Il premio del Duce ai rurali nell'undicesima celebrazione della vittoria del grano

Il premio del Duce ai rurali nell'undicesima celebrazione della vittoria del grano Il premio del Duce ai rurali nell'undicesima celebrazione della vittoria del grano "Questa lotta che ci fa riunire, al suo termine, ogni anno, qui in questa significativa e simpatica cerimonia, può essere definita la lotta della volontà nazionale. Ebbene, noi diciamo che solo Iddio pud piegare la volontà fascista: gli uomini e le cose mai,, Roma, 3 mattino. I L'undecima celebrazione della Vit-1 toria del grano ha richiamato ieri mattina attorno al Duce, nell'ampia 1 sala del Teatro Argentina, i veliti della grande battaglia combattuta j dagli agricoltori d'Italia con fede e | con tenacia. La manifestazione, impeccabilmente organizzata dagli uffici com- i petenti del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, è riuscita veramente imponente per il numero e per la qualità degli intervenuti. L'entusiasmo spontaneo che ha accompagnato le varie fasi della suggestiva celebrazione ha ancora una volta dimostrato come i rurali d'Italia abbiano pienamente risposto e rispondano ai comandamenti del Duce e alle disposizioni degli organi tecnici del Regime fascista, per il maggiore e costante progressivo potenziamento del nostro patrimonio agricolo. E gli agricoltori presenti erano, innanzi al Duce, il simbolo dell'innumerevole esercito che, diffuso fino ai più lontani limiti della Patria, in ogni anno, porta alla vittoria nazionale il contributo della sua battaglia. L'imponente adunata La sala era superbamente gremita. In palcoscenico, sull'ampia cortina in velluto cremisi, spiccavano i labari della Confederazione fascista degli agricoltori e della Confederazione fascista dei lavoratori dell'agricoltura; e tra i gagliardetti delle varie organizzazioni rurali, quello del Sindacato nazionale dei tecnici agricoli. Per il Duce era stato collocato sul proscenio un tavolo, con sopra un vassoio in vetro ricolmo di bellissime frutta fresche, omaggio simbolico della Confederazione fascista degli agricoltori. Al di là della fila di poltrone disposta per i membri del Governo e per le alte cariche dello Stato e per le alte gerarchie del Partito, sono i rappresentanti delle grandi organizzazioni sindacali agricole, i componenti del Comitato permanente del grano e della Commissione giu^ dicatrice del Concorso nazionale e gli alti funzionari del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste. A destra avevano preso posto i premiandi. Il servizio d'onore è affidato ai Moschettieri del Duce e ad un reparto di Militi forestali. Nella cavea è la musica della Milizia ferroviaria. In platea e nei palchi sonò i presidenti delle Commissioni provinciali granarie, i direttori delle Cattedre ambulanti di agricoltura, i rappresentanti dell'Istituto internazionale di agricoltura, numerosissimi tecnici agricoli, direttori di Consorzi agrari e agricoltori. Sono presenti anche i ventidue vice-presidenti delle Corporazioni. Nel palco reale ha preso posto la rappresentanza dei ciechi di guerra. I componenti la legione rurale occupano il loggione. Poco dopo le dieci, preannunziato dal triplice squillo subito seguito da « Giovinezza » intonata dalla musica della Milizia ferroviaria, entra il Duce che indossa la divisa di comandante generale della Milizia; Lo seguono i presidenti del Senato e della Camera, il Segretario del Partito, Ministri e Sottosegretari di Stato, il Capo di Stato Maggiore della Milizia, e il Governatore di Roma. L'assemblea scatta in piedi e accoglie il Capo del Governo con altissime acclamazioni; il grido «Duce! Duce! » persiste lungamente. Quando il Segretario del Partito ordina il saluto al Duce, l'« A noi! » si alza unanime e possente dalla massa dei convenuti. Ad un cenno del Capo del Governo il Ministro dell'Agricoltura e delle Foreste on. Acerbo inizia la lettura della sua relazione, che è attentamente seguita ed accolta, infine, dagli applausi del pubblico. Il Ministro ha così concluso: «Duce! Con la premiazione dell'XI Concorso si conclude, uno dei più fecondi periodi di questo tenace ed appassionato sforzo, che deve essere preludio a nuovi cimenti per una azione sempre più vasta. I rurali d'Italia, che Vi hanno seguito con entusiasmo e con fede nello svolgimento della Battaglia, Vi ringraziano per quanto avete fatto e per quanto opererete in favore dell'agricoltura nazionale. Vi pro7nettono di continuare ed intensificare, con lo spirito di solidarietà che ormai ispira tutta la vita economica italiana, la loro diuturna fatica per la valorizzazione di questa terra, destinata a perpetuare, nei segni del Littorio, la sua alta missione di civiltà ». La parola del Capo Subito dopo, il Duce si alza per parlare. La manifestazione si rinnova allora vasta ed imponente. Il Duce, dopo aver fatto i confronti fra i raccolti del 1933 e del 1934, ed avere aggiunto che, per l'uno e per l'altro, le cifre corrispondono all'assoluta verità, ha cosi proseguito: ((Camerati rurali! Ad esplorare un po' l'orizzonte, si vede qualche leggero segno di miglioria. C'è uno schiarimento nella foschia che fu cosi densa in questi ultimi anni. « Non bisogna, però, partire subito in quarta velocità con l'ottimismo, che non è, nemmeno esso, del nostro stile. Anche perchè i problemi economici sono terribilmente complessi e non sono mai definitivamente risolti, poiché, cambiando i dati, e nazionali e internazionali, il problema si ripone ancora una volta. «Se questo barlume di miglioria si affaccia all'orizzonte, lo si deve sopratutto al vostro coraggio, alla vostra fatica, al vostro spirito di resistenza ed alla vostra pazienza. Lo si deve anche, lasciate che ve lo dica, ai provvedimenti del Governo fascista, il quale, giorno per giorno, studia i problemi che vi interessano. « Questa lotta che ci fa riunire, al suo termine, ogni anno, qui, in questa significativa e simpatica cerimonia, può essere definita la lotta della volontà nazionale. Ebbene, noi diciamo che solo Iddio può piegare la volontà fascista; gli uomini e le cose mai ». Il discorso del Capo del Governo che ha parlato con voce ferma e con chiarezza incisiva, è stato quasi ad ogni frase interrotto da fervidissimi applausi, ed ha suscitato da ultimo nuove acclamazioni, cui sovrastava il nome « Duce! » martellato a piena voce dall'innumerevole assemblea. La premiazione Ha quindi inizio la premiazione. I veliti sfilano, uno per uno, dinanzi al Duce, che rimette personalmente loro una busta contenente l'ammontare del premio e il diploma. Moltissimi dei rurali premiati sono valorosi ex-combattenti; parecchi sono insigniti anche della stella al merito rurale. Tutti vengono calorosamente applauditi dall'assemblea. Quando è la volta dei fratelli Ri¬ sazio, di Cigliano (Vercelli), il Duce i rileva che essi hanno raggiunto, quest'anno, un'alta produzione unitaria. Sempre nel gruppo delle piccole a'ziende, speciali applausi vengono ricolti all'agricoltore Zoppi Giovanni, jdi Fontanellato (Parma), che il Du■ ce addita all'assemblea per la più al' ta produzione unitaria raggiunta con 'quintali 64,28, mentre la produzione media della zona risulta di quintali 19. E' quindi la volta dei vincitori del Concorso nazionale del grano fra par1 roci e sacerdoti. Si avanza per primo S. E. Monsignor Costantini, Vescovo di La Spezia, premiato nella categoria propagandisti. Il prelato saluta romanamente il Duce, mentre la sala prorompe in applausi, che si rinnovano quando innanzi al Capo del Governo è S. E. Monsignor Cattarossi, vescovo di Belluno e Feltre. Anche egli si allontana dopo aver salutato romanamente il Duce, che con l'uno e con l'altro si è complimentato, cordialmente sorridendo. Anche tra i sacerdoti si notano molti decorati di guerra, e più di uno reca sul petto la Stella al merito ruJ rale. Quando si presenta don Giusep,pe Bolla, premiato nella categoria agricoltori, il Ducè, scorgendone il > petto più volte fregiato con decorazioni di guerra ed al valore, lo invi; ta a rivolgersi verso la sala, che sajluta in lui, con un fervido applauso, 'l'eroico combattente e lo strenuo ■milite della Battaglia del grano.. La premiazione è finita e il Segre¬ i tario del Partito ordina il saluto al Duce. Il clamore che ora si leva è estremamente intenso. L'« A noi!» gridato con voce altissima ascende subito ad una vasta acclamazione. Il Duce avanza sul proscenio e sta, fermo e sorridente, innanzi alla appassionata manifestazione, ordina alla musica di intonave i'* Allarmi », che viene cantato a gran voce da tutti i convenuti, in piedi. Subito dopo, il Duce ordina <v Giovinezza :> e ancora l'assemblea intona sulle note gagliarde l'Inno della Rivoluzione. 1 cicchi, dal palco reale, uniscono il loro canto a quello della moltitudine. Uno di essi, pur mutilato a un braccio, si sporge dal parapetto e con il moncherino segna il tempo alla musica ed al canto. Il Duce si avvia verso l'uscita, ma una travolgente, impetuosa manifestazione Lo fa ritornare al proscenio, mentre il grido «.'Duce! Duce! » risuona persistente nell'ampia sala. Infine, sempre tra le più fervide acclamazioni il Duce, ossequiato dalle autorità, lascia il teatro. i La Casa del Soldato solennemente inaugurata Roma, 3 mattino, i Subito dopo la premiazione nella ! cerimonia celebrativa della Vittoria del grano, il Duce, accompagnato dal Segretario del Partito, si è recato in ; automobile ad inaugurare la nuova 'sede della Casa del Soldato, sorta per a e Sua volontà su area donata dal Governatorato di Roma, in via Asiago, nel quartiere di Piazza d'Armi. Il Capo del Governo, salutato all'arrivo con una vibrante entusiastica manifestazione da parte della folla che si addensava nella via Asiago e alle finestre ed ai balconi prospicienti, è stato ricevuto all'ingresso del nuovo, elegante e modernissimo edificio dai rappresentanti del Senato e della Camera, dal Sottosegretario di Stato alla Marina, dal Comandante il Corpo d'Armata, dal Governatore e dal Presidente della Casa del Soldato. Dopo essersi brevemente soffermato nell'atrio ove è un busto del Re in bronzo fiancheggialo da Fasci littori, e che sormonta una scritta recante il motto: «Cittadini, soldati, siate un esercito solo!*, il Capo del Governo ha rapidamente visitato le varie aule della scuola, la sala convegno, quella di riunione, la biblioteca ed infine gli uffici della istituzione, interessandosi vivamente alla disposizione degli ambienti ed al funzionamento dei vari servizi. Il Duce si è recato quindi nella sala del teatro ed ha preso posto sul palcoscenico, ove, su un grande tendaggio azzurro, spiccava un Suo ritratto a colori, di grandi proporzioni. E' stato accolto con acclamazioni entusiastiche da parte di una folla di invitati che gremiva la galleria, mentre numerosissimi militari di tutte le Forze Armate del Presidio eseguivano il saluto alla voce e l'orchestra intonava successivamente la « Màrcia Reale » e <~ Giovinezza ». Ristabilitosi il silenzio, il Presidente della Casa del Soldato ha pronunziato un breve discorso rievocando la nobile storia della istituzione e illustrandone l'attività feconda di prima, durante e dopo la guerra. I soldati, schierati in platea, tra rinnovati applausi hanno quindi cantato in coro <: Giovinezza » e l'Inno della Casa del Soldato. II Capo del Governo ha infine distribuito i premi ai militari che hanno frequentato le scuole della Casa del Soldato con maggior profitto. Terminata la premiazione, una Piccola Italiana ha offerto, tra vive ! acclamazioni, un bellissimo mazzo di rose al Duce che, ossequiato dalle autorità, dalle patronesse dell'Istituto e da un folto stuolo di generali ed ammiragli, si è allontanato mentre l'orchestra eseguiva la « Marcia Reale » e « Giovinezza » e la folla dogli invitati Lo salutava con altissime manifestazioni di entusiasmo. + _. Il Consiglio dei Ministri Roma, -1 mattino. Il Consiglio dei Ministri è convocato per sabato, 8 corrente, alle ore 10, a Palazzo Viminale. a n a r L'arrivo a Roma del Ministro d'Austria delle Finanze Roma, .3 mattino Ieri sera, alle 19,5, è giunto il Ministro delle Finanze d'Austria Buresch. Erano ad attenderlo alla stazione il Ministro delle Finanze on. Jung, il governatore della Banca d'Italia, i Ministri d'Austria presso il Quirinale e la Santa Sede, col personale delle rispettive Legazioni, e il ViceCapo di Gabinetto del Ministero degli Esteri. AL TEATRO ARGENTINA MENTRE MUSSOLINI PARLA Al RURALI IL CAPO DEL GOVERNO, ALL'INAUGURAZIONE DELLA CASA DEL SOLDATO DI ROMA, FIRMA LA PERGAMENA DEI VISITATORI FOTOGRAFIA TRASMESSA PER FILO ALLA STAZIONE TELEFOTO GRAFICA DE «LA STAMPA » I vincitori ricevono dalle mani del Duce il meritato pre.mio delle loro fatiche.