Il Messaggio del Duce alla Milizia

Il Messaggio del Duce alla Milizia IN AIvTO IvB ARMI JB 1^J£ INSEGNE ! Il Messaggio del Duce alla Milizia Presidio della Rivoluzione Il primo di febbraio la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale compie e celebra il suo decimo anno di vita. Con altissimo orgoglio può guardare alla intensa vicenda del suo costante progresso e al suo sviluppo presente. Organismo civile e militare insieme, temprato alla disciplina e addestrato alle armi, sempre affinandosi e perfezionandosi con incessante fatica, assolve degnamente i suoi molteplici compiti, intende compiutamente i suoi doveri verso il Regime e verso la Nazione. Da tutte le milizie volontarie, d'ogni tempo e d'ogni paese, differisce per il suo stile e soprattutto per il suo spirito : la Milizia fascista, nata dalla Rivoluzione vittoriosa delle Camicie Nerc.i si presenta al giudizio della storia con il suo vivo e attivo spirito, don il senso della sua umana solidarietà; e il suo volontarismo discende non da occasionale slancio sentimentale, bensì da profonda consapevolezza e da ferrea disciplina, disposta, sempre pronta a qualsiasi sacrificio. Il suo emblema di nobiltà è proprio ruiésto: di possedere in sommo grado questa disciplina; il suo primato, possiamo dire storico, discende dal popolo, da cui essa continuamente attinge la sua forza. Popolani, infatti, nel significato schietto della parola, sono i militi fascisti che non conoscono odi e divisioni di classe. Dieci anni non sono certamente Molti per la vita di una simile istituzione: e mai tempo fu così carico di eventi. Da poco più di due mesi, le legioni squadriste erano entrate vittoriose e plaudenti in Roma: lo squadrismo, dopo tante battaglie e dopo aver bagnato di sangue e disseminato di morti le vie del suo luminoso calvario, aveva infine ottenuto l'ultima vittoria con la Marcia su Roma; ma poteva, con l'orgoglio di tanta conquista, tornarsene sbandato nelle pianure e nelle valli, dispèrdersi in piccole organizzazioni o sparire del tutto? Sarebbe stato come negare la Rivoluzione, il suo spirito di battaglia, nel momento in cui la Rivoluzione stessa s'apprestava alla creazione del nuovo Regime. Grave, senza dubbio, era la questione : come indirizzare, secondo le nuove necessità, tante migliaia e migliaia di giovani ? Allora perduravano e s'accendevano mille diffidenze; la calunnia era di tutti i giorni, si tentava di gettare ombre sul sacrificio e sull'eroismo della giovinezza italiana; solo il Duce poteva dire la parola decisiva e definitiva, e la diss»e in quella notte del 12 gennaio del 1923, quando si riunì per la prima volta il Gran Consiglio del Fascismo. Sorgevano così, quasi insieme, i due più geniali organismi del Regime fa- |poorni2pmrnibeatmlsneaetnito Mussolini, geniali e originali organismi dei quali s'è veduta la perfetta sensibilità e la più giusta e precisa aderenza ideale e spirituale all'azione nella quotidiana vicenda politica di questi dieci anni. Fu istituita dunque la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale: gli eventi successivi alla sua istituzione dovevano segnarne la ragione storica morale politica. Saldissima e fermissima, compiuto il suo dovere contro i subdoli tentativi e le estreme violenze di piccole fazioni ormai per sempre spente, si completa nella sua fisionomia e assume altri compiti: di realizzare cioè in profondità, in continuo contatto con gli altri organi e ordini del Regime, la Rivoluzione delle Camicie Nere. Erano necessarie, quasi in ogni campo dell'attività nazionale, disciplina e civile consr^ cvolezza: ecco i militi nelle ferrovie, nei porti, sulle montagne da rinverdire, nelle strade da sistemare per farne le più belle del mondo, nelle terre da boni-ficare, sulle frontiere da vigilare. E se c'è da combattere col fucile e colla baionetta, ecco i militi, in gara di ardimento con i soldati, nelle sterminate solitudini della Libia, tingere di sangue l'arida terra e quindi fecondarla con la vanga. Eredi di Roma, sono veramente meravigliosi quei legionari dell'altopiano del Garian, ormai chiamato a nuova fecondità. Fra tanto fervore d'azione, in così vasti:.-e. varii compiti militari, ma non confondibili con quelli dclFEser- cito, del quale entrerebbe a far par- te in ogni suo singolo componente in caso di mobilitazione; educativi, ma assai diversi da quelli della scuola; di vigilanza e di tutela, ma completamente distinti da quelli dei normali organi dello Stato — la Milizia conserva intatta la sua originalità. Si moltiplica nelle sue diverse specialità. Alcune brevi date ne segnano lo sviluppo e l'ascesa trionfaJi: agosto 1924, assunzione del còm- a o o a i a a a e - |pito dell'istruzione premilitare; 28 ottobre 1924, giuramento al Re; 30 ottobre 1924, istituzione della Ferroviaria; 14 giugno 1925, istituzione della Portuaria; 16 luglio 1925, istituzione della Postelegrafonica; 28 ottobre 1925, costituzione della prima centuria universitaria; 16 maggio 1926, istituzione della Forestale; 1° gennaio 1927, istituzione della Confinaria; 1° aprile 1927, istituzione dell'Antiaerea; 1° dicembre 1928, istituzione della Stradale; e quindi costituzione dei battaglioni a ferma decennale. I compiti strettamente politici e militari dei primissimi anni si allargano ; così la Milizia permea del suo spirito e della sua attività tutta la complessa vita nazionale, da essa traendo sangue ed essa, a sua volta, rinsanguando. Ogni anno, infatti, la leva fascista le apporta nuovi elementi, e ogni anno essa si alleggerisce automaticamente di quelli passati in servizio di leva nell'Esercito e degli anziani, i quali prestano servizio nella D.A.T. Ogni anno, cioè, la Milizia attinge dal popolo nuova forza, la più giovane e la migliore, e al popolo rimanda altra forza, cioè concreta disciplina morale, civile, nazionale. In nuesto continuo fluire e rifluire, la idea fascista si palesa appunto come patrimonio non di singole categorie o classi, ma della Nazione intera. Il Decennale Roma, 31, notte. Il decimo annuale della costituzione della Milizia verrà domani celebrato solennemente in tutta Italia. A Roma ed a Napoli la celebrazione assumerà particolare rilievo. Nella Capitale infatti, alla presenza delle massime gerarchie del Regime, avrà luogo la grande rivista delle legioni alla quale prenderanno parte le rappresentanze delle altre Forze Armate delle organizzazioni giovanili. A Napoli, la rivista alle legioni, con gesto assai significativo, sarà passata dal Principe di Piemonte. II salato delle « Forze Armate » Le Forze Armate recano il seguen te « Saluto alla Milizia » : « Compiono domani dieci anni dal giorno in cui il Duce creava la Mili zia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Oggi, accanto all'Esercito, alla Marina e all'Aeronautica, la Mi' tizia opera in un campo vasto e fon' damentale per la sicurezza e la gran dezza della Patria. « Nell'autografo del Capo, che onora il primo numero del nostro gior naie, è scritto che le Forze armate dello Stato costituiscono « un complesso imponente di uomini e di mezzi, fusi gli uni e gli altri in una infrangibile unità morale degli spiriti». « Una l'anima, quella di soldati ; uno il sentimento, quello dell'amore e plmsitesrnaAntde e a a e a o i i , : , dn.o, queuo aeu-amore e del dovere; una la meta altissima che : me la gloria e la grandezza dell Italia. p« La collaborazione nella comune missione, con attività svolgentisi in framni nnnHcriii rnn ima onta ferie è:tt^iSlil « ,£w?£af= Jfmt' «man ™ata ? valorizzata dalla stima eWdall affetto reciproco. E in questa. tunita spiritila e, affermata dal Duce, realizzata dalla volontà concorde, eUconsacrata dalla reità dell'opera, la•„,,„„ „„„„„„;„ j„n„ „,,„„_vfl , ' iti nsicura garanzia, del a superba unita;morale e materiale delle Forze armate d'Italia. Nell'affermazione che oggi ne facciamo — in ricorrenza del decimo annuale della Milizia — sta il saluto fraterno e l'augurio affettuoso che i soldati di terra, del mare e dell'aria rivolgono alle Camicie nere ». A S. E. il Capo di Stato Maggiore della Milizia è pervenuto il seguente telegramma: « Ricorrenza primo decennale sua fondazione, invio Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale fervido saluto augurale. Opera prestata è sicuro auspicio per sempre più alte affermazioni. - Capo di Stato Maggiore Esercito: Gen. Bonzani». S. E. il Capo di Stato Maggiore della Milizia ha così risposto : « Il saluto augurale di V. E. è raccolto dalle Camicie Nere con profonda gioia. Esse sono fiere di sen e j tire battere all'unisono col loro il ù I cuore dei soldati di Vittorio Veneto, -1 — Teruzzi E i i di i Nella ricorrenza del decimo annua-1 le della Milizia, il Comando genera-1 le ha provveduto alla pubblicazione di una cartolina di propaganda che vuole essere l'esaltazione della fra-1 ternità d'armi con l'Esercito. La car-! tolina rappresenta un Fante e una. Camicia nera che, paghi del dovere: compiuto, tornano dalle esercitazioni ! cantando. Il bozzetto, di carattere! schiettamente popolaresco, reca due j sintetiche illustrazioni : « Sempre ve-1 terano, il Fante, anche se recluta;! ì j sempre giovane, la Camicia nera, an-i a iche se veterana. ». « Fanti e Camicie| - ! nere, frammischiati in un solo esercì-1 - !to imbattibile, restituiranno domani: e a Roma la sua antica Potenza ». i, | Cajutj e j iKont\ aJ valore e - I giornali ricordano il sacrificio di vite e di sangue, gli atti di valore e le opere delle Camicie nere. Non si dimentica che 367 legionari sono caduti, dalla fondazione della Milizia. Di questi, 53 dall'ottavo al decimo anno. I decorati al valore sono 333 e vi •sono tre reparti che ne' loro com- plesso hanno meritato ricompensa: la seconda Legione libica, al valor militare; la nona e la quattordicesima Legione, al valor civile. Tutti i settori hanno i loro valorosi: di terre marinare e montane, giovani e anziani,' reclute e veterani. La Tribuna si sofferma, questa sera, sull'ordinamento della Milizia rilevando come attualmente le legioni ordinarie ascendano a 121 oltre a 13 di complemento; in totale 134. Ad esse vanno aggiunti i battaglioni Camicie nere che dipendono praticamente dai Comandi di Divisione dell'Esercito e che sono in numero di due per ogni Divisione. Il giornale ricorda poi i reparti mutilati ad eccezione della Legione ro: m sono C03tìtuiti pressa ogni reparto di Milizia; rievoca il sacrificio ■ „___«.: a; „__«„„ „t,_ i,„„„„ j„ f*1 ^"tUL d^fa stataria^5 :to aUa causa della Kivoluzione o morti e 21 feriti; i meriti dei legio-Wi Hbici ch d aver combattu- . tQ la riconqui^ta deila Colonia, * divenuti pionieri ascrivendo al U attivo gra^ opere di redenzio- A .,„ v "° ■ nCi„„iHQ„;,, „ ne della terra in iripoatania e in ;-,, n • n r„mniAaajvn.rni»TitP. la Mi. Cirenaica. Complessivamente, la Mi lizia coloniale ha avuto nei fatti di arme cui ha partecipato 78 morti e 21 feriti, guadagnando 7 medaglie d'argento e 22 di bronzo al valor militare, 26 croci di guerra, 14 promozioni per merito di guerra, 107 encomi. Cinquantasette morti per causa di servizio fra ufficiali e semplici Ca- micie nere conta la Milizia — come ! msi è detto — in questi ultimi due scanni. Ai morti si rivolge il pensiero unmemore dei-legionari e la riconoscen-i'rza di tutte le Camicie nere e del po-15fnnln itnlinnn detaLa consegna delle ricompense A Roma, dopo la rivista, avrà luo- denule i-vreu» o^l^-huiu. ' "ni^mente ad un a,tro carne- ■ rata ferito, riusciva a trattenere il de1llnquente in ciò coadiuvato da alcuni presenti e quindi dai carabinieri soprag giunti. Fulgido esempio di attaccamen *? al dovere e di sprezzo del pericolo», 1 San Cono (Catania), 7 marzo 1931-IX. go la consegna delle ricompense mi-1Olitari. Saranno consegnate tre meda-jfuglie d'argento e dodici di bronzo. Ec-1 stco i nomi dei valorosi e le motivazio- '■ seni per i decorati di medaglia d'ar- ì&gento: !gLNGALA Salvatore, Camicia nera. della 167* Legione Etna, medaglia d'ar-1 agento: «Benché gravemente ferito da ™un pericoloso latitante che aveva già I^colpito altra Camicia nera, si slanciava'"coraggiosamente contro di esso e dopo ' riviolenta collutazione sostenuta col me-1ticgcpscebla I63.a Legion? Tommaso Gulli », 3medaglia d'argento: « Volontariamente I unitosi ad altre Camicie nere per la! " ^^\SCcìtt lIT"3. di contrada isolata'e lontana dall'abitato, idcaduto gravemente ferito durante ili uconflitto impegnatosi, si trascinò con 'run milite della Benemerita, pur esso cferito, fino alla sua automobile che gui- ndò egli stesso all'ospedale del più vici-1 fno centro abitato per ricoverarvi ilea-Ifrrabiniere ». San G&rgio Morgeto (Reggio Calabria), 15 maggio 1931-IX. RAMAZZOTTI Quilinto, Camicia nera della 3.a Legione Forestale, medaglia d'argento alla memoria: « Di perlustrazione in una bandita demaniale, affrontava da solo con risolutezza e coraggio in località deserta due cacciatori di frodo, ad uno dei quali, armato di fucile da caccia, intimava il fermo e la consegna dell'arma; essendosi il cacciatore rifiutato di consegnarla, per disarmarlo venne con lui a colluttazione, durante la quale costui gli sparava contro un colpo di fucile, uccidendolo». Fiumi Uniti (Ravenna), 2 febbraio 1931-IX. I decorati di medaglia di bronzo sono: AVUNTI VTVARELLI Giuseppe, centurione della 98.a Legione Maremmana, medaglia di bronzo: «In seguito a deflagrazione avvenuta in una delle riservette di nitro-cellulosa del forte Talamone, si recava immediatamente e spontaneamente dentro il forte stesso e con grande sprezzo del pericolo impar-1 Uva al proprio subalterno e alle Camicie nere che vi erano accorse armate della stessa abnegazione, le istruzioni adatte per spegnere il fuoco che si era propagato lungo gli spalti e nelle plaz- ! zuole del forte, contribuendo validamen- : te ad impedire che il fuoco si propagas- j se in altre riscrvette piene di alto espiosivo, il cui scoppio avrebbe certamente I distrutto i casolari di Bengoti e la for- ! I rovia, danneggiando grandemente il ; i paese di Talamone ». Forte di Talamone (Talamone), 13 luglio 1928-VI. I BAGNOLI Gaetano, capo manipolo ideila seconda Legione libica, medaglia idi bronzo: «Comandante di un manii polo di scorta ad una squadriglia autoblindata, durante lunghi ed aspri scon- ! tri con grosse formazioni ribelli, dava ripetute prove di coraggio personale, ; non comune intelligenza e arditissima ! iniziativa, nonché abile impiego dei ; I propr» uomini, notevolmente contrì! buendo al successo della giornata ». ' I Bir Bu Gedaria (Cirenaica), 6 aprile 11929- VII. | CACCIATORE Giuseppe, centurione j ;della 163.a Legione «■ Tommaso Gulli », • medaglia di bronzo : « Venuto a conoscenza della località ove nascondevasi un pericoloso latitante, si recò con quatro c™de nere e due mim del ReaJ1 5fir*bi?^jeer. Procedere alla cattura del malvivente in contrada isolata e lon¬ ana dall'abitato; fatto segno da parte del catturando e dei suoi famigliari a nutrito fuoco di fucileria, durante il quae rimasero feriti i carabinieri ed una ldRncrncdO^^r^S^ZS^S^\sfuoco. Esaurite le munizioni, non disi- U'stette dalla lotta se non quando accorsero m suo aiuto rinforzi :>. San Gior&1,0 fgSpìS (ReSSio Calabria) I6maggl° 1Sdl-IX- . COLOMBO Giovanni, capo manipolo ae,'la seconda Legione libica, medaglia ™ bronzo: « Comandante di una sezione ^ auto-blindo-mitragliatrici inquadrata "? una squadriglia coadiuvava volontariamente per circa tre anni in consecutivl combattimenti vittoriosi il proprio comandante. In un combattimento (Aghlret De Umh Chuet, 27 agosto 1931) contro un nucleo di ribelli appostati in passaggi inaccessibili agli automezzi, si slanciava da sé aggirandoli con lancio di bombe a mano e distruggendoli, evitando cosi perdite nostre e contribuendo efficacemente al risultato finaCirenaica, 29 ottobre .-|35^ffiMta" *' Cirenaica, 29 ottobre! ' | FARAONE Angelo, Camicia nera,S^^Jrf^J^^iSS^^\di bronzo: «Unitosi spontaneamente"ad un milite della Benemerita per cattu- rrare un pregiudicato ed essendo stato il carabiniere sopraffatto e disarmato' nella colluttazione che ne seguì con i familiari del delinquente, dava corag- fg^tonon ^vl^n?u™ g^gj riportato non lievi contusioni e riuscì I va, colpendo col calcio della pistola alla testa uno degli aggressori, a liberare il carabiniere e mantenere con lui in arresto due malviventi fino all'arrivo di altri militi di Reali Carabinieri». Nettuno (Roma), 22 agosto 1930-VIII. INGALLA Nunzio, Camicia nera della 167.a Legione Etna, medaglia di bronzo : « Animosamente si slanciava contro un pericoloso latitante che aveva gravemente ferito un'altra Camicia nera. Benché a sua volta successivamente e gravemente ferito al torace dal delinquente, impegnava una violenta colluttazione con lui riuscendo a trattenerlo finché, esausto per il sangus abbondantemente perduto cadeva a terra ». San Cono (Catania). 7 marzo 1931-IX. ULc\eLENZI Vittorio, Camicia nera della .d6.a Legione ferroviaria «Luigi Paia-/ dmia »; medaglia di bronzo: « Affrontava 5coraggiosamente per trarlo in arresto j d| un delinquente resosi colpevole di grave j d; ferimento, e quantunque fatto segno a i/\ grave a cui si esponeva; non desistette s\ dall'inseguimento nemmeno quando il t; fuggitivo ebbe a sparargli contro un sicolpo di rivoltella e riuscì, con l'aiuto 'di altri agenti della pubblica sicurezza j ,accorsi e di un ufficiale del R. Esercito ! dche parimenti si era unito agli inseguì-1 ltori, a catturare il delinquente ». Bolo- ; liUT^Z, 19-9"VI!; . . ItoMASELLA Giacomo, Camicia nera ,ideila 13S.a Legione « A. Padovani»; "medaglia di bronzo : « Insieme con un pvigile urbano insegui ed affrontò un gio- rvane che venuto a diverbio con altri m 13B|una strada affollata del paese, espio ì deva contro C essi tre colpi di rivoltella e si era poi dato alla fuga e sebbene ! fatto segno ad altri due colpi di rivoli tella, andati a vuoto, riuscì a disarmarj lo e trarlo in arresto ». Grumo Nevano (Napoli) 17 febbraio 1931-IX. dzInPECCIANTI Primo, vice-brigadiere'?5.a Legione Milizia forestale; meda- teinI giia df bronzo: •.< Con sprezzo del pericolo affrontava in località insidiosa un cacciatore di frodo e benché fatto se!gno a due colpi di fucile, uno dei quali | gli asportava la prima falange del polI lice della mano destra facendogli ca: Bli 1 a ¬ e a a .aere la pistola e l'altro lo colpiva al:S1 petto, coraggiosamente persisteva nel-1Finseguimento, fino a che stremato di forze por le ferite e la perdita di san-j dgue, fu costretto a desistere :>. Follonica: (Grosseto) 18 ottobre 1931-IX. \ PIERI Nelusco, centurione della 9.aj ! Legione ferroviaria « Latina »; meda- glia di bronzo : « Affrontava risoluta- mente e con grave rischio un milite im-prowisamente impazzito il quale arma-1 lo di pistola di ordinanza minacciava il f edeli entro una chiesa. Dopo una sena lotta nella quale il folle lo feriva non|lievemente percuotendolo al capo conjl'arma, riusciva ad immobilizzarlo e a ; disarmarlo con gravi conseguenze »a Roma, 1» dicembre 1931-LX. n^^^^^^fAcorreva con un drappello di Camicie ne-1 re in soccorso di alcuni fascisti che era-ino stato accolti a fucilate da quattro • comunisti asserragliati in un cascinale!di campagna. «Benché due fascisti fos-!^\se,ri° ?ià sIati 'uopo dei ribelli,!- Ultimava a questldi arrendersi e avuta- ''ne risposta negativa tentava di sfon-i dare la porta del cascinale per impa-. dronirsi Sei sovversivi, rimanendo feri- ìIo da colpi di fucile ». Santa Lucia delle, Spianate (Faenza-Ravenna) 12 dicem-:bre 1929-VIII. ZENNARO Giuseppe, centurione del-,^^^T^&o^t\tariamente al lungo inseguimento di\una agguerrita banda di predoni; sosti-;tuito al volante di un autocarro arma-jtoli conducente rimasto ferito e ferito ia sua volta, continuava a far fuoco sui ipredoni dal camioncino del comando Idella colonna ove era stato traslta-gho itso-lXE1 H°d (Clrenaica)' 5 lu" j. » i j m di Arnaldo Mussolini io a e a o A) n i, ni, riae .-|!n memoria ui nruaiuu mutuimi e! Dopo la distribuzione delle meda- I |glie al valore militare, saranno con-ja,segnate le Croci di anzianità di ser-[^\^ La Croce, come è noto, è uni-id u- rBJg~ *L" ìfr' jì ctotJ il rer.Ia "j10"en.za> \l ^S^^, \^ o'Maggiore della Milizia, S. E. Teruz- i zi, ha fatto inviare a tutti i Comandi g- il libro «Vita di Arnaldo» perchègj « facciano oggetto di lettura alleì I Camicie Nere dipendenti. E' in esso — scrive il generale Teruzzi nella sua circolare — la piti alta testimonianza di amore e la piuP!degna celebrazi°ue del grande Scom-vi parso; sempre più vivo e presente i con la sua pensosa umanità nelle no-a |?.tre fllea mano a mano che la sua i ^ra balza dalle alterne vicendei Ideila nuova storia d'Itali*, rnsì Pari.i j della nuova storia d'Italia, così carijea di destini. La dispensa prima del Foglio d'ordini comprende il capitolo « Giornalista e scrittore », che è il meglio adatto ad illustrare il tem i — : a a e i , a a. . a o o a o ea me. peramento dell Uomo: ma tutte lepagine del libro bisogna leggere emeditare perchè contengono profon-di ammaestramenti ». Rnma niinva noma nuova nelle impressioni di Un ex-ministro romenoBucarest 31 notte li grande quotidiano u'ni'versul recairn diffuso articolo su « Roma nuova »,(firmato dal suo direttore, ex-Guarda-sigilli Stelian Popescu, che di recenteha visitato Roma. Premesso che Beni-to Mussolini, creatore del Fascismo,gli ha sempre ispirato fiducia avendoegh saputo sostituire l'anarch.a conl'ordine, prosegue: «Non potrei diredi aver sin da principio intraveduto inMussolini il genio che oggi anche i suoidetrattori gli riconoscono, ma il co-raggio, con cui si è gettato nella mi-schia per trarre dall'anarchia l'Italia,! che la quasi mancanza d'autorità deisuoi dirigenti imbevuti di demagogia,fatto e^ra^-vmtaPopescu stabilisce poi un confrontofra la tranquilla e sentimentale Romaprebellica e l'odierna città, piena di fer-vore creativo, che la pone accanto aLondra, Berlino e Parigi, rilevando l'a-pertura di nuove vie e le costruzioni di"più'^rolà dita p» mi accorgo che<nì\la Roma attuale ?! ereazioneTha £istituito ia critica e che tutto dà l'impressione di salute, di energia, di fiducia ». Per la celebrazione del Decimo anniversario della fondazione della M. V. S. N. il Duce ha lanciato il seguente Messaggio: Ufficiali e Camicie Nere delle Legioni, dei Battaglioni, delle Milizie Speciali! * Da dieci anni voi marciate nei ranghi, con una fede che, per la sua costanza e per il suo disinteresse, non ha precedenti nella storia. Per meglio servire la Rivoluzione fascista voi avete accettato, con entusiasmo, una disciplina più dura e più alti doveri. Dalle Alpi al Mare e fino ai limiti de! deserto — dovunque lo esiga la sicurezza della Patria e l'ordine del Re — voi siete presenti e pronti al sacrificio ed al combattimento. Nati dallo squadrismo impetuoso ed eroico della vigilia, voi ne con= servate l'animo e le speranze. La Rivoluzione fascista ha in voi i suoi difensori armati; il popolo dei campi e delle officine, da cui uscite, vi guarda con orgoglio. Tutto il Fascismo, in tutte le sue gerarchie e le sue masse, è fiero di voi ; le altre Forze Armate, gloriose nelle vittorie sulla terra, sul mare, nel cielo, vi hanno accolto col cameratismo di chi ha combattuto per una causa comune. Ufficiali e Camicie Nere delle Legioni, dei Battaglioni, delle Milizie Speciali! Centinaia di vostri camerati caduti nell'adempimento del loro dovere hanno consacrato la Milizia. Volgendovi indietro, colla memoria alla prima sfilata del 21 aprile dell'anno primo, voi potete misurare il cammino com= piuto durante il primo decennio della Rivoluzione e guardare con occhio fermo il domani, che sarà nostro. In alto le armi e le insegne I A noi! MUSSOLINI. Da Palazzo Venezia, 31 Gennaio dell'Anno XI.