Disegni e incisioni per il bel libro italiano

Disegni e incisioni per il bel libro italiano LA MOSTRA DEGLI « AMICI DELL'ARTE Disegni e incisioni per il bel libro italiano La crisi di un'arte - Incitamento agli editori - Come Torino potrà diventare un centro nazionale d'arte editoriale L'esposizione degli ■:< Amici dell'arte > che s'inaugura martedì mattina, alla presenza dì augusti Prinripi, comprende quest'anno varie sezioni: la consueta mostra di pittura, scultura, bianco e nero: un buon numero di saggi di « ambientazione » concertati d'accordo con la Federazione artigiana: alcuni esempi di arte scenografica sintetizzata in graziosi teatrini come si vide a Venezia, anni fa; progetti architettonici e una manifestazione pubblicitaria; ed infine la mostra dell'illustrazione del libro, concorso nazionale bandito con tremila lire di premi dalla Società - Amici dell'arte---. Cominceremo una volta tanto da! fondo rimandando a più tardi l'esame delle altre sezioni.' Anche perchè il problema dell'illustrazione del libro Interessa la, più trascurata classe degli artisti italiani, cioè gli incisori. Poi perchè sarebbe augu; abile che i nostri editori si convincessero che non basta mandar fuori volumi ben stampati, ben legati e talvolta persino di interessante lettura, ma, che se si vuol far rivivere la grande tradizione editoriale italiana il libro ha da tornare ad essere, almeno qualche volta, illustrato. E non s'intende già. il libro illustrato da fotografìe, che sono un commento ottimo per le più svariate pubblicazio ni, da quelle di scienza, d'arte e di sto ria a quelle di viaggi, anche se oggi il libro comincia a restare indietro, in questo campo, alle riviste, ai settimanali e persino ai quotidiani capaci — come il nostro — di ricevere e stampare a Torino una fotografia eseguita due ore prima a Londra e trasmessa telefonicamente. Qui s'accenna al libro — romanzo, poesia, novelle e via dicendo — che per esser opera di pura fantasia sarebbe assurdo accompagnare con documenti di un oggettivo realismo, e nella cui illustrazione, viceversa, un'individualità creativa autonoma può esplicarsi con originalità assoluta, indipendente da ogni progresso scientifico. Orbene, mentre il libro corredato da fotografie riprodotte col cliché va sempre più diffondendosi, dicono gli editori ch'è impossibile gettar sul mercato volumi di corrente letteratura amena illustrati da artisti, perchè le spese delle illustrazioni ne farebbero salir troppo il prezzo. Non siamo di questo parere. Vi son oggi in Italia, schiere di artisti valenti t basta volerli cercare fra i giovani volonterosii che per mille lire sarebbero ben felici di fornire i dieci 0 quindici disegni originali per illustra re il nuovo libro di un romanziere in voga o l'opera classica che si Intenda ristampare. Mille lire su un'edizione di duemila copie significa un sopraprez zo di cinquanta centesimi per copia. Restano le spese di stampa; ma queste, per dieci o quindici riproduzioni di disegni al tratto od a papier-grattage, e persino per un ugual numero di ri produzioni a due colori, non superano le duemilacinquecento o al massimo tremila lire. Totale: un sopraprezzo di lire due. Mettiamo pure altre duemila lire per miglioria di carta, avviamento e spose generali, e fanno tre. Ecco dun- que che il Segantini romanzo deìla montagna, di Raffaele Calzini, che Mondadori ha messo in vetrina a quindici lire, sarebbe venuto a costarne — illustrato da un bravo artista — diciotlo. Un simile aumento avrebbe arrestato la vendita di un volume che non può essere compreso nella categoria dei libri economici? Credete che se di un nuovo romanzo di Pirandello o di Fanzini l'editore facesse una tiratura speciale di due o trecento copie illustrate da dieci acquetarti o xilografie o pun- tesecche o litografie bellissime fin questo caso la spesa salirebbe molto più alta per le difficoltà di stampa, pel costo della carta e della incollatura! non. si troverebbero in tutta Italia altrettante persone disposte a spendere trentacinque o quaranta lire per procurarsi il piacere di leggere un nuovo libro interessante in un esemplare prezioso? E' per svolgere una salutare opera di propaganda e per tentare di spezzare un cerchio chiuso in cui si dibatte prigioniera tutta una classe di artisti, che gli * Amici dell'arte* hanno preso l'iniziativa del concorso nazionale per l'illustrazione del libro. La mostra che ne è risultata quest'anno è. di un tono più elevato di quella dell'anno scorso, anche per la larga partecipazione dei maestri e degli srolari dell'Istituto per la decorazione e l'illustrazione del libro di Urbino, scuola di cui s'è parlato qui altra volta. Xon baSta. Il tema (Gli artisti concorrenti potranno inviare una illustrazione di un libro a loro scelta o più illustrazioni di uno o più lihri») è ancor troppo vago. Occorre precisare: e slamo in tempi che l'arte, non ci scapita ad essere un po' guidata e disciplinata. Occorre soprattutto uscire dai generico, superare — come dovrebbe accader sempre nella vita — l'effimero, il vacuo, l'inutilità delle energie non te..-;c: ad uno scopo. Più che mai l'artista, so vuol lavorare cor. morr.li!'':, Ha da r fiducia nell'utilità del suo lavoro (utilità, s'intende, tutta spirituale). Perei», durante i lavori d'allestimento di questa mostra, opportunamente è stata avanzata la propósta che in avvenire il concorso sia a. tema, fissò, e ci e, trovate e premiate le illUstraaìon! por un dato libro, il libro venga stampato. La proposta è stata ac:cttata e caideggieta dall'editore torinese Fra fanelli, che va affermando di giorno in giorno il suo gusto per il libro belio, e. da Domenico Valinotti, vice-presidente degli '-Amici dell'arte... Il libro ontrà essere /Z Giorno o i Ganti, i Promessi Sposi o I Malavoglia, uri'opei a classica o un romanzo modernissimo. L'essenziale è che l'artista Ulustràtord sappia che — vincendo — le sue immagini verranno r.tompate. A questo modo Torino, per mezzo dagli « Amici dell'arte • e forre di un editore coraggioso, potrà a poco a poco diveltai a un vero e proprio centro nazionale per' la rinascita del bel libro italiano. In attesa che le diffidenze svaniscano, che sii editori vengano incontro agli artisti, e. che il pubblico — quel medésimo pubblico che non lesina le venti o le trenta lire per un divertimento effimero — cominci ad educarsi a! gusto di ! bel libro, ch'è uno dei segui più aiti .1 civiltà. La necessità di coordinare il lavoro artistico risulta anche da questa mostra dove vediamo che la maggior parte dei concorrenti ha agito senza un fine preciso che non fosse quello, troppo elementare, di partecipare al concorso con un'illustrazióne qualsiasi, o addirittura inviando, come F-io D'Errico, cose già edite. La impi'ec isione degli scopi si converte poi spesso in un travisamento delle necessità cui deve rispondere un'Illustrazióne: tipico il caso di Giulio Da Milano, il quale offro un'illustrazione per l'Aphrndite di Pierre Louijs d'un sapore satirico che risulta una parodia, mentre invece il suo boxeur per un librò del Montherlant. farebbe la fortuna di una pagina: e quello di Albino Galvano che dovett • essere escluso dalla giuria perchè i suoi disegni per Lcs enfants terrìbles mancavano d'ogni riferimento illustrativo. Fatti questi esempi e queste riserve, si può dire senza alcun timore di accentuarne soverchiamente l'importanza che queste due salette ci danno lira onesta misura delle capacità degli illustratori italiani contemporanei. Si guardino le tavole dove gli allievi dell'Istituto di Urbino hanno raccolto — anonimi — saggi di scuoia; si osservi la perizia tecnica con cui i loro maestri Luigi Servolini, Delitala, Castellani trattano xilografia ed acquaforte. Artisti del valore di Marcello Bo- gliene, Marussig, Beppe Porcheddu, Spazzapan, Carlo Servolini, Ezio D'Errico. Alessandro Cervella ti (è la pi ima volta, se non erriamo, che questo bolognese compare a Torino, c sarà bene che i visitatori .indugino su questi disegni di un estro e. di una rapidità '.li tocco sorprendenti), Ettore Matthey, stanno accanto a Tina Mennyey, Ada Besso, Tita Mozzoni, Meo Bisearetti, Giuseppe Simonazzi, Anna Marenghi, Italo Zetti, Leo Ravazzi, Adriano Siebaldi, Enrico Pellegrini (gustosissimi questi suoi due bizzarri fotomontages per illustrazioni del Faust, composti sfruttando particolari classici come la figura del San Petronio ch'è nella ? Indonna e Santi di Francesco del Cossal, Bianca Gianard, Pozzo, Albis, Renzo Pezzani, ancor molto timido nel s"o tentativo di illustrare un suo volume di liriche, Ron-.ildo Craveri ed altri. Varie capacità, vari intendimenti; ma, fatte poche eccezioni, nessuna cosa veramente mediocre. E — contrariamente a quanto di solito accn.de girando nelle sale sempre deserte riservate nelle esposizioni al « bianco e nero :> — un interesse vivo, una curiosità di vedere come l'illustratore ha interpretalo il testo, oppure da questo è mosso pi " le sue libere variazioni. Questo lungo lavoro, questa somma di sforzi, questa nobiltà del disegnatore e dell'incisore italiano che ccrntinua.no a perfezionare un'arte accolta quasi sempre o con diffidenza o con indifferenza, tutto i iò di restare lettera morta ? Vorremmo elio da questa mostra venisse la prima smentita. mar. ber.

Luoghi citati: Italia, Londra, Torino, Urbino, Venezia