cesa coste I automobile da pia

cesa coste I automobile da pia :i concessionario e al pubblico Adottare la tariffa unica per le due persone « Abbassare ì prezzi collinari Ancora il nolo del tassametro Quanto si pasja per gli apparecchi telefonici di chiamata * . Abbiamo esposto succintamente l'ai-1 ctro giorno le ragioni per le quali il pub- j sblico non è soddisfatto del servizio del- i cle automobili pubbliche e le ragioni I lche adducono i concessionari delle au-1 ltomobili stesse per giustificare il vivo j malcontento di tutta la loro categoria, Immalcontento originato dalla graduale Uma continua diminuzione, da parte del'rpubblico, dell'uso del tassi. Come era (pprevedibile la nostra pubblicazione ha j tavuto eco in un campo e nell'altro, e poiché lo scontento è generale ritenia- mo utile tornare sull'argomento. Dalla sparmio di tempo, le grandi macchine da piazza non rimarrebbero inoperose nei posteggi con quel danno per i con cessionari che ognuno può compren dere. La tariffa prospettata sarebbe: Per ^ue persone: abbassamento della ban dierina alla partenza: lire 1,50, per il primo chilometro 2,40; due chilometri 3,so; tre chilometri 5,10; cinque chilometri 8,10; dieci chilometri 14,70.— per quattro persone: abbassamento deila bandierina alla partenza lire 1,50; per un chilometro 2,70; per due chilo discussione non è improbabile scaturì' sca quella soluzione del problema, che gli uni e gli altri si augurano. La proposta dei concessionari Esaminiamo perciò serenamente, ma più minutamente la situazione che si è venuta creando. Come si ricorda i 450 concessionari di automobili a quattro posti, quelli che maggiormente risentono della diminuzione di lavoro, prospettavano di adottare un'unica tariffa, a similianza di Milano e di Genova, quando si tratta di trasportare una o due persene: la tariffa cioè adottata dalle vetturette da piazza a due sol! posti, che per il loro esiguo numero (40 in tutto) non possono convenientemente servire tutte le persone che desiderano realizzare qualche economia, e che bene spesso, non trovando disponibile un tassi a tariffa ridotta, non si servono di automobili. Per il mutato stato di cose mentre i viaggiatori ritrarrebbero un vantaggio per i loro affari che potrebbero essere sbrigati con ri- cnrma8nbcptslI1metri 4,50: per tre 5,90; per cinque (9,G0; per dieci 18,90. Se questa tariffa che i concessionari nropongcno, venisse adottata, il viag-jgiatore sarebbe favorito dal fatto cheia qUaiunque posteggio troverebbe sem-i pre mete-china prcnta a prezzo con-!veniente, in qualsiasi ora diurna o not-( turnai senza deversi affannare in ricer-'ebe bene spesso vane, e nessuno canno ne verrebbe alle piccole macchine a due posti, ohe attualmente tutti ricer-,cano e dit'.ìc-ilmente trovano, dato il nu-;mero troppo esiguo per servire uua città di GCO mila abitanti. In occasione ; poi delle grandi manifestazioni che To-!rlno prepara e per le quali è indubbio uii imponente accorrere di forestieri; Lvi sarebbe lavoro per tutte le macchi-} ne di piazza di qualsiasi tipo, e gli ospi-i ti, se a coppie, troverebbero prezzi con- venienti per corse in città o per gite, ciò che renderebbe ancor più manifesta la cordale e tradizionale accoglienze che è vanto della nostra città. I coneessionari di automobili affermano poi non essere possibile effettuare mia tariffa ancora inferiore a quella unica proposta, e per dimostrare questa loro Impossibilità insistono sul gravame J spesa di ogni macchina. !! nols di lsionari aggiungono poi di non aver mai ]firmato il contratto di noleggio del tas samt.t!0 e che, benché tale vincolo non ' ,proprietari di tassi pagano al Munici- ' noleggio tìei tassametro e il telefono mente due aggravi essi la- mentano: quello rappresentato dal noleggio del tassametro: e l'altro da! telefono por la chiamata delle macchine. Di ciò abbiamo fatto cenno uella precedente pubblicazione, ma i sonressio nari forni ni. Kasi affermano che tassametri, per i! noleggio di 500 appa-i recc-hi. realizza un guadagno di ben ! .,„„ npofisp dp'ucidazio-,ono più precise aeiuciuazio ,ppaicalore aei |10,-t mila lire all'anno, poic'.iè ogni mac-1 5 Un peso non indif- i china no paga.335, Un peso ferente e che- si perpetua, perche è fat-i to divieto al proprietario di macchine da piazza di r.^quistare un tassametro del tipo più perfetto, ciò che potrebbe fare con meno di mille lire. I conces- sia consacralo da alcun formale accordo, esiste tuttavia. Per il telefono i (pio 500,50 lire all'anno per ogni mac-l 1 china. Tenuto conto che gli apparecchi j sono 31, la somma totale sborsata dai i concessionari si concreta in 250 mila I lire, e cioè nella somma di oltre 3 mila 1 lire per apparecchio! j Se le macchine fossero alleggerite in Imodo conveniente di questi due pesi, Ue tariffe, che già a Torino sono infe'riorl a quelle di Milano e di Genova, (potrebbero venire convenientemente ri j toccate, U bll di Una tabella di spese Ecco una tabella di spese — sulla cui precisione lasciamo ai concessionari, che ce l'hantò inviata, tutta la responsabilità — che grava annualmente su di una macchina da piazza a quattro posti: «Imposta di ricchezza mobile lire 824,75; telefono 500,50; permessi municipali, Prefettura e patente 39,50; bollo macchina media 18 HP 171; assicurazione 1000; manutenzione (comprese due ispezioni all'anno, verniciatura, ecc.) 2500; garage, acqua e luce 650; Sindacati e tesseramento 45; tassametro 336; divisa nuova dogli autisti ogni anno 312. Totale 6378,75. In questa cifra — essi dicono — non sono conteggiati nè olio, nè benzina, nè la manutenzione delle parti elettriche. Inoltre per ogni macchina occorre calcolare 16 lire al giorno di mercede per tssDteeclpfrpggmt I 1 autista, benza tener conto cu queste ultime spese, ogni macchina, quan-|do esce al mattino dal garage, è gra-i vata di circa 18 lire, e se si considera • che l'incasso si aggira sulle 40 lire I giornaliere sì può comprendere quali fiano le condizioni lamentate dai 450 fcconcessionari di automobili e con loro|dai 300 garzoni. Sono infatti circa <50.famiglie che debbono vivere del servi- zio automobilistico da piazza. Queste nel loro complesso le lamen-1tele3 dei concessionari ma per esse non bisogna dimenticare le altre del pub- blico. Nonostante le tabelle da noi pub-] blicate delle tariffe di Milano e Genova, nel confronto superiori alle nostre, il pubblico insiste nell'affermare l'opposto. Molti ci scrivono che le corse in (tassi a Milano costano meno che a To-l rino, dove chiunque salga su di unaì vettura, anche per un breve tragitto, jnon se la cava a meno di spenderei i6 o 7 lire. Ciò vorrebbe dire che vf:isono autisti che non osservano la ta- !!riffa stabilita. E allora? Sta al pub-ì(blico soprattutto tutelare il proprio in-''teresse, controllare cioè, tariffa allaIteresse, controllare cioè, tariffa alla ■ mano di pagare strettamente quanto e;dovuto all'autista, e nel caso di pretese | oovuto all'autista, e nei caso ai pretese i ,fuori luogo denunciare senz'altro il so-!;pruso. In tal modo si compirebbe opera' di capitale interesse anche nei confronti ! ; della intera classe dei concessionari di !automobili da piazza, perchè, ove in, casi simili venisse putacaso ritirata la Latente ad autisti scorretti, la classe } verrebbe ad epurarsi di quei possibin i elementi che attualmente creano nel pubblico la persuasione che a Torino il servizi automobilistici da piazza costi- no di più che nelle altre città. Inoltre bisognerebbe rivedere i sup- , ' .e" , „,f„', plementi per tutte le gite nella zona, col- linare. Sessanta lire in più di quel che segna il tassametro per andare a Su-;perga è indubbiamente troppo cr.ro ed è forse per questo che molti o ncn vi vanno o se vi vanno non si servono di un tessi, ria della vecchissima f unico-;' lare. E linari. cosi dicasi per le altre gite col- cesa coste I automobile da pia

Luoghi citati: Genova, Milano, To-l, Torino