Il "memorandum,, ungherese in risposta alla Jugoslavia

Il "memorandum,, ungherese in risposta alla Jugoslavia Il "memorandum,, ungherese in risposta alla Jugoslavia « II terrorismo croato è nato solo dopo la unione della Croazia al Regno dei Serbi - Croati - Sloveni » Ginevra, 8 notte. ISi è avuta stasera la prcsentazio-1 ne ufficiale da parte del Governo un- ; gherese di un memoriale di risposta i ai memorandum jugoslavo presenta- Ito il 28 novembre. Il documento, che j gè firmato dal signor Eckhardt, con-1 gsta di poco più di dieci pagine. Es- ! so tuttavia è assai ben costrutto in • tutte le sue argomentazioni ed ha prodotto una fortissima impressione. \ Ci limitiamo a riferirne due punti : ■ « La Ungheria ha vissuto con la Croa- ' zia durante otto secoli — dichiara il ì documcnto — per mezzo di una unio- ne di diritto pubblico. La storia conni- . vergenze che si sono avute sono state ;definite nel quadro della costituzione e ! della legalità. Il popolo croato parte- : cipa alla civiltà occidentale. I metodi i di violenza e di terrorismo sono stati ( a lui sconosciuti fino a questi ultimi | anni, cioè fino alla sua unione con la Jugoslavia ». D'altra parte nelle conclusioni del documento si legge: « A proposito degli interrogatori di Annemasse sui quali il Governo jugoslavo ha fondato le sue accuse contro l'Ungheria, si deve rilevare il fatto assai strano che tre complici dell'assassino arrestati in Francia sono stati interrogati nei primi giorni alla presenza di un diplomatico jugoslaVo che nello stesso tempo ha scatenato in un organo della stampa ginevrina la odio- sa campagna che ha portato alla mes- sa in stato di accusa dell'Ungheria : , • futile dire che in queste poche righe tutti hanno immediatamente riconosciuto e il signor Fotic e il solito Journal des Nations organo specializzato nelle campagne tendenzio- , a • — ji ii se, impiantato a Ginevra da qualche anno- jiti Belgrado minaccia di espellere ventimila ungheresi Budapest, 8 notte. L'Apemia Telegrafica Ungherese in forma che, contrariamente alla noti- zia dei giornali iugoslavi per la qua-, le l'espulsione in massa degli unghe- j resi non rappresenterebbe se non la,ritorsione per la espulsione sistematica degli iugoslavi dell'Ungheria, si dichiara da fonte competente ungherese quanto segue: « Le autorità ungheresi esercitano un controllo sugli stranieri senza stabilire differenze a svantaggio di nessuna nazione. Il numero dei sudditi iugoslavi ai quali è stato rifiutato il per messo di soggiorno, per mancanza diicondizioni legali, non oltrepassa la me- dia dello stesso numero nei riguardi j dei sudditi di altri Paesi e nei con-1 fronti degli espulsi degli anni scorsi, j«Il numero dei sudditi iugoslavi|espulsi nel 1933 raggiunge il totale di 66. ed in 31 casi è stato rifiutato il per-! messo di soggiorno. Per contro negli ultimi quattro giorni la Jugoslavia ha espulso 2689 ungheresi senza ragioni plausibili, e assai spesso senza docu-1 mentare il provvedimento ». |I giornali continuano a dedicare in-1 „ . . , l; „„ ; tere pagine al le: espu s.om degli un- gheres. dalla Jugoslavia i cu. numero sarebbe destinato a raggiungere tra breve i ventimila. Mentre in una corri . ' ^„ „ \T. "7 spondenza da Ginevra \ Agenzia Tele- Diluvi. „ v. grafica Ungherese dice che, colà, non si comprende perchè ciò avvenga proprio mentre la competente autorità in "jyiiu meuiic io. imiiwcieme oluiuiuo ui- tprnayinnnle è radunata nei- definire ternazionaie e radunata pei aennire la questione ungaro-jugoslava, il Fueg-iaetlensea scrive- igeuenseg scrive. « La Jugoslavia, che ci ha citati in- nanzi al principale aeropago di giusti- zia internazionale, è la prima ad ab-battere le basi costituite dal diritto in-terna zionale ». Il Pesici- Lloyd assicura che l'intera opinione pubblica magiara si schieradietro il Governo che ha tempestiva- mente protestato per via diplomatica, Il Pesti Hirlap, il Magyarsag, e l'ITj-magyarsag rievocano concordemente gi! orrori delle persecuzioni e delle espulsioni, esortando il popolo a sop-portare tutto quanto sta avvenendo con dignità e con fierezza, e si augurano che siano queste, « le ultime fiamma-te dell'interno». L't/j.«i</ afferma: «Faremo tutto il nostro dovere difratellanza; non conteremo l'imposta che, per compierlo, dovremo-pagare >. T , , _ , -, La stampa romena contro BelgradoBucarest, 8 notte. LV A. B. C. d scrive: La Jugoslavia ha il diritto di otte-nere soddisfazione, ma nessuno ha ildiritto di minacciare rappresaglie mi-litari, neppure la Jugoslavia. La nostraalleata ha molte questioni interne damettere a posto. Non è possibile prò-cedere ad una azione in grande stilegenza una perfetta solidarietà nazio-naie. Gode forse la Jugoslavia di que-sto favore politico? Noi ce lo auguria-ino sinceramente, ma non possiamonon esprimere il nostro rincrescimen-to per il fatto che il regime militareche continua a reggere le redini delloStato inasprisce sempre più i rappor-ri tra le diverse provincie. Il Governojugoslavo deve promuovere anzituttola distensione interna attesa da tut-to il mondo civile, tanto più che la dit-tatura militare non può non portarea disastri specialmente nei piccoli Sta-ri agrari oggi completamente esaustidalla crisi ». Crescente sdegno inglese Londra, 8 notte. L'atteggiamento del Governo di Belgrado a Ginevra e l'espulsione dei residenti ungheresi in Jugoslavia determinano a Londra un rapido cambiamento della posizione assunta dal pubblico nei riguardi del memoriale jugoslavo. Fin qui prendeva apertamente la difesa di Budapest lord Rothermereoggi si può dire che le proteste contro l'ingiustificabile rappresaglia serba in tutta quanta la stampa inglese sono generali. I corrispondenti dai Balcani riferiscono con dettagli abbondanti drammatiche scene che si producono alla frontiera ungherese e giudicano la condotta jugoslava con severità avvertendo anzi il Governo di Belgrado che questi sistemi di lotta sono destinati a schierargli contro la pubblica opi-nione di tutto il mondo civile. Risor-gono qui le inquietudini ed è forse pernz.ooto che i corrispondenti ginevrini Idei giornali di Londra si dichiarano au torizzati ad informare che il delegato britannico a Ginevra non intende pren dere parte alle discussioni circa la procedura o la politica da seguirsi nei ri guardi della vertenza jugoslavo-ma giara. Il Governo, dicono questi corri spondenti, è naturalmente ansioso di mantenere un atteggiamento di impar zialità fino al momento in cui le vedute delle due parti saranno state ampia mente delucidate e studiate. Sembra ' che Eden potrà essere nominato relaì tore senonchè ciò avverrà solo nel ca so in cui non sarà possibile trovare . altra porsona capace di assumersi un ;la delegazione britannica rimane, in ! ogni caso, quello di evitare polemiche inutili e questo desiderio è perfettai mente condiviso con i Governi d'Italia ( e di Francia. | Soddisfazione in Francia per i risultati di Ginevra Parigi, 8 notte. I discorsi pronunciati oggi a Ginevra da Lavai, da Aloisi e da Eden sono generalmente accolti qui come la prova di una comune innegabile volon tà di salvare la situazione, sia pure evitando il pericolo di sacrificare ami rjzje politiche preziose e che hanno giù fatt0 ]a loro prova. parecchi giorna- li rilevano l'opposizione esistente tra il delegat0 italiano ed u delegato fran- cese in fatto di revisionismo, ma ritengono che, assai più importante di tale opposizione, per ora affatto platonica, sia da considerare la concordanza del- aiti, viti «.uiioiuci a.i *a, uuuua le vedute dei due Governi circa la sti jpul azione di una convenzione interna- izionale contro il terrorismo. Ulntormation è persuasa che i giudici di Ginevra cercheranno ad ogni costo di emettere una sentenza atta a calmare il i risentimento jugoslavo senza però offendere l'amor proprio ungherese. Dopo di che essi si sforzeranno di pren- dere la pace dell'Europa centrale "sotto , la ]oro protezione, j t< pCr qUesta via — dice l'organo fi ,nanziario — si sarà probabilmente ri condotti a ricercare quell'accordo fra le Grandi Potenze che Mussolini non ha cessato di raccomandare e circa i vantaggi del quale l'accordo per la Sarre ci ha ormai fornito una prova convincente ». Notrc Tempii attende molto dallo spirito di conciliazione di Lavai e dalla azione moderatrice di Aloisi sugli un- igheresi « Il fatto che un dibattimento quale j quello di ieri abbia potuto aver luogo 1 in una relativa calma — osserva l'or jgano radicale — è una conseguenza del |recente successo dei negoziati sulla Sarre ». ! Il Temps e il Journal des Debuta si ingegnano a fornire all'opinione jugo slava tutte le soddisfazioni verbali pos sibili decretando inoltre che la difesa 1 ungherese non na conVinto nessuno; ma |ai riUene generalmente che, almeno per 1 ; quanto riguarda l'ufficioso Temps, que ^ difesa a spada tratta non sia da ndere a]la ,Jttera ed abbia sopratut. * ricondurre l'opinione di Belgrado a minore intransigenza . , . , . . • -, niift Tintiirnlnipntp chiedersi se il n Si può naturalmente chiedersi se il mezzo adottato sia proprio quello più adatjto per raggiungere lo scopo. Ma la imnpeHa4one rnmnlessiva suscitata nel ™ complessiva suscitala nei itranntmk . . . * php ,„ i francese è in ogni caso che la Francia intende affatto che la vertenza de- i . _ . !&ene" ,e non hat la menoma intenzioine dl lasciarsi trascinare in un con1 flitto unicamente per accontentare Jef tic, Titulescu e Benes. a i E' confermato per il 12 corrente l'arai rivo a Parigi di Rudolph Hess, inviato ! qui da Hitler per intrattenersi con La, j vai e Flandin; e i francesi non hanno -iper ora se non un solo desiderio: che e j le conversazioni in vista possano svole | gersi senza esser turbate da inutili com-1 plicazioni. n ! In quanto al Ravvicinamento franco o '- italiano, il senatore Berenger, presiden -1 te della Commissione degli esteri delSenato, partito per Roma, dove rap-i\presenterà la Francia alla inaugurazio-a ne del busto di Chateaubriand ha fatto. L giornalisti le seguenti dichiarazioni : « Come Goethe e Eyron, Chateau-o|^g^£^ r rx|be certamente ammirato se lo avesse Sconosciuto: ed io non mancherò, dopo- avere ringraziato pubblicamente Mus l solini a nome della Francia, di avere -;™" Lui, come ho fatto nel eorso del a1"110 vlaKK10 dell'anno precedente in a «alia, una conversazione utile e uno -!scambio di vedute che spero proficuo e Per la collaborazione dei nostri due Deo- Pou e 11 compimento di una politica e-comulle di Pace e di lavoro in Europa a- .* su»h a)tn continenti. Porterò a Muso isollm Bu auguri di Flandm e di Lan- val e .sPero vivamente che la mia bree |ve missione sarà 1 ultima tappa prio !ma dell arrivo prossimo del Capo della r-1 nostra diplomazia, del mio amico Pieo tro Lavai, che colmerà in tal modo o Ivotl comuni della Francia e dell Italiat- ! compiendo un gesto fruttuoso di intesa t-le dl ravvicinamento, gesto atteso da e molto tempo da tutti coloro che voglioa-1"0 vedere 1 equilibrio europeo solidati im,°'JÌe.nstab'llto 111 °riente e ln °cc'C. P. dente ».

Persone citate: Aloisi, Benes, Berenger, Goethe, Hitler, Mussolini, Rudolph Hess