Il fatto nuovo: la costtuzione del "Dunkerge"

Il fatto nuovo: la costtuzione del "Dunkerge" PROBLEMI NAVALI Il fatto nuovo: la costtuzione del "Dunkerge" La Francia costruisce per difendersi dalle corazzate tascabili tedesche tipo Deutschland più che un incrociatore da battaglia, una corazzata rapida, che porterà il nome di Dunkerque. La speranza che tale costruzione fosse rinviata è svanita soprattutto dopo le dichiarazioni di ieri del Ministro Leygues. Non solo, ma è cominciata in Francia una campagna di stampa (anche della stampa tecnica) per invocare che queste navi siano più di una. Questo Dunkerque, di cui si van Tendendo pubbliche le caratteristiche di armamento, è assai pm che una risposta alle nuove navi tedesche. E' una vera nave da battaglia Juicavitai ship) secondo il Trattato di | : -r . — . 1 1 -4 J~l -* — __,«•_____* J 1 i Washington del 1921 e quello di Londra del 1931, fortemente corazzata, che, con ogni, artifizio della tecnica moderna, concentra la sua (protezione essenzialmente a difesa Hi un poderoso raggruppamento di mie torri quadruple di cannoni da 340 m/m di calibro, sovrapposte, berso prora, in caccia cioè per colpire essenzialmente un nemico di proira in ritirata. E' dunque una nave «eminentemente offensiva, nella piejìa accezione di questo termine, costì spesso usato sebbene militarmente vago ed improprio. Costruendo la nuova corazzata la nostra vicina resta rigorosamente nella lettera e nello spirito degli accordi del passato per la riduzione degli armamenti. Essa crea però indubbiamente quel che si può definire giuridicamente un fatto nuovo per quel che riguarda gli armamenti, futuri. Infatti la Francia ha accettato a "V.ISashington nel 1921 di limitare il tcitinellaggio convenzionale complessivo delle sue navi da battaglia a 1715.000 tonn. contro 300.000 del Gilippone, 550.000 dell'Inghilterra ciraa e pressoché altrettante — 52(3.000 — degli Stati Uniti. Ha accettato con la cifra di 175.000 una p.irità con l'Italia che oggi molto le spdace. Era ed è una parità ideale. Nè la Francia nè l'Italia avevano altera tutto quel tonnellaggio di navi <ìa battaglia efficiente. Oggi le cifre delle due nazioni son diventate miìnori per l'affondamento accidentale della France su uno scoglio e , ;,.-i;„„„ .per la radiazione da parte italiana delua Dante Alighieri. Quel! accordo coi «sentiva perciò a noi e alla Francia ( di costruire altre 75.000 tonn. convenzionali di navi da battaglia fin .dal 1927, di rimpiazzare le perdite accidentali, di iniziare i rimpiazzi fin dal 1933. %a. Francia ha mantenuto sempre,' vivo questo diritto anche nella realità, perchè non soltanto gli accanili di Londra fra Stati Uniti, Ingh\. terra e Giappone non hanno infiriiaato quelli di Washington per quisunto riguarda le navi da battagli^, ma essa ha ostacolato e respinto -ogni nuovo accordo fra lei e noi ed ha anzi in quell'occasione tenu: to a mettere bene in chiaro che di pairità navale con noi, in senso generale, non vuole assolutamente saper pe. Ma praticamente nessuno dal 1921 fino ad oggi ha pensato a costruire navi, da battaglia dopo quelle esplicitamente considerate allora come in coeso di costruzione nelle tabelle annesse al Trattato di Washington. E neri successivi tentativi per proce- Stsati Uniti, Inghilterra e Francia le hanno inoltre tutte radicalmente rimodernate, e nei mezzi di offesa e in quelli di difesa, specialmente subacquea. La Germania ha in costruzione due Deutschland da 10.000 tonn. convenzionali, con 9 cannoni da 280 ciascuno e ne può costruire altri quattro simili. Lczbcdat\d.Tutte le altre forze corazzate del I tmondo, pochissime del resto, posso- j mno essere trascurate. i rII Dunkerque o più Dunkerque ìzriavvicinano sensibilmente la Fran-ideia alle nazioni che detengono oggi la preminenza ;Bul mare. Si aggiunga ifhe l'Inghilterra sembra stia praticamente per ritirare almeno in via normale tutte le sue corazzate dal ]V|editerraneo, che tutte le altre ad «ìccezione delle francesi appartengono a nazioni che non hanno intiairessi diretti in que nnaccnzsto mare. I Dunkerque dunque chejmvi rimanessero in permanenza di | stazione o vi ai.corressero vi dareo- ; bero un primatjo incondizionato alla |,Francia in nostfro confronto. jIn ìienso asswluto il tipo Dunker- J quo non ha rivali per l'estensione1 e lo spessore cffilla corazzatura; per iIr sua velocità di oltre 30 mg. è su- ! infatti nelle cmndizioni di progresso ! i __ il ■ «dia moderna metallurgia possono iesser dotati dj proietti capaci insie-lme di perforare buone corazze a ra- gionevolc disàmza e di produrre no "Se3!ve?e3^^ Posto di un sul tipo di proietto, an- i ziché di due'nome normalmente av-ìviene- ciò co«ì ituirà un «rande van-!.aggio perchè Kare^efSoni di munizioni 304-0 necessariamente li-mitate e la qualità del bersaglio non jpuò essere conipsciuta a priori _ E ciò e tatito vero che il Pruno 1 e a .. NJtS»R^ un solo punto si è raggiunto l'accor- redo: nel prolungare la vita, la dura ta utile delle navi; in particolare auella delle navi da battaglia da 20 a 25 anni. Questo accordo si c anche ottenuto abbastanza facilmente sebbene non abbia finora ancora vigore nè di trattato nè di legge. La costruzione del Dunkerque rappresenta dunque materialmente un fatto nuovo perchè rompe le condizioni di cose esistenti, creando un precedente tanto più significativo in quantochè siamo per le nuove costruzioni navali, sia pure non per i Sderenesvdeè chpo30m | quelle di vero e proprio rimpiazzo, i ^ . _ _ _ t ~ - _ * J ... .... 1 i a a a i a e a e e o a l a l a — a e . o e e in pieno periodo di tregua generale. La nuova nave può bensì essere formalmente considerata una costruzione di rimpiazzo; ma costruendola la Francia afferma anche implicitamente che le vecchie navi da battaglia (e si noti che la Francia, a differenza di noi, le ha tutte radicalmente restaurate e migliorate) non servono proprio più e occorre rinnovarle anche prima che scadano i nuovi limiti di età; afferma che le limitazioni alle navi da battaglia suggerite da molti scrittori inglesi, già patrocinate a più riprese nelle varie conferenze per la riduzione degli armamenti navali, invocate anche recentemente dal Primo Lord del Mare nel parlamento inglese dopo l'impostazione del Dunkerque, non sono accettabili. Ecco un'altra ragione, la principale anzi per cui il Dunkerque rappresenta il fatto nuovo. Per comune consenso il Deutschland rappresenta quanto di meglio può oggi ottenersi nel dislocamento limite concesso ai Tedeschi dal Trattato di Versailles e invocato, come massimo desiderato, e con cannoni minori,. dall'ammiraglio Richmond (ora a riposo, ma già primo direttore dell'Istituto di stato maggiore generale imperiale inglese). Il Primo Lord del Mare inglese ha, recentemente, fissato a 22.000 tonn. convenzionali di Washington cioè in una cifra più elevata il dislocamento desiderato dall'Inghilterra per le .future navi da battaglia; ma ha a dett0 altregì che sarebbe desidera. bile che j cannoni da istallarvi fos- . a a r i : i 1 e e e . - sero da 280. Ora il Dunkerque sarà di 26.000 tonn. circa e porterà cannoni da 340 m/m., quali non si potrebbero collocare in numero sufficiente per un buon uso a bordo della nave di minor dislocamento inglese, e a fortiori della nave da 10.000 tedesca. Col Dunkerque dunque la Francia riduce, anche secondo il Primo Lord del Mare inglese, le possibilità di indurre la Germania ad una discussione veramente efficace per la riduzione degli arma menti. * Vi è ancora un terzo aspetto della quistione. Costruendo il Dunkerque la Francia impone implicita mente anche a noi di riesaminare la nostra situazione: in senso relativo SsacptodavvUlahl'mgdcpsrinbanndgczpcl'zvmcae in senso assoluto. Sotto il pri-15mo aspetto basta infatti considera' re ciò che posseggono oggi in fatto di corazzate le cinque principali nazioni marittime (escluso il tonnellaggio in corso di radiazione). drqcml e 30 da 340 : Lord dell'Ammiragliato ha già iM- {dchiarato che in seguito alla costru- zione del Dunkerque occorrerà prò- babilmente ricorrere alla così detta I clausola di salvaguardia dell'accor-i do navale di Londra, cioè pensare ad, a«£escere^eliara^nenti delle Po-ist\nzfoceanfche \Dunque non solo la costruzione da parte della Francia di unità del . > •» _ r+r LL1 1 tipo Dunkerque afferma pubblica mente l'utilità della corazzata, ma rappresenta l'avvento di una coraz- zaXa. che colla sua velocità è capace di intervenire tempestivamente in gnostro confronto negli scontri di naviglio leggero in Mediterraneo e arbitra assoluta vi deciderà di ogni conflitto navale coi suoi pesanti cannoni. Questo fatto nuovo turba non solo l'equilibrio navale Mediterraneo, ma implica una svalutazione immediata di tutte le coraz- iisegd_ate non armate di cannoni pesanti moderni e potenti e tali sono sol-, tanto m da 406 m/m de]le altre nazjoni La costruzione del Dun-1 , 'rimette in discussione tutti ! gj. 'accordi navali mondiali e prò-irtvocherà forse un aumento di arma-1 menti inglesi ed americani. Dal punto di \'ista tecnico la costruzione del Dunkerque riafferma la necessità della corazzata rapida; dice drc lui UC1.101UHV jt*. _._*v-w*j*. w — 1 monito tecnico da non dimenticare, anche _e nf>i n0me, che rinnova to 3jeme con j ricordi anglo-francesi " La decisione francese è dunque\g Certo la nuova nave Vf^^i dubitare che l'indirizzo della, poh- ìtica navale francese consenta in ca-U!so di guerra quell'intervento ingle- \ se a lustro danno che^ adombra .1 romanziere de «La Battaglia del-1 j l'Oceano -, [ !,ILVIU ' 1 Coraz- entrate oon un numoro totale di cannom Nazioni zate N. In servizio da40s di oalibro diverse Mtatl Uniti 14 dal 1914 al 1923 24 su 3 unlta 124 da 356 jmghilterra 15 dal 1915 al 1927 18 su 2 unita 100 da 381 GBappone 9 dal 1913 al 1921 16 su 2 unita 72 da 356 Stella 4 dal 1914 al 1916 52 da 305 B'rancla 6 dal 1913 al 1916 36 da 305 e 30 da 340 M

Persone citate: Dante Alighieri, Pruno, Richmond