Il piano francese

Il piano francese Il piano francese smaneaopezzo a pezzo ostenere di nuovo il punto di v sia, tvincese! sulla ncces"it« rn «-irto ,i ~,:f„» m!*Ìrrr , -i VpHIp &2&2LKSKi?^K l-Z: rono sempre al punto ai r.<u,e :,,a,i tj „ <LL;rt | OaJK'O di SaODia . „, Boncour e «tornato a Ginevra p«iMV3t" quanti tentativi si facciano, *Wia non sposta dal suo ai teggia- ! nttnto intransigente. Da uomo a «P-|no, da governo a governo, ci possp: tano essere state delie attenuazioni di orma mai di sostanza: sempre le varie delegazioni francesi hanno a-','iteto lo spettro delia siouresza co-:ms premessa a qualsiasi seria pro-j mScfaWt^S: ^^teSflM'^mìto^dilprilli..lue paragona.j a ut. u<iiiv.u u jtbi.i capace di far arenerò le mi-!tltori intenzioni di questo mondo. TU' opportuno riprendere la solita polemica da cui risalta limpida la volcntà delle caste diriger.ci la poliica francese di mantenere, di rafforzare la potente attrezzatura bel-. Oca della vicina repubblica ? Non ne - vale la pena: basta ricordare che ai;rattati di pace la benevolenza del- < Tltalia e deiringhilterra ha aggiun- o la garanzia di Locarne: sappia-IWO bene elle ai francesi non è trop-1 gradito parlarne, ms le conven- aóni di Locamo esistono e il mini- Stro Boncour ha dovuto rie ordarse- ne magari a denti str?fri. Se nella|»erie di atti pacifici destinati a Iran-'■ quillizzare la posizione dei privile- giati, non tralasciamo il patto Kel- ogg e l'atto generale di aihi'aato.ini -conclude logicamente clie è hunos-i•ibile andare più oltre a meno di ri- iseterei senza fine. A tale conclnsio-iie-è arrivato il rannresentante dél-|'Inghilterra che ha riconfermato quanto già altre volte avevano di- chiavato Chamberlain, Cu&hendum.'Henderson, MacDonald, che cioèl'itnpero britannico non si sarebbe assunto ulteriori impegni. A Parigi 'dare dei colpi di spada nell'acqua;;ma l'ostinazione risponde a una chia- sanno bene che insistere equivale a teatro |ginevrino che ne ha visto di tutti i au imuiiaiiione n»i»iiue a uus cuia-,re manovra: finche d banco di sab-,bia della sicurezza resterà nel mez- zo, la nave del disarmo non appro- deià mai in porte. Mentre Boncour svolge la sua parte £ Ginevra, leCommissioni parlajc£nn>i si accon-1bilanci dei aicasten v ilitah. La commedia sta i, •• ainvare-alle ultime scer.o anche 3v ouel colori; ma, quello che importa pera pace dei uonoli e per 'a storia, non c'è pericolo che la commedia di-venti tra£--edia? rAn^noé! Iw!««^««kJli\ '.XmlldSU ìrnmcUIaUIIlGinevra, 10 notte. Quale sarà ta aorte riservata alla Conferenza del disarmo? E" lecito do¬ mandarselo oggi che il plano di Paul Boncour-sutìa sicurezza, praticamentei-inutato dalla maggioranza delle deie-^fc'os^tiure0 rffid%»via a cosUtuirematerie.di contmuc di-vergenze, e qulnai un intralcio formi- dabile ad un lavoro proficuo nel senso del disarmo. Pretendendosi la discus- «ione delle parti di un progetto boc-ctato si compie una specie di opera diprovocazione- ie divergenze rtafilora- inevlt>ibi)i n «I iorna r.m-si.no T^S^^J Ht™^"no su decisioni che si ritenevano or- mai acquisite. Così è stato fatto a prò. posilo della parità di diritU e della si- ;ur%zza: il. dibattito ha messo^ancora und volta in evidenza che la Frane la ntende subordinare il riconoscimentofatto nello scorso dicembre del dirittodella Germania agli armamenti aliaconcessione di nuove garanzie di sicu-rezza. Punto di vista che non può es-ser condiviso dalla Germania. Ed eccoquindi l'ambasciatore Nadolny precisare oggi la posizione del suo governo inS^Sffi^^^SPaul Boncour si è espresso sulla por-tata dell'accordo dell'll dicembre, mache egli non vuole seguirlo su questasfcrada perchè non ammette nemmeno lontanamente la discussione sul prin- cipio dell'eguaglianza. Vuole quindi jl-ruttarsi all'osservazione seguente: l'ac-cordo firmato VII dicembre è la baseche presuppone ia partecipazione della *- -, • . . .. - Germania ai lavori della Conferenza. 3E'. quindi evidente che per la Germania, sinché essa resterà alla Conferenza; Jl contenuto di tale accordo sarà la piattaforma da cui non si allontanerà. • In quanto al punto di vista francese, nella questione della sicurezza, Nadolny ha detto di non poter fare a molto di ripetere che ritiene che il vero wcopo della Conferenza non consista nel creare nuove garanzie contrattuaìX< ma nel fare un passo decisivo sulla Ma del disarmo, che, d'altronde, è il mezzo migliore per aumentare la sicurezza generale. Ma ia materia del contendere non si waurisce qui. Paul Boncour ha specialmente ritenuto fin da ieri due pun- " .SLffi^ francese: gli effettivi e lasicurezza. Ma la materia del contendere non si «aurisoe qui: Paul Boncour, ha speotaimente ritenuto nella discussione Ae et è iniziata da ieri all'ufficio della Conferenza del disarmo, due punti del piano francese: gii eifettivi e Ja sicuàezza. Per gli effettivi la Francia ha un progetto tendente a costituire un tipo di Esercito identico in tutti gli Slati europei. A parte la passibilità di at Sfl0nevde^ JFZP^**' 6 2*2£ ^ep$ta aglio chi di tutti che effettivi e materiale 1 .'.lieo sono strettamente legati : l'uomo e l'anma sono in guerre i due mezzi di offesa e di difesa, perciò molto giustamente il marchese SDraglia, che rappresenta l'Italia alle riunioni della Conferenza del disarmo, discutendosi il programma dei lavori in base al progetto inglese, ha fatto osserva/re olle la delegazione italianauemsa che la ouestioie del materiale èrpTùtnporS e che etTvuolequindi che atesso piano mediatamente senza cedere alia questione degli effettiva. La questione degli effettivi passeràquindi alla Commissione generale, m&essa dovrà subito essere rinviata allaiporuuite. e che essa vuoleeia questione sia messa sulloaio delle altre, e discussa irn-passo^^-^^^:-a^'mmmentre la Com-mis_-5ic-:ie generale si co-dinerà subito e saoratbrtto del mate- rlile di guerra. " Questo è stato U ounto di v;st;. so-•tenuto in •oor.cordani'.a, con l'idea daìnostro delegato, dal tedesco NadolnyM accettato dalla Conferenza. Quanto p.Ha parte d*l giano france?? , .. H. , ^-°?e avutasl, M- 1,iffi<n? 'leUa 9mtma3»- rttrt- due oratori, lo svizzero Motta e lo spa- Saoio De Madariaga, ai seco dlmo-li "j^ Patto eh? ala ii- | «Sé riguarda «rettamente la sicurezza ed i ire gironi di garanzie da conce- darsi ih cambio del disalano va notatoM„^^^i*^m^.Jrr!_~^^. • "2 , ! f»«* «dentali dèll'Eu-|w^ft. „= ^ a Patt, santluaBta,fl tag^^S^ tSnLsVed a cui K^v™3 PltlIK> rraraoese ea a cui ^ Bwcour specie tiene, ha aasa 'poclie speranze, ci restare in piedi -:<*<&>& critiche accise dei delegati ìtaj ^,°„fi^desf° e, rapprcsentaiitt di. Svteora e la Spasi» che negano la ll"»»»^ di concludere un accordo di —. _ Viva irritazione tedesca per i'atteggianìsnto di Boncour Berlino, 10 notte. Sull'atUigyiameoto di Pam! Bcncour Ginevra circa la questione della pa¬-!18'6 a -. e - _ i;.ita di diritti, i giornali vicini a3 Go- < verno .protestano oggi vivamente e ml- cacciano l'uscita della Genmeiiia daHa -Iconferenaa del disarmo. Il naaicmalso--1 cialista Angiiff, constata ohe la Fraa-- eia vuole evidentemente far fallire il- (jisarmo, e nòta come la condotta di Paul Boncour riscuota il pi«io con-a|8tMo dei circoli politici e giornalistici-'■ dirigenti della .camtal» parigma. - « La fermanial aygiunge il gior- - naia, terrà fermo <ii Jrctite all'assalto .ifrancese <he da domani iacominclerà: -ise dovesse riuscire il piano frajvcese di - i ottenere cioè ima -convenzione di dis-iarmo »ma decisiva riduzione de¬-|Sli armamenti, ciò significherebbe pre o SSTSSh^ dlf d^^o ^"che- poterebbe, come già Nadolny ha ac-.',.ennat©, a conseguenze -di politicaèlestera toupreveclibili e renderebbe aliae Germania la sua piena Itbertfc d'a-i ' zione ». Il Tao tedesco-naalonale scrive: ;; «Se la Francia rimane ferma neHa- sua condotta, la conferenza dei dssar-a o | La sMaaSae attuale èTla più favore-i vale a stabilire la prova deffinequivo--,™ ------ » ^ ^S,^^-, ™>*W»S^orfS^SSSo^Sa- G»rmallio es3& naa aVrebbe corto più- nessun nnotlvo di partecipare a ulte-r rfori conversazioni della conferenza».e! 1 H Lokal Anzeiger. anch'esso hugen--1berghiano, sostiene ugualmente che il trattare a Ginevra: e tempo di far chiaro a Ginevra.r! cabile colpa della " Francia ne! "falli-, mento del disarmo». -: 11 Borse» ZelUtna scrive: < Non riusciamo a vedere che scopoavrebbero -ulteriori trattative a Gine-se nuovamente ci si contesta lai|pi£''intóut^ delie n£listre richieste, qual'è quella della pa-a ¬ riti, noi .per lo meno non abbiamo piùnessuna ragione di restare colà. LaGermania ai è decisa a rientrare nellaConferenza soltanto in base alla di-l ! chiaxazione dello cinque Potenze del e!dicembre scorso. Dopo te (licitarazio-!1* ,ol34e™?- <H SS&J&SSfiàuSSS»S^^SSJS^.ffi fóR-|da])a risposta ohe-*-avrà la nostra- : permanenza o meno aUa Conferenza. Ilo tempo in cui Si (poteva trattare la- Germania come quawtité ner/Kgeable è-1 passato dii E la Kacht Auosgabe aggiunge che- la Germania non ha.51 (minimo motivo.1 di lasciarsi influenzare dalle minaecie"! ~r~~ - i-ranoes». ò. . « E' eseluso in ogiù mode, continua- « gioxnatte, che «gW^o^edeKOpwa ^^S^^óSr^qte: a stlonT dtfia parità. Il governo franol cese deve finalmente decidersi se è o!disposto a concedere alla Germania ai con un'ufficiale deliberazione della -i Conferenza il diritto aHa parità, op-! pnre se vuole senz'altro far naufTao!?"0 la Conferenza^del disarmo>. Dopo il processo Eydoux n, Sta interpellanza fuori propositor-' Parigi, 10 notte, a', Marcel Bucard, sella Vtctoìre, osa ; serva che l'interpellanza presentata alo ila Camera dal deputato Malingre sulln- i condanna del prof. Eydoux è pericol-[losa. c-l «H prof. Eydoux — scrive l'articoe'lista — ha riconosciuto di aver rilea Ivato piani concernenti le fortificazion 1 , °- . j 1 /H,,:A.a. ana à. e, aoo a aa il isi en- e le ferrovie della zona di frontierper inviare i suoi rilievi, senza alcuna retribuzione, ad un ufficiale di suconoscenza, poiché queste informazioni di carattere militare erano di natura tale da interessare l'ufficio informazioni del nostro Stato Maggiore. Lsua confessione esplicita gli ha valsl'indulgenza del Tribunale ed egli noè stato condannato che a cinque anndi prigione. Che potrà dire il signoMalingre? Trova che non ci sono ancora abbastanza punti di contrasto trl'Italia e la Francia per presentarsi alla tribuna con questo caso indifendbile? Io sono umiliato come • francesche uno dei direttori della nostra Scuo,la PoUtecmca si sia dato a questo gelalnere di lavoro giacché, cosi agendnon era né al suo posto, né assolvevil suo compito. Tutti gli eserciti demóndo hanno il loro <.-. Secondo ufficioe persone specializzate per questo genere di affari. Tanto peggio per quelche si fanno prendere. Ma che un maestro di studi della nostra più grandScuola nazionale si dedichi allo spionaggio è profondamente riprovevolLungi dal servire la causa della difesnazionale, il prof. Eydoux, mancandsi ene a el un po ti t ^e"n tutto ai dignità e di intelligenz e ee i iò auiin sna non Ita servito la causa francese iItalia. Di grazia, deputato Malingrnon pariate! Siamo noi che dobbiamle nostre scuse a Mussolini* Emissario della 0. P. Uucciso a rlvoHtllttt in Romania Vienna, 10 notte. A quanto informano i giornaU è : Budapest, netta città rumena di Cetle itea Alba si è svolto imi un fatto à1 browols}ti aveva preso la cattiva aìA&\tudine di denunziare ì compagni ala [autorità rumene. Alla fine gli altri le «a» si è svolto « un « o o Uv* *>™*> « «~<*fT^ÌJ^n- due gruppi avversari di spie sovietio 'che. Per sbarazzarsi dei concorrenun emissario détta G.P.V., tale Dm\m^rpna e decisero di togliere o- \mezzo il Dodrowolski, che e sta<.o «e- -cììc con un colpo di rivoltella. Secon do un'altra versione l'assassinato s«o-irebbe stato un russo zarista eo«*naìiiiuio a morte dalla (r.J y fruiva con troppa atten, 'taggìo della Romtmtit, ramvna ««?? spie m-w». Battaglia tra zingari a NOyOHUll CSpO UCCÌSO S SIIP !Ìg!Ì3 rSHÌiO • Parigi, 10 notte, IVi'to ieri in sojruito a contostn-'e.-nowi'h vendita di mi4vaUo una^Llenta lite aveva messo allo pres- duepre. tribù di zingari che avevano stabilito il nei dintorni di De¬loro accampamento teliate. Nel corso dalla rissa Carlos erastato ucciso con un colpo di rivoltella.ed ima ventina di zingari erano rimastiferiti. I gendarmi, intervenuti pronta-mente, riuscivano, dopo molta fatica, aNW»: * Carlos e quella di 1 "^re'w SS^Sf« ^ÌS'^ÌSÌL^«L''l33^a>T'a. uf8fiora-0 ben presto la unaviolenta battaglia a coltellate e a rivoi--parar, ^ -ontendm* e a^ocederene. Quattro dei feriti gravi fra cui Fi-^PP° Cartwi. padre della vittima, che «- . . ». . vere della vittima era stato per tuttala notte steso sa ima specie di letto ri-cone-rio dr. immensi scialli di reta daicoleri sgargianti. Attorno al letto illit- amato dalia luce rossastra dei fuochille! campo, per ordine di un vecchio di 73 anni dalla candida, barba di patriarca, gli zingari — uomini e donne —'iàruio vegliato il cr.tIav.Bre. In olocaustoai mani del def mito lo donue. si eranorecate a sottrarre dalle tende i valorio>4Ia tribù del Demestie e, trovati delbiglietti da mille e dei titoli, ne aveva-"_6 *— 1. jì 4-_'.i_ — i-petta di terra rossa o la sigaretta, le ^onne Ba'laTono attorno «1 letto chojdelle nenie. Fu alia mattina che il giudice istrut- J tore cH"Compicnric7"Èocom"p«snato"dai uu buon nucleo di grondarmi .giunse sul ; posto per prendere possesso del cada- vere dell'ucciso sul quale doveva esse-1 ro eseguita rautopsia. Ma gli zingari|opposero vivamente, poiché ritengo-1 no che nessun cris;'.cno ha il diritto di toccare i resti mortali di uno dei.loro. Ma la forza rimase alla logge, ed il cadavere verino trasportato a Compie Nel frattempo i geudp.rra! incaricati di procedere stridenti ideazione dei membri delle tribù e di procedere ad ima perquisizione, \i5to.vano tutte le ìtende e le baracche. Ma se fu loro qua-1 K11® pon la twomésasè che aarebbe stato rMt«uito dopo «eguita ^ .si impossibile di riconoscere i membri I d, ^ je ^uia^oni dfcde- ro °u,mi risultati, poiché si .scopri un vero arsenale di armi: rivo «elle e cara .n cadavere di Carlos è stato questa mattina riconsegnato aUa sur: tribù, Esso venne rivestito con un abito nuo- .vo che gli zingari avevano espressa- (mente comperato ieri a Noyon per 6r jgnamento di musica. La tumulazione della salma ha avuto luogo m un piccolo cimitero ove gli zingari possono seppellire i loro mora senza derogare alla loro legge. Le oue tribù nemiche hanno do1 dovuto trasportare altrove i l'una verso il nord, e Talsud per evitare nuovi san- gumoaoonrniu franchi. E a Noyon pure avevano scrit turato 15 suonatori per i funerali che sono stati celebrati o?gi con accompa- I disastri delle navi francesi — Risposta a una Tilt ÌEsinuszione Roma, 10 notte Il Giornale d'Italia,, rispondendo calunniose insinuazioni di parte a calunniose insinuazioni di parte della stampa francese sulle responsabilita dell'incendio dell'Atlantique, scrive : <■■■ A sentire taluni giornali francesi, PincendiO'Che ha distrutto V Atlantique e altri incendi che hanno distrutto altre superbe navi francesi sarebbero opera di misteriosi agenti d; Comuaeiue straniere concorrenti S^i™!^1a^r^r^rnnStarS' «* » .JW"??*?™S£ ££2£r mente degh_italiani. La vile insinua zione non trova., per la salvezza del la serietà francese, unanime credito neppure irt Plancia. Vi è chi reagisce e tra gli altri il Populaire. Ma il fat- io che essa sia stata messa in circo «arie di. incendi che ha devastato mol-te navi uscite dai cantieri francesi, non soltanto per conto della Marmairancese ma anche per conto di altre Marine straniere', è dovuta a difetti di costruzione. Si tratta, ora di sai- vare la reputazione duramente compromessa "dWla produzione francese ; ed ecco presto servita la miserabile favola dalle responsabilità straniere,ossia .italiane. Naturalmente, — conclude il Giornale d'Italia — rac-| colto il nuovo episodio per passarlo i agli archivi, la Nazione italiana non) ne farà un dramma. Siamo troppo in alto per curvarci su questi detriti ».