I rinascenti splendori dell'antica Roma

I rinascenti splendori dell'antica Roma I rinascenti splendori dell'antica Roma Un tesoro in via dell'Impero Circa quindici chili di antiche monete d'oro e di gioielli preziosi ritrovati durante i grandiosi lavori di demolizione Roma, 23 notte. Un tesoro di monete d'oro e di preziosi gioielli d'ingente valore intrinseco e numismatico è venuto alla luce durante le demolizioni delle vecchie case per. la definitiva sistemazione di via dell'Impero. Nelle opere di demolizione che sono state compiute e che si vanno compien do a Roma non infrequentemente è ca-|pitato il caso di preziosi ritrovamenti | archeologici di oggetti di valore, come antichità, come opere d'arte e come monete. Nulla di straordinario, dunque, se pure nelle demolizioni di via dell'Impero si è proceduto a ritrovamenti del genere: Lo straordinario appare quando i ritrovamenti avvengono in seguito al l'abbattimento di case non proprio an-|tiene, ed in circostanze che con l'archeo. logia .ed. il lontano tempo dell'era romana'non hanno proprio nulla a che vedere. * ! Giornali del 1888 Si tratta di vecchie case e casette ancora rimaste in piedi sulla via Alessandrina e che debbono cedere al piccone demolitore per offrire dalla magnifica via dell'Impero ti superbo scenario, ora nascosto, del Foro di Nerva, del Foro di Augusto con la Loggia dei Cavalieri di Rodi; e dei Mercati traianei. Il .primo gruppo di queste, case è già stato abbattuto. Ora si.tratta di procedere alla' demolizione di quelle che si appog> giano àirex-ìnonastero di' Sant'Eufe K ittU'j cui oa-Jiiuiiasiiciv \mì. ijoiil nule- mia, daVanti appunto alla Loggia' del jì Cavalieri di Rodi. E' appunto nei muri di queste misere casette che è avvenuto il ritrovamento'di un Ingente tesoro formato da monet'e'd'oro e da gioielli pure d'oro e prezlosissiml.- Mentre un gruppo di operai stava lavorando all'abbattimento di muri interni dello stabile N, 101 di via Alessandria,- espropriato dal Governatorato, il 'manovale Antonio Slmonetti, battendo ua colpo su di una parete, faceva cade-re una grossa lastra di ferro che eracoperta da una doppia fila di mattoni. Lo sguardo del manovale si è posato subito su-una specie di foro che con lacaduta della lastra di ferro era apparsoalla luce. Entro questo foro si trovava-no alcuni pacchi avvolti In carta dagiornali ingiallita dal tempo. H' Slmonetti, sorpreso dalla scoperta, ha chiamato subito.presso di sè un al-tro operalo e lo ha esortato ad alutarlo a rimuovere i misteriosi involti. I dueoperai si'erano appena mossi ed ave- vano allungato cautamente'le braccia verso 1 pacchi, quando hanno udito la caduta di- oggetti che mandavano unsuono dolce di metallo. Si sono accorilallora che si trattava di monete d'oro.I due lavoratori, senza muoversi dalloro posto, hanno fatto chiamare da al- tri operai «loro caposquadra, il quale lla fatto trasportare con ogni cautela 1 pacchi alla-presenza di uno dei direttori dei lavori. Uh primo esame ha portatoalla constatazione che 1 giornali recavano la data del 1888. Su di un pacco, che poi si è saputo conteneva monete d'oro di Napoleone in e di Umberto I, era scritto: « Banco Bombelli ». II valore degli oggetti scoperti Aperti'! pacchi e versato il contenuto in alcuni .cappelli degli operai che attoniti assistevano all'operazione, si è fleUneata in pieno l'Importanza del rinvenimento. Monete, anelli, medaglioni, eccetera, un vero tesoro. E' stato subito avvertito il senatore Corrado Ricci. Insieme all'Illustre uomo, è stato pure avvertito il dott. Antonio Colini, dell'Ufficio Archeologico del Governatorato, ed il Commissario del rione Campitela. Il senatore Ricci ed il dott. Colini si sono posti subito ad esaminare il contenuto dei preziosi pacchi. Essi hanno constatato con non poca loro meravinoglia che tra i preziosi ritrovati vi erano anche delle monete di rarissimo valore numismatico. Infatti, esaminando ad una ad una le piastre d'oro, il senatore Ricci ha identificato lé effigi di Augusto, di Nerone, di Nerva e di Traiano; ha potuto riconoscere alcuni rarissimi esemplari di monete bizantine, di Giulio II, di Filippo ni e IV, papali, medievali, di Napoleone' III, di Pio IX, di Leopoldo I del Belgio, e di Umberto I. Una intera collezione, insomma, che dall'epoca dell'Impero romano, attraverso il periodo bizantino, 11 Medioevo ed 11 Rinascimento, giunge fino all'ultimo Ottocento. Fra gli anelli, poi, che sono 72, di fattura ottocentesca, se ne sono trovati alcuni che recano incastonate delle gemme finissime e preziose. I funzio- nari di pubblica sicurezza, sempre alla presenza del senatore Ricci, del dott. Colini e di tutti i dirigenti del lavori, hanno steso 11 verbale di rinvenimento. • Il tesoro è contenuto in quattro sacchetti 'portanti l'etichetta a stampiglia di gomma dell'ex-Banco A. Bombelli e C. Nel primo sacchetto sono *tati rinvenuti 72 anelli d'oro, quattro gemme di cui una incastonata d'oro; il tut-. to del peso di grammi 610. Nel secondo ! sacchetto si trovano monete antiche d'oro per il peso di due chilogrammi e 430 grammi. Nel terzo sacchetto si trovano delle monete d'oro per il peso di cinque chilogrammi e 810 grammi, quasi tutte dell'epoca di Napoleone III |e di Umberto I. Nel quarto" sacchetto | si trovano monete moderne del peso di 5 chilogrammi e 836 grammi. La carta in cui 1 sacchetti erano avvolti all'atto della scoperta del tesoro, era del giornale il « Popolo Romano ». Le monete antiche sono divise per epo che e cioè: bizantine, medievali e roma |ne' Yl è qualche moneta stranie It'jl £nlT,etf.™uole e francf"!si. Le monete antiche hanno un conio jnitidissimo. Il tutto pesa con precisio- ! ne, dopo essere stato controllato alla ! Tesoreria centrale della Banca d'Italia,1 di Kg. 14,385. Il tesoro, preso in consegna dal tesoriere capo del Governatorato comm. Battisti e dal vice tesoriere comm. Guidi, si trova ora nelle casse del Governatorato. Chi è il proprietario ? _ * ■, . ,. . ,,, , , ^L^.*^1' aneIU «*' ! medaglioni e il grande valore archeo- , 'I |Aporossimativamente tale preziosis-1 Simo ritrovamento — da un calcolo fat- t„ „„.„.«, _f« ? JT 1™, oSa"e, m°"etano ammonte-1rebbe dalle 200 alle 300.000 lire al prez- zo corrente dell'oro. Considerando pe- logico delle monete, è facile arguire che la somma totale potrà raggiungere 11 milione di lire. Certo ora occorrerà procedere ad un accurato e dettagliato esame degli oggetti e delle monete ritornate alla luce affinchè si renda possibile la stima esatta del loro prezzo. Ciò sarà fatto appena il Governatorato, d'accordo con l'autorità giudiziaria, darà ordine di aprire i sacchetti ora depositati nelle casseforti del Governatorato. l o -] Un arduo problema vi sarà da ria;30ivere quando si dovrà stabilire la . legittima proprietà del tesoro. Il proo iprietario del tesoro ritrovato aveva a:praticat0 un foro nel muro prospiclenole la finestra di via Alessandrina, e vi -! aveva aperta una piccola nicchia che al misurava 40 centimetri di larghezza Iper 20 di altezza, ma molto profonda. , Ai lati del foro aveva infisso due lun-lghi perni, le cui sporgenze tenevano o j ferma una lastra di ferro, che poi avee; va rivestita con una cortina di matto- ni, in modo da non lasciare menomaa mente trapelare l'esistenza della poa sticcia, ma ben sicura cassaforte oggi n] violata dal piccone demolitore. li Da indagini eseguite risulta che una .!quarantina di anni fa, proprio all'epo-:l|ca segnata nei giornali in cui sono av-;- volti 1 preziosi, abitavano la casa al;e n. 101 di via Alessandrina i coniugi 1 Francesco e Candida Martinetti, i qua.|i |» bevano con loro una lontana paren-!oj te, certa Maddalena Coccia, ancora vi , e , o è ito successivamente da diverse fami vente. Il Martinetti esercitava la professione dell'antiquario: erano molto vecchi e morirono poco dopo. ' Il patrimonio di cui i coniugi disponevano, e che comprendeva anche una considerevolissima collezione di monete antiche, passò al fratello Angelo, pittore, e, alla morte di questi, ai signori Jacovacci. Dopo la morte dei due vecchi danarosi, l'appartamento fu abita- , . e d i o i o l i i i i i , e i e - glie e, ultimamente, vi aveva preso alloggio una signorina che vi rimase fino al momento dello sfratto. I parenti del Martinetti, che avevano avuto sentore dello strano procedere del loro congiunto, il quale più volte aveva detto, particolarmente al figlio della Coccia, che la casa nascondeva dei valori, tentarono delle ricerche le quali riuscirono'infruttuose, sia nella camera ove oggi è apparso il tesoro, sia nelle cantine, ove si presume che si trovi nascosto altro oro ed altre gioie. L'affare del Banco Bombelli Ma, come mai su di un involucro era scritto: « Banco Bombelli»? La spie' gazionc potrebbe essere facile qualora si accettasse la versione che taluni danno d'un fallimento bancario avvenuto intorno al 1890: per salvare dalla con fisca parte dell'attivo, il fallito o i falliti avrebbero affidate al Martinetti le monete di data recente, cioè di Napoleone ITI e di Umberto I, allora in corso, perchè le conservasse e le restituisse su rlchiesta, richiesta che non deve essere avvenuta in tempo utile, cioè prima del-la morte del proprietario. Altre monete sono state ritrovate sta-a | mane negli stessi lavori di demolizione : . jsono cinquanta pezzi da 20 lire, d'oro,, e due monete antiche, una dell'epoca ro-. a mana c un'altra dell'epoca del Rinascl-mento. Anche queste monete, dopo es-sere* state verbalizzate dall'autoritài competente, sono state affidate in cu- ortare tuttavia ad una luce completa todia al Tesoriere capo del Governato-1 ato. La più probabile delle ipotesi è quella rima affacciata e, cioè, che al vecchio Martinetti siano stati dati a custodirei preziosi sacchetti da qualche persona! he aveva interesse a non tenerli pres-j o di sè. Siamo sempre, però, in lineai i ipotesi: è bene attendere le indagini he sta svolgendo in proposito l'autori-1 à competente. Tali indagini, se non I aranno molto facili e brevi, dovranno ul prezioso rinvenimento. t_* » .mi-*™,™ » » -/Intorno ali interessante scoperta, il enatore Corrado Ricci ha detto- « E': -ià la terza scoDerta che nel corso di POCW'SclS affare1^ ona: la prima fu un tesoretto di circai duemila monete d'argento del 1200, rln-^ venute presso la salita del Grillo, du-;ante gli scavi del Foro di Augusto e lai lstemazlone della Loggia dei Cavalieri j di Rodi; la seconda, avvenuta l'anno corso, presso la Chiesa di San Adria-lno, dove, mentre si cercava di raggiun- jd'argento; 1 terzo tesoro, certo il più m„°^„„f' i„.,.„„ P6r Va'°re intrinsoco' è 1ue- ss —-~~ ~ li scavi romani in Gran Scagna Rema, 23 notte. Nella sala Borromini, in prosecuzione del corso delle conferenze sugli studi romani nel mondo promosse dall'Itituto di Studi Romani e che setUmanalmente vengono svolte da illustri tud'osl ?*ran,iel?; 11 prj"v, Ja° A' Rìch' mond', glà, direttore della bcuola in- glese in Roma, ha tenuto una confe- lenza da4 titolo: « Un decennio di cavi romani nella Gran Bretagna % L'oratore, dopo un sobrio accenno alla analogia di caratteristiche che sid^oX^^ meridionale, nonché alle relazioni dicommercio esistenti tra le tribù bel- giche e il mondo romano, imprende a parlare della conquista militare dell'i-sola avvenuta ad opera dell'imperatore Claudio alla morte di Cunobelino, dei Trinovanti. L'esercito romano sbarca a Richborough ed occupa la metropoli dei Trinovanti Camulodunum e quella del Catuvellaunl Veralamium, dove, sotto lo stesso Claudio, sorge un municipio di tipo romano. Un sistema di fortificazioni razionalmente predisposto e collegato ad una rete di vie lutata'ctecoscrittPdaUé monnata-neCdeìGalles e daUo PerniineI I^po la Icon-fitta subita nel 61 dalla regina Budic-ca, i Romani affidano a tre abilissimiegati, Frontino, Cereale e Giulio A-glinola, il compito della conquista del-'intera isola. Frontino ha ben presto ragione dei Gallesi, per la scarsa.resi-stenza incontrata tra questa triou. Cereale, dopo lunga guerra, sotto-Sihhe &U*& 3£m ?1Pll£of? ™i a maSrior parte di stirpe belgicaP a maggior parte ai stirpe oeigica. Molte difficoltà presanta ali'Agrico- a la occupazione àella Scozia. soprat- tutto per il fatto che gli abitanti di quésta*'regióne"'menano vita" dT"uòma: dl e le. operazioni militari non posso-no quindi assumere che carattere di guerriglie e di spedizioni punitive. A- teDMre tóro*la oàx^omaiia6non ad Imporre loro la. pax tomo»».foratore .passa quindi a trattare del erande muro limlfaneo comunemente lÓto col^ohie TVa^to di AdÌSàw?H!lustrando le sue caratteristiche co- struttlve e le varie fasi del suo svi-SFPÀrtSS HpiKSS bHt^ni^Hn'ra e del tipo della casa britannica do-no la conquista romana; delle colonie del legionari Camulodunum, Glevum, Lìndum ed Eboracum delle civltatesassorte a maggior fama. La conferenza è terminata con unanteressante rassegna dei monumenti della civiltà romana in Inghilterramessi in luce dalle recenti campagne di scavi. « Gli artigiani d'Italia per la rinascita dell'arte sacra Roma, 23 notte. Nei prossimo autunno avrà luògo, come è noto, in Roma la 2.a Mostra in- ternazionale d'arte sacra, della quale ^ ' " ... X, ' f" *. e presidente effettivo S. E. De Vecchidi Val Cismon. A tale Mostra la Fede- razione artigiana partecipa con tregrandi e caratteristiche manifestazioni e cioè una Mostra del Presepio, una Mostra della rilegatura del libro ed unConcorso per organi per piccole chiese.La Mostra del Prerepe si realizzeràattraverso un concorso a premi per piccoli Presepi eseguiti da artigiani. La Sezione del libro religioso d'arte sarà limitata al libro italiano moderno, ma ravvivata da importanti concorsi per la rilegatura del libro religioso in genere, per la rilegatura di un libro da Messa di carattere moderno, ed infinePei" immagini sacre adatte alle solenmtà religiose. Il terzo e più importante fra i Concorsi è quello per la costru-zione di piccoli organi da chiesa, i qualidovrebbero essere adatti non solo perle piccole chiese ma anche per gli ora-tori, per 1 conventi, per le cappelle gen-tilizie. Essi dovrebbero sostituire i vec-chi armonium e ciò ln ottemperanza alvoti espressi dalla prima adunanza or-ganistica italiana tenuta a Trento neliUgn0 del 1930.