Concerti e Teatri

Concerti e Teatri Concerti e Teatri Sedici concerti sinfonici e. due opere da camera al «Torino» Furono già pubblicate le primissime notizie dei pubblici concerti archestrali organizzati dall'Eiar. Definita ora la serie cronologica delle manifestazioni, se ne possono dare più complete informazioni. I concerti nel Teatro di Torino saranno sedici (la sera di venerdì, cominciando dal 7 dicembre), affidati nella maggior parte a direttori e a solisti di nominanza europea; non mancherà ai più giovani capi o concertisti l'occasione di mostrare la valentia e lo studio. L'orchestra sarà quella dell'Eiar, che, riunita incessantemente al lavoro, è la più stabile fra quante se ne noverino in Italia, e ha già dato prove non dubbie della selezionata costituzione e della sua pronta intelligenza e disciplina sotto capi autorevoli. Il coro dell'Eiar, guidato dal valoroso maestro Vertova, concorrerà ad alcune esecuzioni. Da questi dati di fatto si può obbiettivamente concludere che l'iniziativa dei pubblici concerti orchestrali dell'Eiar ha assicurato da tre anni a Torino, col numero e con i nomi, una vita sinfonica non inferiore a quella delle maggiori città italiane. Se non fosse, la nostra città apparirebbe troppo secondaria, nel confronto. A onor del vero la musica sinfonica e quella da camera tengono viva, grazie ai dirigenti le società torinesi, la cultura e l'arte, con una attività sollecita, zelante, progressiva. Non è infatti da dimenticare che i pregi di una pratica culturale e artistica stanno non solo nei nomi degli esecutori, ma anche, e molto più, nella scelta delle musiche, fatta con competenza e con opportunità. Lo Stabnt Mater di Rossini inizierà t concerti il 7 dicembre, direttore Antonio Guarnieri, solisti la soprano Cigna, la mezzo soprano Bertola, il tenore Pauli, il basso Baronti, coro dell'Eiar. Il 14, concerto diretto da Issay Dobrowen, capo dell'Orchestra sinfonica di San Francisco, notissimo in Europa e ancor nuovo a Torino; egli concerterà fra l'altro il quinto concerto brandenburcjhese di Bach, suonando egli stesso il cembalo. Il 21, l'insigne pianista Backhaus, di cui si ricordano gli eccellenti concerti al Liceo Musicale, suonerà con l'orchestra diretta dal maestro Adriano Lualdi. Il 28 Il maestro Armando La Rosa Parodi con la collaborazione del violoncellista M. Amfitheatrof presenterà un suo nuovo Concerto e la Salmodia per baritono, coro a 6 voci, e 11 istrumenti di Ludovico Rocca, che parve fra le più notevoli composizioni dell'ultimo festival veneziano. Nel gennaio si succederanno, la sera del 4, Vittorio Gui, che per la prima volta a Torino dirigerà la sua cantata biblica II cantico dei cantici, per orchestra, coro e solisti (il tenore Dolci, la soprano Spani); l'undici, il maestro Massimo Freccia, direttore dell'Orche stra sinfonica di Budapest, e il pianista Alessandro Brailowski, reputato Inter prete di Chopin; il maestro Daniele Amfitheatrof, che col concorso del violinista Joseph Szigetì presenterà, la sera del 18, il Concerto di Szymanowsky; il maestro Willy Ferrerò, che farà conoscere, il 25, un pezzo di Gian Luca Tocchi intitolato Record e dedicato alla celebrazione dell'aviatore Agello. Nel febbraio seguiranno nei giorni 1, 8, 15 e 22 i concerti di Bernardino Molinari, di Demetrio Mitropulos, di Rito Selvaggi, di Guglielmo Mengel berg, che da parecchi anni non è più ritornato a Torino e avrà collaboratore il violinista Giulio Bignami. Nel marzo, infine, due concerti diretti da Victor De Sabata e uno da Desire Defauw. A queste sedici riunioni è da aggiungere quella del 17 dicembre, nella quale, per l'iniziativa accomunata della Pro coltura femminile e dell'Eiar, saranno eseguite, e non radiotrasmesse, le opere da camera L'Hxstoire du soldat di Igor Strawinski e Le pauvre matelot di Darius Milhaud, dirette da Ermanno Scherchen, con la partecipazione di cantanti dei teatri di Parigi, Montecarlo, Strasburgo e con la messa in scena di Jean Cocteau. a. d. c. URgaclbtsspnieqVdrvnptcVrS