Il pittoresco viaggio del Re lungo le rive dell'Uebi Scebeli

Il pittoresco viaggio del Re lungo le rive dell'Uebi Scebeli Il pittoresco viaggio del Re lungo le rive dell'Uebi Scebeli Le danze e i cloni delle Tribù dell'interno - Il perfetto accampamento reale attorno ad un immenso sicomoro - Episodi vivi e graziosi (dal nostro inviato) Morogavi, 9 notte. Con la sosia a Morogavi si è cojiclusa la -prima tappa del viaggio del Re attraverso le regioni del corso medio dell'Uebi Scebeli e lungo l'importante tratto di frontiera verso l'Etiopia. Lasciato Belet Uen, importante centro militare creato nell'ansa del fiume lungo le cui sponde sorgono rigogliosi palmeti, la carovana reale per circa sessanta chilometri si allontanava dal fiume attraverso brulle praterie e lungo il bosco ove le Cabile di Liberti Scebeli avevano radunato numerose mandrie. Anche qui danze primitive e cori monpolioi hanno salutalo il passaggio del Sovrano. A Fcrfer sono stati incontrati i primi nuclei di « Dubat », magnifici esemplari di militari indigeni, reclutati in massima parte nelle Cabile di stirpe nobile, che sono capaci di restare per decine di giorni nella più fitta e brulla boscaglia in servizio di scorta contro le possibili audacie dei razziatori d'oltre confine. Altra loro pregevole dote è quella di una resistenza eccezionale alla marcia. Basti dire che proprio di questi giorni una pattuglia di « Dubat » ha coperto i 359 chilometri che<Pseparano Belet Uen da Mogadiscio fin 50 ore, marciando attraverso lu boscaglia impervia ed ostile. La carovana reale ha ripreso a costeggiare il fiume presso Sulsul, tra una superba vegetazione tropicale e le prossime ambe che si elevano in territorio abissino. Presso Bgsla lunga pista camionale il Re riceveva l'omaggio di un gruppo di santoni, che di fronte, al joro accampamento rudimentale con rami secchi avevano eretto una specie di grande giogo cui avevano appeso Corani e talismani costituiti da ver- setli della Sunna. ìA Muslahìl il Sovrano prendeva posto sotto un padiglione cremisi e1 rìceveva i doni e gli omaggi dei no-ìtubili e dei capi delle popolazioni.1 Ad Averghcdir passava in lirista reparti di «Dubat». Indossando il caratteristico costume costituito da';tre candide fide, una avvolta alle reni, una incrociata sul dorso e una'ili capo a guisa, di turbante, essi.uvanzavano mentre ai piedi del tro- no due centurie di bambini, figli dei li Dubai ». intonavano una specie di \canto liturgico inneggiando al Re e \ all'Italia. Mentre il Sovrano si con- 'gratulava, un -minuscolo graduato Piccolino, allo nemmeno un fallosi ardito, chiedeva a S. la pelle. De Bono, che calzava guanti bianchi, se gi fosse fatto male alla mano, c ve- metro. E. dendo il Ministro sfilarsi i guanti, tru I ilarità del bovruno e dei prc- scnti manifestava il suo stupore per il fatto che il Ministro si toglieva Quindi il Sovrano e il seguilo si recavano sopra il prossimo monte Filaurari, d'onde sì osserva un ampio settore del confine distante ap- pena sci chilometri e dove due unni or sono sì concentrarono alcune mi gliaia di armali al comando del Dcgiàc Gubrc Mariani che pretendeva di esigere tribali da alcune cabile di nostri soggetti. Inaugurato un fortino, alle 13 il Sovrano col seguito, sotto un sole cocente, si riponeva in moto abbandonando la sponda, del fiume, e attraverso pianure steppa- se e costeggiando un bosco selvag- gio, raggiungeva lo stagno natii- rale di Tcd ove erano convenuti oltre 3000 uomini delle Cabile di Ra huuin e 0000 cammelli, offrendo uno spettacolo suggestivo ed unico. Siti le sponde dello stagno, fulgente sot to i ruggì del sole al tramonto, grup pi di uomini dall'aspetto feroce e selvaggio, serrali intorno ad alcuni fanno e le barbe finte fnttrili nnvlirri rango e le uaioc pure ja-ttc ai posticci peli di cammello- intrecciavano dan- l ze primitive e barbare levando le dei loro col viso impiastriccialo di\ lande e le liscie rudimentali. La /io- i potagione di Rahauin e ritenuta ila. altri somali di razza inferiore ed è assodato che sino ad alcuni anni oi sono alcune Cabile esercitavano su larga scala il cannibalismo. In serata veniva raggiunto il magnifico attendamento di Morogavi, che vuol dire zeriba chiusa. Intorno ad un immenso sicomoro la cui circonferenza della volta fronzuta raggiunge 200 mctr'h erano alzate 55 'tende modernissime munite di tutte le comodità. Nei pressi c un immen-1 so autoparco formalo di quasi un centinaio di macchine, di un'autoradio, di un'auto-officina e ili una autostazione per l'energia elettrica,i esemplare manifestazione di quanto possa un'accurata previdente orga-\ nizzazionc. Stamane il Sovrano si recava, a , , . , ,. cucciuc stasera ha ricevuto gli omag-<gì delle popolazioni di Morogavi e1 di Ceoddur che gli hanno offerto ol-ì tre mille capi di bestiame e gran' copia di derrate. Guido Calderini. SULLA STRADA Dl AFGOI IL FIL'ME UEBI SCEBELI NEI PRESSI DI AUDEGLE

Persone citate: Calderini, De Bono, Mariani

Luoghi citati: Belet Uen, Etiopia, Fcrfer, Italia, Mogadiscio