il vinte

il vinte IL CONCORSO SCIISTICO STUDENTESCO DI SAINT-MORITZ Il Canadà vince la staffetta davanti ai Guf di Milano e Torino Dopo aver dominato per quattro quinti della gara gii italiani perdono la vittoria per Io spettacoloso finale di due atleti canadesi classificandosi primi degli europei Dal nostro inviato speciale Saint-Moritz, 7 notte. La rappresentanza italiana al concorso internazionale universitario di Saint-Moritz è stata oggi nella prrqprova staffetta a un soffio dalla più\èclamorosa affermazione che si potesse immaginare: dominatrice della gara fin dal suo inizio, grazie a Eoltsner, essa, non soltanto manteneva la sua posizione di privilegio /ino al termine della quarta frazione, sempre per merito dei corridori] della staffetta torinese Caronì, Fc d'Ostiani e Perghem, ma vedeva consolidarsi le sue possibilità di vittoria in seguito alla conquista del secondo posto, effettuata nel corso della terza frazione, da parte della staffetta milanese, che, grazie allo sforzo fornito da Ciro Castelli, riusciva a compensare magnificamente un inizio piuttosto mediocre. Battuti per un soffio Tale suo posto la staffetta milanese sapeva essa pure mantenere fino al termine della penultima frazione, posta sul culmine della salita sulla Forcola Schiattai a 3050 metri, dove attendevano trepidanti, fra l'infuriare di un'improvvisa tormenta Masoero e Barassi. Chi poteva minacciare, nello svolgimento dell'ultima frazione, consistente in una unica discesa di quattrocento metri, i due italiani e particolarmente il rappresentante del G.V.F. di Torino? L'unico serio pericolo avrebbe forse potuto essere costituito dalla quinta staffetta austriaca, Gerì Hautschner (battuto peraltro da Masoero nella gara di discesa di ieri l'altro), ma il compagno da- cui egli doveva avere U cambio era troppo in ritardo sugli italiani perchè i « diavoli rossi » di Innsbruck potessero ragionevolmente sperare nella vittoria. Eppure, quando dall'imbocco del canalone della Forcola Schiattai, dove ci aveva spinti l'ansia di conoscere quale sarebbe stata la soluzione dell'epica lotta fra le due staffette italiane, abbiamo visto apparire, guizzante, rapido come un'ombra sulla neve, il primo discesista, ci siamo dovuti convìncere subito che si trattava proprio di una maglia rossa. TI grido: Austria! Austria! che qualcuno dietro di noi lanciò come un, saluto alla staffetta che si annunziava vittoriosa, era, però, subito represso : non è una maglia rossa austriaca, è un rappresentante della Me GiU University di Montreal. La staffetta del Canada, che, all'inizio della penultima frazione, era passata quasi inosservata, in posizione piuttosto mediocre, dopo le due squadre italiane quella austriaca e quella norvegese, ha saputo effettuare un balzo in avanti addirittura incredibile sull'ultima salita: le due staffette di Torino e di Milano pervenivano ancora rispettivamente prima e seconda al culmine. dell'ascesa, ma non erano scorsi po-\chi secondi, che il canadese Paugh-\mann passava a sua volta il cambio 'sithCcgnpgrslif(p(zgnz(snSnC3mlsmlTtnnlsdtzcbuurpsd•frvbdosaspeMal discesista della squadra di Montreal, dopo aver annullato, con unoarrampicata prodigiosa, gli ottimi otto minuti di distacco che lo separ ramno dalla staffetta di lesta. Lanciatisi per primi giù nel vertiginoso canalone della Forcola Schiattai i due discesisti delle squadre di Torino e di Milano avevano ancora intatte le loro possibilità di vittoria; purtroppo né l'uno nò l'altro riuscivano a conservare il lieve vantaggio: a tagliare per primi il traguardo di Corviglia doveva essere l'atleta canadese. Il fatto di aver portato entrambe le nostre due squadre al traguardo in posizione di privilegio su sette altre staffette, fra cui una norvegese, una austriaca, due svizzere e una ju-\qo&lava-, è certamente cosa lusinghie- ra per'gli sciatori dei G.U.F.; tut-[tavia la conclusione di questa gara non può non lasciare una profonda1amarezza in chi, seguendone Vav-\vincente svolgimento, ha avuto, si- no alla fine, la certezza della vitto-ria itaJinn/i ria italiana. • fecche organizzative Le benemerenze acquistatesi inquesti giorni dagli organizzatori del concorso di Saint Moritz, per quan- io grandi, non ci debbono far irata- . j. . -,. „ solare a* mettere tn rilievo queueche ci sono parse delle pecche nel- l'organizzazione della gara odierna, Senza un motivo plausibile — se si toglie la poca volontà dei battitoridella pista di mettersi all'opera oggidi buon'ora — la gara è stata rin-viaia al pomeriggio. Senza insistere suU'irrazionalità e l'assurdo, dal punto di vista fisiologico, di una gara di resistenza disputata alla fine della giornata, non si può far a meno di ricordare che i corridori, che alle nove si disponevano già a salire alla Corviglia, hanno avuto soltanto allora la notizia del rinvio e sono stati così tenuti per un bel po' in uno stato di inutile sowaeccitazione. D'altra parte occorre tener conto del fatto che il percorso della gara è stato portato, all'ultimo momento, troppo in alio; anche in questo caso senza fondati; ragione, dato che pure a Saint-Moritz ce della neve. I con-correntì si sono trovati così a dovergareggiare a un'altezza media di ol-tre 2500 metri, ciò che, almeno per quelli che hanno dovuto supera-}re le frazioni più tipicamente « dilc,su cinque frazionilresistenza » quattro sono state di questo tipo è veramente eccessivo. Se alla con¬ siderazione dell'altezza si aggiunge l fatto, a cui già abbiamo accennato, della tormenta assai violenta che ha imperversato nella regione della Conìglia a partire dalle ore tre (la colpa non è evidentemente degli organizzatori in questo caso, ma chi non sa che in alta montagna il tempo è sempre meno bello nel pomeriggio che nella mattinata ?) si può avere un'idea di quanto sia stata penosa questa gara, nonostante la sua unghezza piuttosto ridotta. n tracciato delle varie frazioni era l seguente: Prima frazione: dal rifugio Alpina (2544 m.) a Corviglia (2445 m.),Marguns (2250 m.), capanna Saluver (2800 m.), Corviglia (2445 m.)j seconda frazione: Stazione di Corviglia (2445 »i.), Marguns, Alpe Laret (2220 m.), stazione di Corviglia; terza frazione: Stazione Corviglia, Rifugio Alpina (2544 m.). Lago Nero (2700 m,), stazione di Corviglia; quarta frazione: Stazione dì Corviglia, Forcola Schiattai (3050 m,); quinta frazione: Forcola Schiattai, stazione di Corviglia. FI percorso totale era di 30 chilometri con un dislivello di un migliaio di metri circa. La suddivisione dei corridori dele due staffette italiane nelle diverse frazioni è stata la seguente: prima frazione: Torino: Holtzner; Miano: Romanini; seconda frazione: Torino: Caroni; Milano: Pariani; erza frazione: Torino: Fè d'Ostiani; Milano: Castelli; quarta frazione: Torino: Perghem; Milano: Galina; quinta frazione: Torino: Masoero; Milano: Barassi, Oltre alle due squadre italiane si sono presentate alla partenza due squadre svizzere (Berna e Zurigo), una austriaca (Innsbruck), una inglese (Cambridge), una canadese (Montreal), una jugoslava di Lubiana e, infine, una norvegese, questa, per altro, fuori concorso dato che risultava composta di studenti non iscri+H alla stessa Università. Gli italiani al comando . \vece r,ella dura sahta aìIa ""panna \Saluver- Holtzner precede con alme »"> un minuto di vantaggio sul suo 'inwnediato inseguitore, l austriaco IT « via > è dato alle 13,30 in r/lodo simultaneo per tutte le nove staf•fette.-Nei cento-metri m discesa, dal rifugio Alpina atta stazione di Corviglia, è in testa Leubner di Innsbruck, seguito dall'inglese Bushell e dal norvegese Guttormsen. Holtzner, ostacolato da un concorrente jugoslavo, caduto nei primi metri, è un po' in ritardo; nel superare la brevissima contropendenza sottostante alla stazione di Corviglia, il rappresentante del G.U.F. di Torino trova, però, modo di raggiungere il gruppo e di sorpassarlo. Le posizioni non mutano di molto nella discesa su Marguns; i distacchi avvengono in- , pfLvdttmqtellLtCpprnr»i/7i»s-r Al rnmhin nììn t*n~inrr di1 rLeubner. Al cambio, alia stazione ai |llCorviglia, il distacco della staffetta austriaca è di un minuto e mezzo. Milano è in quarta posizione con un distacco di 3'20" da Torino. Caroni si lancia come un bolide nella travolgente discesa su Marguns; crpcncnwstante una paurosa caduta nei \ àprimi duecento metri la seco?w'a | zpiova pouanao a circa aue minuti Dil distacco dagli austriaci Pariani |le in leggero vantaggio; il distacco' tra le due snuadre italiane è ora ; do. «f. £ ,i 4 nam.ne e ora,!rarca 2 40 . hella terza frazione il, mmilanese Castelli rimonta con uno Insforzo magnifico l'austriaco Eaert\rp in ili hm, Una «ifauK rr.r Pe lo supeia di ben due minuti, por-1e-\ tandosi in seconda posizione a poco] d- più di due minuti da Torino. Il n-[cambio per la quarta frazione che £a si svolge ancora alla stazione Cor-'- va1 viglia, è seguito con un enorme in- -\teresse da tutta una- folla di appas- °- stonati ohe si rende conto del carat- q-, tere quasi decisivo di questa tappa, m '■ostituitn romp abbiamo drttr, Wf.ìv r.osntuita, come aooiaiio detto ^ M\un unica aspra salita, l ultima detta c\garai di 600 di diSnveu0, ltni Ricevuto il drappo rosso da Fe>\Jl d'Ostiani. Perghem parte di volata n- seguito e 2'10" da Gallina di Mila-',c- no; « 4'35" da Torino si lancia al- " • . „ . . _ . , i e\l'insegwi.mento l'austriaco -RewiZ/i- successivamente entra in gara il ca-\ , nadesc Paughmann. Quest'uomo, i che ha in partenza un distacco diìi'circa otto minuti da Perghem, com-|i'pic uno sforzo -\do, come si è del e l a a , a o o l o a , o ra questa tappa si totalmente il suo svantagaio. Una salita magnifica, a quello che Sem- - J , . , ,. 1 bra risultare dai primi calcoli non- ancora ufficiali, migliore anzi di\ quella di Paughmann, compie il vin-'- citore della prova di fondo di ieri,] il norvegese Sakshaug; per altro* senza un risultato tangibile dato il precedente fortissimo distacco deMla sua staffetta. ÌL'ultimo cambio avviene al ri degli sguardi della maggio al di fuo- ! • ' , ■ . .p,\,6 ; del pubblico, su, ai 3050 metri della Forcola Schiattai. La discesa, nel ca-j nalone sottostante alla Forcola, ve-Ye de parecchi ruzzoloni di tutte le «"re:-w'affette partite per prime; il canu-ir\iese Jast riesce, però, ed arrivare]-\con una buona spinta sul falsopiano ffo1 che segue ai due « schuss » della di-' scesa. Con poche battute di bastone Jost superala successiva traversataa mezza costa e piomba sul traguar- a mezza costa e piomba sul traguar- dò con notevole distacco da Barassi, -» . . e da Masoero, i quali non riescono ariprendere la velocità eh e nell'ultimo brevissimo «schuss». Seguono, con fnrti distacchi Gerì Havirhnrr rfifortia-iszaccm, u-eri aauscimcr ni Innsbruck, il norvegese Kiellan, ghsvizzeri di Berna e di Zurigo c 7astaffetta-di Cambridge. Ultiìna arri- va la staffetta jugoslava, cheviene, ti-.... squalificata per avere effettuato un cambio di sci durante la gara. Errn i riiuUati- 1 Me Gill. Ca-„j« /m™ rtii r™nM naaa ( Jriougluon, Lau, oampoeii,Paughmann, Jost), in ore 2,22 49 ; 2 GUF Milano (Romanini, Paria- ni rantolìi Pollimi Rarami, in 2 Uo',o.f, o WtÌ; m . Trxi* '23 34 : 3. G.U.F. Torino (Holtzner, Caroni, Fò d'Ostiani, Perghem, Ma-....n1 :n >ì o-ì'av ■ 4 Tnn«?bruek soero), in l,là 40 , 4. mnsorucii (Leubner, Traut, Egert, Reinl, Hautschner), in 2,26'14"; 5. Berna, in 2,28'57"; 6. Zurigo, in 2,36'1"; 7. Cambridge, in 2,38'9". Fuori concorso: squadra norvegese in 2,28'6" (composta di studenti appartenenti a diverse università) ; squadra jugoslava in 2,35'9" (squalificata). Il concorso si chiuderà domani con la gara di salto sul trampolino Olimpia, gara alla quale, peraltro, non parteciperà nessuno dei concorrenti italiani. GUIDO T0NELLA.