I"cadetti,, d'Italia e d'Austria s'incontrano domani a Genova

I"cadetti,, d'Italia e d'Austria s'incontrano domani a Genova DOPO LA VITTORIA DI TRIESTE I"cadetti,, d'Italia e d'Austria s'incontrano domani a Genova Dlciotto partito giocate metà in Patria e metà fuori, quindici vinte, due chiuse alla pari, una sola persa (e in che modo!...): questo è il listino di marcia della nostra « nazionale B ». Gente che ha sempre fatto il dover suo, questi cadetti. L'ultima volta che son scesi In lizza fu a Trieste, nel febbraio scorso, e batterono senza discussione (2-0) la seconda squadra austriaca. Ciò avvenne proprio il giorno in cui la prima squadra di MeisI dava agli * azzurri » quel grosso dispiacere di Torino, che solo la trionfale vicenda del Campionato mondiale è valsa a cancellare dalla memoria. Gente che sa anche dare una mano a sopportare i momenti tristi, questi cadetti. Domani li si richiama all'opera a Genova, ancora per affrontare gli avversari di Trieste, e tre giorni prima che i fratelli maggiori conducano a conclusione, sul campo di Highbury, la grande avventura inglese del calcio italiano. Auguriamoci subito che la loro nuova impresa porti allo stesso risultato di Trieste, ma che non sia loro riservato l'ingrato compito di allora; che non debbano, cioè, buttare la goccia di miele della loro vittoria nella tazza di cicuta della sconfitta degli altri! Sono, dunque, a Genova, di fronte le squadre di Trieste. CI può essere inesattezza In quest'affermazione. 1 nomi del due « undici » son quelli d'allora, ma non i nomi dei giocatori. Sia in Italia che in Austria s'è fatta la rivoluzione in quelle inquadrature. Melsl aveva mandato a Trieste una squadra di uomini conosciuti, provati al fuoco delle contese internazionali, alcuni addirittura celebri e usciti dalle file di quel « Wunderteam », ormai da tempo... smiracolizzato. A Genova baviera, invece, una compagine nuova da capo a fondo, i cui elementi ha tratto addirittura, per la totalità meno uno, dalle Società che a Vienna battono bandiera minore. Pozzo aveva messo in campo a Trieste questa formazione: Blason; Geigerle e Allemandi; Varglien I, Faccio e Castellazzi; Frione, Serantoni, Busonl, Rocco e Levratto. A Genova si giocherà assai probabilmente cosi: Blason; Agosteo e Monza; Montesanto, Uslengbi e Pitto; Frione, De Maria, Piola, Fedullo e Ferraris II. Abbiamo dato due squadre e scritto venti nomi. Due soli uomini, quindi, sono passati da Trieste a Genova: Blason e Frione. E il primo ha ancora ragione di temere qualche scherzo da Masetti. Cambiare più di cosi era difficile... Diverse sono, a nostro giudizio, le ragioni che han consigliato Meisl e Pozzo a far casa nuova. Il <n capitano » austriaco aveva in mano, a febbraio, ancora lo squadrone che aveva fatta larga messe di vittorie e che poteva anche clussificarsi al primo posto in Europa. I suoi campioni continuavano ad affermarsi, anche se gli anni passavuno. Poteva, quindi, fare liberamente appello a quelli di loro che, per forza di cose, eran rimasti fuori dalla prima selezione. Adesso le carte austriache son cambiate parecchio. Il Wunderteam è andato a rotoli, il primato del calcio continentale è passato, senza discussioni possibili, all'Italia, si 6 fatta strada a Vienna una preoccupante crisi di campioni. Meisl si è, quindi, trovato costretto a cambiar rotta, a cercar del nuovo. Eccolo, perciò, ricorrere a gente non ancora consacrata, che può diventar qualche cosa, solo che gliene si dia la possibilità e l'occasione. Da costoro sarà fatta la squadra di Genova, dove un solo uomo — e di scarsa personalità — il terzino sinistro Tauschek proviene da un undici di cartello, il Rapid. H portiere Kovar e l'in¬ tLpnaicgHsddssnbefrMspspgdpfb [^^sl ernò destro Weilinger provengono dal Libortas, un nome che potete trovare al penultimo posto del campionato nazionale. Sono, però, due atleti di classe, anche se Weilinger va soggetto ai più mpensati sbalzi di forma; se imbrocca la partita, ò un'iradiddio; se la sbaglia, più nessuno lo vede. I mediani Hartl, Zlatohlavek e Cernie e l'ala destra Riegler vengono alla « nazionale » dal F. C. Wien; tolto l'ultimo, che è Indiscutibilmente a posto, gli altri tre costituiscono la più grave incognita delundici ». Nella loro squadra, in questi ultimi tempi, han reso molto, ma sono apparsi di rendimento un po' instabile e bizzarro. Degli altri, due, Cisar e Miiller, vengono dal W.A.C., Donnenfeld dall'Hakoah e Bytlàcil dal Favoritner S. C. Cisar è un'ala sinistra e Meisl lo farà giocare da... terzino destro. Vedremo i risultati. Gli altri tre passano senza discussioni. Per mettere insieme undici uomini si è, dunque, ricorso a cinque squadre. Un po' troppe, anche so sono viennesi, per dar vita ad una compagine omogenea e che possa svolgere un gioco d'assieme. Può darsi che, sul campo, tutto vada per il meglio, ma nulla può essere previsto, pur non dicendosi con questo che si tratti di un « undici » di poche speranze. Le individualità sono forti: sta a vedere se si armonizzeranno. Anche la squadra azzurra, abbiamo detto, è quasi totalmente mutata da quella di Trieste Allora essa era stata basata, sulle due compagini che furoreggiavano in campionato: la stella Ambrosiana e la meteora Triestina. E' ancora la situazione del campionato che ha suggerito, ora, a Pozzo, la squadra di Genova. Situazione che è ben diversa da quella del febbraio scorso. Nessuna squadra, in quest'inizio pieno di incontri a sorpresa, ha dimostrato di essere in gran forma. Si è, quindi, dovuto andare alla ricerca, qua e là, degli uomini più a posto. Senza contare che Allemandi, Faccio e Serantoni erano già.... requisiti per il viaggio a Londra. Come la squadra A, anche la B segue, dunque, le sorti del campionato appena iniziato. Sui nomi dei portieri, titolare e riserva, non c'era da aver dubbi: Blason e Masetti sono i migliori a disposizione. Non in forma Geigerle, sfruttato in modo migliore Allemandi, la linea dei terzini non si presentava come un problema dalla facile soluzione. Pozzo s'è rivolto ad una coppia giovane, che, anche se ora non forma blocco, iniziò insieme la carriera nella Pro Patria: Agosteo e Monza. Tutti e due son ricchi di doti e, almeno, andranno d'accordo. Scelto Faccio per Londra, non restava che Uslenghi per 11 ruolo di centro-mediano; è sempre apparso di scarsa combattività, anche se possentemente armato di tecnica, il livornese, ma, in questi ultimi tempi, pare sia anche riuscito ad aumentare alquanto il regime del suo cuore. Ai suoi lati, ad ogni modo, avrà due combattenti provati a tutte le battaglie: Montesanto e Pitto. Pozzo avrebbe ricorso con piacere a Donati, ma la rivelazione rosso-blu è a riposo per contusioni. Il reparto destro dell'attacco non è nuovo alla maglia azzurra e, preso, com'è, da una squadra sola, non si può pensare che non trovi l'accordo: Frione e De Maria erano in ballottaggio fra Londra e Genova. Il settore sini siro, invece, sarà formato da due atleti che si vedono per la prima volta, ma la cui classe è indiscutibile: Fedullo e Ferraris II. Al centro avremo Piola, l'uomo che s'è preso il posto di prepo- acba Cinque elementi dell'Arsenal sono stati Inclusi nella squadra che incontrerà I' Italia. Ecco, da sinistra a destra: il signor Allison, procuratore dell'Arsenal, Copping, Hapgood, Moss, Bovvden, Bastin e l'allenatore dell'undici inglese, Whittaker,