La Messa degli Artisti e il discorso di Padre Gillet

La Messa degli Artisti e il discorso di Padre Gillet La Messa degli Artisti e il discorso di Padre Gillet Come era prevedibile, l'annuncio della prima « Messa dell'Artista », riservata cioè a quanti vivono di qualcuna delle multiformi espressioni dell'arte, ha fatto accorrere ieri a mezzogiorno, molti fedeli alla Chiesa della S.S. Trinità. Ma alla funzione Inaugurale potevano presenziare solamente le persone munite di regolare invito, diramato dal comitato promotore ed il pubblico estraneo alla gran, de famiglia artistica ha dovuto rimaner fuori. Eccezionale convegno Nella bella chiesa circolare del VIstossi, che il 3uvara restaurò ed arriccili di diaspri ed altri marmi preziosi, e fregi dorati; sotto l'alta cupola che II Gonin e il Vacca trescarono, nella discreta ombra che le alto finestre addolciscono ma non fugano, si sono visti radunati ieri in veste di fedeli tutti gli attori che il pubblico è .abituato a vedere solamente alla ribalta del teatri: artisti lirici del Regio: attori ed attrici delle Compagnie di prosa: di E. Gramatica del a Vittorio Emanuele » della Compagnia della Commedia E. Merlin!, Cimara e Tofano dell'» Alfieri », della Compagnia Palmer del « Chiarella », delle Compagnie dialettali di Mario Casaleggio del « Balbo e della Compagnia « La Stabile di Torino » del « Rossini ». Fra la folla che silenziosa, raccolta e in attitudine modesta che aveva preso posto nella navata si notavano scultori, pittori e architetti e fra gli altri Rubino, Ferro, Maggi, Bernocco, Guerrisi, Giani, A. Palchetti, Bosia, G. B. Alloatti, Aimone, Vellon, Guarlotti, Casanova, Ceragioli, Memo, Stagliano, Fiorentino, Micheletti, Musso. La figura del rinomato basso De Dominici, del Regio spiccava accanto al bianco saio di domenicano del pittore Pistarino; si notavano pure maestri di musica, direttori di teatro, ecc. Quando S. E. l'Arcivescovo Mons. Maurilio Fossati, preceduto dal crocifisso, accompagnato dal Rettore canonico Zotto e dal teologo Va,udagnotti, e seguito dal suo segretario teol. Barale, attraversa la chiesa per raggiungere il Presbiterio, tutte le persone sedute si alzano. Il Presule passa fra i fedeli, lo sguardo rivolto all'aitar maggiore e sosta alla balaustra per prepararsi a celebrare la Messa. Dall'organo scendono gravi accordi a creare un'atmosfera di ancor maggior suggestione, mentre l'Arcivescovo indossali i paramenti sacri, si avvicina all'altare ed Inizia il Santo Uffizio. Tutti gli sguardi sono fissi all'aitar maggiore che nella penombra in cui è fasciata la chiesa sfolgora di luce. La funzione è seguita con attenta compunzione. L'oratore e il suo pubblico Al Vangelo, Padre Gillet rivolge, dal pulpito, la parola ai presenti; fami-] liure a gentile, egli si mette in breve a tu per tu con gli ascoltatori, con la gente varia dell'arte e del .teatro, che se ne sta intenta, in silenzioso, affollatissimo semicerchio, innanzi a lui. I ben noti volti degli attori e delle attrici, e di cantanti, pittori, scultori, architetti, musicisti, sono raccolti in un'attenzione che per alcuni è nuova e singolare, ma che in tutti visibilmente esprime spirituale curiosità o candida reverenza; in più d'uno quella intimità calda e discreta, forse inaspettata, queir aura serena, e l'accogliente pace rivelano tratti e atteggiamenti <li lieve, - grato stupore. Grazia giovanile di attrici, ligure prestanti di attori, che acquistano un che di modesto c di umile, nella luce blanda, ai piedi della Croce. Ad attori e attrici riferisce specialmente il suo discorso, Padre Gillet; perchè dice d'aver forse più dimestichezza con il mondo della scena che con altri, e di conoscerne l'animo segreto, pronto e generoso, e il desiderio di elevazione, troppo spesso abbandonato e disperso nell'indigenza interiore, che la sola bellezza dell'arte non riesce a colmare. Padre Gillet, che fu uno dei promotori dell'» Union Catliolique du Theatre », e in Parigi per più anni predicò alla Messa degli artisti — che è, là freuuentatissima ed esemplare per ri- spetto e raccoglimento, onde l'oratore piacevolmente accenna che proprio la gente di teatro potrebbe insegnare qual differep-a vi'sia tra l'andare in chiesa e l'andare allo spettacolo, differenza non da tutti i praticanti praticamente e sempre percepita — : Padre Gillet, che ha vastissima fama non solo polla grande dottrina e li! eccelse qualità d'oratore, ma proprio per le cure, per l'assistenza spirituale data ai comici, ha detto, cosi, anche ieri, cose delicate c argute, riconducendo ogni problema che si connetta a Teatro e Chiesa, alla moralità degli spettacoli e alle esigenze cattoliche, alla vita te trale e al primato dello spirito roligio-1so, al problema fondamentale, che è quello di porro le creature dinanzi al Cristo, sole innanzi a Lui, con la loro umanità dolente e desiosa di carità e di luce. Riaccolto il messaggio cristiano nell'intima sincerità del cuore, il resto verrà da sé, per la più bella unione di quelle sómme attività, che sono religione e arte. Tanto più naturalmente convocate a intendere il mistero dello spirito le persone che dell'arte e del teatr quanto più sensi del cuore. Scend comprensione, e esperienza spirituale, con un tono Ila- ve e commosso; e in questa dolce Aferma intelligenza del mondo pareva j |: che ognuno consentisse, tant'erano pe- j nettati di gentilezza l'atmosfera stessa del luogo e i volti dei presenti. Volti senza maschera Terminata la cerimonia, così fnti-imamente suggestiva, la eccezionale ifolla si avvia all'uscita Pai cielo scendono larghi fiocchi di neve- il hil 1 i ?' li . . i« bianco tappeto steso sulla strada af-' tutisce I rumori. Si direbbe che il rac- coglimento della chiesa si propaghi | nella via. Ma attorno al tempio, no- nostante la nevicata, la gente atten- i de. Sono molte delle persone che non ' hanno potuto che paziente per vedere Man mano che epiestl varcali la soglia si sentono snssiirrare i loro nomi: nomi che I frequentatori di teatro ben conoscono: Kiliy Palmer. la Donadio, Pilotto, Becchi, Masi, Brignone,' Scelzi, Cervi; Sabatini, Gior¬ da. Magolotti. Batta,,::!. Motttira. I Giardini, Valfredo. rafnberlani. Ca-1 saleggio, Nuccia Rohella, Mariticela ; Casaleggio, Moro, Testa' e Chiappo. '. Ferrari, Boeris, Amerio, Collo, Boset- ! ta. Alessio, Di Landa, Bellio, l.iset-ite, Bonìeo, Camla. Questi nomi non suscitano alcuna sorpresa, nessun commento. Gli attori non sono gli stessi che il pubblico è solito vedere interpretare in teatro I più strani personaggi, in quel momento essi sono rientrati nella loro vera personalità, sono dei comuni fedeli che dopo aver ascoltata la messa, se ne vanno alle loro case. Ed infatti a piccoli gruppi essi se ne vanno per opposte direzioni e scompaiono nella città silenziosa. . v La chiusura tspdu, della settimana antiblasfema, iCon varie funzioni si è chiusa Ieri fla settimana antiblasfema promossa rtil Tornitilo nrovineiale ner la luta! dal comitato pro\melale per la lotta. ycontro la bestemmia ed il tarpilo- | Qulo. I tvlIolprrnAl mattino, alle ore 10, al Duomo fu eseguita da parecchie scuole di canto la Messa gregoriana degli Angeli. Mons. M. Fossati, Arcivescovo, di Torino, assisteva igiòntiflcalmerite. 1 p. Giuliani tenne un-vibrante e so- lenne discorso. Dopor la_ benedizione | teraria colla esecuzione di un Interessante e ben riuscito ;saggio di canto e dizione da parte: di alunni delle Scuole elementari comunali. Venne eseguito l'inno' popolare antiblasfemo ed il dott.. L: Gedda disse brevi parole illustrative^. Lungo la settimana ci furono funzioni in vario chiese con apposita predicazione. Agli alunni delle scuole elementari venne dato un teina relativo da svolgere. fu eseguito il cantorie sia bene-1 cdetto. 1 mNel pomeriggio, al ..Liceo musicale, j iebbe luogo un'accademia musico-let- inm

Luoghi citati: Gedda, Parigi, Torino