La congiura contro Stalin nelle novecento pagine dell'atto di accusa

La congiura contro Stalin nelle novecento pagine dell'atto di accusa L'ASSASSINO DI KIROW E I SUOI 13 COMPLICI La congiura contro Stalin nelle novecento pagine dell'atto di accusa Berlino, 27 notte, tL'Aqenzia telegrafica dell'Unione\Sovietica pubblica ora — a quanto si [ha da Mosca — l'atto d'accusa controlNicolajeff e i tredici suoi presunti [complici nell'assassinio di Kirow e | nella conmura contro il regime. L'atto anomale di accusa consiste in tre vo- j lumi di circa S00 panine ciascuno che. l'agenzia ufficiosa riassume nelle loro\parti essenziali e conclusive. Gli accu-\sati sono incolpati del titolo preciso di reato « contro la rivoluzione e di assassinio politico». Rapporti con un console estero L'agenzia pubblica anche l'asserita confessione di Nicolajeff il quale avrebbe ammesso l'esistenza non già di uno solo, ma di un paio di gruppi terroristici il cui ultimo fine era di attentare alla vita di Stalin e di Molotoff e degli altri capi del regime. Secondo queste pubblicazioni i terroristi appartenevano tutti al gruppo Zinovieff, e uno dei due gruppi si denominava « centrale di Leningrado » e a questo apparteneva appunto Nicolajeff. La parte predominante direttiva di questo gruppo la esercitava Katalinoff il quale, prima del suo passaggio all'opposizione, era stato segretario dell'organizzazione giovanile comunista del circondario di Viborg a III H/HO Vlt UCt l'H II7IIUUI li/ l*t r iuui ij «' ■ Leningrado stessa. Il Katalinoff, co»-vinto' avversario di Stalin e del suo gruppo, avrebbe sempre esercitato una grande influenza su Nicolajeff col quale collaborava fin dal 198$. Questo gruppo di terroristi, nella sua maggior parte formato da studenti e da impiegati dai 30 ai 35 anni che si consideravano come rappresentanti della gioventù, già fin dall'anno scorno meditava e preparava questi piani terroristici i quali miravano in ultimo alla eliminazione di Stalin e dei maggiori suoi collaboratori che dovevano essere sostituiti da Zinovieff, Kamenef e altri aderenti all'opposizione con a capo di tutti, al posto di Stalin, Trotzky. Nel corso dell'istruzione si sarebbe poi constatato — e Nicolajeff e i suoi complici lo avrebbero confessato —che Nicolajeff, d'accordo con Katali- no//, teneva rapporti intimi con un console estero a Leningrado, che nonè detto però chi sia. Il suo nome è solo nei documenti ufficiali segnato con se-dici puntini e quello della nazione a cui egli apparteneva con 12 puntini. Nicolajeff, il quale sarebbe sempre stato un fautore convinto di un intervento di Potenze estere nelle sorti della Russia sovietica, avrebbe sottoposto al sopraccennato rappresentante estero i suoi punti di vista e gli avrebbe tanche chiesto del denaro per l'esecu\zione del suo P}a™> dcnar° che pro [metteva di restituire appena, la situa,l*™.™ finanziaria del gruppo fosse mi ['Morata, n console avrebbe infatti | consegnato al Nicolajeff cinque nula 'ubh * c"« Nicolajeff li avrebbe j « Katalinoff. Sempre secondo £ addetta pubblicazione ufficiale del- ì\latto di accusa vi sarebbe poi il fra-^\tell° dl Nicolajeff, a nome Pietro, ilUquale avrebbe confessato che il fra-\tello Leonida, l'assassino, gli aveva assuo tempo confidato alcuni particolari \ del complotto, sostenendo che l'unico .mezzo per rovesciare il regime stali- niano avrebbe potuto essere l'attacco ■ di una Potenza estera, Il Nicolajeff dunque si era dato a corpo morto all'esecuzione di questo piano estero di rovesciamento interno del regime di Stalin. Leonida Nicolajeff avrebbe inoltre riferito al fratello che U console estero in questione si sarebbe egli stesso offerto di mettere a contatto i congiurati con la Potenza] estera da lui rappresentata, nonché in ultima analisi con Trotzkv il quale,] „„..„„ „• t ■ i- ■ V come si sa, si trova in esilio in Francia; ed effettivamente il console sareb- be riuscito a trasmettere al TnM alcune lettere dei congiurati. UCirca i preparativi dell'attentato,] Nicolajeff, secondo l'atto di accusa,' ■ j, . -. .!™' , e confessato di essersi per mesi j ; e interi esercitato al tiro detta pistola pei- mettersi in grado di essere sicuro di non mancare la mira. Il colilo da lui sparato a Leningrado doveva servire come segnale di rivolta agli elementi sediziosi contro il partito comunista e contro il Governo di Stalin. L'organizzazione dell'allentato Dall'atto di accusa risulta poi che che gli accusati sono tutti relativamente giovani. Ivan Katalinof, il capo, è uno studente trentenne, mentre Leonida Nicolajeff ha SI anni. Schatzki è un ingegnere che nel 1921 era stato espulso dal partito senza esservi \ la riuscita- dell'attentato, dappoiché egli —|avena tenuto per lungo tempo in os \ servazione l'abitazione di Kirov a Le j ningrado dove era stato deciso di comnìpiere l'attentato ed era venuto all'ac [certamento che l'attentato, se fosse \stato compiuto nell'abitazione di Ri¬ mai più riammesso. Questo Schat zkiìavrebbe avuto una pai-te eminente nel-1a e o e roto, avrebbe presentato molte probabilità di essere sventato in tempo dalle autorità; mentre era infinitamente più facile prevedere che al palazzo Smolny, dove Kirow aveva l'ufficio, l'attentato sarebbe riuscito. Il Nicolajeff al momento dell'atten- jtato portava addosso carte false di ìterrogaton contusi ^complotto e dopo identità. Inizialmente il Nicolajeff si era prefisso di presentare l'atto commesso come atto isolato di vendetta anziché come primo segnale di una lunga serie di attentati con i quali si voleva rovesciare il regime. Quando però tutti i quattordici iniziati sono stati arrestati, la loro condotta negli Mise alla scoperta del innumerevoli con¬ Uraddizioni essi stessi hanno confessa\to. Nicolajeff alla fine ha ammesso la ssistenza del complotto, rinunciando al \ suo prima sistema di difesa della tesi .della vendetta personale, In base ad una ordinanza della com ■ missione esecutiva centrale del primo luglio e del primo gennaio gli accusati sono stati deferiti alla Corte militare suprema del tribunale sovietico per essere giudicati; ed è noto che a norma di quelle ordinanze la condanna a morte pronunciata eventualmente da questo tribunale deve esseie eseguita entro le Zlt ore. ] T » 1/ IrOtZKy ] r - T .. .... Le Isvestia dichiarano senz'altro che M 'aSb^^ettm'^be interessato U Governo francese ad avvertire Trai- ] zKi di astenersi da mene di congiure ' contro il regime sovietico. Secondo al- !. , . tre notizie invece il Governo sovietico Zinovieff j i quattordici saranno fucilati. Secondo ; notizie di fonte però non moscovita il avrebbe deciso senz'altro di chiedere al Governo francese l'estradizione di Trotzki ponendolo sotto l'atto d'accusa come in rapporto con gli attentatori. Altri telegrammi poi si dicono in grado di affermare che Zinovieff — il cui destino sarebbe ancora sospeso non essendo ancora deciso se sarà processato o se sarà soltanto inviato in bando in via amministrativa — avrebbe diretto a Stalin una lettera in cui chiede la grazia. Secondo altre notizie una adunanza di operai di Kiew avrebbe approvato una dichiarazione con cui chiede al Governo sovietico di mutare immediatamente nome alla città di Zinovieff l'antica città di Elisabetgrado ì più tardi ribattezzata in onore dell'an1 Meo collaboratole di Stalin. E' soltanto da meravigliarsi che non sia stata ancora ribattezzata. I prigionieri quattrocento. ÌOOO comunisti uccisi da truppe regolari cinesi Sciangai, 27 notte. L'ufficio stampa del Governo informa che truppe regolari hanno dato battaglia a forti nuclei di comunisti presso Chi-Chia-Shi. Mille morti comunisti sono stati contati sul terreno. superano il numero di (United Press). IL CANCELLIERE SCHUSSCHNIGG HA FESTEGGIATO IL NATALE IN MEZZO Al BIMBI PEI FUNZIONARI STATALI Dl VIENNA.