Il licenziamento in tronco

Il licenziamento in tronco GISTRATURA DEL LAVORO ?, La giurisprudenza del lavoro s'arricchisce, grazie alla Magistratura torinese, d'una importante sentenza, emessa ieri, in materia di licenziamento in tronco. Il punto controverso era l'inter- incochmprefazione" dcil'art. 5 della legge sul-1 se'impiego privato, là ove parla di atti j atd'insubordinazione od ingiuriosi verso ' unil principale. La vertenza era fra una: pSocietà anonima torinese ner la fondi- < dta dei metalli ed un suo addetto, certo | inRomeo Sosena, residente a Torino. II: epSosena. da lunghi anni impiegato alle inidipendenze del signor Mario Biglia De-: ptoma, in seguito alla trasformazione i Sdell'azienda in società anonima, era-s-pstato assunto dallo stesso Detoma, di-i avenuto amministratore delegato, ed a-'nveva avuto lf "nr:ioni di magazziniere ì massistente. Ura i be era però venutali!subito ad offusi. la limpidezza dei!celoro rapporti: il bosena. all'atto della!mcessazione dal vecchio impiego, non a- ' Sveva ricevuto l'indennità di licenzia- jC0mento spettantegli, quale compenso per ! scl'anzianità che veniva a perdere; ed il Detoma, più volte sollecitato, aveva op-!te1 vtedposto una serie di rifiuti. Tra dipendente e principale Il 6 settembre dello scorso anno, ilSosena, stanco di chiedere invano, en- mti* in fabbrica deciso a porre il prin- cipale con le spalle al muro; e, fattosi lannunciare, si presentò al signor Deto- ma nel suo ufficio ad esporre, per 1 en-!dnesima volta, la situazione anormale | Pnella quale egli riteneva di trovarsi ed a richiedere il pagamento immediato della somma in contestazione. L'amministratore rispose seccamente di no, invitando l'impiegato ad uscire e a non ripresentarsi più se non per motivi meno antipatici. Non occorreva altro per inacerbire il Sosena, già mal Udisposto, ed un diverbio segui, nel corso I mdel'quale il Sosena usci in questa fra-1lse: i Bisogna farla finita! Cosi non si; Ppuò durare:». A queste parole il De- 1toma, anch'egli al colmo dell'esaspera- ' Szione, rispose intimando il licenzia- pmento i rUscito il Sosena dall'ufficio, il De- istoma, ancora accalorato dall'ira, si mi-! vse a riflettere su quanto era accaduto, idfu preso dal desiderio di rivedere |sùn"nranmlà7ìel>u^ pel |£ tanti anni erano corse fra loro. Si recò ! «Perciò &> laboratorio, ma constatò che T}JJ SMena^riDarlareli^contìnceri^^ eVa^à^cK per l' , , r__ lailo stato delle c altro da fare che jdi pazienza, l'arriv ^rSose^nSIT'c^k Tiù" CWese ^ i d comrja<rm e seDne che e^li en verni, c ?o, aPve°va narrlg. con^ voce rotta Z- ! Pl'ira la sua disavventura, poi aveva t " P^so il cappello e se ne era andato :?dicendo: t — In fin dei conti me ne infischio ! jII signor Detoma allora dettò la let-1 Itera che confermava il licenziamento. IlIl Sosena, nel frattempo, non ave- ; ^va fatto che un salto dall'officina allo Lstudio d'un legale, l'avv. Jona, il qua- ì^le, vagliati i fatti, si convinse che, : Pferma e quindi agire, cazione della inde: dizio, non poteva essere negata. Trascorso qualche tempo in vani tentativi di componimento amichevole, l'avvocato Jona decise finalmente di rivolgersi alla Magistratura del Lavoro. Le parti sono comparse ieri alla pre- ! senza del Pretore capo dirigente, dott. Stì0m' „ «II Sosena asseriva d essere stato as- SwJv du3 lu mafn!n0,:I932' c0".101stipendio ultimo di S00 lire mensili e!gtodi essere stato licenziato in tronco 11 ffa settembre successivo. Chiedeva per- tanto che gl: venisse corrisposta l'in- ; dennità sostitutiva del mancaLO pre- j 1 tre .?"e ,a convenuta fosse condannata | la "'asciargli il certificato di prestato | i S"V1ZI°- La convenuta eccepiva la giusta causa di licenziamento in tronco, per \^)'.erl? Sosena trasceso con modi in- | >to il lavoro, dichiarando di infischiar-! lsene> '' la Senterì7a *y«e ii ooaena trasceso con modi in- '?luC1^?i Y,erso l'amministratore delega- !? d?I,a,.sP,cl,?ta e ,P°r avere, dopo in- limatogli il licenziamento, abbandona- f^i ;i in ^ ,i ; — ; i _ ji ».. La sentenza ! n Pretore. udite le parti, ha pronun | ciato una dotta sentenza, mella quale, premesso che il contegno arrogante ed^ ! ingiurioso tenuto da un impiegato, nei i |confronti d'un superiore diretto — ver- i. so il quale ha obblighi di deferenza e I |subordinazione ■— costituisce una man-jcanza tale da giustificare appieno le'sanzioni previste dall'art. 5 della leg- ge sull'impiego privato, osserva però che non tutte le violazioni possono es-sere giusta causa di licenziamento. Occorre anzitutto che la mancanza sia intenzionale e di tale gravità — cometassativamente dispone la legge — da non consentire la prosecuzione, anchetemporanea del rapporto di impiego, Se, pertanto, talora avvenga che, nel calore di una discussione, al dipenden- te sfugga qualche parola o frase me- no riguardosa verso il superiore non perciò questi avrà senz'altro il dirittoidi licenziarlo in tronco; troppo gravesempre infliggergli una multa od una- ! sospensione, e.sarebbe ln tal caso la pena Vd affatto . ! commisurata all'entità della colpa. Po- |trà e dovrà, invece, il superiore richia- "-ra e uovru, invece, 11 superiore nenia-i !mar? 11 suo dipendente ad un più .ri- jspettoso e disciplinato contegno, potrào a|mpre infliggergli una multa od unaa dovrà astenersi da uni provvedimento che pregiudichi irrepa-i rabilmente il suo subordinato. Ben di- verso il caso sarebbe 3e questi trascen-- Hoc» cotit'oU™ in rr,r,An vinlontn r> in.Idesse senz'altro in modo violento o in-o jgiurioso. ..i Nel caso specifico, non risulta che il- Se-sena abbia pronunciato, di fronte al ,suo principale, altra frase che questa:- lo Bisogna farla finita una buona voi-e ta! Non si può durare cosi! ». Ai com- pagai, prima d'uscire, disse: «Me ne UNA SENTENZA DELLA MA Il licenziamento in tronco e i rapporti tra principale e dipendente infischio! ». Nè l'una, nè l'altra frase costituiscono ingiuria. Esse >.on sono che l'espressione d'un risentimento molto legittimo ed umano. La questione fra il Detoma e il So-1 sena non dipendeva affatto da cause j attuali di servizio, ma era strascico di ' una vecchia vertenza, tra il Detoma : personalmente ed il suo antico subor- < dinato. Come è possibile riscontrare | in tale modesto, per quanto increscioso : episodio, una mancanza da non per- iniettore la prosecuzione sia pure tem- " H: poranea del rapporto di impiego 7 i Sosena ha errato, venendo meno al ri-s-petto dovuto, ed il superiore avrebbe i avuto il diritto di richiamarlo o di pu'nirlo, ma non certo di applicargli la ì massima pena, gettandolo sul lastrico, li! Detoma era cesi convinto d aver ec!ceduto, licenziando il dipendente, che, !mezz'ora dopo il litigio, lo cerco. Ed il ' Sosena. dal canto suo, era aneli e~ jC0SI pentito, che scrisse una lettera ~ ! scusa. Stando cosi le cose, appare cvirteii- !te ?uale sia, \f ljnea dl ^"^f.^,, ? 1 vertenza; ed il Pretore, accogliendo la tesi della parte attrice, condanna la ditta a pagare l'indennità dovuta, in era ancn egli lma lettera di l2800 (tre mesi, più la quindicina - maturata) con gli interessi mercanti- dal io settembre 1932. Accorda ali lattare una provvisionale d - P3no le sPe3erd!,-^S° f„c^° -!d?lla. ^V011"^ ^1ultlandole in come | Passive lire òuu. d o e e r a l Un tenore in PreturaDisavventure coniugali e complicazioni giudiziarie Un insolito e movimentato intero I mezzo artistico si è avuto ieri nel--1l'aula della III Sezione Civile dellai; Pretura, dove si erano dato convegno*- 1uasi tutti S11 attori della Compagnia - ' Stabile Torinese, guidati dal loro Un- presano, comm. Umberto Fiandra. Le i ragioni di questa eccezionale adunata- isono strettamente collegate alle disav-! venture coniugali del signor Alessano, idro Franci, tenore di grazia (e giue |stlzia' Per 1 occasione) che tutte le se-l |£ forza "di ripetere ritornelli seri-ò ! «mentali in cui 1 ardente « cuor » xae T}ma- tba,clat^)„ co.n „V,„,p0/„s,f" J! * ìl~ r l'è sue appassionate romanze d'amore_ 4 fnrzfl. dl rmetere ritornelli Sen-^ i d0F \ >',ide Franci quei" famosi «oc-, chioni blu» che «non si scordali più »- ! P.^ette la testa per la signorina Emi-a t "a Pef°Be. ,e se la sPOS0-. A8J| amicio :?.he 5", SSfìSSSw.^^i^nr» «Sp' tiyo del suo matrimonio il tenore spie- ! j?° c0!?e f°sa^ ormai stanco di faret-1 « asolo» e preferisse il «duetto >. cono. Ila Per,one',*l^Y,eif«S.ff ^e- ; ^uita;Ja vita. DisgraaiaUmente peroo L^£«L^^ìrit%£ fumnoXSa- ì^eP Pre?A°v,^P," ?p£?t ^ni sonraSe, : PFlma .J'iYi..,318^0^. ?°Lf°^'f?:ne, o. e- ! Svitava "a presentarsi, non più sul pait. S^'tfTDC^WilEi «ta giudiziaria. Essa gli aveva intens- causa per ottenere gli alimenti 01contemporaneamente agiva, in via le e!q.ale_ nfi confronti del comm. Umbergiunsero gravi jtonature; Jnflne,_rcttata il mestiere della sarta, seguitò adoccupare l'alloggio che aveva ospitato la coppia nei tempi felici. Un giorno il tenore si trovò di fronte ad un brutto guaio. La moglie l11 f0 Fiandra, per ottenere da questi parr- te dei guadagni mensili del marito. Sn- ; originava cosi una causa civile troriginava e- j v impresario Fiandra rappresentatta | vocato Anselmo Bogetto. o | Nelle precèdenti udienze il Franc ha reso il suo interrogatorio al Prea tore. spiegando come le sue precarier condizioni finanziarie, dovute alla vitn- |incerta che conducono gli artisti canr-! lui asserzioni ha presentato una l 'sta di testimoni, tutti scelti nel cam P° artistico. Dal canto proprio, la Perone ha chiesto invece di provare lfloride condizioni del marito, che, secondo lei, percepirebbe 40 lire al giorn- incerta che conducono gli artisti cana- tanti, non gli permettano di corrisponn- dere alla moglie le forti somme da- lei richieste. Ed a convalidare le d • • _..__t * « . tne, ed^o e sarebbe quindi in grado di aiuei i tarla nei limiti delle sue possibilitàr- ili Franci sostiene al contrario che su e I moglie, .brava sarta, guadagna benn-j ha ur. elegante alloggio, pel quale pa le'ga 200 lire mensili di affitto, mentrg- lui vive in una poveva camera ammorò biliata, al quarto piano e dall'abbaes-'no, guarda a fumar dai mille comto. ' gnoli Torino! Sono così sfilati, davansia iti al magistrato cav. Erminio Macarime'Dedè di Landa, Germana Romeo, Luigda Garetto e Giovanni Bondi, compagnhe'd'arte del Franci, i quali hanno cono, ifermato le condizioni perennemennel disagiate del tenore che, se possieden- un'ugola d'oro, riuscirà tutt'ai più me- far respirare l'aria dei... milioni agon spettatori del << Rossini » ma non ptto; tra con ciò tacitare i suoi creditori. ave: Ieri, l'inchiesta testimoniale, è prseguita in Pretura, al cospetto dèl'avv. Enzo Colombo, cancelliere il caPasqua. Sono stati escussi, quali tesdedotti dal Franci, Rosetta Adisi, nota attrice comica della « Stabile » na I il simpatico tto Poiaia-ir ri- di trà n na I il un Ino Carlo Artuffa^ntrambl°hanno ccpa-| cordemente dichiarato al Pretore cdi-iil tenore Franci viene dal comm. Fiaen-jdra pagato, anticipatamente, ogni sin. a nuon^n nnr, ranlo in-ira e quando non canta... fischia, ci ..!non percepisce un centesimo di rete il buzione. al, L'udienza è stata quindi rinviata ta:i24 febbraio per l'audizione degli aloi- testi, fra i quali figurano pure gli am-1 tori Amore e Camia del teatro «Rone sia! ».

Luoghi citati: Alessano, Torino