Fraternità italo=brasiliana

Fraternità italo=brasiliana Fraternità italo=brasiliana L'inaugurazione della stele a Roma -. - Roma, 16 mattino, i Alla presenza di S. M. il Re» del Mi- , t dell'Aeronautica gen. Balbo in a -esentanza di S. E. 11 Capo del Go, ,crno de, Sottosegretario agu Esteri -iQn Suvlohi dell'Ambasciatore del Brae | ^ E Pecanha| del rappresentanti - XSJz.mm JwiK sómma del Fortogal ijf*»™»^ -^-- (Governatore df Roma Principe -°""' t.ndoviRl del barone A- - gS^SSfSiaSSSSò'.l Mntatoro ri- i '° 3!'«fP° dJ d, ,mSlolla dlper ^nali !gli Esteri e di una ioua ai per_onM.ii degli Esteri e di una folla di perionaiità, ha avuto luogo ieri mattina, nella sede dell'Ambasciata del Brasile, in occaslo. ne del secondo anniversario dell'arrivo a Rio de Janeiro della Squadra degli atlantici, la cerimonia inaugurale di una stele commemorativa degli italiani benemeriti del Brasile. La ^.-ve e solenne cerimon'a, cui ha assistito anche una rappresentanza degli atlantici, si è svolta in un superbo salone del palazzo Dorla Panphili ove ha sede l'Ambasciata del Brasile. Nel salone era eretta la stele dedicata alla memoria degli italiani resisi benemeriti della Nazione amica. Il monumento, a forma di obelisco, in travertino letcinato, reca sulle tre faccie medaglioni In bronzo con ep'grafl: della Impcratri. ce Teresa Ci lina Maria figlia di Fran cesco I Re delle Due Sicilie, che occupò -il trono del Brasile per mezzo secolo; di Giuseppe Garibaldi, che diede la sua mente e il suo braccio per l'indipen Idenza brasiliana; e del conte Vincenzo Sanfelice di Bagnoli, che nel primo quarto del secolo XVII capeggiò una spedizione di valorosi napoletani assicurando alla Spagna il dominio sulle terre brasiliane. Sulla stele è ricordato l'aviatore Carlo Del Prete; sono anche Incisi 1 nomi di una folta schiera di altri italiani che hanno concorso con la loro opera al progresso del Brasile. Paria E. S. Pecanha Il significato della manifestatone e stato illustrato dal seguente discorso pronunciato da S. E. l'Ambasciatore Pecanha: « Sire, Eccellenze Signore e Signori. Due anni or sono, sorgeva nel cielo di Rio de Janeiro la prima squadra aerea che avesse valicato l'Oceano, porgendo al Brasile, fra il fragore dell'ammirazione popolare, un saluto di fraterna amicizia. Era un lembo dell'ala d'Italia che in trasvolata memorabile rinnovaiva ai valorosi atlantici la storica visione di Amerigo Vespucci. Quel giorno pieno di evocazioni e di palpiti latini sì integra qui nel travertino che ricorda le epopee guerresche e gli ideali civili e che raccoglie in una unica onoranza tutti 1 figli d'Italia che contribuirono ad allargare 11 campo del nostro progresso. Il destino ha voluto che questo omaggio fosse reso nello splendore dell'Italia nuova che riflette nel suo volto eternamente giovanile la forza di un regime 11 quale avvicina 1 valori dell'uomo all'organismo dello Stato rinvigorendo ed elevando questo per precisare alla grande Nazione italiana l'indirizzo attuale della sua missióne di civiltà nel mondo. « Questa testimonianza di nobili azioni umane non poteva avere più alti auspici dell'augusta presenza di Vostra Maestà, che simboleggia per la costante virtù del patriottismo tante glorie, quali sempre presidiarono 1 Suoi grandi Avi; di quelle altamente rappresentative del Regio Governo e del Duce, preclaro animatore e .guida faticida della saviezza del popolo t che riprende uno per uno gli ideali della «magna virum» e prospettata « di gente in gente d'uno in altro sangue» il paradigma di tutti i problemi della vita civile. Onorato da tale presenza, da quella dell'Eroe dell'evento oggi rammemorato e dei suoi valorosi camerati, da quella dei discendenti degli italiani benemeriti del Brasile, da tutta questa assistenza ragguardevole per rango e per tanti titoli, mi inchino ai nomi di coloro che a prezzo di sangue, di fatica, di genialità e di virtù vivono nella memoria della mia Nazione. « Nel quadro luminoso della grandez- za di Spagna, tre secoli addietro, appariva sulle coste settentrionali del Brasile l'Aquila di Roma, impersonata nel napoletano Giovanni Vincenzo Sanrelice, conte di Bagnoli, che seppe sostenere contro potenti invasori del nostro territorio la più lunga e cruenta, guerra ivi combattuta, pugnando durante tre lustri per l'integrità di uno dei più vasti paesi del mondo. Il riscatto di Bahia, allora capitale del Brasile corono una serie di trionfi impressionando fortemente la metropoli, dove Filippo IV, proclamando il Sanfelice il più grande soldato della Monarchia spagnola, lo elevò alla dignità di Principe e Signore di Montevcrde. A suo fianco e nei ranghi dalla pugnace infanteria di Napoli, tra le gesta imperiture di Carlo Andrea Caracciolo (marchese di Torrecuso), di Landulfo, di Origlia, di Palermo, d' Uzeranati di Del Pino, di Vernolla, ci Fra Bellavia di Pa Domo, di Rosano,' di Serie, di Curtis e tanti altri v'è tutta una sc'hic•■a di militi eroici, I cui nomi i;iriFi hi pietra romana rivengono all'appello del patrio valore. Da Garibaldi a Del Prete "c Altra figura di più recente apparizione nello scenario della vita puDbllcn del Brasile è quella pietosa e serena in una imperiale dignità ognor coronata da una fulgida aureola d'ossequio, che irradiò dal trono, a lato dell'ultimo imperatore, durante quasi mezzo secolo, 'a schietta gentilezza della donna italiana. Teresa Cristina Maria, figlia dolcissima di Francesco I, Re delle Due Sicilie, ha destato nello spirito eletto del suo consorte più grande appoggio ai quello derivante dalla sua autorità, ^lacchè nel cuore degli uomini più potenti c'è l'origine ed il fine d'ogni loro atteggiamento. Per la sua indole affettiva e per l'amore alla terra dove riposa, merita di essere chiamata « Madre dei brasiliani». «Nello stesso periodo della nostra evoluzione politico-sociale, si affaccia il profilo dell'Eroe biondo, non ancora entrato nella leggenda popolare circonfuso di gloria: Giuseppe Maria Garibaldi. Il pensiero mazziniano che lo riuniva a Zambeccari e a Rossetti in un fremito di spontanea e disinteressata collaborazione per la nostra libertà, segnò sui mari e nei campi di Rio Grande gli splendidi lineamenti delle future guerre per l'unità d'Italia. Fra l'italo Condottiero e il Sovrano del Brasile, le cui istituzioni unitarie quegli combatteva, due valori femminili Intrecciarono le loro virtù domestiche e guerriere i destini delle due Nazioni:. Teresa Cristina, figlia di Re la cui tenerezza perdura nelle reminiscenze del popolo, Anita, figlia di popolo, il nome della quale regna nei fasti del Risorgi•< mento italiano, «Il giudizio della storia mette pure in rilievo un esponente brillante della scienza italiana, un fervente propagandista dell'autonomia regionale, Libero Badaro, la cui opera è sempre ricordata dalla gente paullstana per il nobile Ingegno e la verace dottrina con cui sostenne le riforme liberali. «Evochiamo infine 11 profilo novissimo di Carlo Del Prete, valoroso precursore di Italo Balbo e degli Atlantici, che col suo sacrificio ha dato luogo alle più espressive manifestazioni di amor fraterno per l'Italia. «Possa questo omaggio agli italiani benemeriti del Brasile — ha concluso S. E. Pecanha — rendere evidente quanto sia altamente Valutato il contributo multiplo apportatoci dai valori morali di questa gloriosa Nazione» Terminato 11 discorso dell'Ambasciatore, _S. M. II Re, dopo aver sostato ad osservare la stele ed avere espresso il suo alto compiacimento, ha lasciato il Palazzo Dorla Pamphlli, ossequiato da S. E. Pecanha e salutato dalle.note della Marcia Reale e con gli onori militari che già gli erano stati resi al suo arrivo dal distaccamento di avieri con musica schierato dinanzi al palazzo. La folla di cittadni che si era radunata nelle adiacenze del palazzo Dorla Pamphi11 ha salutato l'uscita del Sovrano con calorosi applausi.