Vittoria in volata di Taddei dopo una corsa scialba da Tripoli a Zuara

Vittoria in volata di Taddei dopo una corsa scialba da Tripoli a Zuara IL GIRO CICLISTICO DELLA TRIP0L1TANIA Vittoria in volata di Taddei dopo una corsa scialba da Tripoli a Zuara Zuara, 12 notte. Stamane ha avuto inizio il quarto Giro ciclistico della Tripolitania, corsa in cinque tappe per professionisti indipendenti, per un totale di 829 Km., svolgentisi lungo la costa da Zuara a Misurata e nell'interno sino a Garian. La vianifestazione, che ormai ha una sua tradizione che supera i confini dello sport, suscita anche quest'anno, sin dal suo inizio, l'interessamento e l'entusiasmo delle popolazioni. Stamane il raduno dei corridori in Piazza Castello, a Tripoli, è avvenuto tra la viva curiosità della folla italiana e indigena, fra la quale numerosi erano coloro che tentavano la sorte al totalizzatore funzionante in piena regola presso il Caffè Nazionale, ritrovo preferito dagli sportivi tripolini. Alle ore 10 il Console Chierici, vicecommissario federale di Tripoli, ha dato il « via » a quarantuno dei cinquantun iscrìtti. Dei punzonati mancava, solo il tripolino Pasquali. La partenza è avvenuta in Piazza Castello, alla presenza di numerosa folla che ha vivamente applaudito il folto gruppo. I 113 km. della. Tripoli-Zuara sono piani e tutti asfaltati e si svolgono dapprima nella zona ora coltivata dai nostri coloni, poi nell'oasi di Zavia, infine nella « sebca » occidentale. il gruppo si è lanciato sul rettilineo dì corso Sicilia verso Porta Gargaresc, iniziando velocemente la corsa. Le prime battute lasciavano intravvedere una gara veloce e combattuta. Ma le previsioni sono state tosto smentite dai corridori, i quali, dopo pochi chilometri, hanno preso un'andatura assai più moderata. E la calma, salvo rari momenti, è stata purtroppo mantenuta per tutta la tappa. Il magnifico fondo stradale e l'assenza di difficoltà hanno tolto ai corridori ogni spunto di combattività. D'altra parte i migliori non hanno voluto impegnarsi in tentativi dall'incerto risultato, perferendo attendere le successive tappe, e specialmente quella di montagna e quella a cronometro, per giocare le proprie carte. La cronaca della gara, quindi, non è ricca di molti e interessanti episodi. A tre chilometri dalla partenza Guarducci tenta una fuga, guadagnando di scatto circa trecento metri: ma, dopo un attimo di incertezza, Canazza assume l'iniziativa dell'inseguimento e riconduce il gruppo sulle orine del fuggitivo. Non più di un quarto d'ora è durata questa fase, alla quale è succeduto un periodo di calma, che tiene la media sui trenta all'ora, mentre le previsioni erano molto più ottimistiche. II gruppo procede compatto fin oltre Zanzur, e qui il torinese Fassino opera un tentativo di fuga, che viene ripetuto dai tripolini Sbersi e Costa; ma il risultato è sempre nullo, perchè la reazione dei migliori è sempre pronta ed efficace. Si giunge, così, in formazione quasi completa, a Zavia, il cui traguardo è vinto da Migliasso, seguito da Lusiani, Taddei, Calcabrini, Bulgarelli. Questi due ultimi avevano poco prima cercato di involarsi da soli, ma invano. Altri brevi e fugaci spunti di vivacità si hanno in prossimità del traguardo di Sorman, che è vinto da Taddei, e di quello di Sabratha, dove Montuori batte Lusiani, Biondini e Sbersi nell'ordine. Due terzi della gara sono compiuti e ormai è certo che essa sarà conclusa in volata fra la trentina di corridori che ancora marciano insieme. Tanto più che, diminuendo l'anda¬ tura e rinunciando tutti a. ogni tentativo di selezione, sopragginngono dalle retrovie alcuni ritardatari. Sono, così, trentatrè i corridori che passano in gruppo sotto il telone dell'ultimo chilometro. Il romano Taddei riesce a farsi luce nel folto del plotone, disordinato dallo sbandamento di alcuni, e batte di misura, ma chiaramente Battesini, Canazza e Migliasso. Il giudice d'arrivo identifica i primi dieci arrivati. La tappa d'oggi ha fatto una sola vittima, il tripolino Busetta. Molta folla ha salutato all'arrivo i corridori ai quali Zuara si appresta a tributare calorose e festose accoglienze. Domani sarà disputata la ZuaraGarian, Km. 180. E' la tappa che presenta maggiori difficoltà, giacché sale dal livello del mare a 700 metri di altitudine. L'ordine d'arrivo 1. Taddei Nello, di Roma, che impiega ore 3.55'27" a compiere i 113 km. da Tripoli a Zuara, alla media di km. 28,840. Seguono in gruppo: 2. Battesini Fabio, di Mantova; 3. Canazza Aldo, di Padova; 4. Migliasso Felice, di Torino; 5. Guarducci Umberto, di Roma; 6. Montuori Saverio, di Cisterna; 7. Ghilardi Alberto, di Roma; 8. Bartali Gino, di Firenze; 9. Grassi Clemente, di Milano; 10. Glaudo Domenico, di Ruegllo; 11. Ciccotelli, Del Gallo, Dragomanni, Sbersi, Tini, Costa, Del Pelo, Clerici, Bio-dini, Calcabrini, Ceccarini Di Vivona, Lombardo, Partesano, Lusiani, Janino, De Paolis, Falcone, Bulgarelli, Boccaccio, Scazzola, Andretta, Arena; 34. Castellani, in 3.58'25"; 35. Dovesi, id.; 36. Bellini, id.; 37. Angelo, in 3.59'20"; 38. Dini, in 4.3'45"; 39. Lanzapane, in 4.27'50"; 40. Arena, in 4.45'20". Una lesta all'A, S, Roma di Parigi florida società di ciclisti italiani Parigi, 12 notte. L'A. S. Roma, costituita pochi mesi or sono a Parigi ed i cui colori vengono difesi da qualche tempo vittoriosamente, aveva convocato ieri sera nel salone centrale del Ristorante Piani i suoi soci. La riunione è stata magnifica. Oltre un centinaio di nostri giovani connazionali, nati in Italia o in Francia, erano convenuti a Parigi, anche da lontani sobborghi, desiderosi di non mancare all'appello. In tale occasione è da rendere omaggio all'attività in Francia della F.C.I. e del suo collaboratore Giovanni Bolini, il quale, coadiuvato da altri volonterosi appassionati di cose ciclistiche, ha creato l'A. S. Roma, dandole, poi, la sicurezza di una vita che si annuncia più che florida e, comunque, molto interessante. La sua importanza risiede nel fatto che questi giovani corridori vengono sottratti, a uno a uno, alle società francesi che pullulano nella regione parigina e dove finirebbero per perdere 11 sentimento della loro nazionalità. Si prevede che parecchie altre diecina di ciclisti verranno ad aumen tare le file dell'Associazione. Ieri sera è stato presentato ai soci il nuovo presidente, cav. Giuseppe Giacona. Alla riunione assistevano anche il marchese Catalano Gonzaga, Commissario del Fascio di Parigi, il comm Italo Sulliotti, direttore della Nuova Italia che è l'organo dell'Associazione il cav. Fabio Orlandini, commissario della F.C.I. Il cav. Giacona, ben noto per la sua generosità e il suo mecenatismo, ha subito fatto dono ai ciclisti di quaranta biciclette nuove, e ha do tato l'Associazione di un primo contri buto di ventimila lire. Ha, poi, offerto un vino italiano a tutti i convenuti, ai quali ha rivolto parole di incoraggia mento e di sprone, esortandoli a far trionfare i colori della Società che porta il nome augusto di Roma. Infine, li ha invitati a innalzare un fervido pen siero al Duce.