La cuccagna dei testimoni falsi

La cuccagna dei testimoni falsi ALLA COMMISSIONE DEGLI SCANDALI La cuccagna dei testimoni falsi Parigl, 14 notte. Come vi abbiamo ieri sera accennato, la Commissione parlamentare per l'affare Stavisky ha discusso nuovamente il rapporto sulle responsabilità politico giudiziarie e amministrative redatto dall'on. Peissel, deputato del Rodano, il quale avsva la ferma intenzione di mantenere inalterato il passo concernente l'ex-Ministro De Monzie e In particolare per quello che riguarda la lettera « imperativa » scritta da questi, in favore del suo cliente Dorn y Alsua al commissario Pichot. Ma l'opposizione incontrata In seno alla Commissione e più che altro l'assicurazione datagli dall'on. Lafont che le critiche formulate sarebbero da lui state riprenel rapporto generale di cui è incaricato, l'hanno indotto a modificare il paragrafo che aveva sollevato tante critiche ma soltanto nel senso di indicare che l'intervento del De Monzie aveva avuto per risultato di arrestare l'opera di funzionari incaricati dell'inchiesta e dei procedimenti giudiziari e di scoraggiare la polizia. Ma nel corso della seduta venne sollevato un altro incidente ancora più grave. I falsi testimoni L'on. Denais chiese la parola e diede lettura ai colleghi di un articolo della legge 23 marzo 1914 fissante i poteri e le prerogative della Commissione d'inchiesta parlamentare e in cui è detto « il colpevole di falsa testimonianza fatta alla Commissione sarà punito con le pene previste dal codice penale ». — A che cosa volete approdare? — chiese il presidente Guernut. — Chiedo alla Commissione, rispose il deputato di Parigi, di applicare strettamente questo testo imperativo. Noi abbiamo subito da 9 mesi a questa parte una quantità di false testimonianze. La Commissione non può sciogliersi senza averle sanzionate col rinvio in correzionale di coloro che si sono resi colpevoli di un delitto per il quale il Codice prevede severe pene di prigione. — Falsa testimonianza! La parola è forte: mancanza di memoria sarebbe più esatto. Infine dovete avere qualche fatto preciso da sottometterci. — Certo — ribattè l'on. Denais. — Lasciatemi dapprima notare che il signor Renaudel, presidente della Commissione d'inchiesta sui fondi elettorali del 1924, non ha esitato a rinviare in correzionale, in virtù del testo che ho citato, il sen. Ratier, presidente della « Alleanza democratica » per essersi rifiutato di rispondere a certe domande. E' un precedente che è bene evocare. Oggi la dignità della Commissione si fa dovere di applicare la legge del 1914. Un esempio: Camillo Chautemps ha affermato sotto il vincolo del giuramento di non aver conosciuto l'affare Stavisky che il 23 settembre 1933. Orbene quattro testimoni: Bonnaure, Delorme, Dubarry e Ducloux sono venuti a giurare il contrario affermando che fino dal 1932 Chautemps conosceva Stavisky. Chiedo su questo punto preciso e importante un confronto e l'applicazione della legge ai falsi testimoni che esso ci avrà rivelato ». Un rinvio precipitoso Queste parole produssero una grande sensazione, ma precipitosamente il presidente Guernut rinviò a mercoledì prossimo l'esame delle conseguenze possibili dell'applicazione della legge del 1914 e dell'articolo del Codice penale. Sono otto giorni guadagnati, ma si conferma che la maggioranza cartellista della Commissione, più che mai decisa a non volere adottare conclusioni sfavorevoli nei riguardi di certe personalità di sinistra le cui responsabilità sono apparse evidenti, solleverà degli incidenti onde poter cessare dal partecipare ai lavori della Commissione. Intanto i primi sintomi della levata di scudi in seguito alla decisione della Camera di Consiglio di accordare la libertà provvisoria a Bonny si fanno notare. Gli avvocati Dominique e Loewel hanno presentato oggi al giudice istruttore Ordonneau una domanda per ottenere la libertà provvisoria in favore del loro cliente Alberto Dubarry ex direttore della Volante. Un eguale passo verrà pure compiuto dal difensori dell'avv. Gaulier arrestato fin dal maggio scorso e le cui domande di libertà provvisoria sono sempre state respinte per quanto il svio stato di salute sia deplorevole. Frattanto In seguito alle denuncie della signorina Cotillon il perito gioielliere Seror recatosi a Londra per ricercarvi il famoso braccialetto del valore di 400 mila franchi ha avvertito oggi il giudice istruttore di avere scoperto il gioiello all'indirizzo indicato da Giovanni Haubard. Recatosi infatti presso l'Agenzia di pegni il Seror munito dei poteri necessari potè mettere il fermo sul gioiello nonché su una corrispondenza scambiata fra il prestatore e Haubard a proposito di questa transazione.

Persone citate: Bonny, Camillo Chautemps, Dorn, Giovanni Haubard, Lafont, Pichot

Luoghi citati: Londra, Parigi