Solenne cerimonia domani a San Carlo per la conversione di un giovane mussulmano

Solenne cerimonia domani a San Carlo per la conversione di un giovane mussulmano Solenne cerimonia domani a San Carlo per la conversione di un giovane mussulmano L'Arcivescovo gli amministrerà il Battesimo, h Cresima e l'Eucarestia - Anche quattro fratelli non ancora battezzati riceveranno dal Prelato i Sacramenti Domani mattina, alle ore 8,30, sii rsvolgerà nella Chiesa di S. Carlo tuia solenne e suggestiva funzione la quale richiamerà gran folla di fedeli: il mu sasulmano Bubaker_Abdel-Gaden-Tuhati,;trrganato nell'oasi di Sanzur (Tripolitania) abbraccia la religione cattolica, e quattro fratelli non mai battezzati — i to rinesi Massimo, Ebe, Giovanni e Leonardo Enrico, rispettivamente di 5, 12, 14 e 16 anni — riceveranno insieme a lui i Sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell'Eucarestia. Celebrerà i sacri riti S. E. l'Arcivescovo monsignor Maurilio Fossati. Bubaker-Abdel-Gaden-Tuhati è orfano; d suoi genitori perirono durante la occupazione dell'oasi. Il ragazzetto, dalla capigliatura nera e crespa, sano, svelto, intelligente, divenne il beniamino dei soldati. Lo ritroviamo a. Torino a quattordici anni, domestico in una signorile famiglia della nostra città; passò poi da una ad un'altra casa finché, dopo aver trascorso qualche tempo a Nizza, fece ritorno a Torino dove riuscì a trovare una buona sistemazione. Essendosi il giovane tripolino interessato al movimento fascista fino dai primi tempi fece conoscenza dell' allora centurione Gianni Bassanese, oggi seniore e sotto-capo di Stato Maggiore presso il Comando del l.o Raggruppamento di Legioni a Milano. La conversione A questi Bubaker Abdel Gaden Tuhati confidò il desiderio di abbracciare la nostra religione, desiderio maturatosi in lunghi anni di permanenza nella nostra città, e nel centurione Bassanese trovò chi seppe comprendere l'ansia ed il turbamento della sua anima. H centurione fece per lui quello che forse nessun altro avrebbe fatto: lo affidò alle cure della sua buona mamma, la signora Livia Bassanese, delegata del Gruppo Rionale « Dario Pini », che si interessò vivamente e amorevolmente del giovane. Era un compito assai delicato che solamente poteva venir affidato ad un cuore di madre. Abdel-Gaden-Tuhiati a t*uw* xì ut j 11 chj i i" nuubi-uauw j- uuiau ci veva l'entusiasmo e i trasporti di un neofita; ma quanta tenebra ancora vi era nel suo animo! Gli usi e i costumi lddmtpszdeUa gente musulmana, benché da tan- ti anni egli avesse abbandonata la sua!tribù, affioravano ancora di tempo in |tempo: era un retaggio venutogli di' lontano dal quale egli poveretto non|sapeva spogliarsi nonostante tutta lapsua buona volontà. La signora poteva ; compiere un'opera di amore; poteva favorire lo sbocciare dei suoi buoni sen- timenti, ma non convincerlo dell'errore I in cui spesso, suo malgrado, ricadeva.;Per fugare le tenebre e perchè nellalsua anima desiderosa non rimanesse che la luce della verità occorreva l'au-silio di un sacerdote. E anche questa scelta non era semplice poiché bisogna- va trovare un prete che al comune spi- . I rito di pietà aggiungesse la conoscen- degli errori in cui vive te religione j ]musulmana .per usare armi idonee ai] combatterla. Il ministro di Dio che riu- ffir* r11 «<^vrch;esti fu trova- ^° iella persona del teologo cav. pro1 Messore Edmondo De Amìcis, il quale fu Sià cappellano militare in Libia, 1 Con tutto ciò il lavoro non fu nè fa| Cue, nè breve. Abbisognò come in un \clmio's7aàÌckre7à^ ripiantare. Ed ognuna di queste ope- !1 'V'™™"- "u ™ ' * ., f ridae? "itÌChe ^ " .terreno che si trovava sotto la sterpa- |glia era buono, fertile e il lavoro diede |!tutti quei frutti che si potevano spe-i rarp T,n 7PÌn nrripntissimo del sacerdo- I j cumeno resero più facile il compito. En trambi si comprendevano a meraviglia !e mai collaborazione fu più stretta e sincera di questa. Di tempo in tempo la Lirann, Ba«anpw intprrn°-nvjt il sa j signora Bassanese interrogava 1J sa. ! cerfote: per conoscere ì progressi che . 1rare- Lo zel° ardentissimo del sacerdo!te e » vivo desiderio di verità del cate , ., \ ne»a via delle fede compieva i suo prò- tetto; ed il giorno in cui egli le disse ; che ormai il Bubalcer aveva aperto completamente gli occhi alla luce del-l ]a verità, la signora, che del neofita sii iera fatta ]a mamma spirituale, provò „_,_ „;_=„ ì.ji^i,i,„ 1 |una gloia "»dl«bilc. > 11 rito .. _ _ , . Isella chiesa di San Carlo — come si1 è detto — la funzione di domani àssti- mera, per il suo alto significato, parti-1 colare solennità. Saranno madrina e pa-1 drino per il Sacramento del Battesimo I la signora Livia Bassanese e il Aglio |seniore Gianni Bassanese; e padrin-j per la Cresima sarà il Console Galbiati, co- mandante la prima Legione Sabauda.'S. E. lArcivesCOVO volle egli stesso Con-Icordare il programma della solenne f un- !'zione e si degnerà amministrare con le sue stesse mani i S.S. Sacramenti ad Abdel Gaden Tuhati c-d ai quattro giovani fratelli Enrico. Il battesimo verrà amministrato col rito degli adulti, cioè in forma molto isolenne, ed alla funzione avranno libero accesso tutti 1 fedeli. Come forse non C a tutti noto. ì bat- tezzandi non potranno accedere alla chiesa prima che vergano compiuti i riti preparatori c perciò essi Sl trove- jranno inginocchiati in una stanza atti- jgua. al tempio, sulla soglia della quale andrà ad assidersi 1-Arcivescovo dopo le preghiere iniziali, assistito dai Padri Serviti di S. Cario e dagli istruttori dei catecumeni. Il celebrante chiede ad ognuno il nome, cosa desidera ricevere, che cosa produce il Sacramento auspicato, e rende edotti tutti dei doveri che si assumono abbrancando la religione cattolica. Sottopone quindi ad-essi i principali articoli del Credo. Le domande e le-risposte sono semplici e solenni. Dopo aver risposto tre volte dbrenuncio (rinuncio) allo spirito ed alle lusinghe del Maligno, essi rispondono tre volte credo alla enunciazione degli essenziali iprincìpii della nostra Fede. Seguono altre cerimonie e preghiere, dopo delle quali il sacerdote dà ai battezzanti! opportuni ammonimenti a seconda delle sètte o delle religioni dalle quali provengono alla nostra. Belle e poetiche sono le parole con le quali il sacerdote fa il segno della croce su varie parti del corpo dei catecumeni. Le diciamo in italiano: «TI segno la fronte, affinchè accenna Cro-!ce del Signore; ti segno le orecchie, af- finché tu oda i divini precetta ti SDgnoigli occhi, perchè tu veda la canta di Dlo; ti segno le nari, perche esse:sen- !lano 1 odore della soavità dii Cristo; ti segno la bocca, perchèi essa dicaparole di vita; ti segno il petto, perchè il tuo cuore creda in Dio; ti segno le scapoleperchè tu accetti il giogo della Sua ser- vitù». Quindi, senza toccarlo, il sacer- dote fa un segno di croce lungo tutto il corpo del battezzando e dice: « Ti segno tutto nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, af fin-che tu consegua la vita eterna e possa vivere nei secoli dei secoli ». Seguono altre preghiere; dopo di che * catecumeni sono introdotti in chiesa!e ricevono il Battesimo con rito simile |a quello in uso per i neonati. . ' Dopo il Battesimo, lunedì i cinque |&iovani riceveranno la Cresima, quindi p'Eucaristia ed ascolteranno la San ; ta Messa. A funzioni terminate l'Arcivescovo dirà ad ognuno dei nuovi cattolici con- I gedandoli : «Vai in pace, ed il Signore ;sia con te i>. l

Luoghi citati: Libia, Milano, Nizza, Torino, Tripolitania