Nadolny chiede che le responsabilità

Nadolny chiede che le responsabilità La crisi della Conferenza del disarmo Nadolny chiede che le responsabilità vengano nettamente precisate Ginevra, 10 notte. I prossimi arrivi delle delegazioni delle grandi Potenze hanno messo la Conferenza del disarmo al terzo piano delle preoccupazioni politiche. La commissione politica che si è riunita quest'oggi nel pomeriggio si è oc cupata della proposta sovietica della definizione dell'aggressore. Dopo un di scorso dell'ambasciatore sovietico a Parigi Dowgalewski, che ha ricordato fra l'altro che il disarmo soltanto può garantire la sicurezza, si sono avuti in ferventi di varil oratori per approvare q, per fare delle riserve alla proposta sovietica. Alcuni, come il tedesco Na. dolny, l'americano Gibson e l'inglese Eden, han trovato l'elencazione dei casi avanzata dal governo di Mosca per definire l'aggressore, come troppo rigida. Altri, come il norvegese Lange, lo svedese Westman e l'irlandese Lester, hanno aderito senz'altro all'Idea di definire l'aggressore. Tra gli uni e gli altri, il nostro delegato Di Soragna ha trovato la formula intermedia per dire che, se l'esperienza permette di dubitare che la questione avrà una soluzione r recisa, è tuttavia necessario fare di tutto affinchè la cosa giunga a un buon risultato, che potrà essere conseguito se la cosa sarà considerata su un piano vasto, al di fuori di cerchi ristretti di assistenza internazionale. Il Presidente Henderson costituisce quindi un comitato di giuristi incaricato di occuparsi della definizione dell'aggressore e di una proposta belga sulla constatazione dell'aggressione. Di tale comitato fa parte anche l'Italia. Ma l'interesse della giornata non è stato per le riunioni del disarmo, ben si per la preparazione degli incontri del rappresentanti delle grandi Potenze. MacDonald, sir John Simon, PaulBoncour insieme ad altri Ministri francesi sono attesi domattina. Anche il barone Aloisi, capo della Delegazione italiana, sarà nella giornata di domani a Ginevra per prendere parte alle conversazioni tra i rappresentanti delle grandi Potenze. Invece è certo che il ministro tedesco degli Esteri von Neurath non sarà a Ginevra nè domani nè dopo domani, dovendo egli partecipare sabato sera a una riunione ad Amburgo. La sua presenza a Ginevra non è quindi prevista prima di lunedi al più presto. C'è da notare d'altra parte che lunedi il Consiglio della Società delle Nazioni dovrà occuparsi della questione di Danzica, e che al tavolo del Consiglio siederanno in tale occasione il ministro degli Esteri polacco Bcck e il Presidente del Senato della Città Libera Ziehm. Ma da chi sarà rappresentata la Germania? Le questioni da trattarsi sono di un interesse tale che probabilmente il Reich si farà rappresentare' da una personalità di primo piano. Intanto è da notare che la decisa presa di posizione fatta ieri dal signor Massigli in seno alla Commissione generale della Conferenza del disarmo ne ha provocato una non meno decisa da parte dell'ambasciatore Nadolny. Il primo delegato tedesco ricevendo quest'oggi la stampa ha dichiarato che la situazione In cui si trova la Conferenza del disarmo è quanto mal difficile. Invece di giungere alla riduzione degli armamenti che tutto il mondo si augura, invece di realizzare praticamente l'eguaglianza del diritti in favore degli Stati già disarmati, la Conferenza nella sua seconda fase rischia di far evaporare nelle discussioni tecniche anche 1 pochi risultati concreti raggiunti durante la prima fase. Nadolny ha detto quindi che di fronte alle proposte di aggiornamento della Conferenza, oppure a quella di conglobare In una specie di Convenzione preliminare 1 risultati magrisslml finora ottenuti, la Germania non intende transigere. Essa non vuole l'aggiornamento della Conferenza senza che siano fissate tutte le responsabilità. E' bene quindi dire che il metodo evasivo è, secondo il Reich, inapplicabile.