Teatri - Concerti - Cinematografi

Teatri - Concerti - Cinematografi Teatri - Concerti - Cinematografi AL RECIO di « Manon » e la terz« di Adriana iecoaorear j La prima t terza dì . Direzione dal Teatro Regio coniu- l: « Stasera, sr.buto, alle ore 21 pre ! La else, in turno di abbonamento dispari i (diciannovesima, della serie) ha luogo ( la prima delle tre rappresentazioni straordinarie di Stano:*. Lopern di gj*^» *vt| **^J^KjS1/ Emosto «aaii»ninl,. .Eetóaaiino Gigli, Ernesto On'soatìtuziw» SSTx^lS&wSS&ì Luigi Cilla, Mario Giunteli!, Nicola Ba-i Badinl, Umberto Di Lelio, Nadia Ko vaceva. Luigi Cilla, Enzo Grassi e Nico'a RaUovski. e sarà diretta da Franco Paolantonio. Domani sera, domem 08• alle ore 21 ia turno pari corno di clottesima della serie, sarà data la ter2a rappresentazione di Adriana,lecou- protagonista, Aurora Buades, Galliano Maaini, Eit;ssi« Eadini, Ottavio serpo kov^Uir'caimCT ' Tornai^ V'Natalui NÌ-! colini. La vendita de: posti, a. prezzi! normali, s'inizia questa mattina alle | ore 10 alla Segreteria del Teatro». j La sedicesima notte La Compagnia di Marta Anba, che ha lietamente Iniziato il suo corso di rappresentazioni al Teatro Vittorio Emanuele, annunzia tra le novità, di cui la prima sarà Trovarsi di Luigi Pirandello,, anche il lavoro di un nostro collega, Curio Mortali: La sedicesima potte. Il dramma, diviso in «tre tempi »' (che vengono a fondersi, attraver- * ima tecnica nuovissima, ih una par te unica), si stacca da una vicenda rea |e che attinge i suoi motivi dalla gran de guerra, per proiettarsi nelle penom bre del sogno. L'eccezionalità della messa in scena, oltre che il valore del- l'interprete (giacché La sodìcesima notte è imperniata soprattutto sulla figura di Marta Abbai rendono viva la ™ PuaWco che di Curio Mor- tali ha conosciuto lnri»»i*n°ntp »n g^SKSgìfà» ^l^A™ queste colonne, l'opera giornalistica e Iletteraria. IAL. VITTORIO la Compagnia di Marta Abba annuncia intanto per martedì 14 corr. la prima novità della stagione, T7-orai\s;r di Luigi Pirandello, per cui vivissima è l'attesa del nostro pubblico dopo i successi di Roma e Napoli. Lunedi avrà luogo una recita a prezzi popolarissimi con Penelope di Maugham. AL BALBO, la Compagnia Casaleg gio.ha rappresentato ieri sera l'annim-nata novità A gonfie vele, tre atti equattro quadri di Weber e Heuztì, ridu-zione di feel Ami, e il successo è stato pieno, calorosissimo. Il lavoro dei due abilissimi autori francesi è a intreccio, e svolge un buffonesco intrigo pieno di imprevisti, di colpi di scena, di si-tuazionl comiche. Due ameni tipi dimarinai, Che sulla nave non fanno che guadagnarsi della prigione, sono, per | puro caso, incaricati di una duplice lmiaaUnA o A „ ., ~3niinmissione a terra, e qui, a causa della loro ingenuità, vanno incontro a una serie di peripezie, una più impensata e allegra dell'altra, seminando sul loro passi le complicazioni. Difficile è, in un breve resoconto, seguire questa trama complicata e movimentata, tutta arricchita di casi e di macchiette. Basti dire che il primo atto si svolge su una nave ove si gira un film, il secondo nei bassifondi del porto e in un albergo ove il caso riunisce signore perbene e allegre camerierine, e il terzo di nuo- vo sulla nave, ove ha luogo una festa da ballo che origina i più strani e pe- ricolosi incontri fra i vari personaggi, questa «ateria, trattata conCf*(nlT<V770 fi Trio/ia ri n raMrM ilai fino mi_ scioltezza e maestria tanto dai due au tori quanto dal riduttore, si aggiunga 11 dialogo, che è vivacissimo, pieno di'^Alìnl Hnitlllc Tlf\«/.V.A lo Tnnoi/il. ..rtnirv.jfeifci battute7"nra^ '- a » . a o , n , o i sa e carezzevole; e ci si spiegherà ilvivissimo successo di ieri sera, coi suoinumerosi applausi, con le richieste dito^U^HW^f^V^^S^^tMgbtepg chiamate, e, soprattutto,con quelle continue risate, piene e concordi, che testimoniano 11 più schietto divertimento nel pubblico. L'interpretazione è stata, come doveva, colorita, mossa, affiatata. Mario Casalcggio ed Eugenio Testa, nei panni dei due marinai protagonisti, sono stati lepidissimi ed hanno fatto ridere ad ogni battuta, ad ogni gesto. Pure brillanti ed efficaci sono stati gli altri: la Isa Lisette, la Nuccia Robella, Gigi Gemelli, Bacot, la Mariuccia Casaleggio, il Ponte, il Oaveglio, la Merlone, l'Orecchia, Il tenore Bosco, ecc. II fortunato « vau- deville » inizia da oggi le repliche, conrappresentazione diurna e serale AL CHIARELLA, la Compagnia GoUardica « Camasio e Oxilia » ha rappresentato ieri sera, davanti ad un pubblico numerosissimo, costituito per ia-imaggior parte di studenti, C7ie faccia «fej&ii>JS*!5te. g*t«atoatt e i K « «gsero?^fantasia gtocUca ^ WWK.lUSosto - una gerie ^u*Sw cui la^pen*£i ¬ rata vita studentesca viene ritratta sotto gli ormai noti aspetti parodistici e sentimentali. Anche il dramma giallo ha offerto lo spunto all'autore per creare alcune scene umoristiche. Gli attori«P^'^ggJ'^^fgS,. -jribalta col massimo impegno, senza pe- rò incontrare il totale favore del pub-blieo, che più volte ha manifestato ru--morosamente la sua disapprovazione.e|Lla Fabrf. Stasera "là ri'.ipta goliardi. j ai replica. . Sullo schermo : Ma l'amor mio non ' di M. Camerini muore.'. Ah, quel ducato o principato di Wel- llenstélri! I marini della reggia sono di tela dipinta; e ogni tanto, non si saidi dove, giunge un po' di vento ad agi tare tovaglioli e colonnati. Generali e colonnelli hanno tremendi stivali di tela cerata; e u principe una parrucca che male gli si attaglia alla nuca, e la fes aura lascia vedere i capelli neri dei suoi verd'annl. T.a principessa è una brava generica alla quale non par vero di recitare in un film con Lyda Boreili; e il principe ereditario, per curarsi d'un male tanto grave quanto misterioso, vain Italia, a cenare solo soletto, in marsina, a un sole di luglio, sulla terrazza d'una trattoria. ì J? i^l* lncontro ! Ment" «Principe, pagato il conto, sne va ln tristezza e in paglietta, un commensale della bella le versa ingrembo mezzo bicchier d'acqua (majsarà stato champagne); la diva si sco¬sta, con un leggiadro terrore per la sua bella veste tutta ricamata a fiorami, come le tappezzerie della reggia del Wallena tein; c facendo perno sul rigido busto a stecche di balena, volge il capoalza gli occhi... Mai ipnotizzatore ricorse a sguardo più pervicace. Crolli 11 mondò, abbracci pure in fondo alla buiaplatea il caporale la sua ragazza, sstrofini pure con calma il vecchio le sue lenti : quando si torna, dopo un minuto o due, a guardare lo schermoquei due guardano ancora. Non per nulla sta per sbocciare quell'amore che nel 1012, da ogni cantonata, proclamava su tutti i cartelloni di non voler morire; e col sospiro d'un esclamativo e con lo strascico di tre puntini, quel grido d'amore e di morte, di passione e I di mistero, recava la firma di due idol Ideile folle d'allora: Lyda Boreili e Mario Bonnard. Il film, ripreso recentemente a Roma e a Milano, ha avuto unsuccesso vivissimo d'ilarità. E si son dette e scritte parole anche acerbe, sugusti dell'epoca, sull'epoca, sugli attori, sul direttore. Chi incolpò, come causa di quelle risate, la matronale avvenenza della Boreili che, nella breve leggenda, si è ormai forse trasfigurata iun ondulante profilo preraffaellita; chi^ede ]a colpa agli abiti, goffi e ridico] travestimenti; e vi fu persino chi affer1 „ „„„ _„_1v,ìi^ „ |mò «>me non fosse possibile, dopo u1 saggio cinematografico del genere, evitare la guerra europea. "H principe dWallenstein, a difesa del suol sudditi, s1 porrebbe una mano bene aperta sul petjto; e fissando il suo fido direttore d ,..„. direbbe «rave e solenne- <r Cai - scena, mreDoe, Drave e ima' & u . a o a o e E' facile, ridere di questo film; ed anche, talvolta, piacevole. Come il trentenne può ridere delle bizze d'un fanciullo. Ma sj sorprenda il cinema fanciullo soltanto un anno dopo, nel 1913è l'anno di Cabiria; e ancor oggi Cabiria s'impone. Esiste fra i due film una piccola differenza: quella che separa il bello dal brutto. In Cabiria c'un nerbo, una visione autonoma, eie menti sorvegliati che fanno perno at a torno a un fulcro centrale, e tutti con- vergono a illuminarlo; qui, invece di u i dramma, c'è la parodia del dramma. Ln, riaate piu tragorose sl odono nella sal_ * « _ . _ a i . alla visione di: 1) un suicidio, 2) uavvelenamento, 3) una morte. Oggi lpiaga che affligge il cinema, è quellal-come si dice, del parlato «al cento pei!cento>r qui si assiste al gesticolato ai ; cento per cento. Una mimica ingenu^rèd elementare, che vuol esser tuttavi, ^ ^ più arcaao aigmacatoLyda e Mario piroettano, nelle scene do , d d , , disperazione, come staccati dal suolsostenendosi con le mani aggrappate acapelli; quando Lyda ha da sedersi, appoggiare il mento a una mano, lo fin sei tempi, il mignolo a quarantacinque gradi, 11 medio a sessantaquattroil pollice a quarantotto; e quando Infine i due amanti sl ritrovano per l'utima volta, vengono al proscenio e nele parole d'amor sussurrate spalancano la bocca come soprano e tenore pen ^ M , . |1 ultimo do di detto. Il cinema era fana to £ e o ri ciullo, era al suol primi balbettii (oggne udiamo i secondi); e quel suo linguaggio doveva esser reso percettibila sguardi ancora distratti, a sguardche ancora non s'erano educati a pecepir* il valore d'un atteggiamento di un'occhiata sul telone. Oggi vediamo quelle parrucche posticce, quellbarbe di lana, quei baffi di stoppa; alora il pubblico non li vedeva, non poteva ancora vederli E pai, pensate, anziché seguire una Lyda dall'ultima panca del loggione, poterla Sempre avevicina, due metri per tre, tre metper quattro: roba da far a pugni peentrare. . - i Eppure emana da questa visione un. ;cottile tristezza, una tetra malinconia mi. L'obbiettivo si pianta al centro del 1 la scena, i personaggi che sono attorno' a un tavolino, in primo piano, se ne vanno verso il fondo della sala: troneggia, solitario e abbandonato, il ta-, volino; quelli laggiù, alti come una tazzina da caffè1, chissà che faranno: vieni fatto di urlare «Venite più avanti!»;l niente, loro non si muovono, e l'obbiettivo nemmeno. C'è anche un portiere che si toglie il berretto e lo tiene; dinanzi al petto come se porgesse unvassoio; è una povera comparsa; ver-' gognandosi, forse, di < fare del cinema- ; tografo v, in tempi in cui ciò era sino- i nimo di perdizione, e non volendo esser I riconosciuto sullo schermo, ha ottenutoanche lui una barba unta. Quasi tutto' il film, ha la farba finta. Toglietegli i quel crespo posticcio, superate i toni| parodistici della recitazione, non tra-) scurate alcuni momenti non disprezza-j bili, alcune fotografie ancora gustose 1 (la copia è nitidissima) ; e poi, fate una } e proporzione: cinema 1912 sta al cine , e e i ¬ n ma 1933 come Afa l'aro or mio non muore sta... Qualche volta, oggi, ne vedismio forse di peggio. ... ni. » n i n i i - _ n i i i è : m è t n e a n a' a, Al Teatro di Torino Un allegro concerto. Wiener e Doucet cominciarono col rendere omaggio a J. S. Bach e a Mozart e se ne mostrarono degni ammiratori. Le loro quattro mani, perfettamente concordi, marcarono bellamente U ritmo, che tanta par- -i te ebbe nella concezione e nella pratica dei settecentisti, fraseggiarono nobilmente. Notevole la preoccupazione del Wiener nel distinguere il tocco proprio del clavicembalo bachiano, secco, staccato, da quello conveniente a una più soffice tastiera della seconda metà del settecento. Il tocco del Doucet resultò i invece piuttosto uguale in ogni caso, 'vellutato e un po' molle. Ben distinte ' anche, nel Concerto in do di Bach, ile parti veramente solistiche dei cembali da quelle comuni all'orchestra E però l'insieme, diretto egregiamente dal maestro Amphitheatrof, risultò agile, aonoro, vario. Nella Sonata in re magg. di Mozart la fusione pianistica non ebbe discontinuità. La seconda parte della serata era dedicata ai tempi moderni. Il Concerto franco americano del Wiener, per archi e pianoforte, nel quale il quartetto ha una corposità quasi accademica, non brilla per idee originali e feconde; il terzo tempo piace per la sua disinvolta scioltezza. Seguirono danze del sud e del nordamerica, per due pianoforti, nelle quali i trascrittori e concertisti dettero saggio di briosa ingegnosità. Come fu già notato in analoghi pezzi, si tratta di cantilene attinte alle più diverse fonti europee o transatlantiche. Melodie di romanze salottfstiche o di canzoni regionali appaiono e vengono alterate nella linea, nel ritmo, nelle modulazioni, contraffatte grottescamente, ironizzate o drammatizzate. Genuini folclori lontani. Maniera di capriccio. Musica di buontemponi, spesso. Satira della pianistica da Chopin a Lhjzt, anche. C'è di tutto, attraverso una condotta da gente di talento e praticissima della tastiera. Il pubblico si diverti molto, si compiacque del brio quasi estemporaneo dell'esecuzione difficile, e chiese e ottenne parecchi bis. Infine la vivace Rapsodia in bhie di Gershwin procurò ovazioni ai pianisti e al maestro Amphiteatrof. a. d. c. AL LICEO. Nelia piccola sala, af-jrifollatissima ebbe luogo l'annunciato] al concerto sotto gli auspici deU'Assoc. a a o; di o, ai e a no, nlari n gi ne di ro ae lonnr ri r a a, nazionale Donne professioniste e artiste Insieme con la signora Rita De Vincenzi, cantante apprezzati ssima, collaborarono le valentie pianista si- gnora Tina Pangella Porta e il violinisba Aldo Mollneri. che ha già dato prove delle sue qualità. Eseguendo musiche di Pasquini, Bonomini, Bach, Grieg, Mussorgski, Malipiero, Pizzettì, Sinigaglia, Respighi, i concertisti riscossero molti applausi. CONCERTO BASOLA. — A favore dell'Unione femminile nazionale e della Scuola serale operaia femminile la pianista signorina Stella Basola darà concerto al I4ceo, la sera di lunedi, 13 corr. Musiche di Bach, Scarlatti, Chopin, Albeniz, Casella, Liszt. CONCERTO SAVINA. — La pianista signorina Rosa Savina darà concerto nella sala della Società germanica, via Lagrange 7, la sera di martedì, 14. Musiche di Bach, Soler, A. e D. Scarlatti, Brahms, Debussy, Chopin. STEFANO TEMPIA. — Quest'accademia corale darà concerto la sera del 11 corr., al Liceo, con solisti e orchestra, sotto la direzione del maestro Pistone. Eseguirà le cantate sacre N. 84 e 140 di Bach, pezzi di Haydn e di Rossini. ALL'ALFIERI, per lo spettacolo in onore di Paola Borboni, è accorso ieri sera un pubblico folto e distinto, oheha calorosamente festeggiato la gio-vane e simpatica attrice, applaudendo- la con insistenza e convinzione nellabrillante commedia di Denis Amiel, II'signore e la signora Tal dei Tali. Perlunedi prossimo, è annunciata la aerata j in onore di Ruggero Roggeri, «MI L'atterri di Saeba Guitry. j

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