"Si gira,, a Venezia

"Si gira,, a Venezia "Si gira,, a Venezia Elisabeth Bergner Venezia, 19 notte. Abbiamo trovato Elisabetta Bergner, come nell'ultimo quadro della Grande Caterina, cosi minuta ed esile, con quello sguardo dolce e lontano, ai piedi di un ponte a Venezia, tra i gradini e la balaustra, rannicchiata, come se qualcuno l'avesse dimenticata lì per caso: non più con le vesti lussuose della czarina ma con un vestitino giallo sbiadito ed uno scialletto nero. Davanti a lei due macchine da presa, in un angolo dei riflessi per il sole, ed ogni tanto qualcuno che le si accosta per disporle l'abito per sussurrarle una parola all'orecchio. Chi è cosi premuroso è Paul Czinner, marito della Bergner e regista di tutti i film interpretati dalla piccola attrice tedesca, da quando, dopo il successo di Njù fondarono insieme quella 4 Bergner Poetic Film Company » che univa definitivamente un'attrice ed un regista: ambedue ben noti sui palcoscenici e contemporaneamente sullo schermo in Donna Juana, Il Violinista di Firenze, Arianne, Mèlo. Czinner precedette la Bergner in Inghilterra che già aveva accolto con scarsa fortuna Galeen e Robinson e con più fortuna Dupont. The Street of Lost Souls è il film che disgiunge soltanto per poco, la coppia Czinner-Bergner; il dramma che ricorda nel contenuto Cape Forlorn di Dupont è tratteggiato con evidenza singolare di particolari con una tecnica a volte allucinante, sempre con acutezza di espressioni. Elisabeth Bergner fa intanto la sua apparizione sul palcoscenico; e la lieve accentuazione straniera non le impedisce di ottenere grandi successi. Dal teatro appunto proviene Escape me never, che fu uno dei successi di palcoscenico della passata stagione, tenen- [ do il cartello dell' Apollo Theatre di Londra per parecchio tempo. Oltre alla Bergner vi agivano Hugh Sinclair e GrifBth Johnes. La British and Dominions produttrice del film scrittura gli stessi interpreti teatrali per 11 film che naturalmente viene affidato a Czinner per la regia. Potrebbe sembrare che il film fosse opera eminentemente teatrale; ma non è così. Czinner ha attenuate di molto le caratteristiche della commedia, risolvendo gli otto quadri che la compongono — e che presumono già quindi un certo movimento scenico di ambienti in luoghi diversi cosi come la stesura ricavata dal dramma lo comporta ampliando al massimo la tendenza a trasportare l'azione da un luogo all'altro. Non ha seguito dunque, Czinner, le intenzioni di un collega, Victor Saville che ha ricostruito ad Elstree per un suo film una Venezia di cartone all'uso consueto dei cineasti stranieri. Escape me neper è dovuto a Margaret Kennedy fortunatissima autrice, cui sì deve tra l'altro quella Constant Nimph che rivelò a suo tempo Elissa Laudi. F. P. G. V. Sampieri ha quasi ultimato « L'albergo della felicità », un film che si inquadra in una bella serie d'esterni. Isa Fola e Turi Pandol/ini ne sono gli interpreti: eccoli al teatro greco di Siracusa. Mario Camerini sorpreso al lavoro, di adorne le foglie»: i truccatori dà degli attori (seduta è Isa Miranda) : il 8i sta per girare un'inquadratura nno un ultimo ritocco alle maschere regista dà gli ultimi suggerimenti

Luoghi citati: Firenze, Inghilterra, Londra, Siracusa, Venezia