Candidati alla maglia azzurra al lavoro nella quiete di Clavières di Aldo Marsengo

Candidati alla maglia azzurra al lavoro nella quiete di Clavières PREPARAZIONE ALLE OLIMPIADI DELLA NEVE Candidati alla maglia azzurra al lavoro nella quiete di Clavières | j | j ì l i l a n o Clavières, 5 notte. Da alcuni giorni Clavières, tutta in fervore di opere per l'imminente stagione invernale — si sono costruiti altri alberghi mentre la nuova, bella chiesa parrocchiale è in via di ultimazione e la funivia al Pian del Sole sarà pronta per Natale — ospita tutti i migliori saltatori discesisti d'Italia. Sono stati chiamati quassù, in questa raccolta conca che sembra fatta apposta per favorire chi vuol appartarsi e lavorare in silenzio, dalla F.I.S.I. per un primo periodo di allenamento preolimpico. In effetti, la preparazione italiana per la grandiosa manifestazione che, per la quarta volta, riunirà, nell'inverno del 1936, a Garmisch Partenchirken, le dasonimgdeduluchvcitarieulasemigliori forze sciatorie del mondo, co-1 bmincia proprio ora. Fino ad ora, infat- ; n" gsti, i nostri sciatori hanno soltanto cu rato, riuniti nel Foro Mussolini a Roma, una preparazione esclusivamente atletica. Due mesi di rigida pratica atletica e di razionale lavoro in palestra, presso i superbi impianti della Farnesina, hanno servito ad affinare il fisico ed a sciogliere i muscoli a questi robusti ragazzi di montagna, che ora s'apprestano alla fatica più dura e più proficua: quella sulla neve, sci ai piedi. Li abbiamo trovati a tavola, nella luminosa sala della Capanna dello Sci Club Torino, che li ospiterà fino alla fine di questo primo periodo di allenamento, e cioè fino al 22 dicembre. I due allenatori, Gasperl per la discesa ed il biondo Kjellberg per il salto, che naturalmente funzionano un po' da... numi tutelari della gaia brigata, erano con loro. Manco a dirlo, allegria su tutto il fronte e un appetito formidabile. Bottino, il paziente gerente del rifugio, non ha mai provviste sufficienti per sfamare queste bocche giovanili, che divorano ogni volta tre etti di pasta asciutta e chiedono regolarmente il supplemento per tutti i piatti. La pattuglia è per ora di quindici uomini, ma sì completerà nei prossimi giorni con altri arrivi. Tra essi, faccio abbronzate e sprizzanti salute da tutti i pori, abbiamo riconosciuto corridori noti, giovani che a vent'anni son già campioni arrivati o aspirano a diventarlo presto. Non per niente sono stati chiamati quassù all'allenamento. Ecco Pariani, il goliardo milanese che è forse ora uno dei nostri più forti discesisti; il ragazzo, che nella gigantesca gara di discesa dal Breithorn al Breuil, nella primavera scorsa, ha battuto famosi specialisti internazionali; ecco Bonomo, campione italiano di salto ed una delle nostre speranze per le Olimpiadi (a Davos saltò 73 metri); ecco Adriano Guarnieri, che appena diciottenne vinse la gara di slalom ai campionati mondiali universitari nel 1933, e la simpatica pattuglia dei tre velocisti toscani formata dal corretto Zanni — trionfatore nella Coppa F.I.S.I. (6 gare di ciscesa su 6 percorsi diversi) —; dal diciassettenne Chienoni — un viso di fanciullo su un corpo d'atleta —, e dal loquace Petrucci; ecco i veneti Paluselli e Caneva, l'unico ammogliato della comitiva; ed i lombardi Sertorelli Giacinto e Pirovano, che alterna l'allenamento alle lezioni alla scuola di sci di Clavières, il romano Sciaioja (il più vecchio: 27 anni!...), ed i piemontesi Poncet, Giovanni Pellissier e Marguerettaz. E, infine, il più giovane ed il più piccolo di tutti: Roberto Lacedelli, ultimo rampollo della pattuglia di saltatori di Cortina: 16 anni, due occhioni grossi così, un visetto di fanciullo. Eppure sul trampolino non se la cava male ed ha un... fegataccio che non vi dico. Chiediamo come ha imparato a saltare. « Gunr- tigfevtesl'didlgrsPoLebcscstdgllslpcmdfipntplicCdcsHag«sseqpnpc—pdsvcgi dando gli altri!... » ci risponde con un sorriso impertinente. Arrivato ieri a Clavières, questo manipolo di futuri « azzurri u ( naturalmente le speranze in questo senso sono generali ed anche il minuscolo Lacedelli ha le sue pretese...) non ha perduto tempo. Gli undici discesisti, al comando del lungo e calmo Gasperl — l'austriaco che detiene il primato mondiale della velocità in sci con la spettacolosa velocità di 13G chilometri all'ora, realizzata sul « chilometro lanciato » di St.-Moritz — sono partiti per la valle Gimont e, nei pressi del Piano La Coche, su un pendìo fitto di abeti, hanno striato la neve in tutti i sensi, disegnando una serie continuata di « esse » troncate da 1 bruschi arresti. In altre parole, l'alle- ; natore ha fatto provare ai suoi allievi gli esercizi e le figure complicate dello slalom, specialità in cui noi siamo par¬ e , d i i e l i n l n a i i o i i à i e i l ; e ; i l e o a e n a, d il nne, : 6 n .. o r- PrispMSdTvliVticolarmente In ritardo. L'esercizio, gli esercizi, saranno continuati e perfezionati nei prossimi giorni. Ad essi verranno alternate periodiche scappate al Colle di Sestrières, dove i discesisti si « faranno le gambe » su quell'efficace banco di prova che è la ripida pista dì Sises. Kjellberg ed l suoi quattro saltatori, invece, non si sono allontanati molto dal paese. Se chiedete al norvegese qual'è il suo programma per questi venti giorni di allenamento a Clavières, vi risponderà laconicamente : « Saltare, I iinccdppMlerdttciisrtscancora e solo saltare »! mltnvsmdfPLAcqclrsaltare e poi Più precisi di così... Ed infatti ieri ed oggi Bonomo, Caneva, Marguerettaz e Lacedelli non si sono staccati, mattina e sera, dal piccolo trampolino. Kjellberg, con quell'aria sua paziente e pacata, ha fatto « battere » dapprima lo strato nevoso sulla pista, poi dopo qualche esercizio di scatto e piegamento sulle gambe, ha effettuato qualche salto, imitato dagli allievi. Stasera, quando l'abbiamo trovato seduto ad un tavolo del « Passero Pellegrino » attorniato dai suoi attenti allievi, il suo largo faccione esprimeva la più schietta soddisfazione. « Sono soddisfatto — ci ha detto con la sua lenta parlata — perchè fin da questi primi giorni vedo che tutti fan bene e con volontà. Continuerò a far saltare i miei uomini sulla pista piccola fin quando abbiano acquistato una buona confidenza ed imparato per bene lo scatto, poi passerò sulla grande pista, alternando l'allenamento con qualche salutare gita nei dintorni ». Richiesto quali possono essere i nostri « possibili » olimpici, Kjellberg non ha esitato a indicare i nomi degli asiaghesi Bonomo e Caneva, saltatore completo il primo e difettoso ancora nell'atterraggio il secondo, di Da Col, su cui ripone molte speranze, e del cortinese Dallago. In Holzner, assente a questi allenamenti a causa del servizio "militare, il norvegese vede un prezioso elemento per la « combinata » di l'ondo e salto. Gasperl, invece, è stato abbottonatissimo. Egli non s'è voluto pronunciare sui meriti e sullo possibilità dei suoi elementi, anche perchè gli mancano, qui a Clavières, tutti i componenti la pattuglia dei famosi discesisti di Cortina, indubbiamente, con Pariani e compagnia, fra i migliori italiani. « Secondo me — si è limitato a rispondere — l'unica specialità dove l'Italia ha probabilità di affermarsi alle Olimpiadi del '36 è nello slalom. Ecco perchè insisto e continuerò ad insistere a provare i miei uomini in questa specialità, che è una delle più diffìcili dello sci. A gennaio, al Sestrières, ci dedicheremo invece alla discesa pura ». Aldo Marsengo spmslcdddpbbsatC

Luoghi citati: Breuil, Caneva, Cortina, Da Col, Italia, Pian Del Sole, Roma, Torino