La drammatica contesa davanti a 75 mila spettatori

La drammatica contesa davanti a 75 mila spettatori La drammatica contesa davanti a 75 mila spettatori / punti sono stati segnati da Brook (2) e Drake per VInghilterra e da Meazza (2) per l'Italia - Ceresoli ha parato un calcio di rigore Londra, 14 notte. Londra ha mobilitato centomila sportivi per l'incontro con l'Italia e l'affluenza della folla nel popolare quartiere ove sorge il campo dell'Arsenal è cominciata di buon mattino. Anche coloro che pure erano già in possesso del biglietto di ingresso hanno creduto'opportuno portarsi per tempo sui posto della grande contesa, fissata per le ore 14,30. I meno previdenti hanno, infatti, dovuto ritenersi fortunati di trovare dai bagarini i cartoncini di accesso il cui prezzo è salito da 30 lire a 250 e anche più. C'è chi ha fatto buoni affari oggi a Londra. Lasciamo il centro della città, dove sono gli alberghi che ospitano i nostri gitanti, alle 12,30. Una lunga fila di colossali autobus ospita gli sportivi italiani. C'è in tutti la febbre di queste ultime ore di attesa. Andiamo verso Highbury; il viaggio dura poco più di un'ora. Il nostro autobus non è più nella ressa che un granellino di sabbia nel deserto. Si procede come si può in tanta confusione. Le strade sono letteralmente ingombre di torpedoni, di migliaia di automobili, di veicoli di ogni genere. A che serve ormai più l'opera dei policemen ? A poco a poco ci si addentra nei sobborghi per anguste viuzze sudice. E arriviamo. Pare di essere in processione in una gran colonna di... dimostranti. Questa gente se ne va allegra allo spettacolo ed invano i venditori ambulanti cercano di attrarne l'attenzione. Attesa morbosa Quando sbuchiamo alfine in tribuna manca un'ora circa all'inizio dell'incontro, ma tuttavia dobbiamo lavorare di gomiti per raggiungere il nostro posto tanto angusto da non poterci muovere più. Giriamo lo sguardo attorno. Il terreno di gioco è un perfetto rettangolo erboso. Solo davanti alle due porte è Bparsa un po' di segatura. Davanti alla tribuna popolare sta suonando una banda in una divisa simile a quella dei membri dell'Esercito della Salvezza. Sono accompagnati dai cori della folla che canta e fischia con tutta disinvoltura. Grandiose tribune fiancheggiano le linee laterali dlviBe d' terreno di gioco da una stretta pista ai t. rra rossa e da una cancellata alta un metro circa. La tribuna popolare, assai imponente, è a due piani sul tipo delle gallerie sovrapposte dei nostri teatri. Questi spalti sono gremiti in modo inverosimile. La folla vi è schiacciata, pigiata, compressa. Nell'attesa continuiamo a osservare l'ambiente. Seguitano i cori. Pochi poliziotti vigilano il terreno che. suonatori di trombone a parte, resta perfettamente sgombro. Dai bordi funziona il servizio di buffet che ricorda quello in uso nella « plaza de toros », servizi al. getto. Il richiedente lancia una monetina sulla pista e ne riceve, lanciato a braccio teso, il richiesto. Il relativo silenzio è rotto a tratti dal « era era » di grandi raganelle di uso locale. Gli italiani (ma quanti ne sono venuti se tanti ne scorgiamo?) ostentano grandi coccarde tricolori e bandierine e stendardi. Ma soprattutto gridano. Si fanno notare e i flemmatici inglesi li osservano come stupiti di tanto entusiasmo e di tanta Irrequietezza. Leggiamo un « Forza Italia! » su di un enorme striscione spiegato al centro dei popolari. Gli unici già al lavoro sono i fotografi e i cinematografisti, piantati per la ripresa di assieme su di un grande castello in legno eretto dietro una delle porte. La banda si porta ora davanti alla tribuna d'onore. Tocca a noi questa seconda parte di «festival» musicale. Quel gallonato uf fidale che dirige, volge verso la folla la bacchetta. Richiede il coro per le sue suonate. E gli inglesi cantano ancora, Il « Tipperary » viene bissato tra grandi applausi, ma gli italiani il fiato lo adoperano non già per cantare, ma per gridare degli « alala », che superano la voce di ogni altro coro. C'è un po' di confusione per ghermire i pacchi di dolciumi donati dall'Arsenal, ma la nostra attenzione è distratta da uno spettacolo per noi inusitato: il trasporto in barella di spettatori colti da malore nella gran ressa. Le lancette dell'orologio stanno per segnare l'ora dell'inizio. I « piccoli azzurri » Sono le 14,20 inglesi quando sbucano in campo i nostri avversari. Avanzano correndo con una andatura da maratoneta al quarantesimo chilometro e si portano al centro del terreno. Indossano una casacca bianca e portano calzoncini neri. Il portiere, invece, un pezzo di ragazzone come ne avevamo visti solo a montare la guardia a palazzo reale, spinge fuori la testa da un gran maglione giallo. S'applaude si, ma non con l'entusiasmo al quale siamo abituati sui campi nostri. Ma ecco gli azzurri. Come sembrano piccoli i nostri ragazzi in si immenso stadio. Entrano al passo, accompagnati dal comm. Pozzo e da Carcano. Non si sentono più che le grida degli italiani che sembra siano più degli inglesi tanto si fanno sentire. Echeggiano le note della Marcia Reale coperte quasi da rimbombanti colpi di gran cassa a seguono quelle di « Giovinezza », che accompagniamo a gran voce. Gli azzurri, allineati, sorridono. Quanto vorremmo davvero, come disse ieri Sua Eccellenza Grandi, dare ali ai loro garretti. Si suona, quindi, l'inno inglese. Ora anche i bianchi sono allineati sull'attenti. Le squadre si dispongono di fronte. Echeggiano nuove grida di incitamento dei sostenitori italiani. Naturalmente, sono sul terreno decine di fotografi e operatori di case cinematografiche. Non mancano che pochi istanti all'inizio. Il cuore batte forte a tutti noi; mai partita di calcio ci ha tanto preso. Ancora una cerimonia: entrano in campo le autorità: S. E. Grandi, il ministro inglese Simon, il generale Vaccaro, presidente della F.I.G.C., l'avv. Mauro, vice-presidente e ring. Barassi. Le due squadre si dispongono di fronte una all'altra; gli « azzurri » sono a sinistra, gli inglesi a destra. Il Duca di Connaugh stringe la mano ai calciatori. La Duchessa, invece, in tribuna d'onore, ove ha pure preso posto, tra moltissime autorità, S. E. Marconi attorniato dal personale della nostra Ambasciata e dal segretario del Fascio. Scappa dai popolari un italiano recante un grande bandierone. Attraversa il campo di corsa, e va a porsi tra i due capitani, l'arbitro, ancora alle prese con i fotografi. Ed ora si gioca. Palla agli « azzurri ». Non c'è sole in questa giornata tipicamente inglese, che ci donerà presto le nubi e la foschìa della sera e che a partita finita darà sfogo alla pioggia Meazza batte il calcio di inizio ed entra subito in scena Monti, che serve un allungo a Orsi. La palla finisce, però, fuori a lato. Ed ecco sferrarsi in pieno l'offensiva inglese. L'ala destra Matthews ruba il pallone a Orsi e inizia una velocissima discesa, che i nostri difensori non possono controllare, così presi di infilata come sono. Drake, lanciato dalla sua estrema, sbuca sul goal. Mentre la folla urla, lo scorgiamo rotolare a terra. E' Allemandi che l'ha fermato come ha potuto. Accorre l'arbitro, lo svedese Ohlsson, che decreta senz'altro il calcio di rigore. I nostri appaiono costernati e noi pure su gli spalti non sappiamo darci pace di una così severa punizione iniziale. Ma non c'è nulla da fare. Brook, il cannoniere inglese, mentre le lancette dei cronometri non hanno passato ancora il primo minuto di gioco pone la palla sul dischetto bianco del penalty, n tiro è partito fortissimo. Ceresoli vola e para il bolide indirizzatogli a poco più di un metro sulla sua destra. Noi siamo tutti in piedi a urlare di gioia, mentre sul campo l'azione si sbroglia. Serantoni libera a lato. L'incidente di Monti Quando il gioco riprende scorgiamo Monti zoppicare nettamente. La cosa non appare grave a tutta prima e si pensa che il nostro centro-sostegno accusi un colpo solo momentaneamente doloroso. Apprenderemo in seguito che Monti è stato invece toccato duro da un avversario che egli stesso non ha individuato e che ha riportato la frattura della base del dito mignolo come è stato constatato dalla prima radiografia eseguita. Intanto, vi è in campo un grande nervosismo. Gli * azzurri » non sanno come fronteggiare gli avversari, che giocano con veemenza e con abilità sbalorditive. Brook accusa un colpo ma si riprende subito e indirizza verso Ceresoli un tiro che il portie¬ re nostro sventa appena. La squadra inglese domina per la forza fisica dei suoi elementi. Essi travolgono letteralmente quanti « azzurri » si fanno loro incontro, per ostacolarne le azioni. Monti zoppica sempre di più. Egli va senz'altro a mediano destro mentre Ferraris IV lo sostituisce al centro. Rompiamo la pressione delle bianche casacche con un allungo di Serantoni a Guaita, che, però, va perso. Al quarto minuto ripieghiamo in calcio d'angolo. E' Ferraris IV che salva in tale modo una assai critica situazione. Batte Brook e Bowden riprende di testa indirizzando in porta. Ceresoli para con un grande tuffo, ma mentre ancora trattiene la palla un paio di avversari gli si avventano contro cercando di spingerla oltre la linea del goal. Invano 1 nostri protestano. E' un sistema inglese, questo, e l'arbitro lo approva. Gli azzurri non riescono a reagire al predominio avversario. Ad ogni discesa gl'inglesi sono nella nostra area Avanza Brook e Bertolini può liberare corto di testa. Mentre siamo presi dal lo spettacolo superbo che offre la squadra inglese lanciata a fondo e tre pidiamo per i nostri, vediamo Monti uscire dal campo. E' il sesto minuto di gioco. Egli non può quasi appoggiare la gamba a terra. Rientrerà? Ce lo auguriamo. Ferraris IV resta intanto al posto di centro sostegno, mentre Serantoni arretra a mediano e la prima linea resta ridotta a quattro elementi. Continuiamo a difenderci alla meglio. Allemandi, impossibilitato ad effettuare un rimando, passa la palla a Ceresoli contro 11 quale si abbattono ancora parecchi avversari. Ora è Bastin che avanza e tira: Ceresoli abbraccia ancora la palla in tuffo. A11'8» minuto la difesa italiana capitola. E' battuto dalla destra un calcio di punizione contro l'Italia, uno del molti di questo inizio di partita. Calcia il mediano destro Britton con tiro tagliato verso sinistra. Brook, appostato, riprende di testa e mette in rete a mezza altezza sulla sinistra di Ceresoli, che, battuto irrimediabilmente, resta inginocchiato mentre la palla giace alle sue spalle. Ceresoli instancabile Calcio di mezzo. Gl'inglesi sono m un batter d'occhio nuovamente nella nostra area. Ceresoli non ha un istante di riposo. Egli blocca subito un colpo di testa di Bowden. Fallo a favore dei bianchi per causa di un'irregolarità di Guaita. L'arbitro, che ritiene regolari le decise entrate degli inglesi, punisce, invece, spietatamente ogni tentativo di reazione da parte degli azzurri. Ecco una nuova posizione contro la nostra squadra. E' battuto poco fuori della nostra area di rigore, a venti metri circa da Ceresoli. E' ancora Brook che tira. La palla, una saetta, passa oltre lo schieramento dei nostri difensori allineati a difesa della porta. E' già in rete: Ceresoli non ha potuto nulla per arrestarla. E' entrata a mezza altezza sulla sinistra del nostro portiere. Come reagire? Serantoni, il più deciso per ora dei nostri, atterra Hapgood. Rimessa in gioco di Moss. Riprende Ferraris IV, che rinvia verso la porta inglese. Moss esce, para con tutta facilità, pure essendo pressato da Meazza. Questa è stata la nostra prima incursione nella metà campo inglese, ma dobbiamo subito tornare a difenderci. Scocca il 14° minuto quando incassiamo il terzo goal. In un'ennesima avanzata britan- nlea, Allemandi sta per liberare quando Drake, con una magnifica spettacolosa rovesciata, batte ancora Ceresoli. La squadra italiana pare andare alla deriva. Non riesce a impostare il suo gioco. Gli avversari, sempre primi sulla palla, dominano nel modo più schiacciante senza commettere un solo errore, manovrando con precisione perfetta. La nostra è, quindi, difesa affannosa. Il periodo di cosi evidente superiorità inglese culmina con un tiro di Bastin fermato ancora da Ceresoli, che, nonostante abbia subito tre goals in un quarto d'ora, ha fatto miracoli. Col trascorrere dei minuti allentiamo la stretta. Le prime nostre offensive — quattro uomini lanciati allo sbaraglio contro avversari decisissimi — sono fronteggiate con tutta sicurezza ma valgono almeno a dare qualche attimo di respiro alla nostra difesa. Fra gli avversari rientra intanto Hapgood che era temporaneamente uscito in segui to al descritto urto con Serantoni facendosi sostituire per pochi minuti dal mediano Copping. La squadra inglese riprende, quindi, il suo assetto nor male, mentre Invece Monti non può assolutamente più riprendere il suo posto. Un centro di Bastin sflora la traversa e spiove appena dietro la re te. Meazza è colpito a un fianco, ed è accordata contro l'Inghilterra una punizione che non sorte esito. Gli italiani reagiscono Le emozioni le si hanno ancora sempre sotto la nostra porta. Brook, non pago di aver marcato 2 dei 3 goals che costituiscono il bottino di punti della sua squadra, indirizza verso la nostra rete un fortissimo tiro con effetto, che Ceresoli sventa con una parata superba. Maglie azzurre all'attacco. Azione Ferrari-Guaita fermata per fuori giuoco. Avanzata di Orsi troncata nell'area. AI 22' Bastin, pur da posizione nettamente arretrata, sfiora un montante della porta italiana. Serantoni lavora come un negro in difesa. Lavora più da terzino che da mediano, ma l'essenziale è che ricacci lontano questa benedetta palla, che, non appena è tra 1 piedi degli inglesi, costituisce per noi una imminente minaccia. Già non si giuoca più, però, da parte dei « bianchi » con la sbalorditiva sicurezza del quarto d'ora iniziale. E' un guaio grosso solo l'accanimentb con il quale viene assalito il nostro portiere, che non può mai liberare con tranquillità. L'attaccante inglese si avventa contro il difensore estremo come il toro contro l'espada. Al 26.o minuto ecco una nostra azione,. la prima veramente bella, la prima che impegni seriamente il trio di difesa dei « bianchi ». La imposta Bertolini e la eseguiscono Ferraris, Meazza e Guaita. Quest'ultimo tira e Moss blocca con una parata alta. Ora si giuoca nei due campi. Tiro di Matthews, parato, e risposta di Orsi, che. però, manda a lato. Nella squadra inglese continuano a lavorare le estreme, che sanno smarcarsi in modo eccellente. Ancora Bastin tira, senza esito, fortunatamente. Da notarsi il fatto che, di testa, non riusciamo a contrastare la palla agli avversari e che gli attaccanti inglesi caricano con decisione travolgente i nostri atleti, che, pure, già stanno sul chi vive. Orsi serve Meazza, questi lancia a Guaita; Moss intercetta. Sotto la no|stra porta Ceresoli è ancora affronta¬ n e a a e e e i , o . a ' n n i a a o a , e i , a e , a ¬ to da Drake; Serantoni difende 11 compagno e colpisce con un pugno l'inglese che risponde con un ceffone. Episodio senza seguito, eccezion fatta per qualche urlo della folla. Ceresoli, intanto, compie una respinta di pugno, poi ferma a terra un pallone inviato da Matthews. Anche Moss agguanta la palla speditagli da Guaita. Ci aggiudichiamo, in seguito ad una punizione battuta contro l'Inghilterra, un calcio d'angolo. Altra punizione a nostro favore e tiro alto di Meazza. Attacchiamo, però, e la ripresa degli azzurri è evidente. Il tempo finisce, dopo che, al 42', Bowden ha mandato ben sopra la traversa un pallone battuto per fallo di Allemandi. I due punti di Meazza Intervallo con la Bolita banda. Ma chi vi presta orecchio? Si riprende. Le squadre sono allineate. Orsi è a colloquio con Matthews. Ma che gli dirà mai, se non sa una parola di inglese? I primi attacchi inglesi sono bene fronteggiati dai nostri difensori, che appaiono del tutto rinfrancati. Bertolini al secondo minuto batte in angolo. Restituiamo al quinto minuto, quando un'avanzata Orsi-Meazza è rotta oltre la linea di fondo. Allemandi si batte ora in modo magnifico. Al 10' un calcio d'angolo contro gli azzurri. Guaita si sposta al centro dell'attacco. Barker, centro sostegno, riceve grandi applausi per una sua incursione sul fronte dell'attacco. Tredicesimo minuto. Scattiamo In piedi per salutare il primo goal di Meazza. Un gioiello, sapete, che lascia di stucco gli Inglesi. Centro di Guaita, tocco di Orsi verso il centro e spettacoloso tiro al volo di Meazza. Il pallone arriva violento a scuotere la rete. Gli italiani esultano. Breve reazione inglese, e dopo appena quattro minuti, secondo punto degli azzurri. Un brutto fallo ai danni di Ferrari è punito con una punizione da battere da fuori dell'area. Tira Ferraris IV e Meazza intercettando la palla di testa, la alza oltre il portiere che è uscito di fra i pali. Il pallone batte sotto la traversa, schizza in rete e ne riesce. Il punto è, però, evidentissimo e viene senz'altro accordato. Ora non si grida più che per gli azzurrL Si vuole il miracolo del pareggio pure con dieci uomini, pure In campo avversario. Dominiamo. La squadra inglese è travolta. Tutto riesce ora ai nostri ragazzi. La difesa è assolutamente a posto con un Allemandi spettacoloso. Ferraris IV fa prodigi. Gli attaccanti con tutta superiorità invadono la metà del campo inglese. Centro di Meazza e tiro Improvviso, bellissimo, di Guaita, che Moss para per atterrare, poi, Orsi sopraggiunto a ostacolarlo. Un brutto pericolo corriamo al 27', quando Bertolini falla un rimando e Ceresoli è uscito di porta. Buon per noi che Monzeglio salva sulla linea nel corso di una mischia tremenda. L'azione Meazza-Ferrarl- Guaita è rotta da un fallo. Galoppata di Bastin e parata di Ceresoli. Anche Drake trova nel nostro portiere un ostacolo insuperabile. Al 25' manchiamo per un nonnulla al pareggio; Guaita giunge con la palla In area, ma, anziché tirare, smista a Meazza che lascia la conclusione a Ferrari, sopraggiungente in corsa. Il tiro di Ferrari, assai bello, è deviato da un terzino e Moss può parare. Era davvero un'azione da goal questa! Siamo ormai nell'oscurità. H taccuino ha annotato in maggioranza azioni Italiane. Meazza è tornato al centro. Non importa se ripieghiamo un istante in angolo; presto siamo nuovamente all'offensiva, anche se Matthews impegna Ceresoli, Ancora un'occasione di pareggiare ci sfugge. Il tandem Meaz za-Guaita funziona, tanto che Guaita giunge a poter tirare quasi a colpo sicuro. Moss devia in angolo con un gran salto. Tiro di Guaita. Orsi e Serantoni vengono fermati dall'atletico portiere inglese. Ecco Guaita che, ricevuto un passaggio da Ferraris a non più di 4-5 metri da Moss, tenta il tiro a volo, ma sbaglia il bersaglio. Con questo ritmo si finisce. Ora vorremmo bene che l'Incontro continuasse; ora che la squadra inglese è controllata e dominata dalla nostra, ma l'arbitro è preciso sino al secondo. Gli « azzurri » sono al centro del campo. Salutano. Ricevono applausi da non si dire, mentre tutti gli Italiani esultano per la grande riscossa che ci ha evitato una troppo severa e immeritata sconfitta. Gli inglesi, come è loro costume, se ne vanno... all'inglese, come diciamo noi. Ancora evviva, alala, sventolio di tricolori. Si intona Giovinezza. Si sfolla. Rinuncio a descrivervi il pigia pigia. Scorgo un gruppo di tifosi inglesi alzare un grande leone, 11 leone britannico, fasciato dalla bandiera nazionale, ma le vie di Highbury sono invase da tricolori Sballottati, schiacciati, sospinti in su e in giù, prendiamo la via del ritorno. Piove; non ce ne accorgiamo che quando siamo bagnati da capo a pie- avNssvvpedi. Laigi Cavallero BROOK MEAZZA

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