L'acquisto e del terreno deliberato dal Comune

L'acquisto e del terreno deliberato dal Comune Verso la Conti*ale del latto L'acquisto e del terreno deliberato dal Comune Nostra intervista col Presidente dell'Unione Agricoltori La Consulta Municipale, nella seduta di ieri, ha espresso parere favorevole, fra le altre deliberazioni poste all'ordine del giorno, allo schema podestarile per l'acquisto del terreno ove dovrà sorgere la Centrale del latte, da noi propugnata. Con la deliberazione di ieri, la campagna de La Stampa si può considerare vittoriosamente conclusa e l'importantissimo problema entra in fase di attuazione. Abbiamo voluto, in questa occasione, avvicinare il conte Giorgio de Vecchi di Val Cismon, per conoscere il suo pensiero in proposito. Parla il dott. Giorgio de Vecchi — La gestione della Centrale — ci ha detto il nostro cortese interlocutore — sarà affidata ad un consorzio di produttori, sotto l'egida della Unione Agricoltori. Tale soluzione è certamente la più felice di quante ne sono state prospettate da quando la questione è allo studio. Ragioni morali, oltre che tecniche, sconsigliavano difatti dall'introdurre nel ciclo produzione-venditaconsumo del latte altri fattori oltre a quelli già in funzione. Anzitutto, se un controllo serio deve essere esercitato sulla qualità e le condizioni del prodotto, esso ha da essere esteso a tutte le fasi attraverso le quali passa, dalla mungitura alla consegna, e nessuno meglio dei produttori, sotto la vi- lcalLtfdpgilanza degli organi corporativi, puàJassolvere il compito. Creare un nuovo organo estraneo alla categoria dei produttori, significherebbe determinare nel ciclo una soluzione di continuità, una specie di diaframma, attraverso il quale il controllo non passerebbe più. Nè si potrebbe accrescere il numero degli anelli, nella catena degli intermediari, senza provocare nello stesso tempo, fatalmente, un aumento di prezzo. La gestione Era stata accarezzata l'idea dì cedere la Centrale del latte all'industria, partendo dal principio che i procedimenti necessari ad ottenere la perfetta salubrità del prodotto sono procedimenti caratteristici dell'industria; ma, a prescindere dal fatto che tale caratteristica è assolutamente superficiale e che un'industria non può essere considerata tale per il solo fatto' che adopera macchine, sta di fatto che una azienda industrialmente concepita non potrebbe sfuggire alla necessità di premere sui costi per aumentare il guadagno; ne verrebbe di conseguenza che l'industriale, impressionato dalle difficoltà pratiche ed economiche inerenti alla raccolta del latte nei piccoli centri disseminati in provincia, si lascierebbe facilmente indurre dalla ferrea legge dell'interesse a limitare la raccolta in pochi grossi centri, magari in Lomellina, trascurando completamente i piccoli produttori. Ora, se noi riflettiamo che i produttori, grossi e piccoli, sono circa cinquantamila e che taluni di essi non producono che un litro di latte al giorno, balza agli occhi da una, parte l'assoluta sconvenienza per l'industriale di scomodarsi per così poco; e dall'altra il danno che ne deriverebbe alla produzione. Dove finirebbe il latte invenduto? Sarebbe ceduto alle industrie per la fabbricazione del burro e dei sottoprodotti, svilito ad un prezzo bassissimo. Ciò equivarrebbe a travolgere nella rovina una moltitudine di piccoli proprietari: il Fascismo, che difende la piccola proprietà, non poteva incorrere in un errore simile. Ma v'è un'altra ragione, a sostegno della deliberazione presa: il latte, consegnato dai produttori alla Centrale, è da essa lavorato fiduciariamente, vale a dire che la Centrale agisce come fiduciaria dei produttori — ed in tanto può farlo, in quanto è composta di produttori — ma la proprietà del latte e le relative responsabilità sono sempreJ<*t ehi lo ha munto nelle proprie stalle.E', di fronte al consumatore, come se praticamente la Centrale del latte avesse la gestione diretta di una infinità di aziende di produzione disseminate per la provincia. Nessun aumento di prezzo, quindi — all'infuori di quello determinato da maggiore costo — nessun frazionamento di responsabilità, nessun ostacolo alla ricerca degli eventuali inconvenienti. Migliore soluzione non poteva essere attuata e noi siamo certi che la cittadinanza — la quale ha seguito sempre con vivissimo interesse la nostra campagna per porre anche in questo campo la città alla pari con i centri più progrediti — accoglieranno la notizia con soddisfazione. A maggior chiarimento — e per mettere in pace la coscienza dei consumatori amanti del buon latte — diremo che alla Centrale di Torino il prodotto sarà trattato tenendo conto dei risultati ottenuti nelle altre città, con modernissimi procedimenti che, a quanto ci dicono, garentiscono la perfetta conservazione del sapore. Comunque sia, i pericoli del latte sono al gior¬ no d'oggi tali — e tutti coloro che hanno avuto la febbre maltese ne sanno qualche cosa — che il provvedimento è una assoluta necessità. La scelta dell'Amministrazione civica, dopo lunghi studi, e sentito il parere del competente Servizio di Igiene, è caduta sulla vasta estensione di terreno a ponente della città, in borgo San Paolo presso la Crocetta, che presenta discrete comodità di accentramento e decentramento, e si presta, per la sua ubicazione e vastità, a quella trasformazione che potrà garantire una difesa igienica per questa importantissima istituzione. Inoltre la Città è già in possesso dei terreni che erano sede del Poligono del Genio Ferrovieri, il che facilita il compito della civica Amministrazione che deve così soltanto provvedere all'acquisto delle aree che servono ad integrare la proprietà municipale. Commemorazione dell*ing. Marchesi Il Podestà prima di iniziare la seduta ha commemorato con parole di vivo cordoglio alle quali si è associata deferente tutta la Consulta, la scomparsa del gr. uff. ing. Marchesi. Subito dopo — come si è detto — la Consulta ha preso in esame gli argomenti posti all'ordine del giorno, sui quali hanno interloquito i consultori Donvito, Berto ne, Monti, Guerrini e Majorino. Oltre allo schema riguardante la « Centrale del latte », è stato espresso parere favorevole sullo schema riguardante la costruzione di bagni e lavatoi in Borgo San Paolo; quello riguardali te l'accordo per il coordinamento delle reti di distribuzione ed il reparto delle utenze (Acquedotto municipale e Società Anonima Condotta Acqua Potabile Torino); per la costruzione di un piazzale antistante all'Ufficio di imposte e consumo lungo la strada provinciale di Courgnè e relativi accordi con l'amministrazione della Provincia; la proroga riguardante l'Istituto per le Case popolari; la posa di condotta idraulica, per accordi fra la Città e il Comune di Collegno per il rifornimen to idrico dei nuovi stabilimenti: Villa Regina Margherita dei R. Ospedali Psichiatrici; l'allacciamento delle condotte di distribuzione di acqua potabile e l'attraversamento della ferro via Torino-Milano, in corrispondenza di piazza Statuto; ed infine la nomina di due membri della Commissione comunale per le decisioni in primo grado dei ricorsi contro i tributi locali.

Persone citate: Berto, Donvito, Giorgio De Vecchi, Guerrini, Majorino, Marchesi, Villa Regina

Luoghi citati: Comune Di Collegno, Milano, Torino