa obbligatoria l'istruzione premilitare, ha consenti- to che l'enorme maggioranza dei gio- vani si presentino alla bandiera conuna notevole preparazione per facil- mente assimilare gli insegnamenti lancio propone di portare da 18 a 12 mesi, mantenendo la ferma ridottadi 6 mesi ner le note categorie diiscritti. Problema questo della mas-cima importanza sociale, militare efinanziaria, inquanto che toccaprò- ioniamente gli interessi famigliari. nchiede provvedimenti nuovi per il mantenimento in efficieJlia delle uni- là. soprattutto un forte aumento dei militari permanenti e quindi una maggiore spesa. E' quindi uno di quei provvedimenti, di cui si è detto sopra, da approfondire con piede di piombo. Per i quadri, fondamento primo d'ogni organismo militare, le cure non sono mai troppe. E siccome la guerra ne ha profondamente altera te le proporzioni con conseguenze che si fanno ancor oggi sentire, prowedimenti di vario genere sono stati necessari in passato ed altri saranno ancora necessari ; provvedimenti, che in primo luogo debbono aver di mira l'interesse generale e subordinatameni e l'interesse individuale ; se non tutte le aspirazioni hanno potuto e potranno essere soddisfatte, ciò di pende dal fatto che la legge d'avanzamento è proprio una di quelle, i cui effetti si fanno sentire a più lunga scadenza e per cui un rimedio, che può giovare oggi ad un certo numero, può essere dannoso nel futuro, Ma il relatore si è elevato anche più alto e preconizza una maggiore fusione delle tre.forze armate — oggi esistente soltanto con la carica di Capo di stato maggiore generale, — iper mezzo della creazione di un isti'tuto di alti studi militari ed adoni- brando la nuova figura del Comandante supremo in guerra fusa con quella del Cano del Governo. Due tesi queste già sostenute su queste colonne. La questione del materiale, infi-ne, è attentamente esaminata. Ad osmi tornar della discussione narla-ogm tornar aena discussione pana- mentare essa si ripresene in tuttai la imponenza derivante dalla mole dell'esercito, dall'incessante progre- dire della tecnica, dagli sviluppi de- gli eserciti vicini. L'imponenza è ac- cresciuta dalla molteplicità e dalla complessità sempre crescente dei ma- . „,.„„„; „ „,,;„j; j„i i „ teriali stessi e quindi dal loro costo, Studi ed esperienze sono stati fatti e si fanno assiduamente ; dotazioni sono distribuite nei limiti consentiti dal bilancio; l'industria di Stato e quella privata sono attrezzate per una rapida produzione. Nessuna lnreoccupazione immediata, per eon- semenza. Ma quando l'Italia debba definitivamente rinunciare a veder adottate a Ginevra le proposte ridu- uiuilu u uuuu ucuc niuiuviuium, iu- sognerà pensare a.considerevoli Iabluzioni. E la Nazione sapra rispon- idere alla richiesta del Ducè. GIOVANNI MARIETTI.

Persone citate: Baistrocchi, Cano, Giovanni Marietti, Mussolini

Luoghi citati: Francia, Ginevra, Italia, Jugoslavia