Libri di poesia

Libri di poesia Libri di poesia Umberto Saba : Ammonizione ed alire poesie -- Aldo Capasso: Incontri con Ungaretti - Sergio Ortolani: Controcanto ' e , a - (Jmberto Saba raccoglie in volumct- trto tutte le poesie dell'adolescenza e(e della giovinezza — anteriori a Trieste1 ve una. donna — ch'egli vuol conserva- ;p|te; sceita severa, e delicati ritocchi. II!glibro — Ammonizione- ed altre poesie, impi 1900-1910, per conto dell'Autore. 77ie-:p;ste — si divide in tre parti: Poesie rfej-jstXadolesrema e giovanili (1900-1907,; jdVersi militali - Salerno - 12° Reyy. te'Fanteria (1H08); Casa, e Campitimi. - dTrieste (1909-1910). A questo gruppoiqdi poesie, dice Saba, in una noticIna.Uì preliminare, potrebbe far seguito, co-1 dme secondo libro dell'edizione compie- dita e definitiva di tutta l'opera sua poe- stica, Trieste e una donna. Ritrovare ^aSaba, anche quello più ingenuo dell'o¬ i|Peni Prima ~ * meno individuato dali f!* mlt*- ma autentica sua orlginahmafessvrl'ntà. — è sempre una gioia affettuosa e 'sottile. Egli ci viene incontro dagli anni lontani con la voce chiara, il cenino famigliare, la tenera malinconia. 'S'è parlato di questa malinconia di Sa,ba come di un retaggio di razza: qualcosa di tipicamente israelitico, tra-, smesso nel sangue da mffleni di tri- nste e sognante civiltà. Può darsi. Ma tociò non ha forse molta importanza: la «sua è soprattutto la malinconia del'Qpoeta, e del poeta giovinetto, tutta se- 31gete aspirazioni e vaghezza d'incantijP'qlnmpdme turbamenti di sensibilità. La si co- glie bene, all'inizio, in queste poesie dell'età più fresca e stupita, e forse e Piil dolorosa. Come i paesaggi gli si ! aprono dentro, con quanta festosa graè\ : ,, , / , . a'Zla d C6' P C V*^* nostalgia! Uo NosmsieL di che? Non l0 aapremmo;sa ;dire, che proprio in questi piccoli mi- ce steri èia ragion malinconica e an- v- jsiosa delle giovanili esperienze poeli-:,.olche. E come l'affanno del vivere, la:j.- |meraviglia, il ricordo, l'amore, si ac-;m icordano già al suo canto segreto! Che t .? . - , Derscnahtà noeti-1 0 Se q personalità poeti uo;ca di Saba, o meglio la sua più luti- drj^ g determinantft personalità: nella!p. facoltà di cenvertire in canto senti- „menti di cose, subito, prima che altre' smoti di fantasia e di stile n j reazioni e moti tu rantasia e tu s"le sl Pendano 11 sopravvento, mortifichinois «to^ u nedetu in uno dei suol acuti 3aggì Bul ™- gaj» ia 3ua sensualità iniziale e:do dominante, un'invito alla poesia insi-ju-!nuato per diletto di musiche e modi ca-jqe norl. Se si aggiungano le altre qualitàjae]— Pure dal Debenedetti rilevate — di v- fP6110 c^d°re' .f fe,deltà SSIJSft 5 ifica, e «l'intensificazione affettuosa di ina!una materia sentimentale delle più co-pel;mum ^ ovvie la figura ^ Saba -s- (ìe\ Poeta caro a noi e suadente — è n- Iquasi composta. Ma ciò che ci piace,.t-\ciò che ci attrae, in queste poesie del-[tue - il ldi di l'età prima, è, con quel vaghi doni di; poeticità, un sapore preciso, un gusto ; e un'aria del tempo Inconfondibili; jequesta lirica non è evaporata, ma in-1ftessuta di immagini che segnano una data, un mondo, un'atmosfera. Questi son bene i primi anni del Novecento; e questo è bene un poeta riconoscibile nel suo tempo, e tra la gente e i rltoma. \P***J™0**- ° ^J^SSLSS^Àl Pe-'sembrare a ta uno, nei confront, di .,\in ideale di lirica purezza, diminuzio¬ & „e o quasi mortificazione; ma non è; e,h piuUosto un senso del concreto, delj e-1 visibile e godibile spiritualmente, seconi- jdo l'ora, l'anno e la stagione, da te- ejnersl in gran conto come fattore di poesia, e senza dubbio graziosissimo e | ù ame. toccante nella zona del cuore e della memoria. Saba, dunque, sapeva non svfuccccaari- .tcantare, ma mettere in piedi flgurlne, l| abbozzare luoghi e terre. Si veda tra, iVersi militari, quel divertente sonet-, anche, *—■ "■*"■— *"■--' to: In cortile; o anche, tra l'altre poe-,p sia, L osteria fuori porta; e certi toc-ign-^Lii.^p2.*^f®^.~.vS^?' au" st- ,. ' ^ar"!ete a certi echi e risonanze di mode! a|*un»i' _mat,tlnÌ'Jatta.Puf ia_deb,^a n-\ '~ sòn—'e questa è'senza dubblo**ain- l-1 tentazione negativa — è certo che dai|^a versi di Ammonizione emana una preetosissima sensibilità di tempo e di a- n¬ è le ao- mrlnsei a,*?"««• '^*!*e„"f°^?t0 ~ sll^l^f^^^ 2£ir- fl Capasso pubblica nel]a collezione de-:ù\gìi scrittori Nuovi da lui diretta: In- luogo. Ed è bello che da cosl quoti, diana grazia di immagini e di sensazioni, la poesia sia poi nata libera e cantabile; e tutta la. vita vi abbia trovato ritmo alato e consolazione. Come ha reagito la sensibilità di Al- [u- co contri con. Ungaretti (Emiliano degli, Ornili - Genova). Il libro si compone di tre saggi, il primo del 1930. il secondo !del '31, il terzo del '32; e il Capasso, inlquella nota, dice di essere stato Indotto la comporre IV: ultimo saggio» dal pro-ìposito di « confrontare su la carta I tunica testimone di cui In quel periodo ! Imi volessi fidare, le variazioni della mia ! sensibilità ». E già, qualche riga più in a- ! 3U, aveva accennato a mutazioni del suo! n, jstato a'animo, e, un po' dopo, si chiede |e SS'|«^"««*«">^'»««* antort'e^lionlS:!fi nai. di di u- no i, za i- ca all- n- trebbe sperimentare lo stesso metodo: 1 «di « abbordarli » ripetutamente in tempi diversi » col variare delle preoc- cupazioni spirituali, per illuminarli da 1varii lati :<>. Critica, o, a dir meglio, in- jterpretazione, a sfondo più che mai au-,tobiograflco; e appoggiata su accenti Ilirici, effusa in espansioni e variazioni di per sè poetiche. Onde questo si potreb- !be anche dire libro di poesia: commen-tario, che, a chiarire i versi dell'Unga- retti, a trarne il più segreto e sottile senso, a farne gustare lo stile e il tono,si dilata in ampliamenti, sottolineatu-e. TO> arabeschi, ove l'immaginazione e la ibio ingegnose sono queste pagine, ove o L comem|ntatore intreccia dati dei son- (timento, esperienze stilistiche, trasposi il zioni della fantasia, alla lettera e allo ni spirito del poeta commentato. Il vol'.i- sensibile ingegnosità lirica del Capasso, l^gf^!"!.eJ! ^1 "to me potrebbe anche essere un trattate! i-|,„ rìv^naaìa „„„„. a^ltn e a-|Iuche <,aianti civettuole e sentimentali i il L . c;enuscolarismo. appunto come laiche la poesia dell'Ungaretti non Ha'nulla da vedere colle conversazioni irò-(o- * <» PJ*** Pur«: abt>1»° 0Sni. "esso, ri- discorsivo, ogm residuo di poesia parun lata, crepuscolare (il Capasso avverto. me (-con la poesia veramente bisbigliata, I a- sospirata») eliminata ogni rettorica, oio-(eloquente, o impressionistica, ogni dato e- j cronistico o psicologico che faccia za-, er » !^ ^=^=0 vorrà, la poesia pura si libra, conchiusa(e essenziale, |he pone l'uomo, tutto l'uomo, senz'ai- ; tra determinazione, di fronte al mistero (e a Dio. Da un certo impressionismo 1 vociano, da una certa immediatezza e;pisodica e circoscritta, è partito l'Un!garetti, ma per giungere a ben altra immediatezza: quella dello spirito « ra:pito in un mondo tutto armonico, ejstraneo alle misure grette del quotijdiano ». La chiave a proporre rettamen te e a rettamente intendere i problemi della poesia ungarettiana, sarebbe anzi iquesta: che «Ungaretti coglie proprio .U processo onde il descrittivo e l'aned1 dotico è superato... Egli si lascia veder* da noi nel momento stesso che se ne stacca, se ne libera, si libra». Questo ^andamento lirico corrispondein certo modo al dramma stesso dell'Ungaretti, al contrasto, cioè, da lui percepito a fondo £ fra divenire ed essere ». Motivo essenziale, e tutto suo; e suo è «il desiderio di essere e non divenire ». Egli sa « che potili, tra l poeti, si sono travati ad operare così, come su loro materia, sull'eterno ». E all'armonia tende l'Ungaretti, o almeno a quelle « illusioni d'armonia » — estasi e stasi — ove , naufragano e si annullano i dissidii, i tormenti del suo spirito che cerca il «pacificamento,in un Extratemporale-, 'QaeUa si« inqmetudine dr non « sentir 31 m armonia» si placa in attimi di sujP»»* Vl*?e*z?'„ ° ^ aimichihmento; 'qualcosa di buddisticamente religioso e lnebbriato : connubio col tutto, e con la morie. Il Capasso dice : * Quasi sempre, nella * prima maniera j>, il procedimento apparente era diaristico: si cominciava da una notazione descrittiva — Um, venJva sviluppata in alcune SUCCes;slve ^ sJno aUa flna,e> ch6| coj suo tono struggente, riassume va jifljtjstojie d'armonia, portando U-let:,.ore 3Un'ori0 della «preghiera» e del:j.t.estasi z. E analizzando la «seconda ;manlera , del a&rtunge: « ...Te. ,. rt • mnt-tn , ar,qtaTi7^ n'« avutji 1 immutata.la sostanza, se avuta una variazione di accento, un progresso definitivo verso Yalta lirica. Fin dal !principio, il poeta parla come un im- „lemore, parole passano alate, tra ' silen2i0 e silenzio. Il linguaggio « reali stieo » si è definitivamente dissolto ». E ise si vòlesse comprendere esattamente ™«£ **W**> :da un uomo mutato in un Semidio», jun uomo, cioè, totalmente dimentico di jqUamo"sj'a complicato «il dualismo, esjaenziale e necessario, fra uomo e uni verso ». Sulla traccia della propria 5 !?l£?aitaì U CalPasso è così' indubbiamente, a chiarire non solo gran parte ^ ^ ma, jn varii tratti, la poe -sia e poeticità dell'Ungaretti, toccando ne, COn accorta sottigliezza, i nuclei vi.tali e la germinale, determinante fan-[tasta. ; ; Questi di Sergio Ortolani vogliono jessere poemetti in prosa, o, almeno, 1frammenti e prose poetiche: un certo a i i ritmo, le cadenze interne, l'intenzione lirica che assorbe ed esaurisce ogni altro presupposto narrativo, descrittivo o drammatico, ne fanno fede. Il volumetto — Controcanto - Edizioni di l P °*re°h * Ge>U>Va ~ * PerVaS° da ^ i ¬ ; lj - i e | a n sensibilità sovreccitata che risponde al vario spettacolo e alle suggestioni confuse, fluide, esaltanti del mondo, con un perenne fuoco d'artificio verbale e con immaginifiche violenze. Il poeta cerca una consistenza spirituale, qualcosa di saldo e preciso, un'oggetto in cui fermarsi: «un io eterno, rimasto ad aspettare questo mio ritorno: sta' .tua di me stesso». E intanto l'inesau, l,Wte mutarsI ed interseoaral delle più a, inalberate fanta3ie converte la realtà -, 4 ,„ un.ineffabUe, spes30 incom-' r -,prensibilei gCorreP a fusioni, di sen-igazionii di aogni Poetlcita que. " sta da mettersi sotto il segno di Nar- "!eiso, ma senza che giunga a una chia- e! . ,j"it.f.„_7__" j? _77T - ^entificazlone di sè; effusa, piuti|^t^Ji,?*^aJ?°5f.^??S?^[? ?.fe_ i mi-ermetiche, che sfiorano ogni genere di barocche ambiguità e di surrealismi. Ma tra i sogni ve n'è qualcuno non privo di sottigliezza impressionistica t« Un salto e volo... » pag. 41 ; e una certa carnalità, stemperata poi in soavi visioni, assume talvolta colorita plasticità e un cotale incanto Prima, miravo la bella sposa...» pag. 25 - « Dal grande argine erboso... » pag. 33). Sennonché proprio il diC6| , sin dalle ,mo ^ ~ • Ma come mi ritrovo in questo furore £iin*enuo delte imxa*&*1 *■ E * " -:ffuaio' -In queSto furore' Rispe"ianiv,. - e - [s'intende, ogni genere di per quanto apocalittiche ispirazioni, o artefatte i, i P0S3an° e?sere! «Ma poesia e .maio !tra cosa' e una realta che ha una sua nllnterior misura, e s'armonizza di chiao l1? fornle,? dl attendiWM fantasmi; an-ìcKe 1uando altissima, sempre nconoa I scibi,e ■ umano linguaggio. La sregolao !tezsa ^ un'immaginazione che ha perso a 11 contattt> con l'umano e con il terre- n "tre, quasi infastidita di « avere sem- o! Pre innanzi il paesaggio terrestre dei e |ProPrii celesti pensieri », non può che S:!» nell'astratto e nell'arbitrario, : 1 Nell'innaturale, diciamo cosl; e il fren n dell'arte e la spirituale natura ci pei - suadono che sommo bene, e insuperata a 1 perfezione, è pur sempre la naturan- jlezza- u-, F. BERNARDELLI. ti I ==s=^r- ::• .... . ' j

Luoghi citati: Salerno, Trieste, Yalta