Disperato eroismo di irregolari cinesi

Disperato eroismo di irregolari cinesi Disperato eroismo di irregolari cinesi per fronteggiare l'avanzata nipponica Interi reggimenti decimati dai bombardamenti aerei intorno a Ling-Yuan Il tradimento di due generali cinesi a Cifeng Londra, 2 notte. A Nanchino si è creduto necessario, forse per calmare l'emozione causata dai referti relativi a tradimenti di generali e a ripiegamenti disordinati di truppe, di inscenare un ben organizzato spettacolo di pubblica riconoscenza verso Lord Lytton. Unti pubblici e organizzazioni di vario genere hanno, in giornata, inviato telegrammi al presidente della Commissione leghista d'inchiesta sull'Estremo Oriente, per ringraziarlo, a nome della popolazione, del « giusto atteggiamento » da lui adottato nei riguardi del a rflitto mancese. Lord Lytton è rimastD certamente stupito apprendendo oggi, da questo telegramma, che egli è « non soltanto un amico della Cina, ma una sentinella della pace mondiale e della giustizia ». Atta Cina, in quest'ora grave di depressione morale, occorre una sentinella, poiché quelle che ha posto a difesa dei valichi strategici di Jehol non sono riuscite a opporre resistenza all'avanzata nipponica. Sacrifici e tradimenti La tragedia della situazione cinese scaturisce, anche stavolta, dal contrasto fra l'enormità dei sacrifici compiuti dalle truppe, e specialmente da quelle irregolari, per frenare l'avanzata nipponica, e la criminosa incoscienza di coloro che adirebbero dovuto dirigere le operazioni difensive cinesi. Gli ultimi eventi dimostrano infatti che, anche di fronte al nemico, i generali cinesi ai comportano così come si sono sempre comportati in passato. Per loro non esiste una nazione cinese, non hanno patria, non riconoscono un governo, un'autorità qualsiasi, e passano da una trincea all'altra come si varca un ponte su un ruscello. E' la mentalità della guerra civile che si conserva intatta anche in questa lotta dalla quale probabilmente dipenderà l'avvenire del Paese. Non si sa quanto di vero vi sia nelle notizie fatte circolare dalle autorità nipponiche di defezioni di ge nerali e di truppe. E' impossibile ottenere una conferma détta notizia secondo la quale U generale Tang Yu Lin, al quale incombeva la responsabilità di proteggere uno dei valichi più importanti della provincia, ha offerto una resa al nemico a condizioni non ancora rivelate, e finanche ha abbandonato il suo posto-di comando. Vera o falsa che sia questa notizia, alcuni episodi di questa lotta fanno pensare che essa possa . essere vera; il fatto è che essi demoralizzano le truppe cinesi che si sentono tradite da un governo che le invia al massacro senza armi, senza munizioni e senza vestiti per proteggersi dagli estremi rigori invernali, e dai generali che le ingaggiano in operazioni militari per poi abbandonarle vergognosamente al primo indizio di difficoltà. Le truppe irregolari cinesi sembrano essere state, per ora, quelle che hanno più accanitamente resistito all'avanzata e inflitto le maggiori perdite al nemico. In ciò non v'è nulla di strano, poiché queste trup peo — come pretende Tokio — queste « bande di briganti » formate in parte di banditi veri e propri e in parte di giovani studenti e di mem bri di organizzazioni patriottiche so no da lungo tempo abituate ad agire a gruppi isolati e a non far dipendere la loro azione dagli ordini di un qualsiasi maresciallo. Gli stessi «briganti» cinesi sono in realtà i rimasugli dette truppe dei caporioni della guerra civile, soldati che, abbandonati da questi ultimi e ignorati dalle autorità centrali o provinciali, sono stati obbligati a combattere per non morire di fame. Conoscono a fondo i segreti dette imboscate e della guerriglia e vanno, se non altro, ammirati perchè dal primo all'ultimo sanno che, se fatti prigionieri, saranno i7nmediatamente fucilati. Truppe catturate e mitragliate A questi « banditi » le truppe nipponiche non danno quartiere. Appena catturati sono abbattuti dal fuoco delle mitragliatrici. Identica è la sorte di tutti quei giovani cinesi che negli ultimi mesi, in segno di protesta contro la timorosa o codarda po litica di Nanchino, sono partiti armati di fìicili di vecchio tipo per prestar man forte ai nuclei di ribelli professionali. A questi irregolari o banditi sì debbono atti di eroismo disperato come la distruzione di un ,ponte di immensa importanza strategica tra Cian-Hai-Kuan è la frontiera meridionale del Jehol, distruzione che ha reso impossibile l'avanzata dal sud di colonne nipponiche che volevano accerchiare le forze irregolari sotto gli ordini di CiangSue-Liang. A queste truppe si deve la formidabile resistenza incontrata dai giapponesi sul valico di PingCiu-Han. Anche qui l'avanzata nipponica è stata rallentata dall'eroismo détte truppe cinesi, ma non impedita, nonostante che a soccorso degli eroici difeìisori Ciang-Sue-Liang avesse inviato circa trenta mila uomini dette sue truppe. La difesa della provincia di Jehol appare, in base alle ultime notizie, ormai impossibile. I giapponesi, con una sorprendente rapidità di mosse, hanno occupato i due passaggi di fondamentale importanza strategica per la difesa della capitale della provincia. Cifeng è in mano dei giapponesi da ieri l'altro; Lingyuan è stata conquistata dopo dura e sanguinosa lotta nel corso détta giornata di ieri, e le posizioni sono state rinfor¬ zate e garantite da qualsiasi sorpresa cinese durante quella di oggi. L'occupazione di L:ng=Yuan La via del Jehol è così aperta atte truppe di Tokio. Tanto da fonte giapponese quanto da fonte cinese si conferma che la battaglia attorno a Ling-Yuan è stata la più sanguinosa fra quante se ne siano svolte in Manciuria. Le truppe giapponesi, sotto il comando del generale Hattori, avevano iniziato ieri l'attacco détte posizioni cinesi e dopo un periodo di sosta imposto dall'estrema fatica dei soldati che la notte prima e durante la mattinata avevano compiuto la marcia ininterrotta di cinquanta miglia, era stato ripreso la sera. I cinesi, respinti una prima volta, contrattaccarono con magnifico accanimento e le sorti detto scontro sarebbero rimaste incerte se non fossero giunte le squadriglie degli aeroplani giapponesi. La strage causata fra le truppe cinesi dai bombardamenti aerei sembra essere stata spaventosa. Secondo alcuni referti, interi reggimenti di fanteria cinese che ripiegavano da Ling-Yuan per raggiungere Ping-Ciuan sono stati annientati dal fuoco détte mitragliatrici degli aeroplani nipponici. Un distaccamento détta brigata giapponese « Suzuki », proveniente da nord-est, è entrata a sua volta in giornata a Ling-Yuan, per unirsi alle truppe del generale Hattori, penetratevi da sud-ovest. E' pure confermata la notizia die la città e il valico di Cifeng, a ottanta miglia a nord di Jehol, sono stati conquistati dai giapponesi con pochissime perdite, grazie al tradimento di due generali i quali non solo hanno ordinato la cessazione del fuoco alle loro truppe ma sono andati incontro alle forze nipponiche e dato loro il cordiale benvenuto. L'inviato speciale del Daily Telegraph da Cin-Cìow riferisce, raccogliendo voci che circolano negli ambienti nipponici, che le più grandi difficoltà saranno incontrate dalle truppe giapponesi quando avanzeranno per conquistare il Jéìwl meridionale. Le forze nipponiche stanno attualmente minacciando la seconda linea difensiva dei cinesi. La terza, però, è protetta dalla configurazione geografica del terreno e permetterà alle forze cinesi di opporre una gagagliarda resistenza. I giapponesi riconoscono che per questa avanzata dovranno utilizzare le valli dei fiumi e alcuni passaggi nei pressi di Jehol. Truppe nemiche bene equipaggiate renderebbero tale passaggio impossibile. 11 pericolo dei saccheggi Senonchè i cinesi potranno offrire una resistenza, ritardare l'avanzata, ma l'esito della lotta è ormai deciso. Da interrogatori di prigionieri cinesi è risultato che il maresciallo CiangSue-Liang non ha ancora ingaggiato le sue migliori truppe le quali sono concentrate sulla terza linea difensiva presso la capitale della provincia. I giapponesi fanno circolare poi la voce che le truppe cinesi si sono servite di obici contenenti gas asfissianti. Senonchè l'inviato del Daily Telegraph dice che ciò è impossibile giacché è notorio che la, Cina, in questo momento, non può produrre alcun materiale bellico. Da Pechino poi si apprende che la situazione nétta capitale di Jehol è addirittura allarmante. Vi sì trovano concentrate varie decine di migliaia di soldati e a decine di migliaia convergono verdo la città ì fuggiaschi cinesi, dal fronte, in uno stato di grande demoralizzazione. La popolazione della città è in. orgasmo e sta evacuando le case per evitare che le truppe si diano al saccheggio. Gli ufficiali possono appena controllare le truppe ai loro ordini, e il morale di queste è stato fiaccato dalle vittorie nipponiche e dalle diserzioni di reparti di soldati e dì ufficiali. R. P. I

Persone citate: Cian, Ciang, Ling, Ling-yuan, Lord Lytton, Tang Yu Lin