Il messaggio del Segretario del Partito di Mario Bassi

Il messaggio del Segretario del Partito IL PRIMO RADUNO INTERPROVINCIALE DELLA MONTAGNA Il messaggio del Segretario del Partito Il Prefetto Giovara e il Segretario federale Gi.zzotti aprono i lavori del Raduno - Delegati di sette Provincie - Pinerolo in festa (dal nostro inviato) Pinerolo. 17 notte. La felice iniziativa del Segretario Federale di Torino. Piero Gazzotti. ha riscosso tutto il successo che inerita-va, e che non poteva mancare. É quo-sto dimostra come il problema della montagna, della sua popolazione, della sua economia, problema della vita alpina, sia tra gli emergenti, in quest'ora, profondamente sentito, si può anzi dire patito, dai più direttamente interessati, dai protagonisti, i montanari. A mo non bisogneranno molte parole per illustrare la sostanza e la portata del problema: perchè precisamente da queste colonne de La Stampa, da ben tre mesi, esso si sta esponendo e dibat- tendo, attraverso una elaborata inehie- sta. E oggi, in questo Primo RadunoInterprovineiale deila Montagna, orga-nizzato a Pinerolo dal Podestà Ales- sandro Berutti, abbiamo sentito rie-cheggiare quasi tutti gli argomenti, a uno a uno, che noi abbiamo prospettato, abbiamo riudito molte voci che già avevamo accolte e riprodotte nella serie degli articoli su — lo spopolamento della montagna. — Ma oggi queste voci erano coro. E la presenza delle autorità, convenute a Pinerolo, conferiva speciale e più ri- levata importanza alla manifestazio-ne; mentre insieme era prova palese del vigile interessamento del Regime per queste già lungamente, in passato, trascurate e derelitte popolazioni raon tanare. L omaggio ai Caduti Pinerolo accoglieva stamane i partecipanti al Raduno con festa di bandiere, di musiche, con cordiale entusia- smo di popolo. Fin da jeri sera erano arrivate le delegazioni della provincia di Novara; e stamane sono arrivate quelle di tutte l'altre Provincie pie- montesi, Vercelli, Aosta, Torino, Ales- sandria. Cuneo; e ancora la delegazio- ne di Savona, che ha chiesto e ottenu- to di partecipare al Raduno, per i par- ticolari interessi che la legano al Pie-monte, e per essere anch'essa, in buo- na parte, provincia montana, con po- pola^ione ed economia montanara. Le delegazioni, ricevute alla stazio- ne dalle autorità cittadine, con a capo il podestà Berutti, s'incolonnavano, eattraversavano la città, recandosi al monumento dei Caduti, dove deponevano una corona, e sostavano, per un minuto di silenzio. Quindi, tra la popoazione pinerolese. che faceva ala al corteo, acclamando, le delegazioni si recavano al Teatro Sociale, dove è convocato il Raduno. La grandiosa piazza alberata, di prospetto al teatro, è adorna tutt'intorno di drappi e festoni tricolori. Un gigantesco ritratto del Duce, riprodotto in bianco e nero su una tela che misura dieci metri per diciotto, campeggia, per tutta l'ampiezza di una via, da lato del teatro. Dall'altra banda, su un alto edificio in costruzione, fra trofei di bandiere, spicca la scritta di « Viva il Re ». Nell'interno, il teatro è pavesato del tricolore. Sul palco, a sfondo, tra piante ornamentali, sbalza luminoso l'emblema del fascio littorio. Al sommo del boccascena, il ritratto del Duce; e dirimpetto, di sopra all'entrata della platea, il ritratto di Arnaldo Mussolini. H teatro si popola e gremisce in pochi momenti, per ogni ordine di posti, dalla platea all'ultimo ordine di palchi. Sul palcoscenico prendono posto le autorità: il Prefetto di Torino, S. E. Giovara, che rappresenta il Governo; il Segretario Federale di Torino, Piero Gazzotti; il comm. Brenna, Segretario del Comitato Forestale, che rappresenta S. E. il Segretario del Partito Achille Starace; l'on. Vito Palermo, della Confederazione Fascista dei Lavoratori Agricoli; S. E. il generale Etna Senatore del Regno; il Vescovo di Pinerolo, S. E. Gaudenzio Binaschi; l'on Vezzani; l'on. Michelini di San Martino; il dott. Ridolfi, Segretario della Federazione Nazionale delle Maestran ze specializzate; il comm. Piccirilli; il comm. Venturi, del Sindacato dell'Industria; il dott. Belzardi, dei Sindacati Fascisti dell'Agricoltura; il dott Rossi di Montelera; il colonnello Ferrari Orsi, in rappresentanza del Comando del Presidio; il maggiore Carminati, in rappresentanza degli Alpini; il console Candelori, in rappresentanza del generale Agostini, comandante la Milizia Forestale; il console Manuelli; il console Cremisi, della Milizia Forestale; l'ing. Cajani, vice-Segretario Federale di Cuneo, in rappre sentanza del Segretario Federale Bo nino; il comm. Pozzo, Segretario Fe-derale di Vercelli; Serafino Glarey, Se-gretario Federale di Aosta; le rappre-sentanze del Fascio di Pinerolo, dei Mutilati, delle Famiglie dei Caduti. Saluto al Duce Piero Gazzotti apre il raduno, oi dinando il saluto al Duce. Tutta la fol-la, che riempie il teatro, sorge in pie-di, e ripete tre volte il saluto. II nostroSegretario Federale pronunzia poi unapplaudito discorso, fissando le normeper lo svolgimento dei lavori del Ra-duno, e bene augurando alle proficueconclusioni. Il comm. Brenna, che, come abbia-mo detto, è delegato da S. E. Starace, legge il messaggio che il Segre-tario del Partito si è compiaciuto in-viare ai montanari del Raduno. Egli legge: « Camerati alpigiani del forte Pie- tnonte! «Doveri del mio ufficio mi tratteli-gono altrove. Ma desidero essere ugualmente fra voi in ispirilo. Ed a voi mi è assai gradito rinnovare le espressioni di viva simpatia già so- lennemente affermatevi da ArnaldoMussolini : « La montagna, che si toglie dal gri gio uniforme del piano, è più vicina ale stelle, cosi come la gente montanara, quadrata, saggia e silenziosa, è più vicina al cuore d'Italia ». « Su queste direttive di Colui che fu l primo e indimenticabile Presidentedel Comitato Nazionale Forestale, a)>-biamo fin qui proseguito e prosegui-remo la marcia, senza, titubarne, con mmutata ed immutabile fede, con tute le nostre energie protese verso la sicura mèta. « Vi ringrazio di essere intervenuti a questa adunata, che si svolge sullo gli auspici del Comitato Nazionale Fo- restale, che ho l onore di presiedere,e nella quale ho voluto fosse elimina- fi; e •»/ vana accademia, per ascoltare direttamente in vostra riva vare, sevoiido io stile nuovo de! movimento forestale fascista, di cui abbiamo celebrato il primo decennale sul Campi- dot/fio. £' desidero che torniate con- ] partengono. Né voi le abbandonerete j mai. j «Il Fascismo c venuto c verri) sem\pre più incontro al popolo montana ro, con spirito di pronta e fervida col1laborazione. Il Duce conosce i rostri tortati, c più che mai fiduciosi, sulle superbe montatine de l fedelissimo Piemonte, clic hanno visto nascere le vostre generazioni millenarie, che custodiscono le spoglie dei vostri avi, che cullano i vostri figli, e sono fecondate dal vostro proficuo e tenacissimo lavoro. Queste montatine, nell'armonia dolcissima tifi vostri cori, ricordano e ; termina la lettura del vibrante mes saggio, un'unanime acclamazione, che !si prolunga, con grida di evviva, evviva il Fascismo, con strepito di applausi, j e che culmina infine nel reiterato saluto j al Duce. desideri e le vostre necessità. Ciò deve costituire e costituisce per voi la più sicura certezza di oggi e di domani. « Saluto al Duce ». La serie delle relazioni Prorompe, quando il comm. Brenna II Prefetto di Torino. S. E. Giovara. porta ai convenuti il saluto augurale del Governo e suo personale. Egli assicura i montanari dell'interessamento vivissimo delle autorità governative alle questioni che si discuteranno in questa adunanza; e che gli sforzi degli orf;ani centrali responsabili sono tesi ;al!., rii;0iu;,jonc. dell'arduo e grave pro Bjenia che assilla e travaglia i mon tanari, problema vitale della popola zione alpina. E rivolto reverente pensjero al capo del Governo, dichiara a pcrto ;] primo Raduno Interprovinciale dL,1)a Montagna, in nome di Sua Mac~ sta jj re Presieduto prima da Piero Gazzotti, p0i da] comm. Brenna, poi dal Podestà Berutti, nella mattinata, fin oltre il mezzogiorno, e indi nel pomeriggio, dal )e quindici a dopo le diciannove, il Raduno ha svolto i suoi lavori. Hanno presentato le loro relazioni, illustran cantano il valore e lo filovia della ro- stra stirpe. Queste montatine vi ap-\dole particolareggiatamente, delegati delle Provincie di Aosta, Alessandria. Novara, Vercelli, Torino, Cuneo, e Savona. Hanno parlato, tra la mattinata e il pomeriggio, della provincia di Alessandria: Antonio Ferrari, Luigi Dell'Occhio, Giuseppe Tamburelli, Alvini, Pietro Gallo, Guerrini, il podestà Giovanni Cassola, Riccardo Pistone. Della provincia di Novara, Doletti. Della provincia di Vercelli, Nicola Giuseppe, il dott. Lino Burbano. Della provincia di Cuneo: Giuseppe Balocco, sul rimboschimento; Santino Rubetto, sulla viabilità; Vacchetta, sulla sistemazione degli alvei dei torrenti; De Giovanni, sul pascolo; Gravella, su questioni zootecniche; Dalmasso, su questioni agricole; Luca Rivera, sulle abitazioni alpine; Signorotti, sui commerci; Remaldi, sugli usi civici; Giuseppe Resi, sulle scuole; Archilossa, sugli sgravi fiscali. Della provincia di Torino: per Bobbio Pollice, Daniele David; per Angrona, Carlo Berte; per Pelosa Argentina, Giovanni Tron; per San Germano Chisone, Rosia; per Cantoira, Allais; per Venaus, Mario Gravier; per Luserna San Giovanni, Ayassot; per Bibiana, Bertotto; per Pinasca, "Berger; per Penero, Giacomo Massel; per Torre Pellico, Enrico Rostand; per Massello, Bartolomeo Nicol; per Bussoleno, Luigi Vighetti: per Gravere, Cirillo Panie; per Praly, Luigi Peyrot; per Susa. il cav. Boario; per Sant'Ambrogio. Rametti; per Alai di Stura, Peracchione; per Groscaval-! lo, dott. Riccio Solvetti. E della pro-!vincia di Savona: i tecnici agricoli cav Vignolo e Biondi. I canti della montagna Tutti gli aigomenti attinenti al prò blema della montagna sono stati, a volta a volta, dai vari oratori — dei quali certo parecchi abbiamo involontariamente dimenticati nell'elenco, — tutti gli argomenti sono stati opportunamente e compiutamente lumeggiati e trattati; e magari, in alcuni casi, con una cosi minuziosa disamina, che poteva parere eccessiva; ma non lo era in realtà: poiché sono questioni, queste, che a volerle chiarire utilmente, bisogna di necessità penetrarle bene addentro, fin nell'imo fondo. E chi parlava, erano competenti della materia, di quella lungamente perita compe tenza che è propria dell'uomo che agita !e sviscera il suo problema vivo, anzi il problema della sua vita, il problema della sua famiglia, dai padri ai figli, del suo patrimonio familiare, patrimo- |nio altrettanto materiale che morale. Durante il Raduno, alla presenza dei 'delegati, assenzienti le autorità, il dej legato di Villar Porosa e di Bobbio !Pollice, Daniele David, ha offerto una :medaglia d'oro al capomanipolo della : Milizia Forestale che diresse e condus se a termine i lavori di rimboschimen |to e di sistemazione degli alvei dei torrenti, nella zona. A sera, i fuochi artificiali, in onore i dei convenuti al raduno. E il cappellaj no della Milizia, don Edmondo De A1 micis, diresse i cori alpini, la coorte dei | montanari che intonavano i fieri e i I dolci e gli allegri canti montanini. Tut- ta Pinerolo echeggia di musiche festo sc- di inni, di canzoni. ] Poiché i figli della montagna, pur nel duro travaglio della loro lotta per la vita, pur premuti dalla loro cotidia na e più aspra fatica, sanno anche, sempre, cantare. « Canta, che ti pas|sa *> fu bene un motto alpino, e dei più tormentati giorni di guerra. Mario Bassi