L' organizzazione e i piani della banda

L' organizzazione e i piani della banda IL DELITTO DI BORGOSESIA L' organizzazione e i piani della banda Da un certificato penale falsificato a un progetto di spedizione oltremare - Come è fallito un primo tentativo contro il Retegni - II falso innamorato della figlia della vittima rimesso in libertà i, ti a i o! L'Istruttoria per i delitti dl Borgosesia sta avviandosi rapidamente a compimento, e ciò specialmente per merito dell'Avvocato Generale comm. Aroca, il quale la dirige personalmente. Con il Consigliere Istruttore cav. Bafile — come già abbiamo pubblicato — egli si è recato nei giorni scorsi a Milano ove ha preso contatto con il Procuratore del Re, comm. Omodei Zorini. Recatosi quindi a Monza, coadiuva dal comandante quella compagnia di - Carabinieri capitano Benvenuti, ai cui - °rd'nl erHf0 " maresciallo Temp ini ed brigadiere Lorrai, ha proceduto al 7:sequestro di documenti importuttnt mi, che aprono tutto un nuovo orizzonte sulle attività criminose della banda diretta dall'aw. De Gregorio. Mentre i risultati dall'indagine saranno di valido aiuto al Magistrato per stabilire le rispettive responsabilità dei componenti la criminosa combriccola, è certo interessantissimo prospettare fin d'ora quale fosse l'ordinamento — chiamiamolo cosi — della banda, che se fortunatamente non fosse stata stroncata quasi sul nascere, avrebbe certamente arrecato ben più gravi danni. Itva o taua aa ii-1 ai n - L'avvocato e la combriccola Già in precedenti pubblicazioni si era accennato come la comitiva dei delinquenti avesse una organizzazione vera e propria, alla quale presiedeva l'avv. De Gregorio. Ora si hanno altri editi a-1canti particolari. Intanto risulta che il ejDe Gregorio era un dissestato e che da tempo si occupava piuttosto di losche imprese che non della pratica onesta delia propria professione. Alle ori- d.esideri del !,osco cliente Al primi due o-;;» *f* ,CamPl- ^hf' U-iex-marinaio' 3i faceva credere ufficialeja-ideì Reali EtluiPaSSi, l'Alberto Mazze-1 el i, a :Sini della costituzione della banda sta i forse il fortuito incontro fra il legale a-:0 l'Alfredo Appiani. Costui, pregiudi-icato 6"la per reati contro la proprietà, o;aveva trovato finalmente un impiego a ai;Sesto »• Giovanni; senonchè, per poter a.presentare il certificato penale sul quai-ìIe non risultassero traccie delle avvene I Passate, si era accordato con il ei1 De Gregorio. Costui per mezzo di arti- l.!&zi non ancora accertatt, riusciva ad m-jottenere il certificato penale secondo i >'■"•<■> '•«»'"•> *! «"'"■>' ''»» e il di ei sdrgssggigrrFzlnlpp- i irò e l'Angelo" Cambiaghi. ambedue *- disoccupat, e desiderosi piuttosto di fa- '■ e ^ guadagni che non ^ aeria occu?a. j e|2j i-' ' . . I Creatasi cosi la banda, non erano — 'mancate le occasioni per le prime deellittuose imprese. In seguito pero la si. o i, a tuazione, specialmente per il De Grego rio, si andava facendo assai poco chiara e l'aria di Monza diveniva per lui I irrespirabile. i if . ... . ,La fervida fantasia dell'avvocato »^veva atto^ escogitato un piano gran- ljdioso. Si trattava di tentare un'impre-' a ie, a el a i, dl e e-! o-) r-i a-j i sa in grande stile, nullameno che la fuga dall'Italia a Rodi o in qualche altra isola dell'Egeo, a bordo di un piccolo veliero. Sul modo col quale 1 malviventi pensassero di procurarsi l'imbarcazione non è accertato, è solo stato ritrovato un documento assai inte. ressante. Si tratta dl uno scritto del Campi, il quale aveva per intanto steso un completo statuto di bordo per il futuro equipaggi^ di disperati. Natu ralmente per sè aveva riservato le fun-lzioni di capitano comandante la nave, I „n.„„,,n,.0t-„ „,,«,,„ «.ti mentre all'avvocato aveva assegnato | l'incarico di commissario. o-ìno però i denari e a questo riguardo II Per compiere l'impresa necessitava- Il pericolo corso da una Banca di Monza e ie o e e di e la compagnia era in condizioni veramente disastrose. I banditi si mettevano perciò alla ricerca di buone occasioni e così sorgeva la prima idea del delitto di Borgo3es!a. Il Campi favoriva all'avvocato i dati riguardanti il disgraziato Retegni, da lui ben conosciuto durante la sua penna. 0"ineinza nella cittadina piemontese. Il De Gregorio per conto suo sd recava ad un'asta giudiziaria e provvedeva ad armare la banda, acquistando tre rivoltelle ed lina carabina. Si completavano intanto i piani per altre imprese. Le mète presente erano un negozio di tessuti ed una banca di Monza. A buon punto per evitare questi reati arrivava Si ansnsol- ij j„, r-.^-j a „ n- J» segnalazione del Campi ed allora a-1 tutt.e Ie mire 81 fissavano a questo e- obbiettivo lai Un primo tentativo veniva compiutolil 2 ottobre 1931. Il De Gregorio for-1 a-1 niva due biciclette una terzeria mette- ln- ' disnosizlone del Camni il oliai» l-la aisposiziane aei t-ampi, 1! quale , i.Ptrtiva accompagnato da Mazzero ed e A , ■ auest.uitim0 si accollava le s-i^PPiani. questuino si accollava iej n-ispese di mantenimento della comitiva. Il piano era stabilito nei minuti particolari ed i malviventi avevano portato con loro persino delle corde per immobilizzare la vittima. Doveva entrare nel negozio del Retegni per primo l'Appiani, il quale a- vrebbe colpito con una martellata cjstrana. Costui infatti, mentre già il1 Campi era stato arrestato, dietro le ac-stordito il negoziante. Avrebbero quin dl fatto irruzione gli altri per svaligiare la cassa. Durante la sesia a Romagnano i tre prendevano brevi accordi sulle possibilità di svaligiare in seguito un negozio da loro notato, quindi proseguivano. Al cadere delia sera giungevano a Borgosesia e già avevano circondato il negozio del Retegni, quando accadeva un contrattempo. Un milite, certo Degregori scorgeva l'Appiani e si insospettiva delle sue caute manovre. Avvertiva allora il caposquadra Magistrini di quanto stava accadendo e costui a sua volta correva ad avvisare i Carabinieri. Arrivava sul posto il brigadiere Cinnetti con un milite. I delinquenti ai avvedevano però del giungere degli agenti e si davano alla fuga, e riuscivano- a raggiungere la località Fornace e qui si nascondevano. Ogni inseguimento da parte del Carabinieri e dei Militi riusciva per quella sera vano. Andata a monte la spedizione, i tre malviventi facevano ritorno a Monza e tutto veniva rimandato a più tardi. L'arresto non mantenuto Come sia avvenuta la tragica spedizione del 6 novembre, 6 ormai noto. All'Appiani si era sostituito 11 Cambiaghi,e invece che le biciclette, i tre aveva-no usufruito dell automobile messa aloro disposizione dal Bocca, cui era sta-ta promessa una parte del bottino. Do- po la sparatoria micidiale e la fuga in automobile, le armi era state gettate, per consiglio del Bocca, che, più di ogni altro, temeva di essere compromesso, Ricostruita così l'organizzazione del-la banda, ed i precedenti degli impu-tati, 11 Magistrato inquirente ha per- tanto stimato di mantenere in arrestoil De Gregorio, il Campi, l'Appiani, ilCambiaghi, il Mazzero, il Bocca ed il Radaelll. E' stato invece scarcerato un giovanotto, che in tutta la delittuosa vicenda aveva avuto una parte ben i Campi cuse della giovane Retegni, era stato '■ inviato a Borgosesia dall'aw. De Gre- j gorio, con un incarico... romantico. Si i trattava di entrare in relazione amoirosa con la Rete?ni. proporle magari anche un matrimonio, e, con l'influenza dell'affetto, indurla a ritrattare le accuse lanciate contro il Campi. Il giovanotto si recava a Borgosesia, ma falliva completamente nell'impresa. La Retegni non solo nen cedeva alle lusln- ,ghe amorose, ma prospettava i sospet- & vemitile in animo all'autorità dl pò- ,tel h non csttava a trarre in arre ' ' sto il giovanotto per mettere in chiaro la sua posizione. In seguito alle susse- guenti indagini egli risultava però to- talmente estraneo alla tragica vicenda e quindi era rilasciato.