Schaaf, l'avversario di Carnera, è morto

Schaaf, l'avversario di Carnera, è morto TRISTE EPILOGO D'UN COMBATTIMENTO DI GIGANTI Schaaf, l'avversario di Carnera, è morto I chirurghi non sono riusciti a salvare il tedesco - americano La madre al Ietto del figlio morente -■ II dolore ed i fiori di Camera La inchiesta giudiziaria esclude ogni responsabilità del friulano C Per cablogramma dal nostro corrispondente ) r a l a ù e a a New York, 14 notte. Gli spettatori, che al termine dell'incontro tra Camera e Schaaf, quando itedesco-americano abbattuto sul tavolato veniva affamwsamente soccorso dasuoi secondi, si diedero ad urlare e a ridere, gridando alla burletta, hanno avuto oygi una ben dura smeniita alla loro opinione: Ernie Schaaf, infatti, ha cessato di vivere stamane, poco dople quattro, senza avere ripreso conoscenza. Le sue condizioni apparvero ieri a tapunto disperate che, come vi abbiamo comunicato, il dott. Stookey, chirurgo dell'ospedale ove Schaaf era stato trasportato privo di sensi dall'arena di Madison Square, decideva di ope>-are il paziente, in un disperato tentativo di saivargli la vita. Pochissime speranze erana però nutrite in un esito favorevole dell'intervento chirurgico. Del resto, an che se Schaaf avesse potuto superarela crisi post-operatoria e guarire, eglavrebbe dovuto abbandonare per sempre il «ring». Jimmy Johnson, diret-tare di Madison Square, esprimeva ieril'opinione dei medici, con i quali aveva avuto un colloquio subito dopo il tragicoscontro, dicendo: «Schaaf potrà dirsrealmente fortunato se uscirà dall'ospedale in possesso delle sue facoltà mentali ». L'operazione e la morte Ieri si delincarono i primi indizi dparalisi al braccio ed alla gamba sinistra, causata da un grumo di sangue formatosi nel cervello in seguito al tremendo colpo ricevuto durante l'incontroL'operazione durava tre ore e il dottor Stookey, al termine di essa, si rifiutò di fare un pronostico. « Le condizioni dell'infermo — egli disse — rimarranno estremamente critiche duratite le prossime quarantott'ore ». L'operazione però, offriva a Schaaf una probabilità di uscire vittorioso da questo incontro con la morte, che, senza un intervento chirurgico, sarebbe stata esclusa. Ernie Schaaf è entrato in istato comatoso verso le ore due. Poco prima egli aveva avuto un leggero risveglio dal sopore nel quale era caduto, edaveva chiesto da bare all'infermiere diservìzio, pronunciando inarticolata-mente qualche parola. Subito dopo, però, richiuse gli occhi e, reclinato il capo sul guanciale, il suo respiro diventava affannoso e con esso inco-minciava il rantolo della- morte. La crisi è stata, però, più rapida dquanto avesse previsto il chirurgo: verso la mezzanotte il giovane pugilista riceveva l'estrema unzione e, alle 4,30cessano di vìvere tra le braccia della madre, chiamata d'urgenza al letto del morente. Camera è rimasto costernato apprcn- ! dendo la morte di Schaaf; egli era an dato all'ospedale a chiedere notizie del l'infermo, senza, però, riuscire a veder lo' Povero Camera! Come un bombinone sperava di poter penetrare nella stanzetta dell'ospedale, di avvicinarsi a Schaaf per riconfortarlo: i medici dservizio gli dissero che Schaaf non aveva ripreso conoscenza e dovettero persuaderlo con amichevole insistenza ad allontanarsi. Vario volte, durante la giornata di ieri e durante la notte scor-ho pensato ad altro, da venerdì in quache al povero Schaaf », ha detto Camera oggi, quando gli amici gli hanno annunciato la morte del suo giovane avversario. La costernazione di Camera 1'del tedesco-americano Uisvhna sveciahneni' |*!fSS^ SlXrSi a L'impressione suscitata dalla notiziafulmineamente diffusasi, della morte è stata profonnegli ambientpugilistici, dove Schaaf era assai considerato. I giornali sì sono subito impadroniti della cosa e tutte le strade della metropoli sono ora invase da strilloni gridanti le conseguenze micidialdel « job » di Camera. Il dolore del gigante italiano per l. , aI te ha proprio voluto che consermenzlj mortali avessero i colpi di uno deql-'""fi ?iù ^ansuetiche r>iaiabbiano caU \ca/to % «'""'»*»• ^MCSto vlene nmpvxmente rivelato dai giornali locali. e a : Il gigante friulano, ad onta delle sumastodontiche proporzioni e della straordinaria forza che possiede, è del tutto incapace di far del male ad una mosca. Il suo cuore è grande quanto uncasa e non si contano ormai più i gestdi filantropìa da lui fatti in tuttii paesove è salito sul «ring :> per combattero per da-re esibizione dalla sua abitUàUna grande parte delle sue apparizionin pubblico sui quadrilateri di griddei due emisferi era stata da lui accordata per riunioni di beneficenza. Egli stato turlupinato ed anche a lung \proprio portafogli in favore di bambin | ammalati, di mogli e di sorelle, i cu l i a mariti e fratelli erano disoccupati. Pare quasi che le sue enormi possibilità fisiche gli facciano apparire misero e brutto l'infierire ed il far male ad alcwio. . 1 Gli amici del friulano sperano, intanto, che a sollevare un poco Camera dallo stato di abbattimento in cui si trova valgano i risultati dell'autopsia eseguita sul cadavere del povero Schaaf. 1 periti settori hanno, infatti, dichiarato che la morte del tedesco-americano è stata prodotta da cause naturali, indipendenti da lesioni gravi occorsegli durante l'incontro. Camera, in un momento di maggiore sconforto, pare abbia espresso persino propositi di abbandonare il pu~ gìlato, lo sport che gli ha dato tante \ gioie, tanta celebrità e tanti denari, ma che gli ha anche procurato il più tragico dolore della sua vita. Stamane egli ha inviato un commosso telegram ma alla madre di Schaaf ed ha voluto, j ultimo e pietoso omaggio al suo sven\ turato avversario, che il letto di morte idei giovane Ernie venisse ricoperto di , \1ualita tecniche aveva saputo accatti ! }eJlmpcltie ,di u]}a **S**»mo1*}' meravigliosi fiori da lui inviati. Il passato di Schaaf Noìi sono frattanto pochi coloro che pensano che, anche se — come è probabile — Camera non insisterà nel suo proposito di lasciare i « rings », egli si troverà, nei suoi prossimi combattimenti, con ogni probabilità, emozionatissimo e preoccupato di doversi rendere eventualmente responsabile, sia pure dal lato morale, di un delitto che non ricerca e non ha mai ricercato. E' chiaro che anche il suo avversario eventuale dovrà trovarsi ih analoghe condizioni di timore e di preoccupazlone, con la prospettiva di\sentirsi fiaccato e schiantato dai pugni del gigante. Se Camera appare come la figura centrale di questo tragico dramma del « ring », giornali e pubblico non dimenticano la personalità della vittima, personalità che era stata finora in primo piano sulla scena del pugilato mondiale. Ernie Schaaf, infatti, per le sue doti morali e per le sue eccezionali \tudine di appassionati e auorno aua sua giovane figura si era creata una larga e potente corrente di ammirazione. Nato a Elisabeth nello Stato di New Jersey il 27 settembre 1908, Schaaf aveva ora circa venticinque anni ed era figlio di genitori tedesco-francesi. Era apparso in piena luce nel 1931 con la sua vittoria splendida sul gigante argentino Vittorio Campolo e le sue doti fisiche, unite ad una tecnica pregevolissima lasciavano per lui sperare una carriera brillantissima, che non era valsa ad oscurare la recente sconfitta subita per opera di Mac Bear. Egli aveva uno stato di servizio brillantissimo e, sebbene giovane, anche assai completo. Schaaf aveva, infatti, finora disputato ben centocinquanta combattimenti, dei quali ne aveva perso soltanto una decina. Fra le sue più celebri vittorie si contano quelle su Big Petersen, Johnny Risko, Al Friedman, Bud Gorman, Christner e Tommy Loghran. Questi successi erano stati tutti ottenuti ai punti, ma il povero pugile scomparso aveva anche trionfato prima del limite o per k. o. nei confronti di altri atleti egualmente famosi come il bostoniano Maloney, gli italiani Roberto Roberti, Bertazzolo, Bergomas e l'argentino Vittorio Campolo <jià da noi ricordato. Il k. o. riportato su quest'ultimo « superdreudnought » del ring era stato uno dei più sensazionali: l'argentino, colpito da un distro di Schaaf, era caduto di schianto sul tappeto, rimanendo eoi braccio e la gamba destra paralizzate ed immobili in aria. Oltre che per le eccezionali doti di pugilatore il povero Ernie era anche assai noto per la sua perfetta costituzione atletica. Egli aveva, infatti, posato coinè modello per il celebre tra- sfapc\scleattorno alla [ee i U - protagonisti di questo tragico avvenimento sportivo si sta, intanto, intessendo la, trama dell'inchiesta giudiziaria. La\polizia non poteva rimanere estranea 1rtile luttuose conseguenze del combat e timcnto. Un uomo era morto in segui- a i to a dei colpi ricevuti da un altro. La polizia e la magistratura dovevano interessarsene. Molte sono state le parole dette e stamjiate intorno ad un eventuale arresto di Camera, degli or¬ i] oanizzatori e dell'arbitro; una notizia si in tal senso era, anzi, persino stata .ìpubblicata. La cosa sarebbe stata atrai j na ed illogica, anche se nel labirinto o ideile leggi e delle procedura america- J ne trovino posto e giustificazione le è'cose più inattese ed illogiche. La veo rità, stando alle ultime notìzie che i ine qualsiasi di contorno al combattii mento vere e proprio, sonr sia*i. fatti, invitati stamane alle 10,30 nell'ufficio del vice-procuratore distrettuale Marro, volendo questi verificare se esistono eventuali circostanze di fatto che possono far temere che Cartiera durante l'incontro avesse avuto l'intenzione di uccidere l'avversario. E' questa una semplice formalità procedurale seguita in tutti i casi simili, tanto è vero che, poco dopo, Marro ha dichiarato, che, essendo da escludere siffatta volontà omicida nel friulano, contro di lui non poteva essere elevata alcuna imputazione formale. Questa notizia viene a smentire quella, in un primo tempo insistentemente circolante, secondo la quale le autorità dello Stato di New York avrebbero deciso l'an-csio di Primo Cartiera, che avrebbe dovuto rispondere di omicidio « in linea tecnica ». Con lui avrebbero dovuto essere tratti in arresto i suoi procuratori sportivi, l'arbitro, Jimmy Johsson organizzato, re del Madison Square Garden e tutti coloro che hanno avuto una parte nella preparazione del combattimento, compreso l'attuale campione del mondo dei pesi massimi Jack Sharkey, che fungeva da secondo di Ernie Sclmaf. Alla ricerca di responsabilità Tale notizia appare chiaramente fantastica. E' impossibile, infatti, che Camera, l'organizzatore ed i secondi abbiano a subire molestie legali di sorta. Il combattimento era perfettamente regolare, la proporzione fra i due uomini era riconosciuta come giusta e, se Camera pesava una ventina di chili in più del proprio antagonista, que- \st'ultimo era considerato come miglior pugile tanto vero che la quota delle scommesse era completamente a suo favore. Non vi è dunque da sollevare alcuna obbiezione quanto al lato impeccabile dell'organizzazione e preparazione dell'incontro. Il vero responsabile del terribile accidente, dicono alcuni, se un respon\sabile dovrà essere designato, e unicamente l'arbitro. Il regolamento della Federazione nuovayorkese di boxe esige che il combattimento venga di[sputato con guanti di sole quattro once e con bendaggio durissimo, stabilisce che un pugile non può abbandonare la lotta e impedisce altresì che % suoi secondi possano gettare la spugna in segno di ritiro. Soltanto all'arbitro, che deve possedere speciale conoscenza medica e clinica, spetta il compito di interrompere la partita in caso di necessità e dichiarare il perdente battuto per technical knock cut. Ora l'arbitro, il quale non poteva non aver veduto che fin dalla decima ripresa Ernie Schaaf era praticamente alla mercè di Camera ed impotente a sopportare la valanga di colpi sferratigli dal friulano, non ha arrestato il combattimento e la lotta fra i .due posi massimi ha proseguito fino al tragico momento della 13.a riprosa. Il numero tredici è stato ancora una volta fatale!... Camera sferrò, dunque, U colpo micidiale al 13.o tempo. L'arbitro non intervenne neppure per soccorirerc il caduto, allorcliè, prima ancora di svenire, disteso sul tappeto, Schaaf fece segni con la mano che stava per soffocare, avendo il pugno di Camera fatto spostare la dentiera protettiva, la quale era andata a conficcarsi nella gola, determinando un principio di soffocazione nel disgraziato atleta. Conseguenze delia tragedia Tutti questi fatti hanno determinato qui una insurrezione generale da parte dei puritani, i quali conducono da molti anni una battaglia accanita contro lo sport della noble art. Sono già cominciate violente campagne di stampa, affinchè venga proibita d'ora in poi qualsiasi organizzazione di combattimenti fra uomini, siano essi di pugilato o di lotta lìbera americana o di « Pancrazio ». Il pugilato sta subendo in questo momento un nuovo assalto pericoloso da parte dei suoi detrattori americani. All'ultimo momento si apprende che il gigante friulano Iw, manifestato l'intenzione di lasciare presto il suolo americano per fare ritorno in Italia, ove, , \^lla tranquilla pace della nativa Se 11,taU- sP0ra di "mettersi dalle consee guenze morali della tragedia di cui e sfato involontario autore. La notizia, che merita naturalmente conferma, non farà certo piacere agli organizzatori di Madison Square, i quali già pensano di sfruttare il ehiasso sollevato dal luttuoso incidente per montare la prossima competizione per il titolo mondiale. E' risaputo, infatti, che Primo Camera, vìncitoì-e di Ernie Scluiaf, è stato desi guato come avversario del vincitore dell'incontro fra i due Max: Schmeling, c Baer e infine come Challenger per il titolo mondiale. Si annunzia altresì che un airvceato di Neui York, all'opera del quale Cornerà aveva fatto appello per una controversia legale del 1331 e al quale Curnera dovrebbe 2500 dollari, ha messo opposizione al pagamento della borsa ■lei friulano per il suo incontro con Schunf. Tale borsa ammonta alla somma di undicimila dollari. AMERIGO RUGGIERO

Luoghi citati: Italia, Madison Square, Neui York, New Jersey, New York