Il duce all' inaugurazione del congresso dei Mutilati

Il duce all' inaugurazione del congresso dei Mutilati L'Italia di Mussolini nella fervida orazione dell'or*. Del Croix Hemri, 16 mattino. T'articolare solennità, ha assunto la significativa cerimonia di ieri per l'inaugurazione dall'ottavo Congresso dei mutilati. Fra gli intervenuti, aristocrazia della guerra, il Duce ha voluto portare la :ìu:. alta parola e sottolineare ancora una volta il suo vivo interessamento di Capo o di Combattente per l'Associak'one che accoglie i reduci delle trincee, cc'.oro che recano i segni della lotta e della gloria, del sacrificio e della fede. Le autorità La grande fiala delie riunioni della Casa madre dei Mutilati presentava, già prima delle 10, un aspetto imponente, gremita com'era da tutti i dirigenti dell'Associazione mutilati, in camicia nera, 0 in alta uniforme militare. . Brano presenti ed avevano preso posto ai lati del tavolo della presidenza 1 membri del Comitato centrale ed il Gruppo delle Medaglie d'oro. Nei seggi disposti lungo la sala si notavano i 230 delegati dell'Associazione, rappresentanti un complesso di 1400 sezioni sparse in tutta Italia, i presidenti delle sezicni di Tunisi, di Tripoli e di Bengasi e quelli delle sezioni mutilati esistenti in Francia e in Svizzera. Nelle prime Ale si trovavano le numerosissime personalità intervenute alla seduta, fra cui il generale Bonzani, Capo di S. M. dell'Esercito; il generale Goggia, comandante il Corpo d'Armata; il generale Della Valle, capo della Sanità militare; la Medaglia d'oro on. Amilcare Rossi, Presidente dell'Associazione nazionale combattenti, anche in rappresentanza di S. E. il Governatore di Roma; la Medaglia d'oro generale Vaccari, in rappresentanza del Presidente delle Medaglie d'oro S. E. Ciano; l'on. conte Orsolini Cencelli, Presidente dell'Opera nazionale combattenti; il comm. Pescosolido, Segretario generale dell'Associazione volontari di guerra; il rappresentante di S. E. il Prefetto ed altre autorità cittadine. All'esterno, di fianco all'ingresso della Casa Madre, era schierata, per rendere gli onori, una coorte della Legione Mutilati. Allineati lungo il vestibolo e l'atrio, facevano ala sino alla porta di bronzo del salone gli ufficiali della stessa Legione. Presso lo schieramento della coorte spiccava il labaro della Legione Mutilati, portato dall'alfiere Medaglia d'oro Bucchi, e inquadrato dalla scorta d'onoro davanti alla quale erano il Presidente dell'Associazione Mutilati, on. Del Croix, e il Segretario generale on. Eaccarini. Nell'atrio, in attesa del Capo del Governo, si erano raccolte le più alte personalità partecipanti alla seduta: le LL. EH. i Presidenti del Senato e della Camera, il Segretario del Partito, on. Starace, i Ministri Gazzera, Jung, Ercole, i Sottosegretari di Stato Rossoni, Lcssona, Romano. Mussolini Alle 10,30 è giunto alla Casa Madre dei Mutilati S. E. il Capo del Governo. All'arrivo del Duce, la musica della Legione Mutilati ha intonato «Giovinezza» mentre i reparti schierati rendevano gli onori e l'on. Del Croix, l'on. Baccarini e le autorità presenti si facevano intorno a S. E. Mussolini per ossequiarlo. Il Duce, che indossava la divisa di Comandante generale della Milizia, prima di entrare nel salone, è disceso nella cripta della Casa per inaugurare la biblioteca e alcuni busti in bronzo che la decorano. La biblioteca, vastissima, dalle pareti tutte rivestite da ampi scaffali, è un ambiente luminoso, caratterizzato da sobri! ornamenti architettonici e dominato da una grande làpide in cui sono incìse le seguenti parole di Arnaldo Mussolini : «Bisogna sdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel bene. Voi sarete allora anche più forti contro le avversità inevitabili della vita. Se il dolore batterà alle vostre porte vi sentirete mèglio temprati. Abbiate vicina sempre la verità e come confidente la bontà generosa. Sentirsi sempre giovani, pieno lo spirito di queste verità supreme, è come sentirsi in mio stato di arazia. Solo così si può essere pronti e degnamente vivere e degnamente morire ». Un' severo risalto alla raccolta austerità del luogo è dato anche dai busti in bronzo, pure ieri inaugurati, che raffigurano Emanuele Filiberto Duca d'Aosta, il Duca degli Abruzzi, i Condottieri Cadorna e Diaz, il Grand'Amrniraglio Thaon di Rsvel e Gabriele D'Annunzio. Ne sono autori rispettivamente gli scultori Innocenti, Galletti, Papi, Assanti e Pini. Mentre il Duco compiva la sua visita inaugurale alla biblioteca, il labaro della Legione Mutilati, seguito dalla Ecorta d'onore, veniva portato nella sala delle riunioni salutato romanamente dalla folla degli intervenuti e collocato presso il tavolo della presidenza davanti ai membri del Comitato centrale. Poco dopo, avendo a fianco l'on. Dclcioix e l'on. Baccprini. e seguito dalle altra autorità, S. E. il Capo del Goverro entrava noi salone. Un applauso fragoroso e il grido entusiastico di « Viva il Duce! 3 lo ha accolto. L'assemblea, c".;a era scattata in piedi non appena ii Duco è apparso sui limitare del grande portale d'acresno, ha protratto la sua fervidissima dimostrazione d'affetto e ài gratitudine per il Capo della Rivoluzione sin quando — dopo che S. E. Mussolini ha raggiunto il posto riservato alla presidenza del congresso — Ten. Del Croi.-: ha preso la parola per salutarlo a nome di tutti i mutilati d'Italia. I! discorso deil'on. Delcvaix L'on. Carlo Del Croix ha detto: Duce, non Vi abbiamo invitato per ■parlarvi di noi. Chi siamo, quello che abbiamo dato c quello clic abbiamo fatto, Voi lo sapete. Non abbiamo questioni du esporre uè voti da presentare. Quando saranno mutate le condizioni r.ììe ci vietano oggi di prospettare il s.,lo problema che preoccupa ancora, Vote parleremo, via in questo momenti rr. ••-"'T>;-i rhn tutti sentissero il do- Il duce all' inaugurazione del congresso dei Mutilati [vere di rispettare l'opera Vostra, di non afflifjf/erVi con domande che non possono essere accolte, perche nulla più gtsvi addolora, del non potere provvedere ta tante necessità. \sNoi non abbiamo nulla da chiedere'qe se fosse possibile vorremmo dire quale c quanto sìa il nostro debito verso di Voi. (Vivissime e calorose acclamazioni). Perchè, non solo avete fatto della, nostra, fede, la volontà di tutto il dfpopolo ed avete proposto ai r/iovani le'pnostre ferite come il segno'della piit,\s\alta nobiltà, ma avete avverato o ri1 prciso le premesse della guerra. Il Fascismo, che fu accusato di aveire rinnegato la liberto, nel cui 'nome imprendemmo le armi e di insidiare la pa\cc che fu promessa agli uomini per trascinarli alla morie, ha serbato fede ai prìncipii e non. chiede altro che "l rispetto dei patti sul campo giurati. Perchè non prendemmo le armi per la no- itcpftra libertà di individui, che rjià ite ave.- ' vamo abbastanza, ma per là nostra li-1 I berta di popolo, ed il Fascismo ce la I sdiede mentre la. Vittoria non era ba- ' utata a conseguirla. Oggi non vi sono]\piit amici influenti o potenti nemici ckc .\possano minimamente pesare sui nostri fl rapporti interni ed esterni. Ci siamo j \anche riscattati dalla servitù più osti-ìInala, quella che ci faceva tributari'c |«[segnaci di un pensiero non nostro; se fino a ieri si contendeva intorno alle\idee ed alle, iniziative degli altri, oggi] Il mondo discute di quello che si fa e si dico da noi. (Entusiastici applausi : ed alala che si prolungano per qualche minuto. Si grida: « Viva il Fascismo!»). ! Questa indipendenza piena vorremmo fosse il privilegio di tutti gli Stati, au- c/te di quelli minori, mentre altri mira I ad aver un seguito di clienti armati. ! Ma prima di tutto fu promessa agli j Uomini la giustizia- ed è questa l'idea I dominante della nostra dottrina e della nostra condotta perchè nella giustìzia j veniamo il fondamento e condizione ■\della pace. Nella nostra vita interna]noi abbiamo sostituito il concetto ai so- 'dartela a quello di equilibrio, che sup-, pone e spesso determina 1 contrasti ne- ■.cessati al suo giogo; questo concetto\t% !"1{°'„mf'/c..t .''«M'0!'/1 5C1 P°'P°ll\perche nulla e più instabile di un asset- 1 fo fondato sulle forze contrapposte 1 nulla è più insincero di una pace affi data, alla paura scambievole. II diritto e la forza ve informa | \I ìMa dopo aver tanto predicato e coni- ;\ battuto m nome del diritto non si ebbe |e non si ha fiducia che nella forza. Voi \ avete ammonito che non si può preten-1 che una pace imposta e subita ha il valore di un annìstizio, e se qualche passo si è fatto non è che sotto la faticosa attuazione delle verità da Voi subito viste e affermate. (Applausi fragorosi e insistenti). 1 ,te questioni, portandole addirittura sul- 1 ila piazza, davanti al popolo che ha di-1\mostrato di capire le idee chiare e lei parole precise. Il male è. che i proble-1 Imi (tetratteiiire sono considerati con\la mentalità di ieri dai responsabili <tei vecchi errori e delle presenti sventure; lj temili nuovi devono aver uomini «»o-|vi e non si può sperare salute finché ilo» saranno rinnovali i quadri e muta-■ iti gli spiritiche attardano e intorbidano |il processo della storia. Anche questa è una delle promesse fatte dalla guerra, ma solo da noi tuttofail potere è passato nelle mani dei gio- \vani. Per questo noi siamo andati avan- \iti. Se non siamo stati subito seguiti e : perchè abbiamo camminato con un al- UUro passo, ma già si comincia a vedere \che la via da nói presa è la sola che con-1•■iucu alla salvezza, e tutti guardano «iiRoma. Per noi, delle pattuglie di pun- \ta, che ci aprimmo i varchi con le ma-1iti, nessun riconoscimento, nessun com-i1 pensa può valere questa certezza che t \il mattino da noi intravisto non fu «Mai| illmioue della nostra sete, che la gran- dezsa da noi presentita non fu una al- \lucinazionc della nostra veglia. Anche | se ogni aiuto ci fosse venuto meno, so ; ogni altra soddisfazione ci fosse neguta, ; ri noi basterebbe di assaporare in dis- ■ ! parte la gioia di vivere nel terzo giorno di Roma. 1 Entusiastiche acclamazioni, grida di « Viva il Duce! Viva il Fascismo! .-.). Duce, dopo tutto. Voi .ci avete dato anche il libro della fraternità, in ciucile pagine è il segreto della Vostra for¬ :za, della Vostra fortuna, perchè senza ! itila petente umanità non si prende in 'mano ■'? cuore di un popolo. Non ci so-1 no giunte inaspettate le vostre parole ; \sulla bontà, ma è stata gioia grande l'u- .rfirc quello che fin dal principio nrera- ,mo sentito in Voi. La, bontà che Jioiilssclutle la forza sta all'intelletto come. il calore alla luce e tutto quello che il- 'iantina riscalda. La bontà c un frutto.U:lw matura nel dolore, e Voi lo avete \ j detto con l'accento della verità vissu- \ pta. Questa veiità vale anche per ì po-jpoli v noi siamo i più forti perchè i pia |provati come siamo i più generosi per-,I ohe i più poveri. Voi siete il nostro Capo anche perchè siete nato alla mensa del-'la povertà e cresciuto alla scuola rfeidolorc. Nessuno più di Voi. che conosce Ite la rita, in ogni sua durezza, può intendere ed esaudire l'attesa dei popoli. (Applausi vibranti e calorosi). ; <( Nulla da temere dall'avvenire » ti' uomo che darà tregua al mondo non verrà dai predicatori di pace, sardi «11 credente geloso della sua fede «ischivo nella sua bontà. Sarà un guer-\riero pronto a deporre le armi nel teni-, \pio delta giustizia, che è la persona pri- mIrnii. della gloria: aura un cristiano del- '.l'età ferrea, quando la pietà non t»ipc-;jdti-a la guerra e l'umiltà non compro- i metteva la vittoria. L'idea del Cristo■■ .tutto remissività e dolcezza è nulaI Iquando la fede era morta, quando tu. Sua Divinità fu negata e la Sua Urna-' : .•!!'(! immiserita. Noi guardiamo alla se- i vera maestà del Cristo Re nei musaici Umtichi, noi amiamo la terribilità deliCristo giudice nei versi del Dies irae; le sulla vòlta della Sistina. I simboli de-[n gli Evangeli sono il leone, l'aquila, il toro e l'angelo, i primi tre non cerio significano impotenza o viltà e per ful¬ timo noi scapiamo che gli angeli più \splendidi portano la spada e forse, da 'quel ricordo venne agli uomini l'imagi- ne della. Vittoria. La vittoria che si stacca da questa vòlta, e della nostra, razza, si potrebbe dire una donna dei campi, che spiri forza dignità e salute. Con una mano 'promette la pace e nell'altra tiene la \spada. I monumenti delle cUtà tornate in nostro dominio e quelli delle città che tuttavia appartengono alla nostra storia, sono sotto il suo piede. Essa non è triste ne lieta, è serena, come il popolo che l'ha conquistala, che' non raccoglie provocazioni e non cerca avr.enturc, ma fa la sua parte e la sua strada avendo tutto a sperare e nulla temere dall'avvenire. Duce, se un tempo ci siamo domanda ' ti come mai fu imposto a noi un coi1 promesso tra la morte e la vita, ogg\ I sappiamo il perchè. Se a volte ci punge ' » rimpianto della vista, perduta o di ai]tre rimincìe più amare, e solo quando .pensiamo che con tutu » «ostri messi e f°» tutte te.«os£e '°'~e af 1™n° j ««*«>e c?» mu ejficona partecipare ulta ìvost>a impresa. Ma Vm sapete quale |«« to 9f"£* del doìore *'ccfle^',f' msta dsl P0*?*, si trasfigura nel\limaVme stexm della Vlttona' ] ». narnlo Api Duce Le Pa,ole UCI jL""-c : Il discorso del Presidente dell'Asso dazione, interrotto spesso da applausi ! e da espressioni di caloroso consenso, Si è chiuso fra rinnovate acclamazioni al Duce, mentre S. E. Mussolini, avvi I clnatosi all'oratore, lo abbracciava. La ! manifestazione ha assunto un'imponen j za e un entusiasmo annor.più vibranti I quando il Capo del Governo ha:- preso a sua volta la parola. j g K a Capo del Governo ha pro ■ciato )le parole dichiarando ]che fa sulfprcsc,{~a voieva sìgnifica u sim^atia profonda, fraterna , Ja fa z J ha seguito !>(> Vatti*m ela vita dcUa p0. \ten?e Associazione. Questa simpatia \ha trovato espressione nelle ìeaqi del 1 - Regime e una celebrazione indimen| ticabile. durante il primo Decennale, \nella sfilata dei mutilati nella nuova Via dell'Impero. , I L'assemblea, che ha ascoltato in reliìgioso silenzio il breve discorso del Du ;Ce ne ha 3aiutato la fine con applausi scroscianti, elevando ancora una volta \ pos3cnte n grido di « viva ii Duce! *. 1 Termlnata la seduta, il Capo del Go- verno ha inaugurato 1 quattro affreschi del pittore Anton Giuseppe Sant'Agata che decorano le lunette e l'abside del salone. Gli affreschi sono un'artistica esaltazione dello spirito d'eroismo e di 1 sacrificio del soldato italiano. Alla raf¬ figurazione della partenza per il fron- 1 , ,. ,. 1g£gf"a Vltt0na 6 del SU0 Val0re SPirÌ" i ,„ , _ _ 1 Alle 11,30' s- K Mussolini ha lasciato la aslie dell'Associazione Mutilati, salutato da nuove grandiosi manifesta lz;om dei partecipanti alla seduta e aal|la fo!la che si era andata raccogliendo davanti alla Casa madre, ■ Subito dopo, i dirigenti l'Associazio |n3 si sono composti in corteo e, mili tarmente inquadrati, preceduti dalla Legione Mutilati, dal labaro sociale e fai componenti il Comitato centrale, si sono diretti al Vittoriano per rendere \omaggiò al Milite Ignoto. Allo stria mento del corteo faceva ala, lungo tut U° U percorso, una moltitudine di citta dlni che. salutava romanamente il pas1saggio del labaro e acclamava i glorioisi mutilati d'Italia. Giunti al monumento, i militi della 1Legione si sono schierati in duplice fiila lungo la scalea, mentre la massa dei t partecipanti al corteo, con a capo l'on. iDel Croix e gli altri membri del Comi tato centrale, si allineava di fronte al l'Altare della Patria. La musica ha in | tonato la ^Canzone del Piave :• e al tempo stesso i Mutilati, irrigiditi sul ; l'« attenti v, hanno salutato romana ■ mente la Tomba de! Milite Ignoto, pres so la quale è stata deposta una gran de corona d'alloro. Quindi il corteo si ti ricomposto e si è diretto a Palazzo dol Littorio per rendere omaggio ai Caduti della Rivoluzione fascista. Al giungere del corteo nelle vicinanze del Palazzo del Littorio, la musica della Legione Mutilati ha intonato l'in 'no ^Giovinezza.*, ed i componenti la 1 colonna, con alla testa 11 labaro della ; Legione Mutilati, il Presidente dell'As .sociazione on. Carlo Del Croix e i mem bri del Comitato eentrale, sono entrati lnel palazzo. All'ingresso erano ad at. tenderli il Segretario del Partito, ono revole Starace, ed i vice-Segretari on. .Adinolfi e prof. Marpicati, Nel vesti \ bolo prestava servizio d'onore un re \ parto dei Gruppi universitari fascisti e jnel cortile erano schierati un reparto armato della 112.a Legione della Mili,zia. con musica, ed un reparto di lio vani Fascisti. All'entrare dei mutilati, '\a, musica della 112.a Legione ha intonato l'ianc*-* Giovinezza », cantato in coro dai Giovani. Fascisti. L'omaggio ai Caduti fascisti T componenti :! corteo, accompagnali dall'on, Starace, hanno sfilato dinanzi alla Cappella votiva dei Caduti della Rloluzione fascista, salutando romana- i mente mentre, presso l'altare, a -'tra ideila Associazione mutilati, veniva de\posta una grande corona di alloro, , Compiuto il rito solenne, i gloriosi mutilati hanno lasciato la sede del r-.r tlto, davanti alla quale si era raccolta ;una imponente folla inneggiante al Du ce ed al Regime. Il balcone centrale del ■■ Palazzo del Littorio era imbandierato I >ome nelle grandi occasioni. . Nel pomeriggio, l'on. Del Croix, i ' membri del Comitato centr. dell'Asso dazione mutilati e i mutilati presenti a Roma per il Congresso, si sono recati ia visitare la Mostra della Rivoluzione ; fascista. I congressisti, tra i quali era[no l'on. Baccp.rini. Segretario generale dell'Associazione, co! comm. Mari, Segretario amministrativo, e gli onorevoli Romano, Oppo, Gorini, Colbertaldo e varii altri parlamentari, sono stati ricevuti dal Segretario del P.N.F., onorevole Starace, che li ha guidati nella | visita. La passione dell'interventismo, della guerra e della Rivoluzione è stata rivis- > suta in tutta la sua suggestività dai mutilati che si sono soffermati a lungo dinanzi alle vetrine contenenti le reliquie del glorioso passato e le testimonianze della fede eroica ohe ha, condotto l'Italia di Vittorio Veneto alla attuale grandezza. Particolare ammirazione hanno suscitato 1 documenti dell'azione svolta dal Duce, ed i numerosi autografi Mussolinianl; viva e sincera venerazione hanno riscosso i trimelii che ricordano il sacrificio di Giulio Giordani, di Platania, di Nannini e di numerosi altri mutilati e combattenti caduti traiIr 2„ m- 1 « ,,„,,.,„, „i. ,„ le file fasciste, e dell-.pica gesta di Fiume. Il sacrario dei Martiri ha commosso profondamente i visitatori che vi si sono soffermati in religioso rac- cogl mento, rendendo cosi il doveroso tributo di riconoscenza ai valorosi che fecero olocausto della vita per il trlon- fo delle idealità fasciste. All'uscita la folla che si era adden- sata numerosa in attesa che si ripristi- nasse l'ingresso alla Mostra, sospeso durante la visita dei mutilati, ha fatto all'ori. Del Croix ed ai suoi' compagni una calda ovazione. . , .» fi-„„^ r-™™,-,,. ,i.i tv,,, I avori de l'ottavo Congwsw d« mu-tilati hanno inizio questa mattina. • "