Visita alla grande diga di Assuan costruita da migliaia di nostri lavoratori

Visita alla grande diga di Assuan costruita da migliaia di nostri lavoratori Visita alla grande diga di Assuan costruita da migliaia di nostri lavoratori Assuan, 25 notte. / Sovrani d'Italia hanno visitato oggi il serbatoio di Assuan, una fra le più, importanti opere pubbliche dell'Egitto contemporaneo che si può considerare un magnifico arco di trionfo di granito che il genio ed il lavoro degli uomini hanno gettato sopra l'irruenza del Nilo allo scopo di domarlo e di disciplinarlo ai bisogni della popolazione. Braccia italiane Al primo sbarramento del Nilo lavorarono cinquemila italiani: muratori, scalpellini, terrazzieri, minatori. Alla prima sopraelevazione lavorarono duemila italiani; alla seconda, mille. Sul masso di granito che forma il serbatoio, è l'impronta del lavoro italiano, l'impronta del cervello e del senso di responsabilità della nostra gente, poiché gli appaltatori inglesi sempre hanno affidato ad italiani l'esecuzione dei lavori. Delle prime due fasi, fu esecutrice la ditta Alessandrini, e dell'ultima, attuale fase, la ditta Dentamaro, per i delicati lavori delle fondamenta e dei rinforzi; la ditta Badrocco per la sopraelevazione; la ditta Bradale per hx fornitura della pietra da ta\aK0. ja dittf. vP,rìn Z>r in 1^°' Z.e3cia'APer la. cos.tru- 1 z*m? ,?e"? c°™a A} navigazione. ^ost 9~h attuali lavori sono compiuti ! "° Quattro ditte italiane e da mae- strame nostre I Sovrani d'Italia, visitando la prodigiosa costruzione, non %)lo si sono reso conto del progresso tecnico dell'Egitto, ma anche del come gli italiani rechino un prezioso contributo alla sua affermazione. E' questa ormai tradizione, poiché un esploratore italiano, Belzoni, introduceva, nel secolo scorso, nel giardino dì Mohamed Ali, la prima macchina idraulica, ed oggi figli d'Italia, umili ma realizzatori, lavorano ancora per disciplinare le acque alla salute del magnifico paese rinascente. Nella zona dei lavori esiste una colonia abitata dai dirigenti e dalle \maestranze nostre, che ha l'aspetto 'di un vasto giardino, pieno di uffici e di case. I viali che conducono alla riva del Nilo erano addobbati con bandierine italiane ed egiziane, archi e iscrizioni di evviva ai Sovrani. Tra gli operai Alle nove, centianaìa di operai erano schierati fuori del piccolo padiglione tutto drappeggiato di tricolore «*» si tT0™ * di ^] nJto df serbatoio offerto dalla ditta [Bracale al Governo egiziano. L'am ;vo dei Sovrani ha provocato esploisioni di entusiasmo infrenabile. Fra ] gli operai erano numerosi combatten j ti col petto fregiato di medaglie. n Re u Regina, la Principessa M ■ £ . p^-jd'Assia hanno vi ., ' * '• ■ ^001" "7, . ! sitato il padiglione osservando la ri-produzione fedele dell'interessante [serbatoio. In quel momento, gli scal I pollini hanno offerto al Sovrano un \altro bozzetto del serbatoio di pa-jnito, di minori proporzioni. interrogato alcuni combattenti circa la loro partecipazione alla guerra ed ai luoghi in cui hanno ottenute le a!medaglie. Tutti, commossi, hanno rie 'sposto facendo i nomi gloriosi delle l battaglie patrie. a, lu sign0ra Garagnanì, consorte \del nQstro Agente consolare ad As-iH' WS"* ?? ^ f'rose; altre due signore offrono anchefiori. Sono presentati poi al Re i rappresentanti delle ditte italiane esecutrici, per conto delle ditte inglesi, dei lavori del serbatoio : cioè i signori Dentamaro, noto filantropo, Bracale, Baudrocco, Vescia e Ricca. Quindi, Krairi Bey, ingegnere dele ,jat'0 Governo egiziano, dona al Sovrano un albo contenente le foto grafie dei lavori del serbatoio che do'cumcntano l'opera colossale. L'albo !è chìuso in uno scrigno di iegno an. .. , .. , „ " . .... " ■ . atteo, scolpito dalla nota ditta cairina ÌParvisgia, visitata dal Re quaranta ,Sei anni addietro, quando egli era PW • d{ N fi ì j. ^ • o • •■, m » - uopo, 1 bovrant e u seguito salgo\no sul battello nilotico e girano il la-Indi, i Sovrani si sono soffermatia parlare con gli operai ed il Re ha e ^ a a - e n grò formato dal serbatoio; quindi, navigano verso il tempio di File. Il paesaggio circostante è suggestivo: tutto grìgio, formato da una cintura di isolotti granitici, mentre attraverso i vani del serbatoio si scorge il Nilo maestoso, irto di rocce che contrastano con l'azzurro scialbo delle acque. Il battello Reale procede passando fra l'isolotto di Awada e l'isolotto di Heisa, entrambi popolati di pescatori che si rassegnano a vivere sulle rocce nude di vegetazione. Tali isolotti, col prossimo ottobre, terminata la sopraelevazione del serbatoio, spariranno sott'acqua durante il periodo di crescita del Nilo; quindi il Governo indennizzerà la popolazione obbligata a cercare un altro rifugio e ad abbandonare i tuguri annosi, ha stessa sorte toccherà a File, già ora appena visibile nella parte superiore che emerze dal Nilo, mentre l'isola omonima intera ed i templi sono sommersi, corrosi e pericolanti. Sì stringe il cuore al pensiero che simili opere d'arte, legate alla storia dell'Egitto, siano condannate a perire sotto la corsa incalzante del progresso a salvaguardia dell'avvenire di quattordici milioni di egiziani. Isole che scompaiono Il battello Reale si sofferma al tempio di File. I Sovrani vi scendono ed ascoltano le spiegazioni dell'archeologo Lacan circa le leggende e la storia di questa isola, cara anche a tutti gli orientali poiché si crede che un personaggio delle « Mille e una notte » si fosse trasferito colà. Alle 15, i Sovrani ritornano a bordo dello yacht Reale per la colazione, salutati da nuove acclamazioni delle maestranze italiane e della folla degli indigeni. Le vie sono senza schieramento di truppe d'onore, in ossequio al desiderio del Sovrano di circolare senza apparati. Stamane, prima di recarsi al serbatoio, i Sovrani, le Principesse ed il seguito avevano visitato l'aeroscalo, che si trova a due chilometri a nord di Assuan, od alcune antichità vicine. Si apprende poi che ieri l'ex-Re Ferdinando di Bulgaria, che si trova in villeggiatura all'Hotel Cataract di Assuan, si è recato sullo yacht Reale per salutare Re Vittorio. I due Sovrani si sono abbracciati; poi Re Vittorio ha restituita la visita all'albergo. ìlei pomeriggio di oggi, Re Vittorio e le Principesse hanno assistito ad Assuan, allo Sporting Club, alle corse dei cammelli, degli asini e dei cavalli secondo i costumi locali, senza fantini di professione e senza scommesse. L'unica corsa alla quale abbiano partecipato europei è quella degli asinelli cavalcati da signore e da uomini, in maggioranza inglesi; nella corsa è riuscita vincitrice una giovane donna svedese. Gli augusti Ospiti si sono divertiti specialmente alla corsa nei sacchi disputata tra ragazzi nubiani. Quindi, il Sovrano e le Principesse a d e - i i si sono recati in canotto a visitare all'isola elefantina, a poca distanza dallo yacht Reale, dove sorgono foreste di palmizi e fra cui esiste la famosa casa di Lord Kitchener. La Regina Elena, nel pomeriggio, è rimasta a bordo a riposare. Lo yacht Reale si prepara adesso a partire per Komombo. La partenza avrà luogo domani. ANTONIO LOVATO. I REALI D'ITALIA IN EGITTO PER MARCONIGRAMMA ITALO - RADIO