Schermitori italiani a Parigi

Schermitori italiani a Parigi Olimpionici sulla pedana Schermitori italiani a Parigi Alla Sala Wagram avrà luogo Stasera il <•; gala » organizzato dalla Federazione parigina e dalla Società di mutuo soccorso fra 1 maestri di scherma di Frància. Due feste in una. Anche i fioretti piangono sulla crisi. La ricetta più sicura per far cassetta a Parigi è un programma franco-italiano; ma questa volta anche il Belgio e 1'Ingh.ilterra saranno rappresentati alla riunione, che assume così uno spiccato carattere internazionale. Come è nata questa festa d'armi? In un modo semplicissimo. Una mattina d'agosto Luciano Gaudin s'è svegliato con un « ex » davanti al titolo che, dopo la vana attesa d'una ventina d'anni, era riuscito finalmente a conquistare ad Amsterdam. L'ex-campione olimpionico, doppio campione olimpionico anzi, per non togliergli nulla di quel ch'è suo, s'è ritirato da ogni competizione, eppur continua a salii- sulla pedana in privato e in pubblico senza abbandonare la minima parte delle sue smisurate pretese. Rischiare contro il giovane Marzi o contro il giovane Comaggia, proprio Gaudin non voleva, ma fare con il fiorettista un assalto in casa sua gli sarebbe stato gradito. Gli sarà gradito, possiamo dire oggi che Gaudin ha ottenuto il suo scopo. E qualunque cosa succeda non ne uscirà diminuito. Oltre a quest'assalto offerto alla Società fra i maestri di scherma di cui Gaudin, se non erriamo, è il presidente, la Federazione parigina, ch'è guidata da Massard con animo veramente sportivo, ha mobilitato i suoi campioni sulla breccia faticando non poco a trovar per loro, in Italia e fuori, gli avversarli. A noi interessano i nostri e i nostri sono : Agostoni, Riccardi, il giovane Garagnani e il napoletano Ugo Purcaro, che ormai ha. preso la via di Parigi e si sta facendo in Francia una strada più facile di quella che, all'arma sua, è possibile farsi in Italia. Purcaro combatterà al fioretto con il più giovane dei Gardère. il quale è mancino e, come abbiamo visto anche a Milano, ha buone qualità di mano e di stile. Purcaro potrebbe anche vincere, certo piacerà con la sua scherma chiara, brillante e appariscente. La partita è la più difficile che possa logicamente offrirsi al giovane napoletano: come « lever de rideau » l'incontro ha il suo interesse. Mario Garagnani, figlio del nostro buon collega Marcello, sosterrà un match alla sciabola contro il maestro Henocque e, se facessimo un pronostico, parleremmo a vànvera, che i due schermidori li conosciamo soltanto di nome. Gli incontri più importanti degli italiani sono quelli alla spada: Riccardi contro Schmetz e Agostoni contro Coutrot. Se fossero due vittorie non ci meraviglieremmo gran che; se fossero due sconfitte non grideremmo allo scandalo. Il fatto è che questi quattro spadisti li consideriamo suppergiù d'una stessa classe e in queste condizioni la vittoria può scaturire da un nulla: una buona giornata, un pubblico incoraggiante, un favorevole momento spirituale. Schmetz è, con Buchard, lo spadista più rappresentativo d'oltr'Alpe. Buchard ha quasi sempre avuto migliore fortuna di Schmetz nei gironi a poche botte; tulla distanza d'un match Schmetz è, invece, da preferirsi. Quest'ultimo ha i titoli nazionali più vistosi: campione di Parigi, campione di Francia. Tutti i tornei ad eliminazione diretta, e cioè a molte stoccate, l'hanno visto vincitore; in match vanta vittorie, oltreché sullo stesso Buchard, anche su alcuni fra gli spadisti italiani più noti. Ma Schmetz è incostante. Lo vedemmo a Los Angeles apparire come un dominatore, per precipitare poi di molti gradini. In genere Schmetz, che è uno schermidore di alta statura, dal gioco brillante, dalla scherma limpidissima e dall'allungo fantastico, non predilige il gioco degli italiani. Suo avversario doveva essere Saverio Ragno, ma l'influenza che il veneziano già covava pochi giorni fa alla Capitale durante la riunione della Milizia, l'ha ora acchiappato. Ragno non è uomo da « marcar visita » e si può essere più che sicuri che. a quest'ora sta mordendosi le mani con tutti gli « ostrega » di rito... Al suo posto è stato invitato Franco Riccardi e, quantunque queste sostituzioni all'ultimo momento non giovino a nessuna riunione, bisogna riconoscere che difficile era far diversamente e difficile anche scegliere con maggiore accortezza. Se Riccardi è in buona forma, come il resultato dell'ultima gara milanese farebbe intendere, Schmetz può anche essere battuto, nè sarebbe la prima volta che un tale evento si produrrebbe, che contro lo stesso avversario, tre anni or sono a Bordeaux, il [\\■\[[ francese terminò con una botta di svantaggio. A Parigi, da una parte si sussurra che Schmetz è imbattibi- le e dall'altra si afferma ch'egli ha vinto ■ péniblcment l'ultimo tor- nco del Grand Prix d'Hiver, ad eli- ininazionc diretta. A chi credere?• All'imbattibilità noi non crediamo mai per principio: confessiamo di aver qualche preoccupazione, ma con la buona giuria che a Parigi non dovrebbe mancare, non disperiamo del successo, pur guardandoci bene dal pronosticarlo. Agostoni doveva in un primo tem- po incontrare Buchard. ma l'avver- sario definitivo sembra ora sia trot. Anche qui il profeta ha eli oc- chi bendati e la penna pigra. Come spadista, Coutrot è,., un bel fioretti- sta e il suo gioco può dare tutte le sorprese. Nel suo complesso di scher- midore, Coutrot è più quadrato di • suo avver- a Cou- eli oc- Agostoni, ma l'italiano, con il indiavolato mordente, ci pare spadi- sta più preciso e combattente più spregiudicato. Coutrot ebbe il suo quarto d'ora l'anno passato a Nizza ' ove, se non erriamo, battè anche i Agostoni, terminando poi al secon- do posto ex-aequo con il nostro Cor-! naggia. Assente dalle Olimpiadi pen motivi professionali, Coutrot osò af-! frontale pochi mesi or sono AldoiV Nadi, forse senza velleità di vitto-' ria. ma certo con la speranza di una sconfitta onorevole. I lettori di que- sta pagina sanno quel che avvenne, ma avrebbe torto Coutrot di rieor-.s dare in quest'occasione l'infortunio l gravissimo e più torto ancora avreb- l be Agostoni se pensasse che Cou-1 ^ctjJ^ «"» >,'" ««.*-«»-wmui » mo 11 match, "» b?on equiliono e, i Pur non escludendo nessuna sorpre-, s sa' „dlam° all'italiano una leggera:u Preferenza. rAbbiamo detto che il programma u della serata parigina non si ljitì^| ™"ol< Da«u™ Per ^ a. * «a Aiop in a- e Ah P°ssa, e.ssSre una laclle Preda an- p clle .Per lui. Per conto nostro, vedia- b ai confronti italo-francesi. Per il retto gli organizzatori hanno scelto1 in Inghilterra e in Belgio: Lloyd e: il maestro De Roocker, due campio-! ni detentori di titoli nazionali. Lloyd i avrà per avversario Bondoux e do-, vrebbe vincere, quantunque a Losj Angeles l'inglese non ci sia apparsoi migliorato da come lo vedemmo a' Vienna ai Campionati d'Europa. Il1 campione dei maestri del Belgio, De! Roocker, sarà opposto ad un uomo' sulla vittoria del quale si può fare un pronostico sicuro. Renato Haussy non può perdere. La classe che lo distanzia dal belga dovrebbe nor lo al riparo d'ogni sorpresa. Questa riunione schermistica, che »*;"«»"« «» "iww» umc icia^um, internazionali. Gli organizzatori vo- S suono dare alla festa lo splendore di un grande avvenimento e il caratte- re di un cordiale cameratismospor-1 u^°-^I1-'talla.nl sono presenti per[|?gg£ ^^t^T^£.\T e ancne m prima maniiestazione im-, portante dopo le Olimpiadi, dovreb- ! be segnare la ripresa delle relazioni 1"0' P V1"cere. nedo nadi. p\s