La squadra azzurra s'è allenata confermando le sue doti di forza, omogeneità e stile

La squadra azzurra s'è allenata confermando le sue doti di forza, omogeneità e stile V INCONTRO ITALIA-UNGHERIA DI CALCIO La squadra azzurra s'è allenata confermando le sue doti di forza, omogeneità e stile Milano, 6 notte, iceUn alicnamento solo per la partita con l'Ungheria. Non die questa particolare gara internazionale non sia sentita, o che ad essa venga uttrihui- mpabta nelle sfere competenti poca impor-\gtanna. Piuttosto la circostanza che it{'larapido succedersi di incontri iuterna-ìvzionali all'inizio della stagione non per-ìsiinette clic si distolgano i giuortitori da laquel lavoro fatto e da fare presso le\gsocietà che costituisce pur sempre lai sobase principale dell'attirila preparato-] raria atletica e tecnica degli uomini no-, trstri. A pochi giorni da quella giorna-; pta di Londra, che già si registra come scosa storica negli annali del calcio ita-; Vano, non c'era, d'altra parte, granché] di nuovo da fare attorno alla collau-\ dala stru tura della nostra squadra na-\ zwnale Icn appunto tutti gli uomini, presenti ad Highbury, meno, beninteso,!^l'infortunato e sfortunato Monti, e ini più qualcuno degli uomini di riserva di\ quell'occasione, si trovarono puntualmente riuniti a Milano. Nebbia a San Siro La nebbia, clic pare nudici dichiarato guerra al giuoco del calcio in questo csasfmMtrdstperìodo, aveva tentato di trattenereh'alontano quelli, fra i convitati, che sii merano messi per strada in automobile,}soma non riuscì clic ad ottenere qualche]frlieve ritardo. Essa tornò ancora alla ca-\ chrica sul campo, ma non ebbe nemmeno \uquesta volta successo: non potè, cioè, impedire che la seduta di preparazione avesse luogo secondo il programma prestabilito. Dapprima breve lavoro atletico, e, cioè, un giro di corsa e qualche scatto. Poi piccolo lavoro di palleggio. Infine giuoco suddiviso in tre tempi: di mezz'ora l'uno i primi due e di venti minuti il terzo e ultimo. Nel primo tempo la squadra si allineò nella formazione clic si può denominare come « di Londra », cioè fa stessa estrema difesa e l'identico settore di avanguardia e con una sola variante nella linea mediana. E' la compagine che possiede, come è naturale, una coesione e uno stile suoi particolari e pcGMrsdrlaslagfcttgià fatti: segnò due volte con Meazza e Ferrari e si portò in complesso in '.mmodo soddisfacente in quasi tutto qucl-\ tlo che fece. Poi, inviati a riposo alcuni [ddegli uomini che per ragioni speciali ne abbisognavano, si passò gradatamente ad altra formazione. Lasciando da parte le modificazioni relative alla seconda e alla terza linea, che sono evidentemente dovute più al bisogno di non stancare alcuni uomini che ad altro, le sole varianti che risultano interessanti e che possono avere una ripercussione sulla formazione in cui la squadra nazionale italiana affronterà l'incontro con l'Ungheria sono quelle che riguardano il settore di attacco. Per metà circa degli ottanta mimiti deil'aHenameKto il centro dell'attacco fu tenuto da Meazza e per l'altra metà da Guaita. Due tipi di giuoco, due stili, ognuno con delle doti e dei difetti. Le modificazioni del reparto di destra dell'attacco sono appunto conseguenti all'impostazione differente che conferiscono al giuoco questi due condottieri. La squadra degli allievi del Milan si prestò egregiamente come allenatricc dei nazionali e contribuì, col suo corretto comportamento, al buon esito del lavoro svolto. Cinque goals a zero Al lontano stadio di San Siro, forse a causa della nebbia, non è convenuto un pubblico molto folto. Le due squadre scendono sul terreno — pantanoso e attaccaticcio — nelle seguenti formazioni: Nazionali (maglia celeste): Ccresoli; Monzeglio, Allemandi; Pizziolo, Ferraris IV, Bertolini; Guaita, Scrantoni, Meazza, Ferrari, Orsi. Milan allievi: Musetti; Cassoni, Cavalieri; Zughi, Bardclli, Spirolazzi; Zuccone, Dubini, Pinferetti, Fabris III, Franchini. Come si vede i nazionali allineano gli uomini di Londra con Pizziolo; Musetti giuoca con gli allenatori. Arbitra il signor Corniolo. I nazionali invadono subito l'arca rosso-ncra e con un giuoco chiaro e nitido costruiscono le loro trame e attacchi. Già al secondo minuto Mosetti è chiamato al lavoro da Orsi che ha approfittato'di un attimo di incertezza della difesa milanese per tirare a rete. Poi l'azione si sposta a destra e un centro perfetto di Guaita è ripreso di testa da Meazza, ma Musetti sventa l'insidia. Tocca poi a Seruntonì servire il neroazzurro, il cui colpo di testa sorvola di poco l'asta orizzontale della porta di Mosetti. Il giuoco e svelto, chiaro, piacevole. Gli allievi del Milan contrastano con bravura e con efficacia il pre dominio dei rivali astenendosi da qiiul nnsètpcrscqpeosbbdpatctmpn1MmprimavnBt siasi accenno a rudezze. Così l'attacco* nazionale può sbizzarrirsi vi continue e ampie geometrie che il pu bblieo segue coli ammirazione. Si distingue per ut-; finità Serantoni, che appoggia molto', su Guaita, il quale non sbaglia un solo\ centro. Meazza distribuisce con=-, natezza; Ferrari lega con la consueta] capacità il giuoco del centro con quello dell'ala sinistra. I mediani sono gitasi a ridosso degli attaccanti, tanto che Pizziolo e Bertolini non sanno resistere alla tentazione di indirizzare tulvol- ta dei buoni tiri in porta; a metà cam-]... kv..,.,,,.;,. tv domina e i rari inter-' po Fenaus l\ domina si tari miei | I po f.emins ir aommu e i ,-an mei- venti di Monzeglio e di Allemandi sono, fatti senza apprensioni. Ceresoli os- serva da... lontano il ijinoco dei com- '.ani. Il giuoco assume, a tratti, un tonoLwademico. Ma non soltanto per que- o i goals tardano: i terzini e i me- acc st diuni di Buloncicri esercitano un assiduo ed efficace controllo sugli avanti azzurri, cosicché essi non sempre 2>ossono tirare in porta da una posizione favorevole e sopratutto vi e, in porta' agli allenatori, un Musetti che deve Irò- «arsi in grandi condizioni di forma,] perchè esegue difficili parate in ottimo ; stile Ecco alili' Meazza, conci no. Un violento e improvviso palloneI calciato da Meazza non riesce a seno- j fere la rete. Musetti ha parato e bene. ■ Tenta poi Ferrari di sorprendere il io- : mano, ma questi devia in angolo. tala successiva fase vede il passai/ .... , « , gw del pallone da Meazza a Guaita, du Guaita a Ferrari, da Ferrari «... il/«- «etti; ma la palla esce alato per pochi\ icent.iìneti'ì, Filialmente, batti c ribatti, 26' i nazionali ottengono il loro primo punto. Meazza porge a Ferrari un pallone elle il juventino restituisce subito al nero-azzurro il quale può se- \gnure. Quattro minuti dopo Guaita, {'lanciato da Sei-anioni, esegue un traìversone basso: Meazsa. mentre un terìsino del Milan si butta su lui. lancia la palla a Ferrari che marca il secondo \goal. Come si vede, Meazza e Ferrari i sono in vena di cortesie fra loro... Fer] rari tenta ancora hi via del goal su cen, tro di Guaita, ma Mosetti questa volta ; para e respinge. Al 34.o minuto dal fi scino d'inizio termina il tempo, ; , ] Tre palloni ili rete di Guaita \ mj„«tì il giuoco ripren¬ \ ' Ceroso» si sono seambiu- , , Mancano Allemandi, Berteli- !^ Scmntolli ed Commissario Te-I i \ cuico fa giuoeare ora Monza, Montesanto c Scopelli. Gli azzurri tornano a sfoggiare la vivacità iniziale e riassumono subito il comando dell'azione. Meazza vuole trasformare in goal un traversone di Guaita, ma il suo colpo di testa è respinto da un palo. Ma e stato uno sprazzo: il giuoco rallenta h'andatura. I rosso-neri si distendono i meglio e le retroguardie dei nazionali }sono chiamate al lavoro con maggiore ]frequenza del primo tempo. E' chiaro \ che i nazionali intendono attenersi a \un lavoro di allenamento vero e pro¬ e prio senza sforzarsi jnù del necessario. Al lO.o minuto Pozzo fa entrare in campo Guarisi all'ala destra e si>osta Guaita al centro della linea, mentre Meazza rientra negli spogliatoi; Arcari si sgranchisce le gambe nel suo con- Lsueto ruolo di estrema fra qli allievi |rdcl Milan dn„„it„ nKMtnn n& 'duuana-visi ooonga oe- ,Un'uzione resoli a uscire di i>ortu per annullare I tla minaccia c il giuoco prosegue poi vsenza nulla di speciale. Al 23' il Mi- rlan sferra una controffensiva appog- cgiandola su Arcavi. Monza ostacola Za! sfuga del rosso-nero e ne nasce un calcio d'angolo del livornese. Sul contrattacco fugge Guaita, ma egli è pressato da due avversari, cosicché non può n '.misurare il tiro decisivo arrestato in -\ tuffo da Ccresoli. E il tempo termina i [dopo trenta minuti senza goal. i o a o i a à e . i o à . a i . i c l e o o e ; , Per il terzo tempo Ceresoli è posto nuovamente a guardia della -porta dei nazionali e Mosetti di quella della squadra allenairìce. L'attacco azzurro è formato con Arcari, Scopelli, Guaita, Ferrari ed Orsi. Esso appare un po' più vivace e. brillante che nel secondo tempo, senza tuttavia eguaglia re la varietà di giuoco del primo. Ma si impone al centro della linea il giuoco incisivo e senza fronzoli di Guaita questi, ogni volta che ha il pallone, punta diritto allo scopo senza indugi tXni3wrlI-mO-F6mme con perfetto senso della posizione, {Ko allarga opportunamente alle ali, più"spiccatamente a destra. Il Milan subisce due calci d'angolo consecutivi, battuti entrambi da Arcari, e tutti e due sono ripresi da Guaita di testa e parati da Mosetti; poi è Scopelli che approfitta di un centro di Orsi per tentare vanamente la via del goal. Ma ecco che i nazionali conseguono gli altri tre punti della giornata, e tutti per merito di Guaita. Al T il romano sorprende Musetti indirizzando il pallone nell'angolo sinistro della porta. Al 10' Orsi centra a Scopelli che tira a Mosetti e il portiere può appena rimandare che Guaita, prontissimo, riprende e saetta in rete; al 15' Ferrari serve abilmente Guaita che piazza il pallone nell'angolo sinistro. Il Commissario tecnico fa troncare la partita al 20' del tempo. Sono stati ginocati, così, complessivamente S// minuti e gli azzurri hanno segnato cinque goals senza subirne.

Luoghi citati: Highbury, Londra, Milano, Monza, Ungheria