Manaresì inaugura la nuova sede del C.A.I.

Manaresì inaugura la nuova sede del C.A.I. Manaresì inaugura la nuova sede del C.A.I. Torino, anche sulle Alpi, opera secondo il proprio metodo che la caratterizza in ogni manifestazione della sua vita laboriosa : essa agisce tenacemente, serenamente, con un programma che sempre impostato su basi ponderate, si svolge regolarmente e, soprattutto, in silenzio. Torino ha nei suoi cittadini abbondante sangue montanaro: e dei figli dell'Alpe essa possiede molti pregi nel suo studiato progredire, nella sua marcia, talvolta lenta, ma sempre sicura verso la mèta. Gli alpinisti della nostra città sono di conseguenza modestissimi e della loro attività sui monti non è dato conoscere molto, benché le loro opere e le loro imprese sulle Alpi abbiano lasciato e lascino contìnuamente traccie indelebi-1 zli, sì da porli in primo piano nell'alpi- ] fueeladsqladfcmcnonismo internazionale, Ma se essi non si portano spontaneamente alla ribalta e, per lunghi periodi, agiscono fra i silenzi dell'Alpe sen- rgsudza che l'eco ne giunga al piano, vi è og- igi, in Regime fascista che tutto mei-'mte in valore della vita nazionale, chi li j segue, li apprezza, li ammira e li esal-bta. Il Capo degli alpinisti italiani, S. E. : sAngelo Manaresi, ritornando ieri nella ; ilnostra città per l'inaugurazione della j znuova Sede del C.A.I. e per la riunione | tdel Consiglio Direttivo Centrale, ha dì mostrato di conoscere a fondo i sentimenti alpini della razza pedemontana: nel suo saluto ha affermato come egli ami ritrovarsi fra di noi per sentirsi fra i puri dominatori della montagna. La Sezione di Torino, dopo un periodo di assestamento dovuto all'avvicendamento di persone, ad inquadramento di nuovi soci e, soprattutto, all'ingentissimo sforzo costruttivo di opere alpine, in questi ultimi mesi ha segnato una notevolissima ripresa nelle sue varie ramificazioni di attività sociale, ripresa che soddisfa soci giovani ed anziani e che, indubbiamente, riporterà in breve tempo questa Sezione, alla quale sono assegnati vasti e gravi compiti nell'ampio cerchio delle Alpi Occidentali, alla sua tradizionale posizione di avanguardia dell'alpinismo italiano. Il Consiglio Direttivo Centrale Angelo Manaresi, con particolare sensibilità della vita del Club Alpino, che si svolge in tutta l'Italia, attraverso oltre centotrenta Sezioni, con caratteri e metodi differenti, proporzionati alle esigenze locali, ma secondo una direttiva strettamente collegata ai più importanti problemi della vita nazionale, segue con specialissima attenzione quanto si svolge a Torino. Egli dacgrinaszqmlainnaanpMtsc<-ttrnqvha, perciò, «sentito» la progressiva 0evoluzione e la desiderata soluzione di Bmolteplici aspetti dell'alpinismo locale, ied ha vouto che Tonno, dopo la prima riunione del Consiglio Direttivo centrale avutasi nell'autunno 1931 e dopo la grande adunata nazionale degli alpinisti dello scorso settembre, fosse ieri sede di un'altra tappa, molto importante, nella lunga e difficile via dell'organizzazione alpinistica moderna del Paese. Il Presidente generale del C. A. I., giunto ieri mattina da Roma alle 8,20, salutato alla stazione dalle autorità cittadine, dopo brevi colloquii con personalità alpinistiche locali, si portava alla nuova .sede della Sezione di Torino, in via Barbaroux, 1, per la riunione di Consiglio. Erano presenti S. E. Bisi, Presidente della Sezione dell'A.N.A., il sen. ing. Brezzi, presidente della Sezione di Torino del C. A. I.. il prof. Euclide Silvestri, vice-Podestà di Torino e ^cepresidente della Sezione del C. A. I., il prof. Bognetti, presidente generale del T. C. I., il comm. Giro, ispettore provinciale del Dopolavoro, in rappresentanza del Direttore comm. Berretta; il dott. cav. Balestreri, presidente del Club Alpino Accademico Italiano; il dott. Guido Bertarelli, presidente del Consorzio nazionale guide e portatori col cav. uff. Felice Arrigo, vice-presidente; il prof. Ardito Desio, presidente del Comitato scientifico. Erano intervenuti quasi tutti i Consiglieri della Sede Centrale, anche dalle più lontane regioni, come l'avv. Chersi, presidente della Sezione di Trieste (la gloriosa Società alpina delle Giulie) e l'avv. Jacobucci, l'attivissimo capo degli alpinisti e degli alpini dell'Abruzzo. Erano inoltre presenti i membri della Direzione della Sezione di Torino: ing. Ettore Quartara, vice-presidente, dott. Piero Zanetti, segretario, rag. Guido Muratore, direttore di contabilità, ed i consiglieri dott. Borelli, cav. Passeroni, prof. Rondelli, ecc. L'ordine del giorno del Consimile Centrale comprendeva la trattazione di numerosi argomenti di notevole importanza per l'organizzazione alpinistica nazionale, cosicché i lavori si protrassero fino alle 13. Dopo l'esame del bilancio consuntivo 1932 e di quello preventivo pel 1933 dai quali appare l'ingentissimo sforze che il Club Alpino, con mezzi molto modesti e con vasta comprensione delle necessità nazionali sulle Alpi, ste compiendo per la messa in valóre dei monti d'Italia e per l'educazione fisicre spirituale dell" Gioventù italiana. S. E. Manaresi illustrò e portò ir scussione i vari prcclemi allo studio. Problemi di organizzazione alpinistica La Guida dei Monti d'Italia, grazie al tanto auspicato accordo fra il Tourlng Club Italiano ed il Club Alpino, dopo circa venticinque anni dall'inizio snqdderpviCagnd1CstlmèBdell'opera, ha finalmente trovato la fe-|lice realizzazione e, prestissimo, gnitaliani potranno avere i nuovi volumi | di chirà perfetta, unica, per golatore », Ma, appunto la serietà riamente di imposti sere studiati a iuuuu v u-uu iai^i:u dute di responsabilità e di maturità per questo primo e grandioso studio di tutte le Alpi e di tutti gli Appennini.Altro punto che rivestiva parti-colare importanza nella riunione della sede centrale del C.A.I.. era costituito dallo schema predisposto dalla Com- missione centrale dei rifugi per la suddivisione delle trecento capanne al-pine in categorie secondo la loro si-tuazione, la lunghezza e la difficoltà della via di accesso, l'altitudine, glialpinisti che le frequentano, ecc., in modo da addivenire" ad una unifica- zione delle tariffe di ingresso, vitto e pernottamento a seconda della va- ria categoria. Ogni sezione proprietaria di rifugi (e risaputo che ad eccezione di tre od in possesso di sezioni) disponeva le 'i esat-rifugi, che appartengono alla sede centrale, tutti gli altri sono proprietàtariffe secondo concetti spesso di ta valutazione, ma, talora, con criteri in contrasto con le esigenze dell'alpinismo, originando differenze assolutamente Intollerabili. La sede centrale ha perciò studiato un piano che disciplina questo importantissimo ramo dell'attività sociale, pur tenendo presenti le necessità finanziarie delle sezioni che hanno fatto e fanno continuamente ingenti sa¬ L'adunanza del Consiglio direttivo centrale - L'esame di importanti problemi di orga nizzazione alpinistica — Vibrante dimostrazione al ca po degli alpinisti italiani 1 za o per il ritardo di soccorsi. Si af] faccia perciò tutta l'importanza e la urgenza di stabilire una serie di posti enfici per dare agli alpinisti la buona ; ried indispensabile ospitalità dei rifugi. I 1 l,, . ... stL assistenza sanitaria AsAUn problema molto importante del-1 la organizzazione alpinistica è quello! .. dell'assistenza sanitaria. 11 numero 01sempre più grande di alpinisti che fre- fequentano la montagna, spesso non con,sigla dovuta preparazione di tecnica e1 di mezzi, fa si, purtroppo, che più frequentemente di un tempo si verifichino incidenti. Nella vastissima zona montuosa dell'Italia, solo pochi sono i centri che abbiano una discreta organizzazione di soccorso. D'altra parte è, ovvio come molti incidenti, origina-. e dovuta preparazione di tecnica e\ ,YY\Aifì fu «i nunrrnnnn Mio r»lll giprchriamente di poco conto, creino conse-1 puguenze talora tragiche per la mancan- u ,.disosanitari, una organizzazione di persone una predisposizione di mezzi, una rete di servizi di informazione, che siano in grado di funzionare con la massi'ma prontezza e serietà, j La speciale commissione medico-fibiologica, sorta in seno al Comitato : scientifico del C.A.I.. ha predisposto ; il piano di questa grandiosa mobilità j zione sanitaria, che si ramificherà in | tutte le centinaia di valli delle Alpi e dell' Appennino. A chiunque conosca anche soltanto vagamente, il nostro complesso sistema orografico, non sfuggirà la gravità del problema umanitario che la Sede centrale del Club Alpino sta affrontando per portare l'Italia all'avanguardia, pure in questo campo. A5pinismo universitario Gli studenti, attraverso ai G.U.F., sono ora tutti soci del grande sodalizio alpinistico: sono cosi oltre cinquantamila i giovani che, gradualmente, vengono avviati alla sana scuola delle Alni. Avviene però che non in tutte le città, sedi di G.U.F., esistano Sezioni del Club Alpino; i giovani alpinisti devono perciò essere lasciati a sè oppure aggregati alla sezione viciniore, con evidente danno per la propaganda e per la preparazione. S. E. Manaresi ha disposto che in quelle città ove si verifichino tali condizioni, gli studenti possano formare il primo nucleo di una nuova sezione che resterà <-. universitaria » fino a che sarà costituita di soli studenti, ma che, in un tempo successivo, diverrà una sezione regolare dalla quale gli studenti saranno assorbiti. E' nella storia del Club Alpino e, quindi, dell'alpinismo italiano: quasi ovunque furono trli studenti i fondatori 0i migliori animatori dì molte sezioni, Balza perciò in modo evidente tutta la imp0rtanza di questa decisione per lo à a e , e e e ; l i o i ù , a e . : , . . e e i o e o e i r. e o, o acBvinsamtepapeOrigecosviluppo dell'alpinismo specialmente nell'Italia centrale e meridionale: in queste regioni esiste un vivo fermento di entusiasmo, assolutamente nuovo e denso di freschezza, per la montagna estiva ed invernale, che attende il terreno propizio per affermarsi e svilupparsi. Sono già undici le nuove sezioni universitarie costituite in breve tempo. Il Consiglio direttivo del C.A.I. ha infine approvata l'organizzazione di un Congresso nazionale di speleologia che avrà luogo a Trieste nel prossimo giugno; dell'adunata nazionale degli Alpinisti e del IV Congresso internazionale di alpinismo che seguiranno dal 10 al 14 settembre, a Cortina d'Ampezzo. H Comitato organizzatore di questo massimo avvenimento alpinistico dell'annata, che il Duce ha voluto porre nel calendario delle manifestazioni del Regime per l'anno XI, ha sede a Torino ed è presieduto dal dott. cav. Umberto Balestreri. Dot l'adunata della sede centrale, gli ali. isti torinesi si riunirono a colazione all'Albergo Venezia attorno al loro presidente generale: fu una cordiale riunione dì amici della montagna durante la quale S. E. Manaresi che ama tanto trovarsi vicino ad alpinisti giovani ed anziani, ebbe agio di sentire tutto il serio entusiasmo che animu le schiere dei nostri arrampicatori. Il sen. Brezzi portava il riconoscente saluto della Sezione di Torino al presi' dente generale, esprimendogli la gioia di riaverlo fra i comeratl torinesi che tanto desiderano la sua presenza inci tatrice ed animatrice. S. E. Manaresi, con la sua calda e simpatica parola che conquista l'ani mo di ognuno e lo avvicina a se, fino a formare una perfetta comunione con quanti ne ascoltano il dire elevato e, nello stesso tempo, buono e fraterno, ha espresso la propria ammirazione per l'alpinismo torinese che egli considera come il caposaldo dell'alpinismo italiano. L'inaugurazione della nuova sede Dopo la colazione, S. E. Manaresi si recava ad assistere all'incontro di calcio Juventus-Napoli, per ritornare alle 16,30 alla sede del C.A.I per la cerimonia inaugurale. Frattanto nei nuovi grandiosi locali che ospitano con vera signorilità la Sezione di Torino, erano convenute le principali Autorità cittadine e gran folla di alpinisti. S. E. Umberto Ricci, Prefetto di Torino, il Segretario Federale, comm. Gastaldi; il Podestà di Torino; S. E. il generale Spiller, comandante il Corpo d'Armata; S. E. il gen. Donato Etna; il console generale Od done Mazza; il gen. Canale, comandante la Brigata Alpina, in rappresen tanza del Comandante la Divisi -|s- E- Casoli; il gr. uff. Maiola, . nratore generale del Re; il eoi. Tr mi | scoli, comandante il 3.o Alpini; à sen. Brezzi, nel presentare al capo del-, 1di i l'alpinismo i camerati torinesi espri- ! si.1 meva al saggio riordinatore della eraii- i i-'de Istituzione, la schietta riconoseen- ! pa za degli alpinisti torinesi pienamente- , Lo consapevoli dello sforzo che, da anni. ! m- il Presidente generale persegue oer a ; potenziare degnamente l'alpinismo ita-, l-'Ilario. ,i-' Angelo Manaresi ringraziava per le à : espressioni di franca cordialità alpina li.del senatore Brezzi, dichiarandosi mol-'S.chpamCrnededetal'ostagtefrgpetodampdavegdleapmzitol'vriafoMPglgpagvddcSsinztugcscv^Tn | to Meto dei risultati della giornata, che I 1 a- gii confermavano la propria opinione j to sulla serietà di intenti e sull'lmtpor-! a- tanza dei risultati dell'atomismo pie-i mccitese. Esaltava mundi il grande va- gi loie della scuola d'ella montagna che |re 1 seleziona ed affina la preparazione ', .suscitato !le Malie parole di S. E. Manaresi, si rin-t-lnovava quando alle 17,30, il Gerarca ! de dalla gioventù italiana, à! L'entusiastico applauso ri iao re, fita¬ rà la sede per ripartire alla vol-|ta di Bolog<na. i Torino alpinistica ha vissuto ieri una . magnifica giornata: giovani ed anziani : soci' del C.A.I. hanno conosciuto con i quanta cura ed attenzione le loro opere e le loro imprese siano dai capi seguite ed apprezzate nel giusto valore. E. F.