La prima e più severa tappa

La prima e più severa tappa « 455/ » A CONFRONTO NELLA « CORSA Al SOLE » La prima e più severa tappa si corre oggi sdì 312 km. della Parigi-Bigione (DAL NOSTRO INParigi, 13 notte. | Laboriosa giornata, quella di oggi, per gli organizzatori della Parigi-Nizza: direttore di corsa, commissario generale, commissari semplici, commissari regionali, insomma, tutte le gerarchie degli « ufficiali » «on si sono concessa tregua nei loro uffici dì Ru<k Lafayette per\ sbrigare le ultime pratiche, curure la finitura di dettagli, concedere udienze ad inviati speciali, direttori sportivi, corridori: mentre nel grande salone d'ingresso, mattino e po¬ meriggio, dalle 8 alle 19, sfilavano tra la folla arginata da barriere il centinaio e mezzo di concorrenti die hanno confermato di presenza l'adesione all'invito degli organizzatori. Sotto la volta inondata di luci uno sgraziato altoparlante diffondeva implacabile l'annunzio rombante dell'arrivo dei più famosi, intercalandolo con canzonette e ballabili; fuori, col naso appiccicato alle grandi vetrate, i non ammessi nel sacro recinto stavano per ore impassibili ad assistere allo spettacolo monotono ed uguale del disbrigo delle operazioni ufficiali. Confesso che non ho avuto la forza di respirare per più di mezz'ora, e a parecchie riprese, l'atmosfera torbida e assordante di questo convegno preliminare. Tanto più che i primi tentativi di conoscere dalla voce degli interessati condizioni di forma e previsioni di corsa, lianno ottenuto un risultato scoraggiante. Prudente riserbo o risposte evasive mi hanno presto convinto che nulla di serio avrei potuto raccogliere per illuminarvi sulla situazione quale si presenta alla vigilia della gara. Cifre e nomi soltanto, quindi, li darò per inquadrare l'avvenimento. Dei duecento invitati una cinquantina non s'è fatta viva alla firma. Tra gli assenti, a meìio che prima delle quattro di domattina qualcuno non cambi parere, figurano Archambaud, Lambrecht, Dossche, Van Bruaene, Valentin, Piccardo e i nostri Giacobbe, Pesenti, Battesini, Gremo, Meini, Pancera, Cecchin^ Vitali: gli altri hanno nomi sconosciuti o quasi. Fatta questa prima selezione, si può già fare una prima rosa nella aitale dovrebbe essere il nome del vincitore. Tra i francesi van presi in considerazione Leducq, Speicher (che il giornale organizzatore ha fatto suo favorito), Louviot, Marcel Bidot (dato da Leducq, intervistato doii'Intransigeant, come probabile vincitore per il fatto che è uomo che è sempre in forma in principio di stagione), F. Le Drogo, Lapeble, Mauclair, Viotto, proclamato ironicamente da Camusso un « nuovo Binda ». Dei belgi, venuti in massa a questa prova (al seguito della corsa ci sarà anche il collega Paail Beving, invialo dalla Lega Belga come osservatore per la selezione per il Tour), i nomi che si impongono sono quelli di Jean Aerts, Demuysère, Schepers, Bonduel, Romano Ghyssels, Joly, Rebry; fra i tedeschi bisogna scegliere Sieronsky, Buse e Geyer; tra gli svizzeri Antenen, Pipoz e Gillard. Degli austriaci l'unico che ispiri fiducia è Max Bulla; deglispagnoli il migliore dovrebbe essere Cordona: olandesi e lussemburghesi si possono trascurare. M quattro italiani di cui vi ho parlato ieri: Camusso, Martano, Cationi e Firpo, dobbiamo aggiungere Grandi e Barrai, giunti stamane a Parigi: sestetto non certo imponente, ma tutt'altro che disprezzabile, tanto più che di Grandi si ha buona impressione e Barrai è un altro arrampicatore che ci autorizza a sperare in una nostra affermazione nell'ultima tappa. Come si vede, non sono certo ì nomi illustri che mancano a questa corsa, anche se fra essi non abbondano quelli dei nostri.,Fra poche ore, e precisamente alle 3 di questa notte, sarà aperto al Petit Journal il controllo dì partenza e alle 5 la carovana si metterà in moto dal bivio della VIATO SPECIALE) Belle Epine sulla strada di Fontainebleau, mèta Digionc a 312 chilometri di qui. Al seguito dei 150 corridoi'! si lancerà la fila delle vetture ufficiali e di una ventina di giornali, voi la teoria dei baracconi ambulanti pubblicitari, da quelli del caffè, dei liquori, del cioccolato, del vermouth, a quelli dello champagne, dei biscotti, dei prosciutti e delle scarpe. Insomma farà sfoggio tutta una messa in scena colorita e rumorosa che ormai è diventata indispensabile in queste manifestazioni francesi in cui lo sport serve alla bottega e viceversa. La tappa di domani, come vi ho detto, sarà la più lunga; ma il percorso, 'all'infuori delle solite montagne russe, non presenta notevoli difficoltà: che, tali, in linea assoluta non si dovrebbero considerare quei tre chilometri di leggera ascesa sull'altipiano della Borgogna che sono a una trentina di chilometri da Digionc : ma se la gara, come tutto lascia prevedere, sarà veloce e nervosa, anche questo dislivello potrebbe dare l'ultima fisonomia alla cofsa se non addirittura fornirci il risultato definitivo. Il tempo è primaverile; un vero miracolo per Parigi. R sole è la méta ideale della Parigi-Nizza; per intanto ne è il traguardo di partenza. GIUSEPPE AMBROSINI.

Luoghi citati: Nizza, Parigi