Dieci giorni decisivi in un'esistenza coniugale

Dieci giorni decisivi in un'esistenza coniugale Dieci giorni decisivi in un'esistenza coniugale Il candeliere sulla testa, la moglie e la figlia scomparse, la richiesta di separazione, e l'inizio di una complicata vertenza La mattina dcll'll novembre scorso'si presentava all'ospedale San Giovan-. ni l'antiquario Emanuele Colombo, di 48 anni, per farsi medicare di una ferita al capo, che il sanitario di servizio giudicò guaribile in una decina di giorni. Il Colombo narrò che a conciarlo in quel modo era stata la moglie Alda Ottavia Vigna, la quale, durante un vivacissimo diverbio, lo aveva colpito con un pesante candelabro. Decisamente, sono stati quelli, per l'antiquario, giorni per nulla 'lieti, pieni anzi di amare sorprese. Difatti, poco più di una settimana dopo la sorpresa di quel candelabro sulla testa, il poveretto, rincasando, trovò motivo a ben più alta meraviglia. La moglie aveva abbandonato la casa, portando con sè la figlia tredicenne Elda, dopo aver racimolato tutto, il danaro che aveva rintracciato. E, per colmare la misura, poche ore dopo ricevette dal Tribunale la notifica di un ricorso presentato alla chetichella dalla moglie giorni prima, allo scopo di attuare la separazione legale per causa di lui. Quel giorno era il 22 novembre, e rimase indelebilmente stampato nella memoria del Colombo, giacche si inizia di 11 una movimentata serie di avventure giudiziarie, per lui non tutte felici. Davanti ai legali delle due parti ed ai giudici del Tribunale si è venuto sfogliando il libro della vita coniugale dei due, la quale appare quanto mai burrascosa e nera. Naturalmente, a quel libro, come sempre avviene in simili casi, si danno due diverse, anzi opposte interpretazioni; giacché è troppo naturale che ciascuno dei coniugi voglia avere dalla sua la ragione e affibbiare il torto all'avversario. Le due campane Assicura adunque il Colombo che, ipoco tempo dopo il matrimonio, si ac- rcirw di nvpr cnmafn nns •menta Hi rto l^do al^^f dSra*<S uanto u è mit affettuoso, tutto jdedito a, lavoro ed a„a famigna. al. j trettanto la moglie è frigida, assoluta mente insensibile alle sue attenzioni, sebbene egli abbia fatto costanti sacritici per tenerla in una posizione di agiatezza cui essa non era prima abituata. La sdegnosa freddezza e le costanti ripulse con le quali la moglie rispondeva alle affettuosità del marito, davano luogo a discussioni e scenate. Egli, così afferma, cercò bensì di convergere tutto il suo affetto sulla figlia Elda, ma non ebbe ritegno dal compiere opera nefasta, cercando di paralizzare nel cuore della fanciulla l'affetto ed il rispetto per il padre. Essa avrebbe persino aizzato ed incitato la bimba a pronunziare verso il proprio genitore parole triviali. Del tutto diversa è la campana che fa squillare la signora per mezzo del suo legale. Essa basa la richiesta di separazione coniugale per colpa del marito, su asseriti continui maltrattamenti a cui essa sarebbe stata sottoposta. Il Colombo, secondo quanto essa asserisce, non sarebbe affatto l'uomo mite ed affettuoo di cui si parla nella memoria difensiva stesa dal suo avvocato. La donna ha dedotto vari testimoni per provare che il marito la picchiava e la !ingiuriava trivialmente, così che nu merose volte si rese necessario YMer. ivento del vicim sottrarla alle ire di ìui che coi ugni la colpiva vioiente ! mente al capo.DPiu volte ia vigna sa rtDbe ricorsa al CommisSario di Borgo ' Dora per fare richiamare il marito al i'0SSerVanza dei suoi doveri coniugali; . e al ftmzionario U Colombo a- ! vrebbe ammesso di aver percosso la ; moglie. ln un utigio avvelmt0 ne] glu gno scorso ]a vigna riportò delle ecchi mosi ed ^Rne nel novembre scorso ven ne coipita con schiaffi e con pugni alla , testa. Infine la Vigna asserisce che du ;rante una sua breve assenza daUa cit. tà il Colombo ha mancato ai suoi dove- eL coniugali) giacchè| col]a scusa de]la a; ^ ]ei frigidita egli ai accompagnava soe|vente a donnine allegre '-, jConseguenze (Il Uno Sbaglio (1 Ora Dopo l'improvvisa e inopinata scomparsa della moglie e della figlia, il Colombo ne fece attivissime ricerche, ma inutilmente. Seppe poi che la madre a- veva occultato la bimba in luogo noto i ad es3a soltanto. Senza adire a mezzi (coercitivi per riavere la bimba arbitra-'riamente sottrattagli dalla consorte, 'l'antiquario attere il giorno della coni- - parizione dinanzi al Presidente del Tri- ìDUnale' pensando che tutto poteva an- 'Cora essere chiarito e accomodato. Ma . tua malaugurato equivoco in cui cadde il Colombo alla vigilia della comparizione, fece sì che tutte le sue speranze andassero a monte. Il Colombo ricevette un decreto di citazione a comparire innanzi al Procuratore del Re per le ore 16 di quello stesso giorno 26 novembre, per il quale era già stata fissata la comparizione innanzi al Presidente del Tribunale In tale decreto l'oggetto della citazione, non era indicato, e nella sua poca conoscenza degli atti legali, il Colombo interpretò la nuova citazione come una rettifica a quella ricevuta in precedenza. Si presentò così al Presidente del Tribunale alle ore 16 anziché alle ore 10, e dal cancelliere ebbe l'amara rivelazione dell'equivoco nel quale era caduto. Seppe poi clic la seconda citazione rifletteva l'istruzione penale a carico della moglie, nella quale egli doveva essere sentito come parte lesa. Intanto la moglie, in sua assenza, aveva ottenuto dal Presidente l'assegnazione, pendente causa, della bimba Elda, l'autorizzazione a vivere separata dal marito e l'obbligo, per questi, di corrisponderle trecentocinquanta lire mensili a titolo di alimenti. Subito il Colombo sl recò da un legale, a mezzo del quale tentò di indurre la moglie a concedergli di rivedere la bimba. Questi passi però riuscirono inutili, poiché la dorma applicò nella loro integrità i provvedimenti provvisori adottati dal Presidente del Tribunale ; tanto che non rifuggì in seguito dall'intraprendere contro il marito l'azione mobiliare, quando questi si trovò nella momentanea impossibilità di versare l'assegno alimentare. Per sottrarsi poi alla richiesta di far vedere la figlia al padre, essa si allontanò da Torino con la piccola Elda. Irreperibili Il Colombo ricorse allora, in sede di i _ -! -D-oc^^t^ /!=n„ jì Vreclamo, al Presidente della Corte di Appello il quale, con decreto 8 gennaio del corrente anno, ritenendo che non può disconoscersi il diritto al padre di vedere la propria figlia e di invigilare su di lei, apportò al provvedimento del Presidente del Tribunale un'aggiunta per la quale fu concessa al Colombo la facoltà di vedere la figlia per due ore ogni settimana ed in un luogo da determinarsi dalle parti. Ma neppure in seguito a questo provvedimento la irriducibile signora ha receduto dal suo atteggiamento. A nulla valsero i ripetuti inviti fatti dal Colombo a mezzo del suo legale avv. Arduino, al legale della Vigna, avv. Juliani, che li trasmise alla sua cliente. Questa era scomparsa da Torino con la bambina, nè il Colombo potè mai conoscerne la residenza. Di tale situazione dolorosa si è reso conto il Presidente del Tribunale il quale, su ricorso del Colombo chiamò le parti avanti a sè per dare le opportune disposizioni. Ma la Vigna non si presentò, limitandosi a far chiedere un rinvio che fu concesso. Cosi la singolare vertenza continua ad essere in alto mare. CBRCILEPSBBsoc

Persone citate: Alda Ottavia Vigna, Emanuele Colombo, Ymer

Luoghi citati: Torino