Il Prefetto e il Segretario federale fra gli operai della Fiat e gli alpigiani di Val Susa

Il Prefetto e il Segretario federale fra gli operai della Fiat e gli alpigiani di Val Susa ANDARE VERSO IL POPOLO Il Prefetto e il Segretario federale fra gli operai della Fiat e gli alpigiani di Val Susa Il Segretario foderale Piero Gazzotti, | accompagnato dal camerata Turi, si è recato ieri mattina alle Officine FiatSezione Materiale Ferroviario, ove è' stato accolto dai dirigenti e dagli operai con dimostrazioni di entusiasmo e di affetto. Si trovavano a ricevere il Gerarca il comm. Pennati, direttore dello stabili-j mento, l'ing. Rubic, vice-direttore, l'avvocato Giuglini della direzione centrale1 della Fiat, il rag. Bodo, Fiduciario del: Gruppo rionale Scaraglio y, l'ing. Poi ' in rappresentanza dell'Unione Industriale. Era pure presente il comm. Augusto Venturi, segretario dell'Unione provinciale dei Sindacati lavoratori ! dell'Industria, accompagnato dal carne rata Nardcschi, segretario dei Sinda cati dei metallurgici. Appena il Gerarca ha fatto ingresso! nelle officine è stato salutato da alte i acclamazioni al Capo, che si sono tras-j formate nell'unico grido, ripetuto e ritmato: «Duce! Duce! ■>, sgorgato Impetuoso dal cuore dei lavoratori. Piero! Gazzotti ha percorso tutti i reparti e si è vivamente interessato alle diverse ' lavorazioni, soffermandosi spesso vici- j no agli operai ed informandosi del loro lavoro. La vasta officina, da cui osco- ■ no le più belle e veloci macchine ferroviarie e le eleganti e rapide Littorine, conquista della genialità italiana nel campo delle comunicazioni, è stata tutta percorsa dal Gerarca dal reparto I carrozzerie industriali a quello della lavorazione lamiere e tubi e a quello del montaggio dei motori elettrici, mentre dall'alto venivano lanciati dei foglietti tricolori inneggianti al Duce ed al Fa-| seismo. Gli operai, che erano tutti in camicia nera, hanno continuato il loro lavoro, e poi, compiuta dal Segretario federale la visita di tutte le sezioni, si sono adunati nel reparlo montaggio al canto degli inni della Rivoluzione. Il camerata Balbo, vecchia Camicia Nera, ha pòrto al Gerarca, a nome di tutti i compagni, un saluto espresso con parole semplici ma particolarmente indovinate, affettuose e cordiali e lo ha pregato di rendersi interprete presso il Duce del grande amore che tutti i lavoratori hanno per Lui. Le parole del camerata Balbo, che cosi bene ha saputo interpretare il sentimento di tutti, sono state salutate da vivi applausi che si sono rinnovati ed intensificati quando Piero Gazzotti ha iniziato il suo discorso. Dopo aver ringraziato gli operai per la bella manifestazione con cui hanno salutato in lui il rappresentante del Partito nella nostra Provincia, l'oratore ha affermato che l'orgoglio maggiore per il Regime è l'avere mantenuto quelle promesse sindacali fatte fin dalle giornate della vigilia. Piero Gazzotti ha poi detto che nella nuova vita corporativa ogni categoria si deve trovare sullo stesso piano perchè soltanto con l'attiva collaborazione di tutti si possono sperare nuove feconde conquiste nel campo economico e sociale e, dopo aver affermato, tra le acclamazioni degli operai, che il Duce vuol loro bene e che li segue ogni giorno con amore ed interessamento, ha concluso con elevate parole di fede, comandando poi il saluto al Duce. zfGli operai hanno a lungo acclamato il Segretario federale, che hanno accompagnato fino all'uscita trascinando l'autocarro dal quale aveva parlato, rinnovandogli le espressioni del loro attaccamento al Regime. Dopo le fervide ore del mattino, trascorse dal Gerarca tra le forti, fedeli masse operaie, il pomeriggio doveva riservare altre ore di ardente fede fascista. Ma questa volta mutavano i luoghi e gli attori e dalle case e dalle vie cittadine la scena si trasportava in provincia, nel cuore della Valle di Susa, culla del vigiliare fascismo subalpino, stupenda palestra ove le squadre littorie battagliarono inesauste nei tempi grigi e su cui garrirono i primi gagliardetti contro il mareggiare delle ■bandiere rosse. Val Susa fu fascista dai primissimi tempi ed ebbe uno squadrismo di indomito coraggio: da Rivoli, il cui Fascio ha tradizioni e glorie come pochi, ad Avigliana, a Condove, a Susa, la fiorita littoria fu allora meravigliosa. Ieri i gerarchi si sono recati in quelle terre ad inaugurare opere nuove sorte per la fede di quelle popolazioni; e le dimostrazioni che ne nacquero, il grido che sgorgò unanime dal cuore di tutti, il trasporto di fede che tutti accomunò e sospinse, furono pieni di significato e confermarono una fedeltà vecchia di anni e provata da mille battaglio. A Vayes, prima tappa della rapida peregrinazione, i gerarchi furono accolti dal vibrante saluto di tutta la popolazione. Convennero lassù S. E. il Prefetto Giovara col segretario avv. Prosperi, il Segretario federale Piero Gazzotti, il console generalo Vandelli, comandante il l.o Gruppo di Legioni, il console Piero Mannelli, comandante la 2.a Legione Alpina, il Vescovo di Susa S. E. Ugliengo, il cav. Campagna, Ispettore federale per quella zona, il cav. uff. Spadavecchia al comando di una centuria di militi dell'Alpina. I Gerarchi furono accolti dal devoto saluto dei capi del luogo, il podestà cav. Girardo, il Segretario politico del Fascio prof. Pieri, il parroco don Giuliane. Con due brevi fervide cerimonie furono inaugurati il Parco della Rimembranza, i cui diciotto alberi ricordano il sacrificio di diciotto figli di Vayes, il nuovo edificio delle scuole e il pubblico lavatoio. Dopo il sacro rito disse degne parole il Vescovo, S. E. Ugliengo.Da Vayes, S. E. il Prefetto, il Segretario Federale e le altre autorità, si recarono noi vicino Sant'Antonino, là accolti dal Podestà cav. Gandini, dal Segretario del Fascio cav. Barisoni, dal magg. Calderari e dal cap. De Sanctis dei CC. RR., dall'on. Bonino. Fu prima visitato il Cotonificio Vallo di Susa, sulle cui soglie diedero il benve nuto agli ospiti il comm. Abegg, amministratore della Società; quindi il corteo delle automobili raggiunse il nuovo Cimitero, realizzato in gran parte grazie alle volontarie prestazioni della popolazione. Fu quindi inaugurato il nuovo edificio scolastico e infine, nella attigua palestra, dopo un breve saluto rivolto dal Podestà ai Gerarchi, di fronte a una imponente massa di popolazione, S. E. il Prefetto Giovara disse il suo chiaro elogio ai dirigenti del luogo per le mirabili opere condotte a termine. Formatosi quindi un corteo, si raggiunse la piazza del municipio, su cui sorge il monumento ai Caduti. Alla base del bronzeo ricordo fu deposto dal Segretario federale Piero Gazzotti un grande mazzo di fiori. Fra grandi acclamazioni al Duce, S. E. il Prefetto e il Segretario federale facevano quindi ritorno a Torino. Piero Gazzotti parla alle maestranze delle Officine Fiat, Materiale Ferroviario

Luoghi citati: Avigliana, Condove, Rivoli, Sant'antonino, Susa, Torino, Vayes