Boschi d'autunno

Boschi d'autunno Boschi d'autunno Da qualche giorno, s'era stabilita sulla montagna una luce di perla. Il ciclo azzurro, che continuava a splendere sul mare, come in certi quadri favolosi attaccati alle pareti eli stanze grigie, non riusciva ad aprirsi uno spiraglio dentro la fitta e corta nuvola che circondava il vulcano. Fitta e corta come una ruota; ne vedevamo i limiti ; vedevamo gli uccelli che presto raggiungevano i raggi del sole; tuttavia la montagna rimaneva in penombra; e in questa penombra c'era qualcosa di stabile e duraturo, come nei dolori profondi. Era inutile, dunque, sperare il sole. La piazza con la ringhiera sul pendio, la chiesa bianchissima con gli scalini di lava nera, le ville irregolari, le vigne confuse con le terrazze, non avrebbero più ricevuto, sino alla prossima estate, la bella luce rosa e oro. Ci rassegnammo facilmente a salire nel bosco, privi della nostra ombra. La mulattiera che, dalla quota di seicento metri, arriva, con un solo getto, alla quota di mille, fa in inverno da letto a un torrente e, fra i massi e i ciottoloni, luccicava l'acqua. Le signorine erano in testa alla carovana e annunziavano, con alte grida di uccelli, che la mulattiera si faceva a ogni svolta più ripida. Alcune sedevano sui massi, contem- Fw^-npT* ovpeQ?rnrnVrirnn^a=«llAut, umiic bt_ dvcssciu 11 ìiLdinu *' ginocchia, la via percorsa e quellada percorrere. Altre, invece, si tenevano in bilico, col tacco infisso, come un chiodo, nel buco di una pietra, e ondeggiando lentamente guardavano con espressione atterrita quell'orizzonte da mal di mare che ondeggiava in senso inverso al loro. Finalmente entrammo nel bosco, che saliva anch'esso, forse più ripidamente che la mulattiera, ma offrendo al passo sentieri morbidi e coperti di foglie. * * * Moltissime, le foglie cadute. Le si-gnorine cercavano di farle stridere.ó-irnnrlnvi cnnra enn nacci Hi dan,o girandovi sopra con passi di danza ma la nebbia aveva tolto a queste e .. • ti, i.* foghe agonizzanti anche 1 ultima voce. Le altre foglie, quelle sospese agli alberi, giravano vorticosamente, come se attaccate al ramo per un filo di scia, e non appena il vento cessava pendevano con pesantezza di ali morie. 11 suolo era pieno di castagne, e dall'alto, attraverso i tronchi e la nuvola che si frapponeva tra noi e la cima, giungeva la voce dei raccoglitori. Un raggio di sole, umile, solo e disperso, pecorella smarrita fuori del trionfante gregge di luce che passava sul mare, si posò dolcemente sopra un mucchio di foglie e lo riscaldò. Una delle signorine vi scivolò sopra e m'invitò a sedere accanto a lei, sul lembo di quel tappeto, il solo tiepido che avesse il bosco. Naturalmente ella m'indicò i rami spogli e mi disse: — Se ne vanno! — Era pronta ad essere malinconica, grandemente malinconica, estremamente malinconica ; ma la sua piccola anima, tanto simile alle dita delle sue mani che, mentre la loro padrona faceva il volto lungo, continuavano a saltellare e a scherzare sulle foglie, la sua piccola anima non voleva affatto seguirla su questa via. La signorina mi guardò allarmata : che succedeva in lei? — Laureato in Lettere, ma senz'aldina professione, io venivo chiamato « dottore » dalla brigata; e in quel «dottore», che non era professore, e non era medico, e non era teologo, ma qualcosa di vago che richiamava insieme queste tre qualità, poteva bene individuarsi un esperto di complicazioni spirituali e di guasti sentimentali. La signorina si rivolse a me, con una certa speranza e fiducia. Io atteggiai il mio viso a una espressione di ciarlatano e di misterioso intenditore di nulla e, dopo avere labbreggiato parecchie volte un rametto a forma di pipa, finii col dire qualcosa di sincero : « Xon trovo alcuna malinconia nei boschi d'autunno. Lo spettacolo delle foglie che cadono passa in seconda linea dinnanzi a quello degli In alberi che si spogliano. In questitronchi diritti e svelti, in questi ra-mi che tornano nudi, io vedo sempli-cernente un atto di forza, di pulizia e di coraggio... Qualcosa come l'atto di un giovane che, dopo una notte di lusso, fa la doccia e la ginnastica e rimane nudo ai raggi delle ultime stelle che scendono tremando dall'abbaino. Questi alberi non meritano la pietà, ma l'ammirazione. Essi sono degli atleti ; essi si sono liberati di una stagione, come di una gardenia appassita; sono rimasti soli, nudi, più giovani che mai. Se l'inverno non esistesse, bisognerebbe inventarlo per questi alberi. Essi hanno bisogno dei venti, delle piogge, delle ombre rapide e della grandine, come i giuocatori di calcio hanno bisogno del pallone. Da qualche cinquantennio un lugubre lamento intellettuale accompagna l'ingresso delle piante nella stagione invernale. Se questi alberi si dessero la pena di pensare, fra coloro che oggi pensano male dei puri intellettuali. si troverebbero anche i boschi... Il suo cuore si rifiuta di battere malinconicamente per questi boschi d'autunno : ebbene, cara signorina, il suo cuore non fa altro che indovinare... ». — Il mio cuore! — disse la signorina, mettendo nell'occhio sinistro, con un'alzata di sopracciglio una tale irregolarità e fissità da fare spavento: — Il mio cuore! Questa volta credetti opportuno alzarmi e salire in fretta verso la cima del bosco, in mezzo ai tronchrossigni, come di ruggine, sui qualpassavano vaghe espressioni di bambini che, dormendo, ridono. Vitaliano BrancaK