L'alta portata del discorso del Duce in Campidoglio rilevata da tutta la stampa europea

L'alta portata del discorso del Duce in Campidoglio rilevata da tutta la stampa europea L'alta portata del discorso del Duce in Campidoglio rilevata da tutta la stampa europea Il Cancelliere austriaco sarà a Roma alla fine della settimana Più completa giustizia sociale Parigi, 12 notte. La stampa francese che attraverso i propri corrispondenti romani ha seguito con interesse le manifestazioni per l'insediamento delle Corporazioni e in particolare il discorso ■inaugurale di Mussolini, continua a occuparsi del regime corporativo L'Information scrive che la concezione italiana dell'economia diretta è stata lentamente elaborata mentre in pari tempo veniva creato il regime corporativo destinato ad applicarla. « Sin dall'accesso al potere del Duce, dice l'organo parigino, il Fascismo si è eretto contro ]a tesi del lasciar fare, del lasciar passare, che conferiva praticamente la gestione della economia nazionale ai più ricchi o ai più audaci. L'ormai celebre Carta del Lavoro pubblicata il 21 aprile 1927 ne ha formulato categoricamente i dogmi. Secondo essa la nazione è superiore agli individui e si realizza integralmente nello Stato fascista. Il lavoro è un dovere sociale e perciò deve essere controllato dallo Stato. Le associazioni sindacali assicurano l'uguaglianza giuridica fra datori di lavoro e lavoratori, mantengono la disciplina della produzione del lavoro, ne assicurano il perfezionamento. D'altra parte le Corporazioni costituiscono l'organismo unitario delle forze della produzione e ne rappresentano integralmente gli interessi. Essendo questi ultimi nazionali le Corporazioni sono organi dello Stato. Esse possono stabilire regole obbligatorie sui rapporti del lavoro e sul regime della produzione. Lo Stato corporativo considera l'iniziativa privata nel campo della produzione come lo strumento più efficace e più utile nell'Interesse della nazione. Ma l'organizzazione privata della produzione essendo una funzione d'interesse nazionale l'organizzatore dell'impresa è responsabile dinanzi allo Stato. Dalla collaborazione delle forze produttrici deriva una reciprocità di diritti e di doveri ». Dopo aver esposto per minuto il meccanismo del sistema corporativo é della legislazione relativa Vlnformation conclude ricordando che lo scopo ultimo della politica fascista è quello di ottenere una più completa giustizia sociale. La nuova Era Londra, 12 notte. La stampa riporta largamente il discorso pronunziato dal Duce alla solenne cerimonia in Campidoglio per -l'insediamento del Consiglio delle ventidue Corporazioni. Riprendendo le parole di Mussolini, i giornali sono unanimi nel rile vare che l'assemblea segna il punto di partenza di una fase decisiva nel la storia dell'Italia destinata ad avere larga ripercussione nel mondo. Il corrispondente del Times e quelli del Daily Telegraph e della Reuter sottolineano in maniera particolare le parole « il lavoro come dovere, diritto e gioia creatrice ». La Morning Post intitola la sua corrispondenza « La nuova Era dell'Italia ». Il Daily Mail richiama particolarmente l'attenzione della opinione pubblica inglese sul mònito di Mussolini all'Europa. Il Sunday Times stampa a grandi lettere « Mussolini nega che la povertà sia inevitabile ». Il Daily Telegraph dedica alla solenne cerimonia di sabato un articolo di fondo intitolato « La disciplina fascista nell'industria ». « Mussolini — scrive il giornale — ha cominciato il Suo scintillante discorso avanti ad una assemblea altamente rappresentativa dello Stato Fascista ed ha insediato i Consigli delle 22 Corporazioni che sotto la diretta guida del Duce controlleranno d'ora innanzi l destini sociali, economici ed industriali del popolo italiano. E' da questo punto di vista che gli osservatori stranieri dovranno seguire e giudicare questo grande e vitale esperimento che l'Italia sta compiendo. Vi sono alcuni che quando volgono i loro sguardi all'Italia non riescono a vedere altro se non una dittatura che — essendo come norma di Governo contraria alle proprie con- vinzloni — li rende assolutamente ciechi finanche di fronte ai dimostrati benefici che tale dittatura ha portato all'Italia. Questo non è certo un metodo scientifico od obbiettivo di giudicare quelle che è, senza dubbio, un'alternativa ai sistemi di un Governo democratico ». Il giornale continua dichiarando che le convinzioni personali in materia di sistemi di governo non debbono impedire agli inglesi di formulare i loro più sinceri auguri per qualsiasi coraggioso tentativo di superare le presenti difficoltà. Lo Stato corporativo base della potenza d'Italia Vienna, 12 notte. Tutti i giornali riportano un notiziario piuttosto ampio sull'insediamento delle Corporazioni, senza commentarlo. Soltanto la Wiener Zeitung in un lungo articolo intitolato « Un importante avvenimento sul Campidoglio » rileva anzitutto la estrema cautela del Duce nell'applicare le sue idee economiche e sociali. « Pietra su pietra — scrive il giornale —■ nel più stretto senso della parola viene accuratamente esaminata, misurata e pesata, e anche oggi questo costruttore ha ammonito di non lasciarsi andare ad esagerate speranze intempestive. Certo è che la grande ma- nifestazione sul Campidoglio romano è un avvenimento di una importanza fin da oggi inestimabile ». L'articolo accenna alla presentazione fatta di tale avvenimento dalla stampa italiana e continua: « Il nuovo ordinamento sociale ed economico della Nazione italiana viene in questo anno a compiersi con l'inizio del funzionamento di quegli organi che danno allo Stato fascista la forma e il carattere di uno Stato corporativo. La Nazione italiana vede in questo ordine nuovo l'elemento fondamentale del suo benessere, della sua potenza e della sua- grandezza. Già due volte Roma ha conquistato il mondo: la prima volta con la marcia vittoriosa delle sue legioni, la seconda con l'alta dottrina del Cristianesimo. Ora la Nazione italiana si augura di conquistarlo per la terza volta con l'idea dello Stato Corporativo. In modo inconfutabile questo pensiero ha dimostrato ormai la sua forza di penetrazione universale ». L'articolo riassume quindi ampiamente lo storico discorso del Duce. Imperituri meriti che il Duce si è acquistato verso l'Ungheria Budapest, 12 notte. La stampa odierna dà vivo risalto al discorso del Duce per l'insediamento dei Consigli delle 22 Corporazioni, e dedica ancora ampi editoriali ai risultati ed alle conseguenze dell'incontro di Roma. Il Fueggetlensegg sotto il titolo: « L'intero mondo politico ungherese accoglie entusiasta i risultati del viaggio » riporta le dichiarazioni dei più cospicui esponenti della vita politica ungherese: il presidente ed il segretario del partito dell'unità nazionale, l'on. Tapody per l'unità nazionale municipale, l'on. Mecser, il deputato cristiano Ernst Ulain per i piccoli possidenti, l'on. Rassay liberale, l'ex-Ministro degli Esteri Gratz e l'on. Buchinger socialista. Gli interpellati sono d'accordo tutti e con vive espressioni di gratitudine nel rilevare l'altissima importanza del viaggio che ha giovato a riaffermare insieme con la necessità di difendere l'indipendenza del l'Austria i principi fondamentali dell'amicizia italo-ungherese, che è amicizia costruttiva e tesa a garantire la pace e la tranquillità dell'Europa. I giornali si diffondono anche ad esaminare l'importanza dell'incontro in rapporto con la situazione internazionale. Il Pester Lloyd osserva che Mussolini aspira ad una intesa italo-francese per lo meno tanto sinceramente quanto Lavai, ma in errore era chiunque avesse supposto che Egli volesse, menomamente, allentare i legami con l'Ungheria per raggiungere tale intesa. La collaborazione tripartita rappresenta infatti un vitale interesse italiano. « L'amicizia italo-ungherese — continua il giornale — è uscita altamente rafforzata dall'incontro di Roma. L'intera nazione magiara saluta con profonda gratitudine la cavalleria e la manifestazione di amore e di giustizia del Duce che già tanti imperituri meriti si è acquistato verso l'Ungheria. L'eco dell'incontro dimostra infine che nulla può avvenire nella regione danubiana senza l'Ungheria o contro di essa ». Altrettanto scrive a un dipresso l'Uj Magyarsag che dopo aver ricordato la difficile posizione dell'Ungheria nel gioco delle amicizie e tra le Potenze in contrasto rileva l'importanza di una stretta intesa politica ed economica fra l'Ungheria e l'Austria nell'ambito degli accordi tripartiti. Intesa che deve costituire il nucleo intorno al quale raccogliere i paesi danubiani. Dopo avere osservato che le recenti dichiarazioni di von Papen circa la spiritualizzazione dell'« Anschluss » possono rappresentare una rinunzia od una ritirata strategica, ma anche un mezzo di evitare conseguenze violente almeno sino alla liquidazione della questione della Sarre il giornale riassume così i risultati dell'incontro di Roma: stabilità politica ungherese sulla linea italiana, approfondimento politico ed economico della collaborazione tripartita, prevedibile liquidazione onorevole della campagna diffamatoria condotta contro l'Ungheria circa i fatti di Marsiglia, protezione dell'Ungheria dagli attacchi della Piccola Intesa attraverso la forza che le deriva dalle relazioni tripartite, e piena adesione dell'Ungheria alla po litica italiana per il mantenimento \della indipendenza dell'Austria. Commenti di vivo compiacimento si leggono anche sul Pesti Naplo e sul Magiar Hirlap. I due giornali esprimono rispettivamente ammirazione e gratitudine per la nuova prò- della visita romana. va di fedeltà romana offerta dal Duce e la certezza che una sola direttrice fondamentale esiste per la politica estera ungherese. A proposito dei rapporti con l'Italia Gombos ha detto che le relazioni ungaro-italiane continuano ad essere le più cordiali e le più sincere perchè si basano su fondamenta politiche realistiche molto solide. Le favole circa il raffreddamento di rapporti fra l'Italia e l'Ungheria sono state sfatate dal contegno della stampa dei due Paesi e dal comuni-\cato ufficiale diramato a conclusione-] Aumentare senza sosta la potenza della Nazione Di fronte all'esterno la Corporazione ha lo scopo di aumentare senza sosta la potenza globale della Nazione per i fini della sua espansione nel mondo. E' bene affermare il valore internazionale della nostra organizzazione, poiché è solo sul terreno internazionale che si misureranno le razze e le Nazioni, quando l'Europa, fra qualche tempo, malgrado il nostro fermo e sincerissimo desiderio di collaborazione e di pace, sarà nuovamente arrivata ad un altro bivio del suo destino. MUSSOLINI.