Fiorentina-Ambrosiana 1-1 (11)

Fiorentina-Ambrosiana 1-1 (11) Fiorentina-Ambrosiana 1-1 (11) Meazza (.A.) - Nehadoma (F) La ferrea difesa nero azzurra argina l'offensiva fiorentina - La grande prova di Bigogno e le pecche del centroattacco viola - 25.000 spettatori Fiorentina: Amoretti- Gazzari, Ma- hgli; Pizzioio, Bigogno. Neri; Nehadoma, Perazzolo, Negro, Scaglioni, Gringa. Ambrosiana; Ceresoli; Agosteo, Mascheroni; Ghidini, Faccio, Castellazzi; Frione, Demaria, Meazza, Porta. Vecchi. Arbitro: Scarpi di Dolo. Firenze, 24 mattino. La Fiorentina ha perso il primo punto della stagione sul suo terreno. Le ha sbarrato la via alla vittoria quell'Ambrosiana che, pur con tutti i suoi guai ed i suoi difetti, è tuttavia una squadra difficile da battere. Senza adottare \'Ma tattica decisamente ostruzionistica, l'unità nero-azzurra si è difesa, specialmente nel secondo tempo, quando, cioè, la Fiorentina impresse maggior vigore alla sua of. fensiva., controllando con infallibile sicurezza le azioni condotte dai viola nella sua area. Eppure in ogni spettatore della contesa à rimasta la precisa impressione che, nonostante la valentia del sestesso arretrato milanese, la Fiorentina sarebbe passata se al comando dell'attacco Negro, il giovane sostituto di Viani e di Morselli, non avesse fornito una prova addirittura negativa. Perchè Negro, al quale i compagni, con una insistenza dogna di miglior fortuna, hanno offerto tutti i palloni più facili da sfruttare, è stato di una. desolante incapacità costruttiva e realizzatrice. Dominato dalla soverchiatile classe dei terzini avversari, incapace di lavorare in accordo con i suoi interni e le estreme, Negro ha finito col vagare inutilmente in campo, stroncando, in collaborazione con ì terzini ambrosianisti, tutte le azioni della Fiorentina che cercavano al centro la loro conclusione. Non c'è da dare l'allarme Negro e l'Ambrosiana hanno dunque tenuto in freno questa « terribile » Fiorentina che le ultime partite ci avevano presentata come irresistibile. Non è il caso di dare l'allarme in casa viola, e neppure di tirare un frego sugli elogi di recente espressi sulla squadra che Ara ha portato all'avanguardia nella pattuglia scelta del calcio nazionale. Allarme e critiche sarebbero ingiustificate per due motivi: perchè l'Ambrosiana non è unità di fronte alla quale la perdita di un punto significhi demerito, e. poi, perchè la Fiorentina, eccezione fatta per il suo centro avanti, ha giuocato bene, con l'autorità, l'impostazione, la condotta, di gara e la potenza di uno squadrone consacrato. Un solo ingranaggio della macchina poderosa non ha funzionato, e di questo inceppamento l'Ambrosiana ha re Negro, nel Morselli, tra avanti capace di galvanizzare l'aitacco, non aveva deluso a Sampierdarena. Aveva tenuto bene il suo posto, vincendo l'emozione dell'esordio. Ma sono gli occhi della folla amica che turbano il debuttante e Negro ha provato ieri le pene di chi vorrebbe fare molto ed invece sbaglia, ' e iriit sbaglia e più aggrava i suoi errori. Peccato, perchè alla sua destra ed\ alla sua sinistra le coppie Perazzolo- j Nehadoma e Sraglìotti.Gringa mar- ( davano con bellissima intesa. Anello \ ieri, come a Roma contro la Lazio c I sullo stesso campo Berta contro il To-ì rino, le due mezze ali fornirono un I lavoro di grandissimo valore. Dall'i difesa all'attacco quell'irrequieto di un Perazzolo e quell'infaticabile inscenatore di attacchi che è Si-aglietti, furono dei dominatori. L'alci-avarino specialmente fu tanto contiiniativo nella sua azione, e così accorto nel suo gxuoco, da emergere in primo piano nel quadro della gara. Gringa e Nehadoma, attivi, intraprendenti, scaltri e veloci, furono due estreme che fecero completo il loro dovere e che diedero le più «serie apprenriani alla difesa nero-azzurra. E la folla avrebbe voluto che, constatata l'insufficienza d-i Negro. Ara comandasse sul campo lo scambio dei ruoli fra t! centro e Nehadoma, giuoeatòre abile nello sfruttare le situazioni da goal. L'attacco fiorentino è stato lanciato incessantemente all'assalto della rete di Ceresoli da una mediana che trèrggIsbaueuifMqJ Z\ „;„ 'Z™*Z;rlìeZ„\ia saputo approfittare. Eppn- ro, prima che Ara scoprisse ■selli, mediocre mediano, il ceiu ha avuto un Piziolo appena suffieien- te, spesso impacciato nel fronteggia re quel duo Porta-Vecchi che pure non è, corto, di valore eccezionale; un Neri assai redditizio, e un Bigogno in giornata spettacolosa. Davvero questo giuocaiore è il perno della «quadra. Il suo grado di forma è perfetto, il suo fiato inesauribile. Neppure l'ombra della, paura nei contatti con gli avversari, ma una tempestività ed una- decisione che. gli permettevano di essere sempre primo sulla palla. Se voglio fare un confronto che valga un elogio devo dire che il Bigogno di ieri ha ricordato il Janni dei tempi famosi. Qiutlche incertezza lui avuto Magli, ma è assai piaciuto Gazzari, nel quale non si avverte ora nè lentezza nè difficoltà di ricupero. Da questo rapido esame dei reparti viola si è constatato che la quasi totalità dei giocatori fiorentini è tuttora nc7le condizioni di forma indispensabili per mantenere la squadra ad un livello assai alto. Non c'è bisogno che di un ritocco, ed Ara provcederà. I punti di forza dei milanesi L'elogio della Fiorentina suona lode per l'Ambrosiana o, almeno per la sua difesa. Ho visto ieri per la prima volta, nella stagione l'unità neroazzurra. Parecchi visi nuovi: Mascheroni, sostituto di AUemandi; Ghidlm al posto di Pitto e, all'attacco il reparto di sinistra Porta-Vecchi. Di questi ultimi duo elementi sapete il valore, che non è ragguardevole davvero. Ghidini, invece, è un mediano assai deciso, tanto da parere a voltej un terzino; sicuro sulla palla, un giuo catare, insomma, che, se ci venisse d'oltre oceano, molti classificherebbe- •ro fra gli « assi ». E Mascheroni, an che se colpisce il pallone «dì punta », è ben diffìcile da superare. Il piazzamento giusto lo aiuta molto, perchè non ci è parso veloce nel ritornare in area quando gli attacchi avversari lo costringevano a far dietro front. I punti di forza della squadra restano, però, a mio giudizio, quelli dello scorso anno: Ceresoli, A- gostco, Faccio, Meazza, Frione. E' in-\vece in ombra Demaria. iDegno di vota il fatto che Meazza ha finalmente giuocato una bella ed\»H»eWtyeHie partita anche per la sua:società, e da ricordare la solidità con- Jferita alla, difesa da quel mastino di,Fari-io, del quale l'arbitro Scarpi non |deve essere un... amico, se, non sem-jpre a ragione, ha scorto 'molti falli* meritevoli di punizione nella sua a- ìì0"e- • ©tteste due forti squadre ed una folla di venticinquemila spettatori]hanno offerto uno spettacolo appas- ;\ donante, tanto emotivo che quando ; , '.-„„,, vi /, „„,,„/,, ;„ vantati- If; w«„i rfl nZlffn «Z fnM f° c0'1 ""'I1 dl ff"**0» spct: tutore, fiorentino, si è accasciato, col to da improvviso malore ed i sanitari j Fiorentina ne dovettero constatare la morte per sincope. Lavoro di attacchi e di difese La gara fu bella da vedere assai più di quanto possa esserlo da descrivere, che il lavoro dai due attacchi venne sempre controllato ed il più delle volte spezzato dalie difese. Il primo tempo fu equilibrato, il secondo, per quattro quinti, di marca prettamente fiorentina. Nessuna azione degna di rilievo si ebbe nel quarto d'ora di apertura, poi, al 15', un travolgente, pericolosissimo attacco dei locali, sventato in « angolo » da Mascheroni. Ancora Mascheroni salvava, tre mimiti dopo, proprio sulla linea della porta, il pallone che, calciato da Bigogno per una punizione decretata fuori area per un fallo di Agosteo, c mancato in pieno da Ceresoli per ludeviazione impressagli da un difen- soie, stava per varcar la linea bianca. Al 20' Negro diede il primo serio di-spiacele ai sostenitori fiorentini, mancando un goal preparatogli da Nehadoma e, per bilanciare, si ebbe un brusco ed i.npunilo atterramento di Meazza, quaiido il nero-azzurro si era pollato ormai a pochi passi da Amoretti. Meazza stesso si vendicò al 29'. Di testa egli deviò la palla a Frione che io ritornò al centro. Magli avrebbe potuto respingere, ma indugiò ed centro avanti nero-azzurro ebbe il tempo di scoccare un Uro raso terra che sorprese in pieno Amoretti. La eppe reagire e pareggia pena riavutosi di un duro colpo toc caio, ricevette la- palla dalla me re. Ciò avvenne al 39'. Scagliata, «p-diana e lanciò Gringa. Uno scatto dell'estrema ed Agosteo fu superato, UH centro magnifico ed un colpo di te- • sta magistrale di Nehadoma, arrivatoiu velocità avanti alla porta. La palla s'insaccò alta sulla destra di Ceresoli. Il tempo finì con la Fiorentina al- Vattacco e nella ripresa l'iniziativa /« ancora dei viola.. Pochi i tiri in goal, \ perchè l'Ambrosiana giunse di radoi nell'area avversaria, e perche nel cam- po opposto Negro fece da guasta f e \sté. Un secco tiro fuori dì Demaria, 4: arresoli ferma un pallone saettato duJ Nehadoma. , 4; 23' Ceresoli si rifugia in giuo-| c0 pEricoioso, al 38' blocca j pauone dj Nehadoma. La F * preme incessantemente, ma ,,„_ Mascheroni ha un finale da gran campione, Faccio è predente ove vi è ,M, pe,,c0;0 da sventare. Negli ultimi] minuti è Meazza che fa trattenere il ; respiro ai tifosi fiorentini. Al 43' l'ar ; ' ",^hZ Z '^ne AìtrÓ che ricu- -, '}sTchxa *» c!e ' " peri! Ma questa volta l'Ambrosiana è contenta lo stesso. Luigi Cavaliere FIORENTINA-AMBROSIANA: Venticinquemila spettatori gremiscono lo Stadio Berta. I viola sono all'attacco e si scorgono, da sinistra a destra, Scagliotti, Negro, Faccio, Agosteo, Grlnga e Ghidim.

Luoghi citati: Dolo, Firenze, Lazio, Roma