Lo scandalo del banchiere Moeller

Lo scandalo del banchiere Moeller Lo scandalo del banchiere Moeller Due ex-Ministri francesi coinvolti nelle straordinarie truffe del danese Parigi, 17 mattino. ' Secondo quanto annunziano i giornali, l'inchiesta sulle mene del banchiere danese Moeller riserverebbero rivelazioni suscettibili di mettere in disagiata posizione alcune personalità politiche. Il giudice istruttore Pelloux, trasferitosi sabato al Ministero dell'Interno per prendere conoscenza dell'incartamento costituito alla Sicurezza Nazionale contro il banchiere Moeller, ha trovato non un decreto di espulsione, ma una proposta di espulsione redatta nel 1926, alla quale non venne dato seguito, ed una lettera dell'onorevole Ossola, deputato del primo Collegio di Grasse, nelle Alpi Marittime, allora avvocato del banchiere, e Sottosegretario di Stato alla Guerra nel Ministero Briand, morto il 30 aprile 1932, mentre era di ritorno da un giro elettorale, in un accidente automobilistico al Colle di Ferrier. Per questi passi il deputato Ossola avrebbe ricevuto dal Moeller una « gratificazione » di centomila franchi, cosa che la vedova del deputato, interrogata, contesta in modo assoluto. Nell'incartamento si trovano pure lettere di Prefetti che denunziavano in seguito a querele di privati la poca solidità delle Società fondate dal Moeller. Benché la massima discrezione sia osservata a tale riguardo, alcuni giornali annunziano che l'incartamento contiene anche altri documenti particolarmente compromettenti per certe persone. Vasta rete di « affari „ D,a parte sua l'« Echo de Paris » segnala che alla Camera si mormorava ieri l'altro che un altro uomo politico importante, egli puro ex-Ministro, sarebbe stato mischiato, più o meno direttamente, agli affari immobiliari Thorenc messi in piedi dal Moeller. Questo personaggio avrebbe anzi dovuto, in seguito a una interpellanza alla Camera, dare le sue dimissioni da membro del Consiglio della Società Immobiliare di Thorenc, dove sarebbe stato sostituito da un ex-Governatore generale delle Colonie. Sono questi punti che il giudice istruttore potrà chiarire. E aggiunge che il banchiere Moeller aveva già avuto da rendere conto alla Giustizia francese. Infatti l'8 novembre 1930 era stato condannato dalla undecima Sezione del Tri. bunale correzionale a otto mesi di prigione col beneficio della condanna condizionale e a tremila franchi di multa per infrazione alla legge sulle Società in occasione della emissione e del piazzamento di titoli di due sue Società. 11 giudice istruttore avrà non poco da fare por mettere in chiaro questa rete di truffe straordinarie, che, per la loro ampiezza e per l'abilità con la quale furono compiute, possono reggere al confronto di quelle di Stavisky. L'attività di Moeller si ora manifestata soprattutto alla fine della guerra, nelle Lande, dove aveva speculato sui terreni, ed effettuate numerose operazioni che si rivelarono le une più delle altre fruttuose per lui. Firmata la pace, si dovevano edificare città e villaggi nelle regioni devastate. Moeller fondò una Banca a Reìma che emise nel 1920 per settanta milioni di obbligazioni che dovevano essere garantite sui danni di guerra. Per ricostruire occorre non soltanto denaro, ma anche degli architetti c degli imprenditori. Moeller creò perciò la Compagnia parigina di immobili, alla quale si interessò ben presto la Francia mutualista. Parallelamente, per poter emettere e piazzare le sue obbligazioni, Moeller fece riscattare sottomano varie Banche di provincia in fallimento: diecine di milioni di titoli poterono in tal modo essere piazzati. Un vasto possedimento a Grasse, lasciato dalla baronessa Alice De Rothschild a suo nipote il barone Edmondo De Rothschild, che ne aveva fatto dono alla città di Grasse, alla sola condizione che questa pagasse i diritti di successione che incombevano su di lui, era rimasto senza acquirenti. Moeller, avuto sentore della cosa, e poiché gli edili esitavano a impegnarsi in una speculazione, si fece attribuire il possesso del possedimento per frazionarlo. In questa operazione la città di Grasse perdette una diecina di milioni. Una denuncia inascoltata Sullo stesso affare di Grasse si innestò l'affare di Thorenc, una stazione climatica in letargia dal... 1876, che Moeller decise di far risorgere nel 1926. Le azioni, che si fecero quotare alla loro emissione a 276 franchi, furono fatte salire artificiosamente a più di cinquemila franchi. Poi venne la catastrofe. Ma Moeller si era giù garantito facendo abbattere una magnifica foresta e vendendo la legna per conto suo. E fu appunto questo affare di Thorenc che causò un incedente alla Camera l'8 maggio 1929: « E' una vergogna — esclamò un deputato dall'alto della tribuna — il vedere certe persone influenti collaborare con un uomo cosi bacato come Moeller, condannato nel 192G per malversazione di titoli, e che potrebbe essere espulso dalla Francia seduta stante ».Ma questa pubblica denunzia non servi a nulla, e per quanto fosse oggetto di procedimento giudiziario in varie città e condannato a Parigi, il Moeller continuò tranquillamente la sua opera fondando nuove Società e mettendo in piedi nuovi affari per colmare i vuoti lasciati da quelli pregiudicati, e riuscendo così a razziare oltre duecento milioni al pubblico risparmio. Ora l'« Echo de Paris », già citato, chiede di sapere come la Sicurezza Nazionale, che possedeva un importantissimo incartamento sul Moeller, non lo abbia comunicato a chi di diritto, e, se lo ha comunicato, perchè non ne sia stato tenuto conto.

Luoghi citati: Francia, Ossola, Parigi