Dalla tenda del pioniere ai grattacielo

Dalla tenda del pioniere ai grattacielo VIAGGIO NELL'AMERICA DEL STTI3 Dalla tenda del pioniere ai grattacielo -(Dal nostro inviato speciale) BUENOS AIRES, [— Ella è ingiusto con Buenosìsi,•,.»<> a ™„ -.„•«>»/>r.ttr,ttr>\lcolore, priva di attraenze, e cosil—disorganizzata ne' suoi servizi, e\ncosì disordinata ne' suoi traffici. Ri- \dsente dell'essere cresciuta troppo in < fretta: che dal principio del secolo \cscorso, in centoventìc'ìnquè", cento-1 treni'anni, si è moltiplicata quasi jctrentacinque volte, per estensione^di costruzioni, e ben cinquaniacin->mque volte di popolazione. Esempio l cittadino, il record del progresso urbano. forse unico al mondo, di sviluppo dd— Non contesto; e credo anzi di 'averlo sottolineato, in qualche m\a'dcorrispondenza. \c— Ho letto'. Ma proprio in quel- [Ila corrispondenza, le sfuggiva wn errore, o per essere stato male in-pformato, o per confusione sua. Lei Mscriveva che al principio appunto ,del secolo scorso, l'area cittadina'.stgnon superava le quattromila citare. Molto meno, molto meno. Non superava neppure le seicentocinquanta ettare; e l'area propriamente costruita forse non raggiungeva le seicento. — Non so come mi sia occorso, consultando certe tabelle statistiche municipali-.. — Pensi che la città si riduceva allora, nei primi lustri dell'Ottocento, al modesta quadrilatero delimitato dal rio, a levante, e dalle vie Callao ed Entre Rios, a ponente; e Santa Fe, a settentrione, e Constitución, a mezzogiorno. Il puro cen- ,., .,„., , |fr0 insomma, oggidì, della città; an ;8Ì a centr0 odìerno si c0ìlsidera as|sai più vast0i E queste iììe che cir. IC0Sgrjt,61>(m0 simutivamen da gratideggianti l'agglomerato delle costruzioni,,che\di là si estendono ancora, chilometri [e chilometri, a settentrione a ponen- [te a mezzogiorno; queste vie, per le quali si riversa oggi /irruente e incessante il fiotto dei traffici, veicoli che s'incalzano in corsa, folla affac icendata, che urge e si affretta; que-1Ui Callao ed Èntre Rios, Santa Fel èonstìtución, non erano allora che ■ tranim*. nnn Lcarrarecce appena tracciate, con'.qualche casupola di tipo coloniale oj [qualche baracca, da ì-teto; e sùbito di\ Una razza che non esiste \ n mio interlocutore era mio an- ! d^' ?T T'' Ti '^'{stablMo ^Argentina da lungavczA -a, «omo d'intraprendenza e di gu- ,sto, di cultura e di affari; ed eneriol-i!Lio non più dello strettamente de-'\bu0. Forse il lettore d'oltreoceano chiede qualche spiegazione su quell'en- j una parentesi. Tra le molteplici pre-jcriollado, — leggi, alla spagnolo l^ej-icaKa, encriogiado. Ecco: apro Itensioni degli Argentini, che ne han-l lno svariatissime, e di ingenue, e di\ ; centinaia di migliaia d'individui]^ ».™>> e respinti e relegati}e -. :lrt contrade eccentnclie dcllimmen-] 80 Pa<!s?> c, doP° Ie guerriglie e.lo\\stcr™m0 che accompagnarono e se-, I "ondarono la conquista europea dei-e!*em*ono- spesso ancora sanguinosa-|'»e»^ perseguitati., e sempre censi- :,derah con disprezzo, come esseri in- l/e"™, e Pressoché rejetti dal con-.-!sor;8to„ civile; astrazione fatta dun-t a [presentano una razza, autentica e oi»ie«fe di immigratii, pia o meno re--e :ee»*i, immigrati di tante diverse raz-\ i Ize dei tre più antichi continenti, Eu- e! ropa Asia.Affrica, efigli enipoti di] e a o no; che i primi Spagnoli, o Italianiso Francesi o Alemanni, sbarcati su] queste rive, avevano gran fame di tutto, nonché dì femmine; e la questione del colore non frenava certo il Alnrn istinti: ma forse l'odor selva-, (p— «H aguzzava invece l'appetito, neUe vigilie d'armi, per le ignote lati de, al oordo dei fiumi maestosi, nel capanna di falasco, per le mac chie insidiose, intorno ai fuochi del qu—esgign bivacco. E il coloni poi, dietro la trac-irecia dei conquistatori, ne moltiplXc"^0710 l'esempio. Ma crescendo V mi"rasione> e continuando quasi talmente maschile, di femmine e dif falla: onde se ne ccrcò\ ddovunque e comunque; e ogni relittoìndi quel sesso, che i vecchi continenAp** respingessero fino quaggiù, trovò-crdmmantinenti il suo uomo e il silo fo-\ Acolare; e nove mesi dopo, procreava., sIntanto, cresceva l'immigrazione, ««- cora, e crescevano gl'incroci. Certo/i pncfte in questa maniera, si forma ci Mna razza, origimriamente.Ma per-imchè si amalgami e si c«ra"cns£^ eiZasoprattutto per chiamarla poi — sitazza, — per identificarla tale, non cici vuole meno, aU'ìmirca, di un m'1-. alennio. Dacché anche le razze, cornei cngl'individui, richiedono, per esistere ; val mondo, un loro tempo di gestazio-\crne: supponiamo, per le razze, nove\gsecoli — e andiamo appunto verso ì/|ctómillennio: — nove lune di secolo Nemmeno le donne americane sono riuscite, finora, a fare un figlio completò in meno di nove lune; e nem- hVaradmeno l'America può dare una razsa,\nima razza che meriti questo nome,\vein. meno di -nove secoli. Mettano il pocuore in pace, gli Argentini: jota ras- j ache non può esistere, non si ricono-\fUsce, con tutta la più buona volontà,*tunonsivede. Oggi, esistono in Argen-\n\Asiatici, e i derivanti incroci^ e [meticci di vario genere. L'Argentino [più puro, di più, antica e pura schiat¬ ado 1che non può risalire óltre alla pròlpria generazione, senza che ritrovi, che suoi parenti vennero di fuori, daiS L„ m,nìL,n,o. •»„„.,„ di ih. Li i,«fta argentina, è quello di cui soltan- reto uno dei genitori, il padre o la »ia-ic7dre, non erano argentini: ma l'Ar-\ gentino tipico resta ancora quello bTg'.vn qualunque, paese di là dal mare, jpjfc frcqueniemevte, Spagnoli, Ita-]p\liani, TedencM, Polacchi, Russi. An-;cr\compmnt, i J^rto Lo..di«. u ! J*;?™^of™cfZ ?£%nòn\T^^^ A^ „ /e ;s;,,c n una portoghe-\% oo!acca l'uomo « era\Zis"'1 Af Tf^Zt val'ml *er?to A»ont>n°--; ** \io L'attrazione (( criogia » !tegli Argentini la pretendono, Vaffer-[l{mano; e loro non ne dubitano; e\cquai al malcapitato che osi. in con-ì^spetto loro, scampare dubbi. Que->sia razza argentina A^nme Ma\s,.„dvTm„; /„ vi.*t*.:\tolsto miscuglio appunto'dTraZe7che^\popola l'Argentina, questo accumu.<s S ]gue, essi, gli Argentini, dichiarano'.«}-raza argentina: - testualmente,] mraza argentina raza criolla ]— raza criolla. — come sopra, prò-1c\nunzia criogia. E lessicologicamente .s, sono a posto: poiché nel Dimenano ; c-de la Lengua Espanola, della Realet Accccdemia di Spagna, alla voce — si :Criollo, -Ila, - derivata dal iW A enar — creare, — si spiega — tra-\co-.duco: ; pt « ...Dicesi del figlio di genitori en-,dd* del mondo... — 2. Si applica al ne-,co -pei...*. ]ti\ Certo, per gli Argentini, in que-\n sto questione della razza, sarebbe te] desiderabile e più importante che, usrazzu creola. Iti] Continua la parentesi, che aprivo .coisopra. 'zi Questo, il Dizionario della Reale'Accademia Spagnola non lo registrald (parrucconi, aueali accademici): ma'squando rozzo e salvatico s'inurba...» ; —cosi, quaggiù, l'estro popolare ha escogitato — encriollarse, — encriogiarse: — cioè, — ìncreolarsi. Ognun capisce che si voglia intende- re; e che il verbo ha significato es-j dall'usare un brutto e ^combinato neologismo nostrano, oggi purtrop. po in voga, potrei spiegare quesfea- criollarse, con — ambientarsi in Argentina. — Argentinizzarsi, in somma. Gli immigrati Tutti gl'immigrati quaggiù, e specialmente Latini, Tedeschi e Slam, mostrtmo un'accentuata tendenza a Zasciam argmft^ si. Ma gl'Italiani, forse più di tutti, ■ ci vn deì)ole maìedetto _ 0ìlalmeno l'avevano, fino a, jeri Pur\<cne facessero un po' di fortuna, di- ventassero proprietari, fossero accreditati hl bmwa per quaiche miguaj0 di peaos; e s'incriogiavano dectój convinti. Dico di più: nessuno Mcd'-ldpho trovato più pronto e spavaldo nelVaffermarsi criogio perfetto, di pura razza criogia, come certi, molti figli d'Italiani in Argentina. Me n'è ve- nuto troppo dispetto, insieme che spcverg0gna; ^ ióroe Zo^7percftèKpossa tacermi: troppi n'ho conoscili-.a « munir* UMihml. stani. I fUì e avendoci fatto quel po' di fatuna; e ìor0i j fìgU} adesso ostentan0) nonche questo spagnolo imba- altrettanti gallonati portieri dì grande albergo; parlare magari il russo o il giapponese; e fingono d'ignora- <„,, wfrir„ S" di propositi f^*fH re l'italiano. Cretini. E qualcuno unc7K? veramente l'ignora, jy0 m{ fa parentesi 1 sdtdlmqui la. parentesi vorrebbe ab-\vbracciure troppo lungo discorso.1,'Tornerà occasione altra volta: l'ar-'vgomento merita essere affrontato e]Mo' vedi quanto son ilo lontano, per delucidare e illustrare queirencriollado che m'era colato dalla una parola. Dicevo dunque che il T 7/,fTV°W T et\%rlo]d(ypo qualche annodi perma-lZJ»*„ n,nnnì£ dt ™,!,«in ih Jnrrì\clenza quaggiù, di quanto lo sarei .io fesso, vivessi qualche durev°-te tempo quaggiù. Perche tutto\l{J~- fuorch ch-e essa esermta si^a gente %mmi^h »"« intrinseca virtù di assor0imcnto e iU aPPa9amento di sì Potrà neaa™ all'Argentina, tut-\to: fuorché una sua attrazione,] ^ni venie immigrata, un suo /«Ìscmo> ll 'P°tere dl «rgentmtzzare lat E ,a SÌ ChUl(k- «Record» di accrescimento urbano, n mio anfitrione, mentre, mi ^madrepatria l'Europa. E la parentesi si chiude. ceva apprezzare qualche saporosa e succulenta Specialità della criogia, proseguiva a dire: — Le quattromila ettare di esteti-lsione urbana, che lei citava, Buenos]™Aires non le raggiunse che nella ^-conda metà del secolo decimonono, precisa mente nel 1S67: quando un ~decreto governativo ampliò app«?i*oi; s1.. p„nicne lei ciraia, Buenos. ,..„>„.decreto governativo amplio appunto i * ; , i • ■ t r„ „;*>,-. tanto larea municipale. La citta . .contava allora intorno a centocin-'M , »_ _...•,„„,: „ „..„„, A 'tipo di case dovesse trattarsi, se no* 'eontettsvaMo i» media che da.aeU\^te a otto inquilini, cioè non più che\%una famiglia, in media, o due, pe^tieri vecchi della città; e che adesso contrastando con le nuove costruzioni, che sempre più crescono in al- tezza e in imponenza, concorrano a dare all'edilizia sieme. mieli'runettn di disordine ti i inaurarne, forme, che lei tracopiamdo da Alberto Londres, lamentava anche l'eccessiva regolarità di Buenos Aires. Come accorda le sue impressioni ? — Mi spiego.... — Lasci andare. Ho capito. Ec- \lei non li ri, <*mrtien * ' " Ma la sua Torino, allora? non pec ca analogamente, per questo riguardo? E tutte le amplificazioni moderne, di quasi tutte le grandi città, non tendono a uniformarsi a un piano regolatore di questa sorta, a inquadrare le costruzioni nel reticolato delle vie, con esattezza geometrica? Il nido delle api, il radiatore d'automobile, la scacchiera, per riprendere le espressioni usate, abu saie a rappresentare Buenos Aires, ritrova, identicamente, nei,di più recente costruzione, per esempio, di Milano o di Roma?\C-> città carissime al suo cuore, ! M„ rertn non sono 4 nuartierì — ma certo non sono ' 9<<«rriernch'io prediliga, di quelle citta, !E che, mi permetta, potrebbe i anche significare che lei è un po' fuori, straniato dal tempo suo, tempo nostro. E le pare questo un atteggiamento spirituale che le conferì sca ««««rf»?^ K^. merito? 0: piuttosto, non ^ i deriverà il contrario? | Io lodai premurosamente certa !il filetto arrostito a fuoco vivo di sarmenti, certa salsa aromatica, fortemente pimentata, di cui avrei desiderato la ricetta, sull'atto. Il mio interlocutore continuava: Da 100 mila a 2 milioni di abitanti — Dicevamo del 1867... D'incidenza, le ricordo che proprio quell'anno infierì a Buenos'Aires la tremenda epidemia di colera, che portò v^> ''l poe/ie settimane, oltre otto, '*»1"- persone. Meno tremenda, tuttavia dell'altra epidemia di febbre gialz«. che mietè, quattro anni dopo, nel "II, circa quattordicimila vittime. — / provvedimenti delle autorità, in materia sanitaria, non dovevano essere allora così severi come adesso. Adesso, ho constatato, per otte- sa poi una minuziosa visita medica.^Non sono certo le trafile burocrati.] cJie in cenere — anche le impronte die in gei ere ancne te impronte ^ che sbarchijn Argentina, e la rfpP-'ncre il visto del passaporto, poi per\Vautorizzazione di. sbarco, si richiede] più di un certificato medico, e si pas-\ pia fotografia, di faccia e di profilo,- come da noi s usa per i criminali aiimarca; — e non sono, in ispecie, le itrafile burocratiche della pulizia sa-1nitaria, che facciano difetto, all'en-,<™'«^^ ttaria e polizia generale, woi;°teSSa "**\*»" capace e stabile: P^^Y^'non erano, si può, dire, che la tende stessa del pioniere, ricostruita poco,appunto, o dalla baracca, alla ca-lt,"" ™! ^0 17^^ 2^^^S^MTStaS^ '^So ~T? SSTcéSlf;,,^',""?". ..i,:*"!"': „«1^ '--.,,„ . i„ . isa, dall' accampamento all' edilizia. 1867: adesso siamo alle soglie del:1933: fanno sessantacinque anni. sono passati dunque che sessax-'tacinque anni) j)oco plft rf; megso sc-superando le ventimila; i centoni r . ., , .. ,. ' .. quantanula abitanti sono dtven- ' ,. . , ... tnt, superano i due milioni mila; le case... Le M'il' st'Perano duecento . . . nove su dieci ^^^^ ta%J, JSJL*. ~~L„\ 9rì ditriZ aeL Pwni ' ' ■ c piano? MARIO BASSI. j' J

Persone citate: Aires, Alberto Londres, Alemanni, Asiatici, Criollo, Latini, Lengua, Polacchi, Rios