Matuska è condannato a morte ma non sarà giustiziato

Matuska è condannato a morte ma non sarà giustiziato Matuska è condannato a morte ma non sarà giustiziato immaginare, una folla immensa, e di nuovo erano apparsi i rappresentanti (jeua stampa straniera. L'imputato ha mostrato molta tranquillità; entrando nella sala egli però ha cominciato a muovere le labbra nervosamente. H Presidente gli ha subito dato la Dar°la chiedendogli se volesse approfittare «f1 ^"tto ^^ fare auchiaraziom. — Le sono gratissimo, illustrissimo sisnOT presidente — ha risposto Ma- Budapest, 20 notte. | mL'ultima udienza del processo Ma-j btuska aveva richiamato, come è facile jCgdm tuska. E quindi ha proseguito: _ illustre signor Presidente, illustre e spettabile Tribunale reale, io sono convinto che l'Alta Corte abbia già Preso per quello che mi riguarda una decisione Superfluo dire che il Presidente l'ha CLRemlmNrs ^-^^110 "diWndogll che simili j m affurrnazioni ,ui non poteva formularle, s il Tribunale infatti non decide mentre ! vn Dr,)Cosso è in corso ma al termine : 9processo e in coi so, ina ai d del procedimento. Matuska ha chiesto t scusa aggiungendo di avere solo voluto j m proclamare davanti al mondo intero che I csua primitiva intenzione è stata quella ldi far saltare in aria un ponte sul Da- 'hnubio a Budapest. Una Schiaratone Min tal senso la fece già alla prima u- dienza del processo di Vienna, e tiene a ripeterla oggi ultimo giorno del processo di Budapest. ! martiri. j L'intera lettura è durata tre minuti; ; ma questi tre minuti sono bastati per j mettere l'imputato nell'impossibilità di | continuare a reggersi. Affranto, Ma- La stella'di Nazareth — Desidero aggiungere, ha proseguito l'imputato, che io deploro enormemente le terribili conseguenze dell'attentato e sono pentitissimo; in secondo luogo voglio chiedere perdono ai parenti delle disgraziate vittime. In terzo luogo desidero trovare una formola per comprendere nelle mie preghiere i disgraziati martiri. Si ricorderà che durante tutto il processo Matuska più volte ha domandato il permesso di poter pronunciare cinque frasi che secondo lui avrebbero riassunto l'intero suo pensiero. Tale preghiera è stata rinnuvata dall'imputato oggi, e il Presidente infine gli ha dato il permesso sollecitato. Queste cinque frasi costituiscono uno sconclusionato appello all'umanità. Matuska dice che ormai le linatypes si metteranno a crepitare e scintilleranno dello faville, e che la stella di Nazareth la quale era comparsa sul ponte del Danubio deve illuminare il cuore degli uomini. — Possa 'a gloria, ha esclamato Matuska, aleggiare sui volti degli infelici tuska si è abbattuto sulla sedia. i rappresentanti di Parte Civile a formulare le loro domande di risarcimento di danni: il rappresentante delle Ferrovie ungheresi ha dichiarato di reclamare un milione e mezzo di lire. Per i parenti delle vittime di Bla Torbagy si sono presentate due vedove, una delle Bsqciisfi ; quali ha perso due figli e un'altra ha I perso il marito. o Per uÌ«mo"u Presidiate ha invitato j 1 Alle 10,18 il Presidente ha dichiarato il procedimento chiuso, e la Corte si è ritirata. Alle 12, rientrando nell'aula la Corte, il Presidente Morton ha letto la sentenza in- virtù della quale Matuska, ri¬ ' conosciuto colpevole di assassinio pre¬ meditato in 22 casi e di tentato orni cidio in altri 14, è stato condannato a morte. I numeri pericolosi L'interessante è che la condanna è stata pronunciata al 13.o giorno del di¬ i battimento nelle 116.a ora del dibatti- mento stesso, e che l'attentato di Bia Torbagy è stato consumato al 13 settembre del 1931. A quanto pare, no tano i superstiziosi, il numero 13 e in ' generale le cifre 1 e 3 sono per l'accu- I sato pericolosissime, ì II Procuratore di Stato ha già chiej sto alle autorità ungheresi che Matuska I non ritorni in Austria per finire di sconItare la pena inflittagli dal Tribunale | austriaco, il che dovrebbe avvenire nel ! gennaio 1935; ma resti senz'altro, in a I base all'estradizione, in Ungheria. Da l parte ungherese non è stato ancora - detto che la sentenza alla pena capie Itale non debba essere eseguita; da par™ìte austriaca' Pel>ò' si obietta chc rUn- a gheria non può condannare un indivi- ^^^ e,superiore a quella - stesso in Austria e passibile. n : Da parte ungherese si è però j - - a - servato che all'epoca del trattato di e stradizione in Austria la condanna a morte non esisteva, ma che successivamente e precisamente un anno fa la condanna a morte è stata introdotta di nuovo anche in Austria. Ad ogni modo per il caso che Matuska non deb ba più tornare in Austria è necessario jChe il Presidente della Repubblica lo grazi condonandogli il resto della condanna; condono come si vede di natura molto strana.

Persone citate: Cosso, Nazareth

Luoghi citati: Austria, Budapest, Ungheria, Vienna