I Combattenti bresciani a D'Annunzio

I Combattenti bresciani a D'Annunzio I Combattenti bresciani a D'Annunzio II dono di una «Vittoria senz'ali» al Comandante nell'annuale del « Natale di sangue » -- Quando D'Annunzio andava di notte al Museo di Brescia - « So tutto, specialmente di non saper niente » Gardone, 28 notte. (L. V.) - Oggi 28 dicembre, penultima giornata di rievocazione e di coni¬ memorazione di quel tragico Natale fiumano di or sono quattordici anni, i combattenti bresciani hanno lasciato i campi, le officine e gli uffici, per portarsi con i loro capi, qui, in questo sacrario di gloria e di eroismo che è il Vittoriate degli Italiani, dove hanno offerto al Soldato di tutte le battaglie la « Vittoria senz'ali », un magnifico esemplare che l'animaliere del Vittoriale Renato cesinl'intacgs! Broz™ ha> su ì5!i£UalonJ d?10 ss° c?.' ' mandante, modificato togliendole le ali. E d0I!0 più bello e più significativo ' p.u non potevano fare ì combattenti all'Eroe delle cento battaglie di questa meravigliosa Vittoria, fulgido esempio di traduzione di un tipo statuario ellenico nella scultura romana, che nel 72 adornava il tempio innalzato nel Capitaliiim di Brescia; bronzo meraviglioso, palesemente ispirato ad un greco modello quale l'originale dell'Afrodite di Capua. Con i combattenti sono saliti al Vittoriale tutti i fascisti della zona del Garda, con i rispettivi comandanti e i direttori dei Fasci al completo; i componenti il Direttorio federale del Fascio di Brescia, i legionari fiumani, i volontari, gli arditi, i « Lupi di Toscana », i Giovani fascisti, i marinaretti, e ancora, con i gagliardetti, tutte le associazioni patriottiche di Brescia e del Garda. E il Poeta ha accolto nella sua casa questa immensa falange di folla e con essa ha commemorato i suoi Morti. Mai forse vi fu al Vittoriale una cerimonia così solenne e profondamente significativa. Ed è stata questa una prova della grande venerazione di cui è circondato il Poeta dell'Italia rinnovata, l'eroe di Fiume, di Buccari, di Vienna e di Cattare L'ora del convegno era stata fissata per le 15,30, ma fin dalle 14 le vie di Gardone erano gremite, e gremita si - i m - - . a è . n -1 è rapidamente la grande piazza prospi e i ciente la porta della Rimessa del Vite1 toriale. Nello spazio azzurro si librano solenni due idro della scuola di Desenzano; è il saluto che pel tramite di Agello e di Cassinelli mandano i velocisti al camerata delle più ardite imprese. Sul pilone della Madonnina di Dalmazia, sugli alberi della Punlia e sul sacro colle garrisce nel sole il tricolore della Patria. Sulle canne dèi moschetti, la Milizia e i Giovani Fascisti hanno issato il lauro del Vittoriale. Alle 15,30 precise uno squillo di tromba annunzia l'arrivo di S. E. Salerno e letplabmda . ? pdvstGvsRpcsdclncdrsdpnldpqtdttqacrcpf™. In annunzia i arnvu ui o. a. aaiumu e rdel Segretario federale, i quali, accomii pagliati dal Questore e da alti ufficiali pagliati dal Questore passano rapidamente in rassegna le schiere fasciste e combattentistiche. Poi salgono la scalea del sacrario dei Caduti di Gardone, che si erge in faccia alla porta del Vittoriale, e vi depongono corone di lauro. r i r e, -,~ - foni. Egli ha l'incarico dal Comandante ; idi accompagnare le autorità nell'Inter- o ! no. e dopo averle ossequiate, le invita i : ad entrare. Sono con il Prefetto e il Ora le porte del Vittoriale si aprono i e si affaccia l'architetto Gian Carlo Ma- ! lcfLsso a i Segretario federale anche le persone addette al Comandante, da S. E. Giovanni Rizzo al maggiore Romano Manzutto, al tenente Edmondo Turci, ecc. Dietro le autorità vengono le associazioni con alla testa i legionari fiumani e i combattehti, infine tutte le balde schie- j re giovanili fasciste. I Giunti sulla piazzetta del Vittoriale, la « Vittoria senz'ali » è posta sopra un j piedestallo di pietra presso l'arco di' centro della loggetta dello Schifamondo. Ecco che la porta « della clausura » si apre, e, accolto da una manifestazione entusiastica e commovente, appare l'eroe di Fiume. E' a capo scoperto, come nei giorni in cui passava fra i suoi legionari esaltando il dovere e la bontà, la rinuncia e il sacrificio. Subito si innalzano grida di « Spalato! >, ed egli sorride e saluta alzando la mano mnta o 2 o e l i , l a n i a a o i a i i o i i e i legionari, fra i quali vi è uno dei « sette giurati » di Fiume, il capitano Ciappi; i segretari delle associazioni di Milano e di Brescia, Meccheri e Colombini. Stringe con viva cordialità la mano al Prefetto e al Segretario fe- sono" i"suoi!uslvvItderale, mentre gli alala si innalzano | cpiù forti. Il cav. Francesco Panzerinì, presidente della Sezione Mutilati della provincia di Brescia, gli offre a nome dei suoi camerati un pugnale di ardito tratto dal bronzo di cannoni nemici. Gabriele d'Annunzio esprime i suoi più vivi ringraziamenti al donatore, e poi si porta presso la « Vittoria senz'Ali », Rimane per alcuni istanti in contemplazione, poi rivolto al Direttorio dei combattenti bresciani esprime loro la sua più viva riconoscenza. Affiorano dalla bocca di Gabriele d'Annunzio, a cento, gli episodi di guerra. Riferendosi poi alla « Vittoria » a lui donata, narra delle sue escursioni notturne al museo di Brescia, dove, corrotto il custode, entrava al chiaro di una lanterna di guerra ad ammirare tutto solo nella notte la meravigliosa scultura. <: E fu là dove io vidi — dice — una raganella che suonava un piccolo flauto, come quello che io suonavo nella mia prima infanzia, modulando la mia malinconia ». La storia della Vittoria di Brescia è narrata dal poeta nei più minuti particolari, e quando ha finito la sua lezione, rivolto ai presenti che lo hanno seguito, dice: «Io sono molto dotto. Io so tutto ». E poi, sorridendo: « E specialmente so di non saper niente ». • Calavano le prime ombre della sera quando Gabriele d'Annunzio, donate alle varie associazioni combattentistiche alcune medaglie di bronzo quale riconoscenza per l'omaggio a luì recato, si congedava dalle autorità e dal popolo che gli ha rinnovato il suo profondo amore. Poi la folla sali sul col- svdgmztaenracdnlllvgsv. le Mastio, dove, deposte presso le are I corone di fiori, il Segretario Federale ! fece 1 appello degli eroici Caduti. I ■