Il dissenso tra Inghilterra e Stati Uniti

Il dissenso tra Inghilterra e Stati Uniti Il dissenso tra Inghilterra e Stati Uniti suirinterdipendenza tra debiti e ristabilì mem tot de i tallone oro -: - New York, 23 mattino. \Il Segretario di Stato Stimson haìi n - cominciato l'esame delle questioni e conomiche e monetarie che dovrebbero essere discusse in occasione del convegno s-ui debiti di guerra se l'Inghilterra accetterà — come del resto si annunzia — di inviare una missione nelle condizioni previste da Hoover e Roosevelt. Due consiglieri, di Roosevelt sono rimasti a. Washington -i^fT **re **S*° Preliminare con p, ! mondo Moley e Rexford Tugwell; illprimo è prof'essoi-e di diritto politicoAl'altro di economia politica, ma nes-\suno è specialista delle questioni mo- [netarie. Però Tugwell si è da molto j i*eW!P° interessato ai problemi delle' I materie prime ed entrambi hanno a- 'vaio di recente innumerevoli colloqui] con Roosevelt. I loro interlocutori \del Dipartimento di Stato sono Ja- \mes Rogers e Harwey Bundy, en-\trombi Sottosegretari dì Stato. Il secondo, in partìcolar modo, è al corrente delle questioni dei debiti di guerra ed'Herbert Fels, consigliere'' di Stimson in materia economica, è molto al corrente dei debiti e delle riparazioni. Sir Ronald Lindsay, Ambasciatore britannico, è stato avvertito oraimente da Stimson del desiderio del futuro Presidente. La parola spetta dunque all'Inghilterra. L'entusiasmo mitigato che, secondo i telegrammi di stampa, ha accolto la proposta americana di discutere simultaneamente le sorti della sterlina e dei debiti di guerra, lascia supporre che non bisogna far conto qui su di una nsposta immediata di Londra. La/volontà manifestata da Roosevelt di \ non discutere dei débiti con l'Inghil- ! ^™* prima di aver avuto assicura- ]zioni contro una nuova caduta della {sterlina e quindi dei prezzi mondiali ideile materie iwvwc. •»/>» tuih a/m*. delle materie prime, non può sor-rprendere. Fin dal dieci gennaio ti ; 7>h»fo di vista di Roosevelt sui debiti \veniva precisato nei seguenti termi- ! ni: « Egli vuol vedere l'Inghilterra] tornare al tallone oro e la sterlina \stabilizzata, prima di regolare defi- Ìnitivamente i debiti >:•. I Si ha qui l'impressione che tale è i li nodo della difficolta fra l'Inghil- !terra e gli Stali Unitim questo mo-!mento, l'Inghilterra volendo avere una riduzione soddisfacente del suo\debito prima di- ristabilire la parità \ dell'oro, e gli Stati Uniti non volendo fare sacrifizio del loro credito senza contropartita. L'invito fatto al- la Gran Bretagna di prepararsi a in-1 viare dei delegati ha pertanto iZ jgrande vantaggio di far guadagnare ! 1 del tempo. Le sei prossime settima- «# permetteranno non soltanto 'opinione inglese di cristallizzarsi « j-t ,.nh «,*„„j„_j„ sulla questione del «gold standard», ^ma soprattutto all'opinione americana di prepararsi a consentire delle riduzioni dei debiti inevitabili se si ! eì,iUire una mancansa di poga- 1menti generale il 15 giugno. ^ ! Le decisioni di Hoover e di Rooìsevelt sono state oggetto di conii-menti diversi. ; /f| wm dichiarazione, il cui testo i è stato consegnato alla stampa, il senatore Borali dichiara che il Congresso non può privare il Presidente dei suoi poteri di negoziare. Tale è pure l'opinione del senatore democratico Robinson dell'Arkansas che tenne a proclamarla dalla tribuna. Nel comunicato di Borah è particolarmente interessante questo paragrafo: « Prima che noi possiamo andare lungi ncUa soluzione di questi problemi economici, sarà necessaria la presenza di altre Potenze t>. Il Ministro di Cecoslovacchia, Veverka, sì è recato al Dipartimento di Stato per informarsi della situazione. Al tuo uscire egli lasciò capire ai giornalisti di avere l'impressione che la porta rimaneva aperta alle altre Potenze come alla Gran Brettagna. Poco dopo però dei funzionari del Dipartimento di Stato correggevano questa impressione e dichiaravano che nulla permetteva di pensare che altre Potenze ricaverebbero attualmente lo stesse- trattamento Aì-Uc rCcdtcldIrnSs \Gran Brettagna. Attualmente i neìgoziatì sono ìntavoUiii. soltanto fral'Inghilterra e gli Siali Uniti sulle questioni economiche che interessano in modo speciale i due Paesi. Perquello che concèrne i debiti propria- mente detti, non), è che dopo l'arrivo di Roosevelt alta Casa Èianca che ilproblema degli ' altri debitori potrà porsi. Il deputato Snéll, uno dei capi re¬ pubblicani alla Camera dei Rappre- uscendo dalla Cus-i bianca, che legli avrebbe proposto un progetto di Alegge tendente a dare al Segretario \del Tesoro il diritto di aumentare [automaticamente le tariffe doganali jsulle merci-provenienti da Paesi la 'cui moneta è deprezzata. Questa mi sarà verrebbe a>pplico,ta alla-maggior ] parte delle importazioni dei. paesi \anglOrsassoni e di tutti ciucili la cui \moneta segue gli ondegyiwnenti del- \la sterlina, '' Come sarebbe composta la delegazione inglese Londra, 23 mattino. La stampa domenicale si occupa• . *■ » . -, 1 • ampiamente dell'invito rivolto dagliStati Uniti alla Gran Bretagna d in-viareuna delegazione a Washingtonper difendere a propria causa nellaquestione dei debiti, e mette in rihe-vo l'importanza della decisione chelarn^?retagna dcv5 Pr,endere. L.Observer esorta il Governo ache ha avuto un colloquio udente Hoover, ha dichiarn- manifestare della risoluzione ed a de¬finire il suo atteggiamento in modopreciso. Il giornale si pronuncia dnnuovo contro il ritorno della sterlinaalla parità oro Il Sunday Times riprende la tesi/che Washington dovrà accettare di \ essere pagata in merci e dovrà, per ! ^seSuenza, modificare __il regime fi'SHftl2i?£2^£^%^2E g SiSKcSSSS^i^^^ 5! Si Possibile, u col ti i«u..i;n^ r n laÉurista Re un old's News^er ; ritiene che gli Stati Liuti hanno vin- \to la prima partita nella loro discus- ! sione con l'Inghilterra per i debiti di] guerra, perchè i delegati americani \a a conferenza, preparatoria di Gine- ÌIra„ha^„° ^JUT»^ f™?!™™I monetaria in prima fila davanti atutte le questioni che la Conferenza i economica mondiale dovrà studiare. !La tesi britannica, nocondo il giorna-!le, sarebbe stata chetale questione dovesse venire quasi m ultimo luogo\e c.ne ^u?]ia_d?i!'ì^^Tii-^™J^*-™" \ oggi 1 prendere jcano. Intanto nei circoli pohl^^ !chnesi si discute la questione della rappresentanza della Gran Bretama « K™. unmS anarticipio di marzo, un eruppo ai esperti ^ prenderà probabilmente la dele-gazione propriamente detta, che avràprobabilmente a capo sir_ Federico Leith-Ross, consigliere finanziario del Governo di Londra^ In quanto al- ^la^delegazione. a possibile che abbiaalla sua testa MacDonald se il suo stato di salute gli permetterà di intraprendere il viaggio, ed è considerato come probabile che Neville Chamberlain, cancelliere dello Scacchiere, e Walter Huuciman, ministro del Commercio, ne facciano pur parte. In tal caso l'esposizione del bilan-ciò che Neville Chamberlain deve fa-re poco dopo il 31 marzo alla fine del-l'anno finanziario britannico, verreb- be portata alla fine di aprile. Si è pure parlato di aggiungere al-la. Delegazione anche Baldwin, mardopo le discussioni acerbe cui ha da- to luogo il regolamento Mellon-Bald-win del 1923, la cosa sembra poco probabile. Il Presidente del Portogallo ammalato Lisbona, 23 mattino. Il Presidente della Repubblica generale Carmona è ammalato di Polmo-nite nella sua ivsiaenza privata di Ca- SC*TJ TT,1 STJl «raTsa dell'età del generale chr^1 ha.63ì an- ni; ma hanno fiducia che egli riusciràa superare la crisi. » S. E. AlOlSl a UineVra Ginevra, 23 mattino. E' giunto ieri S. E. Aloisi peri-'-ende^'e parte al prossimi lavoridella NaeirJtti..