Come si è formata la fortuna dei Rotschild

Come si è formata la fortuna dei Rotschild Il romanzo di una favolosa ricchezza Come si è formata la fortuna dei Rotschild I Rothschild furono molti, e in questa unione sta la loro forza: vinsero sempre perchè uniti. II fondatore della dinastia dei Rothschild — Mayer Amschel — era un uomo mingherlino, piccolo, pallido, con due grandi occhi sognatori. Era nato a Francoforte nel 1743. La sua prima vocazione fu la religione: pensò di divenire Rabbino e si diede a studiare indefessamente le Leggi Mosaiche. Ma un giorno trovò in un cumulo di ferravecchi una piccola moneta logorata dal tempo. Intuì che potesse essere rara e la vendè a caro prezzo. Da allora le sue giornate erano dedicate anche allo studio della numismatica... Era ancora un ragazzo. Rimasto orfano in tenera età e circondato da parenti poveri, fu costretto a interrompere gli studi. Ma dalla scuola del « talmud » di FUrth egli uscì con una tale coscienza delle proprie attitudini da supplire ogni corso di studi regolari; e quando cominciò a spacciare le sue merci come venditore ambulante nelle grandi Fiere di Francoforte, rivelò una tale perspicacia negli affari, che il Langravio di Hessen — il famoso banchiere — 10 volle suo consigliere. Ed ecco come. Una partita a scacchi Un giorno il barone Estorff, segretario del grande ladrone coronato, condusse a Corto il giovine Mayer, perchè desse il suo giudizio su alcune medaglie di dubbia autenticità. Il principe stava giocando a scacchi e Mayer, esaminata la « posizione » del Langravio, si permise di suggerirgli una « mossa » che gli fece vincere la partita: di qui la simpatia, la benevolenza e quindi la fiducia per il giovane. 11 principe, gran mercante di uomini e fornitore di soldati al Governo inglese e ai Governi vicini, aveva bisogno di consiglieri semplici e avveduti. L'oro è la pietra di paragone per saggiare gli uomini... I primi rapporti di affari tra Mayer Amschel e il suo protettore e cliente, è facile immaginarli: col denaro della vendita dei soldati, si esercitava l'usura. Il principe aveva denaro in tutte le banche di Londra, Amsterdam, Francoforte, Cassel e non respingeva alcun « affare » : dai prestiti di Stato a quelli settimanali al calzolaio e al fornaio. Certo l'ex alunno della scuola talmudica di Furth, il figlio del « ghetto », fissando in volto l'astuto Langravio, pensò che se la ricchezza è nemica del sublime, come dicono i vecchi libri, la sua spada d'oro spesso tronca contese di ferro... Mayer Amschel era probo e scaltro: ecco perchè fu subito amato dal principe. Il Langravio, come molti ladri, amava il contatto di uomini onesti nei quali potesse aver fiducia cieca; mentre egli aveva intorno una folla di consiglieri e di ministri avidi e forse più corrotti di lui che non gli lasciavano concludere un « affare » senza pretendere la parte migliore... II metodo di Mayer Amschel era straordinariamente semplice: di scrupolosa onestà, offriva condizioni miglio¬ ¬ ri e compensava largamente tutti co-1 loro che, in un modo o nell'atro, lo aiutavano nelle sue impreso. Pensava che l'uomo che si mantiene onesto seminando oro intorno a sè, è forte. Ed egli era molto forte. Dopo avere durante il giorno assoldato ciambellani, ministri, favoriti e pagato loro il prezzo dello spionaggio e della prevaricazione, Mayer, quando era a casa, ritornava il biblico patriarca, il marito di una fiorente sposa feconda, il padre tenero e autoritario. Nel 1780 assunse il nome di Rothschild. Durame la prima decade del XIX secolo, la Danimarca era stata costretta dalle sue condizioni interne a prendere molto denaro in prestito. Nel 1801 Mayer Amschel le aveva assicurato un anticipo da parte del Langravio. Cinque anni dopo Nathan Rothschild aveva prosperato cosi bene a Londra che non gli fu difficile ottenere la cooperazione del padre per fornire al Governo di Copenaghen circa un milione di sterline che gli abbisognava subito. Questa operazione è memorabile per due motivi: innanzi tutto dimostrò che Nathan Rothschild era una potenza nel mondo finanziario inglese; poi perchè Londra cominciò a prendere nell'alta finanza il posto che aveva occupato Amsterdam nel secolo XVIII e divenne l'emporio dei mercati mondiali. Così cominciò quella ricchezza dei Rothschild che, un secolo dopo la morte di Nathan, ammontava già a oltre quattrocento milioni oro. Ma come ebbe origine questa ricchezza ? Poco dopo il suo arrivo a Londra, Nathan aveva fatto la preziosa conoscenza di Nicola Vansittart, uomo di origine olandese, esperimcntato in materia finanziaria e destinato a diventare Cancelliere dello Scacchiere. Per suo mezzo Rothschild apprese che la Compagnia delle Indie Orientali desiderava vendere centomila sterline oro. Rothschild non solo le comperò, ma poco dopo le prestò al comandante delle, forze inglesi nel Portogallo, Sir Arthur Wellesley — il futuro duca di Wellington — che aveva molta necessità di denaro. Certo da questo momento il giovane e audace finanziere pensò con Shakespeare che « quando il denaro va innanzi, tutte le vie sono aperte »... Il colpo di Waterloo Nel frattempo il generale inglese aveva pagato i soldati con cambiali da lui tratte sul Tesoro, cambiali che erano molto svalutate per opera specialmente di un gruppo di banchieri maltesi, siciliani e spagnoli. Questi effetti messi in giro dal duca, circolavano in tutto il continente. Occorreva un uomo di straordinarie risorse come Rothschild per fare prima una accurata ricerca di quei valori, e poi acquistarli a credito al prezzo relativamente basso di settecentomila sterline. E così egli diventa ricchissimo: ma la ricchezza somiglia all'acqua del mare; quanto più se ne beve, tanto più si diventa as-1 setati... Due anni dopo, la decisiva vittoria ; di Wellington su Napoleone offri a' Rothschild l'occasione di fare un colpo finanziario superiore a tutti i precedenti. Rothschild di-morava a Ghent, in una casa confinante con la villa occupata dall'esule Re Lui-' gi XVIII. Dalla sua finestra egli: poteva vedere ciò che avveniva nella stanza del Re. Un giorno egli scorse il messaggero che recava le notizie dal campo di battaglia. L'ufficiale, toltasi la spada, si inginocchiò ai piedi del monarca con devozione di suddito. Nessun dubbio: Napoleone era stato battuto. Rothschild non perde un solo minuto. Noleggia a gran prezzo un bastimento, traversa la Manica in tempesta e giunge a Londra dove, ignorando ancora l'esito di Waterloo, la Borsa è in preda a un vero panico: | tutti vendono valori. L'astuto finanzieIre, conservando una impassibilità mongolica, compra, compra senza posa. A mano a mano che si viene «i conoscere la strepitosa vittoria su Napoleone, i valori si rialzano e Rothschild allora, sottomano, vende... Non si seppe mai con precisione quale enorme fortuna egli guadagnasse nel corso di poche ore in questa leg- j gendaria impresa. Da allora l'astuto banchiere viene chiamato « Napoleo-1 ne della finanza ». Infatti il Duca di j Wellington diceva sovente, sorridendo: « — Rothschild ed io dobbiamo entram-1 bi parte del nostro successo al dono di conoscere ciò che sta avvenendo di là da una parete... ». Rothschild, quando qualcuno gli chiedeva come aveva potuto far salire cosi in alto il suo capitale, rispondeva sor-j ridendo: — Perchè non sono mai salito soprai una scala! E riferiva il seguente aneddoto: En-j rico Heine, il grande arguto poeta irriverente della sua patria e della sua razza, raccontò un giorno al famoso '■ banchiere che una volta il grande Rabbino fu richiesto in aiuto da una vec-l chia correligionaria: «Che è avvenuto?» — domanda il Rabbino. «Mio] figlio si è rotta una gamba! » — « Una} gamba ? E come mai ?» — « E' mon- ' tato su una scala, ed è caduto» — «Gli sta bene! Vorrei un po' sapere che cosa' può fare un ebreo sopra una scala!». E Rothschild soggiungeva: «L'au-j tore di Atta Troll aveva ragione: io,I credetemi, non sono mai salito sopra: una scala... ». Salomone Rothschild disse un giorno, orgogliosamente: «La nostra Casa è troppo ricca per poter fare dei cattivi affari... ». Da questo momento il nome di Rothschild diviene sinonimo di ricchezza in tutto il mondo. Cosi quando si seppe della bancarotta di Walter Scott, Lord Dudley esclamò: «Che ogni uomo al quale egli ha procurato mesi di piacere co' suoi scritti, mandi 60 centesimi; e domani Walter Scott sarà più ricco di Rothschild ». Nathan mette casa anche a Parigi. Uufls Una vera reggia, che diviene presto un centro di politica internazionale e finanziaria. Quando dà il primo famoso Bai Janno sono invitate le più belle signore di Parigi. Un ballo famoso Talleyrand, che è tra gli invitati, scorgendo due signore non belle e non giovani i cui vestiti lasciavano molto scoperto il collo e le caviglie — come oggi, del resto — bisbiglia all'orecchio di Rothschild: «I vestiti di queste signore sono un po' come le, brutte giornate d'inverno: cominciano troppo tardi e finiscono troppo presto ». Tutti i giornali umoristici dell'epoca si divertono a mettere in» caricatura questo grandioso « ricevimento ». Il Charivari dice, tra l'altro, che allo spumante Rothschild si alza e levando il bicchiere con solennità, esclama: « — E poiché non si dica che in questa festa noi dimentichiamo chi soffre, vi invito tutti a lanciare un hurrà per i poveri! ». Ma erano malignità. Nel 1830, alla rivoluzione di luglio, tenne dietro la dichiarazione dell'indipendenza da parte del Belgio. Il Re dei Paesi Bassi rifiutava il suo consenso, e le reciproche rivalità degli Stati confinanti, minacciavano la pace europea. Tutti gli Stati avevano bisogno di denaro, sicché il mantenimento della pace dipendenva da Rothschild, il quale mise, come prima condizione del prestito al Governo di Bruxelles, che questo rinunciasse a qualsiasi atto che potesse provocare la guerra. Egli voleva la pace nel mondo, a ogni costo. Luigi Filippo diceva ai suoi ministri che la politica è un « affare » che dà ottimi profitti a chi sappia trattarlo abilmente... Da allora i grandi finanzieri cominciano a ingerirsi in tutti gli affari dello Stato e le questioni più semplici vengono ingarbugliate ad arte dai diplomatici; si travisano fatti, si tengono discorsi, si scambiano telegrammi, si scrivono articoli coll'unico fine del rialzo o del ribasso dei valori. Per gli uomini politici dell'Ottocento, la Borsa è il pulsometro della pubblica opinione e la caccia ai sùbiti guadagni domina già tutta l'attività sociale e la sete spasmodica dell'oro si propaga come un'epidemia. Sparsasi la notizia dei giacimenti auriferi scoperti in California, gli avventurieri di tutto il mondo vi accorrono in folla: nel 1849 da tutti i porti di Europa partono piroscafi per l'America, il nuovo Eldorado... Il bagliore dell'oro accieca e corrompe le coscienze. Solo, in tanto marasma —.ammantato di cosmopolitismo — si mantiene alto il nome dei Rothschild: si direbbe che questa Casa abbia preso per divisa il motto di Seneca: « — Una grande ricchezza è una grande servitù ». Oggi i Rothschild non fanno più i grandi prestiti agli Stati, in modo da pesar negli affari politici. Essi, a poco a poco, abbandonarono il commercio di stile del denaro,.. ALFREDO ROTA.